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Economia

Ttip-Leaks

Mario Russo

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Greenpeace rivela: “Così l’USA vuole imporre all’Europa i suoi principi”

La pressione del governo americano sulle autorità europee è molto più forte e minacciosa di quanto si pensasse. Lo rivela la Sueddeutsche Zeitung, che anticipa alcune delle 240 pagine di 16 documenti segreti di cui è venuta in possesso Greenpeace e che la stessa organizzazione ambientalista oggi renderà pubblici.

Fuga di notizie e documenti segreti, che saranno pubblicati su un sito web della sezione olandese di Greenpeace, con l’hashtag #TTIPleaks.

I documenti, che risalgono allo scorso marzo, coprono più di due terzi del totale dei testi del negoziato in corso fra Ue e Usa per il Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership – da noi già citato il 3 luglio 2015 nell’articolo “Cibo sano a rischio“)

Le “carte” svelano, per la prima volta, la posizione negoziale degli Usa sulla maggior parte dei settori in discussione. Una posizione che, finora, era stata sempre mantenuta “confidenziale” (a differenza della posizione europea, in gran parte pubblica).

Jorgo Riss, direttore di Greenpeace per l’Unione europea, ha dichiarato: “Questi documenti trapelati ci consentono uno sguardo senza precedenti sull’ampiezza delle richieste americane, che vogliono che l’Ue abbassi o aggiri le sue tutele dell’ambiente e della salute pubblica”. Secondo l’esponente ecologista – citato dal quotidiano britannico The Guardian – “la posizione europea è brutta, ma quella americana è terribile”, secondo lui, “si sta spianando la strada a una gara al ribasso negli standard ambientali, della salute e della tutela dei consumatori”.

Leggendo i documenti, secondo Greenpeace, vengono confermate le preoccupazioni principali espresse dalla società civile e dalle Ong ambientaliste sul negoziato transatlantico, che appare soprattutto orientato ad abbassare, quando non a smantellare, gli standard attuali e futuri di protezione dell’ambiente e della salute applicati in Europa, e a dare alle lobby industriali e commerciali il diritto di accedere, influenzandoli pesantemente, ai meccanismi di decisione delle norme Ue fin dalle sue fasi preliminari, con un rischio evidente di stravolgimento del gioco democratico.

Inoltre, dai “Ttip papers” appare evidente che gli americani sono particolarmente aggressivi e determinati nel loro tentativo di costringere l’Ue a rinunciare al “principio di precauzione” come base per la gestione del rischio nell’approccio normativo riguardo alle politiche di protezione dell’ambiente e della salute. “Per gli Usa, se una sostanza sul mercato presenta un rischio, quel rischio va gestito. Per l’Ue, invece, quella sostanza va evitata, e, quando è possibile, sostituita con una sostanza alternativa meno rischiosa”, ha spiegato sempre Jorgo Riss, sottolineando che “il principio di precauzione è iscritto nei Trattati Ue, ma sorprendentemente, non viene citato neanche una volta in queste 248 pagine, come se all’Ue non interessasse difenderlo”.

Il Ttip fra l’Unione europea e gli Stati Uniti, di cui si è da poco concluso il 12mo round negoziale a New York, è concepito per essere un ambizioso trattato di libero scambio di merci, servizi e investimenti fra i due lati dell’Atlantico. Un trattato che, se andrà in porto, creerà la più grande area di libero scambio del pianeta, sommando due economie che insieme, rappresentando oltre 800 milioni di persone, totalizzano, già oggi, oltre il 46% del Pil dell’intero pianeta. Un trattato in cui il commercio sarebbe solo la parte minore e le cui conseguenze sarebbero gigantesche e inciderebbero radicalmente sulla vita di entrambi i continenti. Un trattato sul quale, però, vi sono differenze radicali fra i due continenti nei rispettivi regolamenti in molte aree, dall’ambiente alle regole del mercato del lavoro, dalla proprietà intellettuale ai servizi finanziari.

A insospettire molti, a parte la segretezza con cui i negoziati vengono condotti, è la famosa clausola che permetterebbe alle multinazionali americane di citare gli Stati europei rei di limitare la loro attività presso una corte arbitrale (Vedi sempre nostro articolo “Cibo sano a rischio“). Inoltre, dai documenti emergerebbe anche che, per spingere all’accordo su maggiori importazioni di prodotti agricoli e alimentari americani in Europa, “Washington minaccia di bloccare le facilitazioni sulle esportazioni per l’industria automobilistica europea”, secondo quanto scrive sempre la Sueddeutsche. “Allo stesso tempo gli americani attaccano i principi di fondo di precauzione della tutela del consumatore europeo – prosegue il quotidiano tedesco – che oggi proteggono 500 milioni di consumatori dall’ingegneria genetica negli alimenti e dalla carne trattata con ormoni”.

Tutto sembra indicare, insomma, che questa trattativa, con la scusa di un’armonizzazione delle normative sul libero commercio, antepone il mercato e gli interessi privati a quelli della collettività e apre ad una riduzione degli standard sociali e ambientali.

Ma la cosa più sconcertante rimane il fatto che queste trattative si siano svolte, finora, a porte chiuse: Parlamenti nazionali e cittadini non sono adeguatamente informati su normative che potrebbero invece incidere sui loro diritti.

