Connect with us

Religioni

Placuit Deo

Mario Russo

Pubblicato

il

Una Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede che critica due tendenze contemporanee: l’individualismo neo-pelagiano e lo spiritualismo intimista neo-gnostico

Pubblicata oggi la Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede “Placuit Deo”, approvata il 16 febbraio 2018 dal Santo Padre, indirizzata “ai Vescovi della Chiesa cattolica su alcuni aspetti della salvezza cristiana”…

 Una Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede che critica due tendenze contemporanee: l’individualismo neo-pelagiano e lo spiritualismo intimista neo-gnostico

Pubblicata oggi la Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede “Placuit Deo”, approvata il 16 febbraio 2018 dal Santo Padre, indirizzata “ai Vescovi della Chiesa cattolica su alcuni aspetti della salvezza cristiana”. Il documento è sta presentato questa mattina nella sala stampa vaticana dagli stessi firmatari mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer e mons. Giacomo Morandi, rispettivamente prefetto e segretario del Dicastero.

Il testo intende approfondire l’insegnamento della salvezza in Cristo in un tempo di trasformazioni culturali che rendono più difficile, per l’uomo di oggi, la comprensione dell’annuncio cristiano che “proclama Gesù unico Salvatore di tutto l’uomo e dell’umanità intera”.

Riguardo alle genesi della Lettera, l’arcivescovo Ladaria ha raccontato che “a seguito della pubblicazione di Dominus Iesus, diversi teologi chiesero alla Congregazione per la Dottrina della Fede di approfondire alcuni aspetti già enunciati in quella Dichiarazione, suggerendo un nuovo documento circa la salvezza cristiana”.

La Placuit Deo in linea, appunto, con la Dominus Iesus, afferma mons. Ladario “vuole spiegare ciò che è la salvezza cristiana”, per “combattere i due riduzionismi del neopelagianesimo e del neognosticismo che ricordano vecchie eresie, anche se non le riproducono”.  Papa Francesco – afferma la Lettera – ha fatto spesso riferimento a queste due tendenze: si tratta di “due deviazioni” che “assomigliano in taluni aspetti a due antiche eresie, il pelagianesimo e lo gnosticismo”.

La prospettiva della Lettera, ha specificato monsignor Giacomo Morandi, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, è quella di “aiutare i credenti a riscoprire la bellezza, il fascino di appartenere a Cristo e alla Chiesa, che è l’essenza di tutto il cammino di evangelizzazione», tenendo presente che «nessuno è esente da rischi, dai riduzionismi dell’esperienza di fede”.

Nella Lettera, si afferma che “sia l’individualismo neo-pelagiano che il disprezzo neo-gnostico del corpo sfigurano la confessione di fede in Cristo, Salvatore unico e universale” e “contraddicono anche l’economia sacramentale tramite la quale Dio ha voluto salvare la persona umana”. “Il luogo dove riceviamo la salvezza portata da Gesù è la Chiesa”: comprendere “questa mediazione salvifica della Chiesa è un aiuto essenziale per superare ogni tendenza riduzionista”.  La salvezza “non si ottiene con le sole forze individuali, come vorrebbe il neo-pelagianesimo, ma attraverso i rapporti che nascono dal Figlio di Dio incarnato e che formano la comunione della Chiesa”. Inoltre, contrariamente alla visione neo-gnostica di “una salvezza meramente interiore”, la Chiesa “è una comunità visibile: in essa tocchiamo la carne di Gesù, in modo singolare nei fratelli più poveri e sofferenti” attraverso “le opere di misericordia corporali e spirituali”.

Il nuovo testo, ha sottolineato mons. Ladaria “non intende entrare direttamente nelle questioni delle obiezioni poste in campo ecumenico”. “La Chiesa – ha chiarito – non torna indietro dall’affermazione per cui la Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica, anche se riconosce veramente e volentieri la presenza di elementi salvifici anche nelle altre confessioni cristiane”. La Chiesa, ha concluso, «è impegnata nell’ecumenismo a partire da questa convinzione».

La consapevolezza della vita piena in cui Gesù Salvatore ci introduce – rileva la Lettera – spinge i cristiani alla missione, per annunciare a tutti gli uomini la gioia e la luce del Vangelo. In questo sforzo saranno anche pronti a stabilire un dialogo sincero e costruttivo con i credenti di altre religioni, nella fiducia che Dio conduce verso la salvezza in Cristo ‘tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia’. Mentre si dedica con tutte le sue forze all’evangelizzazione, la Chiesa continua ad invocare la venuta del Salvatore”, poiché – come dice San Paolo ai romani – “nella speranza siamo stati salvati”. E conclude:“La salvezza integrale, dell’anima e del corpo, è il destino finale al quale Dio chiama tutti gli uomini”.

