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Cultura

Ripensare il carcere rispettando la persona

Il problema del sistema carcerario in Italia, il recupero morale e psico-fisico dei detenuti e il loro reinserimento in società sono stati i temi dell’incontro di giovedì 16 giugno presso la Sala Multimediale della Banca Monte Paschi di Siena a Roma.

Daniele Sebastianelli

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Presentato a Roma il libro Un germoglio tra le sbarre sul rapporto tra pena e diritti del detenuto, edito da Pioda Imaging

L’ispettore di polizia penitenziaria: “Il detenuto chiede attenzione, chiede che la sua voce venga ascoltata”

Il problema del sistema carcerario in Italia, il recupero morale e psico-fisico dei detenuti e il loro reinserimento in società sono stati i temi dell’incontro di giovedì 16 giugno presso la Sala Multimediale della Banca Monte Paschi di Siena a Roma, alla presentazione del volume Un germoglio tra le sbarre, edito da Pioda Imaging e curato da Angelica Artemisia Pedatella e da Paolo Paparella.

Un dibattito ricco di spunti formato da tre momenti – come i capitoli del libro, denominati celle – in cui si sono alternati come relatori, esperti del settore, giornalisti e alcuni studenti liceali che hanno avuto la possibilità di tessere con dei detenuti un rapporto epistolare dall’alto valore umano.

Il diario di Gianni

Di grande impatto emotivo la storia di Gianni, raccontata da Fabrizio Collevecchio, un ispettore di polizia penitenziaria, già amico di Gianni, che oggi porta in giro per l’Italia la voce del carcere con il gruppo musicale Doppia mandata. Visibilmente commosso, Collevecchio ha conservato il diario di Gianni, che suonava con lui, permettendone la pubblicazione nel terzo capitolo del libro. Gianni era un uomo finito in carcere per aver difeso la fidanzata dall’aggressione di alcuni balordi, con la conseguente uccisione di uno degli aggressori che si era avventato su di lui con un coltello. Gianni ha vissuto l’esperienza del carcere e l’ha smessa nero su bianco questo periodo buio della sua vita. “Quando è stata riconosciuta la sua legittima difesa è finalmente uscito dal carcere” ha raccontato Collevecchio, “ma era un uomo che aveva perso tutto ed è morto in solitudine. Collevecchio ricordando l’amico ha sottolineato le esigenze umane dei detenuti, di cui l’agente penitenziario è il primo interlocutore: “Il detenuto chiede attenzione, chiede che la sua voce venga ascoltata”.

Studenti e carcerati: il rapporto che apre l’orizzonte

Ivan Reali, Giovanni Currà, insieme ad un terzo studente – in rappresentanza dei ragazzi di un famoso liceo classico di Roma – hanno raccontato la loro esperienza educativa e formativa: l’esperimento è stato tessere un rapporto epistolare tra giovani studenti di un famoso liceo classico della capitale e alcuni detenuti del carcere di Rebibbia intorno a concetti semplici ma fondamentali quali la libertà, il tempo che passa, la vita. Utilizzando dei nickname, al posto del proprio nome, gli studenti sono entrati in contatto con persone dall’altra parte delle sbarre, senza mai conoscersi di persona né sapendo di quale reato fosse colpevole il singolo detenuto, riuscendo così a comprendere il valore della persona al di là delle azioni e di crimini commessi. “L’esperienza si è evoluta insieme a noi, perché noi stessi non sapevamo quale sarebbe stato l’esito finale” ha raccontato Reali convinto che “il carcere sia una realtà importante che purtroppo non si conosce appieno”. Dello stesso giudizio Currà per il quale “il carcere non è solo un luogo fisico, ma mentale”. “Di fronte a singole situazioni – ha specificato il giovane – ci troviamo in carcere quando seguiamo la massa rinunciando a noi stessi“. Anche i pregiudizi sono aspetti che colpiscono i ragazzi. “Io ancora adesso ho dei pregiudizi verso i carcerati che hanno commesso determinati reati – ha confidato Currà – noi però attraverso questa esperienza ci siamo aperti verso queste persone e l’aprirsi è stato confortante”.