Contro il progetto del Ttip, pochi giorni fa, 250mila persone hanno manifestato in Germania. Il 7 maggio una manifestazione nazionale è prevista anche a Roma.

Direttore di Foritalynews, docente alla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, competenze in tecnologie della comunicazione audiovisiva e multimediale e nel marketing. Esperto in comunicazione istituzionale e comunicazione politica (almeno credevo! Vista l'anti-comunicazione attuale). Particolarità: non ho ancora deciso cosa farò da grande.

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Benessere

I migliori anticancro: corretto stile di vita, screening e cura

Settimana nazionale per la Prevenzione in Oncologia. Al centro dell’attenzione le fasce sociali più deboli e svantaggiate

Redazione Foritalynews

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“L’obiettivo è quello di contribuire alla diffusione di una cultura della prevenzione, basata anzitutto sui controlli medici periodici, anche via screening, da non relegare all’occasionalità bensì da ripetere con la giusta periodicità, così come promuovere buone e più salutari pratiche di vita: non fumare, evitare gli alcolici, alimentarsi in maniera adeguata e secondo la giusta stagionalità, difendersi dalla sedentarietà con una regolare attività motoria adatta al proprio status psicofisico, riposare meglio e a sufficienza”. E’ quanto emerso dalla relazione del presidente Andrea Barbieri in occasione del convegno: “Prevenzione Oncologica: corretti stili di vita, Screening e Cura” celebrato in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica, tenutosi la scorsa settimana presso il Centro Chirurgico Toscano di Arezzo, su indicazione organizzative di Lilt Italia diretta dal prof. Francesco Schittulli.

Il convegno s’è aperto appunto con l’intervento del presidente della Lilt Arezzo Andrea Barbieri, al quale è seguito quello di S.E. Mons. Franco Agostinelli, Correttore Nazionale Misericordie d’Italia , che ha colto l’occasione per ribadire l’auspicio che la prevenzione venga portata a permeare tutti i livelli sociali, in special modo quelli dei cosiddetti “ultimi”. Poi l’intervento di Assunta De Luca, Direttore Sanitario Usl Toscana Sud Est. I lavori sono stati coordinati da Stefano Tenti, presidente del Comitato Scientifico Lilt di Arezzo e direttore sanitario del Centro Chirurgico Toscano. Tra i presenti anche Alessia Valducci, presidente di Valpharma Group, noto gruppo farmaceutico del centro Italia, oltre alla vicepresidente Lilt Arezzo Sabina Rossi.

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Economia

Scenari medico-giuridici sul prossimo futuro: la Telemedicina

A Bergamo il 25 marzo il confronto tra specialisti e associazioni di categoria sul tema

Redazione Foritalynews

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“Crediamo che occorra affrontare con responsabilità e impegno le domande cruciali su come gestire informazioni, l’impatto dell’intelligenza artificiale e la formazione necessaria, e in tal senso vogliamo fornire il nostro contributo nel guidare questo cambiamento significativo nel panorama del settore socio sanitario”. Sono parole di Luca Pallavicini, presidente di Confcommercio Salute, Sanità e Cura riferite alla Telemedicina, in vista del convegno “Telemedicina: gli impatti sul presente e scenari medico giuridici sul prossimo futuro” organizzato da Locatelli e Partners e dall’Agenzia di reputazione digitale SIRO Consulting.

L’evento si terrà a Bergamo lunedì 25 marzo, presso il Centro Congressi Giovanni XXIII e a moderare il convegno Simona Petrozzi, leader di Siro consulting e l’avvocato Andrea Locatelli. Per entrambi “si tratta della prima iniziativa finalizzata a condividere tematiche che, ciascuno per la propria competenza, discutiamo su tavoli di lavoro istituzionali ed associativi e che iniziamo ad affrontare operativamente nel nostro quotidiano.

”La riflessione partirà dal fatto che le applicazioni della Telemedicina sono infinite e pongono quesiti importanti: bastano le tecnologie a soddisfare i bisogni della persona? Chi gestirà le informazioni? L’intelligenza artificiale come impatterà sul settore? E la formazione rispetto all’utilizzo di queste strumentazioni? Chi sarà il driver di queste strumentazioni? “E’ importante trattare il tema e sottolineare l’importanza della formazione e della qualificazione delle professioni non ordinistiche in contesti multidisciplinari quale la Telemedicina” afferma a sua volta Anna Rita Fioroni, presidente nazionale Confcommercio professioni.

Il panel di relatori al convegno include l’intervento di vari specialisti in differenti ambiti ed è stato composto rispettando anche l’equilibrio di genere. Fra i relatori, Don Giulio Dellavite delegato per le relazioni istituzionali della Curia di Bergamo, Roberto Pucella, professore ordinario di diritto privato presso l’Università di Bergamo, Stefania Mancini, Corporate Ambassador MAPS Group e Cofondatrice I-Tel, Patrizia Rocca, dirigente medico presso ASST Bergamo Est, Sergio Bella, responsabile di Alta Specializzazione di Pneumologia e Fibrosi Cistica Ospedale Bambino Gesù, e Andrea Rusconi, direttore generale di Habilita Spa e Matteo Caputo, professore ordinario di diritto penale presso Università Cattolica del Sacro Cuore.

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Attualità

“Passioni in Fiera” un successo che cresce

Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino

Paolo Castiglia

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“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.

Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.

Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.

L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.

Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.

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