Direttore di Foritalynews, docente alla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, competenze in tecnologie della comunicazione audiovisiva e multimediale e nel marketing. Esperto in comunicazione istituzionale e comunicazione politica (almeno credevo! Vista l'anti-comunicazione attuale). Particolarità: non ho ancora deciso cosa farò da grande.

Continua la lettura
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

Tutela dei Minori

Accordo di Collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce

Redazione Foritalynews

Pubblicato

il

Mercoledì 7 febbraio 2024, presso Casa Santa Marta, è stato firmato un Accordo di collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce, nella comune missione di prevenzione degli abusi e tutela dei minori e adulti vulnerabili propria della Chiesa universale.
 La firma è stata apposta dal Cardinale Seán O’Malley, OFM, in qualità di Presidente della Commissione, e dal rev. Luis Navarro quale Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce.

 Il cardinale O’Malley ha spiegato come: “Questa intesa si inserisce nel tessuto di accordi di collaborazione che la Commissione firma con altre enti ecclesiali per portare avanti la sua missione, per cui siamo grati alla Santa Croce per la sua generosità in questo progetto”.

 Il Rettore della Santa Croce ha commentato: “siamo contenti di essere al servizio ad uno sforzo cruciale e comune all’interno della Chiesa e la Santa Croce vuole fare la sua parte”.

 Nello specifico, l’Università della Santa Croce potrà ospitare iniziative legate alla missione della PCTM (art. 2) oltre a favorire l’organizzazione di Seminari, Corsi di formazione sia per docenti, studenti e personale non docente, nonché attività di formazione permanente per il personale della Commissione o stage per i Dottorandi presso la stessa PCTM (art. 5).

 Le due Istituzioni prevedono di redigere annualmente una relazione sulle iniziative svolte, che potrà essere resa pubblica attraverso i rispettivi canali.
 
La collaborazione ha una validità triennale e potrà essere rinnovata.

Testo dell’Accordo

Continua la lettura

Cultura

PREMIO “GIUSEPPE DE CARLI” 2023: IL 30 NOVEMBRE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Tavola rotonda su “LA SPERANZA E I SUOI VOLTI” CON IL VESCOVO FISICHELLA, SANTIAGO SANZ E PIERO DOMINICI

Redazione Foritalynews

Pubblicato

il

Si svolgerà giovedì 30 novembre 2023, alle ore 15.30, la cerimonia di consegna della settima edizione del Premio “Giuseppe De Carli”, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Aula Álvaro del Portillo), partner accademico dell’Associazione costituita per ricordare la figura del vaticanista della Rai, scomparso nel 2010.

L’annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, saranno anticipate da una tavola rotonda sul tema “La Speranza e i suoi volti“.

Mentre nel mondo imperversano guerre in ogni latitudine, con migliaia di vittime accertate, in questa edizione del Premio De Carli vogliamo riflettere sui diversi volti della speranza, per allontanare il rischio della disperazione e cercare spiragli di rinascita anche laddove sembra impossibile che scaturisca – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione, il professore Giovanni Tridente. – Per questo ci avvarremo di un teologo esperto in escatologia e di un sociologo studioso della complessità, per concludere con uno sguardo proiettato al prossimo Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla speranza“.

Infatti, dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, e del Presidente Tridente, moderati da Alessandra Ferraro, giornalista Rai, interverranno il teologo Santiago Sanz, docente di Escatologia presso la Santa Croce Piero Dominici, docente di sociologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Le riflessioni conclusive saranno affidate il al Vescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e coordinatore degli eventi del Giubileo 2025.

A seguire, l’annuncio dei vincitori di questa settima edizione e la premiazione dei migliori lavori delle tre sezioni: “Chiesa, guerra e pace”; “Narrare le migrazioni: storie, volti, speranze”; “La funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà”, le ultime due bandite in collaborazione con il Comitato “Comunicazione e migranti” e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose”.

I lavori di questa edizione 2023 del Premio De Carli – circa 40 – sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da José María Ballestrer Esquivias, giornalista de El Debate;Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire; Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera;Fausto Gasparroni, giornalista dell’ANSA;Massimiliano Padula, docente Università Lateranense;Andrea Picardi, giornalista e manager della comunicazione; Carla Rossi Espagnet, docente Università della Santa Croce; e dalla giornalista Valentina Petrini.

Per maggiori informazioni sulle precedenti edizioni del Premio, si può visitare il sito web www.associazionedecarli.it o seguire gli account Facebook e Twitter dell’Associazione.