Esperti a confronto

Moderati da Paparella, non sono mancati interventi dedicati al sistema penitenziale e al dovere dello Stato di recuperare il detenuto per permettergli di ricostruirsi una vita. Manlio Lo Presti, uno dei direttori del Monte Dei Paschi di Siena, ha trattato l’aspetto storico della pena considerando come “il meccanismo della punizione cambia rispetto al sistema sociale di riferimento che ne crea i presupposti”. Marco Braghero, ricercatore di psicologia in Finlandia, si è concentrato sull’analisi del processo di giustizia riparativa che “si fonda sull’ascolto, sull’approccio dialogico”. Diversi studiosi, ha fatto notare  Braghero “affermano che la dialogicità è un’attenzione che si basa sul riconoscere l’alterità dell’altro e nell’andargli incontro”. Per i detenuti, secondo Braghero, non occorre solo una riabilitazione fisica, ma un vero e proprio recupero, la pratica del recovery che “consiste innanzitutto nell’ascolto delle esigenze del carcerato”, perché “il dialogo diventa dialogico quando è generativo. E’ un nuovo punto di vista che non era il mio, né il tuo, è nuovo. Non è empatia, ma exotopia, un altro spazio”. Per Maria Chiara Sicari, assistente sociale, oggi “c’è la necessità di uscire dall’idea medievale di pena come sola segregazione perché non è degna di un paese civile”. Secondo Sicari “bisogna pensare anche a misure alternative, tranne che per soggetti pericolosi”. Riqualificare le carceri significa anche ripensarne le strutture. Ne è convinto l’architetto De Rossi per il quale “lo Stato, da questo punto di vista è molto indietro”. “L’ambiente edile del carcere condiziona la mente – ha asserito – vivere in una cella di 3 mq è traumatico”. Esempi virtuosi si trovano in Austria, Norvegia e Finlandia dove l’edilizia non è condizionata dai “burocrati del Ministero”.

Silvia e Laura Squizzato, entrambe giornaliste Rai, hanno raccontato la loro esperienza di aver insegnato un breve corso di giornalismo direttamente in cella ad una decina di detenuti. A seguire il corso, hanno rivelato, c’era anche un rapinatore che aveva ucciso dieci persone e una persona condannata per atti sessuali contro bambini. Naturalmente le due giornaliste non sapevano chi avesse fatto cosa. “Abbiamo trovato persone molto educate e interessate all’argomento che addirittura prendevano appunti” hanno riconosciuto, meravigliate. “Persone addirittura differenti dal mondo della Tv dove spesso si ricevono battute sessiste”.

La battaglia radicale

L’interesse per i detenuti è anche uno dei campi di battaglia del partito radicale. Per questo motivo è intervenuto, in maniera non programmata, Giuseppe Rippa, ex segretario del partito e attualmente direttore dei Quaderni radicali. “Il problema reale – secondo Rippa – è riuscire a prendere atto che il sistema del carcere può risvegliare nella coscienza individuale la necessità di essere protagonisti per superare il sistema emergenziale verso percorsi riformatori di civiltà democratica per il recupero del detenuto”.

Ha concluso l’incontro Angelica Artemisia Pedatella sottolineando come il libro sia “un modo per riflettere e aprire un dibattito” dove “si sono confrontate le anime e i pensieri”. Non si tratta, infatti, di “un libro sul carcere, ma sulle persone”. Ed è anche una riflessione sulla nostra democrazia, dove in fondo tutti siamo detenuti quando veniamo ”gestiti da altri in una società che molte volte decide per noi”.

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Attualità

“Passioni in Fiera” un successo che cresce

Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino

Paolo Castiglia

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“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.

Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.

Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.

L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.

Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.

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Cultura

Esotika: un successo crescente che tornerà a settembre

Con quasi 15.000 visitatori l’evento si conferma come una delle più importanti manifestazioni pet del nostro Paese

Paolo Castiglia

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“A distanza di 3 giorni dalla sua chiusura, l’eco di Esotika Pet Show di Arezzo, il salone nazionale degli animali esotici e da compagnia, riecheggia ancora nelle orecchie degli appassionati”. Sono parole dell’organizzatore Daniel Baiocco, reduce dalle fatiche di questo partecipatissimo evento che si è tenuto presso Arezzo Fiere e Congressi e che ha monopolizzato, con le sua presenze e le brillanti iniziative interne dedicate agli animali, lo scorso weekend aretino e non solo.

“Arezzo – continua Baiocco – ha dimostrato anche stavolta di essere la città che unisce il Nord e il Sud dell’Italia, anche grazie ad una manifestazione a cui hanno partecipato oltre 130 espositori provenienti da ogni parte del Paese e anche dell’Europa e che ha visto la presenza di quasi 15.000 visitatori: ecco quindi che Esotika Pet Show si conferma come una delle più importanti manifestazioni pet del nostro Paese, visto che conta ormai ben quindici edizioni che si svolgono su tutto il territorio nazionale”. La professionalità e la dedizione degli organizzatori hanno portato infatti alla realizzazione di eventi, gare ed esibizioni che hanno divertito e appassionato il pubblico presente.

“Siamo lieti – insiste l’organizzatore – di annunciare che il prossimo 14 e 15 settembre si terrà la seconda edizione di Arezzo, già sold out per gli espositori che hanno deciso di riconfermare la loro presenza per questa nuova avventura. E siamo fieri del fatto che anche le istituzioni territoriali, come Asl e Carabinieri, hanno riconosciuto l’impeccabile gestione della fiera non riscontrando alcuna irregolarità”. “Arezzo Fiere e Congressi – dichiara a sua volta il presidente di Arezzo Fiere, Ferrer Vannetti – mette volentieri a disposizione le sue strutture per ospitare questa importante manifestazione, che unisce gli appassionati del settore e il rispetto per gli animali nel senso più pieno e compiuto. Un connubio vincente che ci fa già immaginare il successo annunciato dell’edizione del prossimo settembre”

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Cultura

“Esotika Pet Show”: un weekend di festa per la famiglia

Il 24 e 25 febbraio torna ad Arezzo Fiere e Congressi il Salone Nazionale degli Animali Esotici e da Compagnia

Redazione Foritalynews

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Torna ad Arezzo Fiere e Congressi “Esotika Pet Show”, il Salone Nazionale degli Animali Esotici e da Compagnia. Appuntamento il 24 e 25 febbraio con un ricco programma di eventi dedicato al mondo dei Pet, per gli operatori del settore ma anche per appassionati e soprattutto per i più piccoli, che potranno conoscere gli animali da vicino e imparare a prendersene cura.

“Anche questa edizione, che verrà riproposta a settembre – spiega Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi – sarà una grande festa, dedicata ad appassionati e alle famiglie. I visitatori troveranno un ambiente caratterizzato da diverse tipologie di piante, animali da ammirare e perché no, anche da accudire”. “E’ un evento – spiega ancora Vannetti – che noi di Arezzo Fiere e Congressi, ospitiamo sempre con grande piacere e che testimonia la duttilità espositiva del nostro Ente fieristico. Una ‘due giorni’ rivolta al grande pubblico che esprime, ancora una volta, come sia in atto il definitivo rilancio della Fiera Espositiva, in piena sintonia con le forze produttive, associative e di rappresentanza del nostro territorio a tutti i livelli”.

In riferimento ad Esotika, poi c’è da dire dell’attualità e della pertinenza di questo evento, tenendo conto che il 44,7% delle famiglie italiane vive ormai con almeno un animale domestico. La manifestazione si propone infatti di contribuire alla promozione di una cultura del rispetto verso gli animali domestici e non, grazie alle aree didattico/educative tra cui la “fattoria didattica” e alla presenza di alcuni dei massimi esperti di Acquariofilia, Erpetologia, Entomologia, Ornicultura e così via.

Animeranno la fiera varie esposizioni, da quella internazionale canina, alle dimostrazioni di falconeria, Disc Dog e obedience. Si potranno poi acquistare animali da compagnia, ma anche ammirare pesci, tartarughe, porcellini d’india, pappagalli, carpe Koi, piccoli mammiferi come criceti e ricci, rettili, anfibi e roditori. Tutto questo supportato da sezioni giornaliere di terrascaping e aquascaping.

In fiera si potranno poi trovare le ultime novità del settore per quanto riguarda gli accessori, la mangimistica, i complementi d’arredo e tutto il necessario per la cura degli animali domestici. Un’occasione, quindi, per le famiglie e gli appassionati, di scoprire il fantastico mondo del Pet, ma anche di apprendere il modo più corretto di avvicinarsi e relazionarsi con il proprio piccolo amico e sviluppare ulteriormente con consapevolezza rinnovata la propria passione

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