Per confermare la propria partecipazione scrivere a info@associazionedecarli.it

Continua la lettura

Attualità

Rilevanza e ascolto

Comunicare il messaggio cristiano nella pluralità delle voci contemporanee

Mario Russo

Pubblicato

il

300 comunicatori della Chiesa riuniti a Roma per riflettere su come tornare a essere rilevanti nella società. Comunicatori istituzionali di decine di Diocesi e Conferenze Episcopali del mondo (direttori di comunicazione, portavoce, accademici e giornalisti). Oltre 30 i Paesi rappresentati, dagli Stati Uniti alle Filippine, dal Messico al Regno Unito, dalla Nigeria a Singapore.

L’occasione è data dal XIII Seminario Professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa promosso e organizzato – ormai da 26 anni con cadenza biennale -, dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce sul tema Rilevanza e ascolto: comunicare il messaggio cristiano nella pluralità delle voci contemporanee
Previsto anche un incontro con il produttore di The Chosen, la serie su Gesù.

Gli svariati dibattiti che coinvolgono l’opinione pubblica stanno generando un contesto di voci plurali, che in parte arricchiscono il dialogo e in parte producono confusione e tensioni, poiché raramente le soluzioni proposte lasciano spazio a chi la pensa diversamente. Il seminario intende quindi allargare il dibattito per non rimanere intrappolati in preconcetti che spesso impediscono alle questioni di essere affrontate in tutta la loro ampiezza.
In tempi di cambiamento sociale la propria identità viene messa alla prova. Nelle crisi o nelle trasformazioni veloci non si riesce a discernere e individuare con chiarezza i propri valori fondamentali. I comunicatori possono aiutare i responsabili dell’istituzione a mettere in luce l’essenziale del proprio messaggio e, quando necessario, stimolare i cambiamenti dovuti per essere fedeli alla propria missione.

Gli uffici di comunicazione della Chiesa, hanno la sfida di allargare il dibattito per non rimanere intrappolati in preconcetti che rafforzano soltanto determinati clichè e impediscono di affrontare le questioni nella loro ampiezza. 

“All’abbondanza di informazioni si aggiunge un’agenda pubblica nella quale spesso si impongono alcuni argomenti che, come buchi neri, oscurano completamente altri temi che sono ugualmente fondamentali per la persona e la società, e nei quali la Chiesa potrebbe arricchire la conversazione”, spiega il prof. José María La Porte, del Comitato organizzatore del Seminario e a cui sarà affidata la relazione di apertura dal titolo Rinascere dalla propria identità in un contesto secolarizzato.

Il successivo intervento di Benedetto Ippolito, dell’Università Roma Tre, risponderà alla domanda se la cultura cristiana può ancora ispirare una società “stanca”.

La relazione della professoressa Gema Bellido della Santa Croce verterà sull’ascolto dell’“intelligenza contestuale”, intesa come la capacità di individuare le tematiche e le prospettive che fermentano nella società e rispetto alle quali sarebbe interessante offrire un contributo di valore.

Molto atteso l’intervento Jim Macnamara, dell’University of Technology di Sidney (Australia), che offrirà alcuni spunti su come affrontare l’odierna sfida di diventare “un’organizzazione in ascolto”.

Di legittimità, credibilità e nuove proposte comunicative parleranno Marcela Pizarro, dell’Universidad Austral di Buenos Aires, Guido Gili, dell’Università degli Studi del Molise e la spagnola Luisa Alli, direttrice di Comunicazione.

Juan Manuel Mora
, Direttore del Centro di Governo e Reputazione di Università presso l’Università di Navarra e Vicerettore per la Comunicazione dell’Università della Santa Croce, chiuderà i lavori con una relazione su come “riprendere l’iniziativa per diventare rilevanti”.

Sono previste diverse tavole rotonde con professionisti incentrate su temi come la capacità di superare la polarizzazione, di valorizzare i propri dipendenti e volontari, su come associare la propria identità al servizio comunicativo che si svolge. Case studies saranno dedicati inoltre al superamento delle crisi istituzionali, all’attitudine all’ascolto, al rapporto con i giornalisti, alla gestione di grandi eventi, alla rilevanza attraverso i social media.

Nel corso del Seminario verrà anche dato spazio alla famosa serie cinematografica americana The Chosen incentrata sulla vita di Gesù di Nazareth. Sarà presente il produttore esecutivo e Ceo Derral Eves che spiegherà l’inizio di questa “avventura” che trova il suo sostentamento attraverso campagne di crowdfunding.

Mercoledì 3 maggio i partecipanti al Seminario si ritroveranno in Piazza San Pietro per l’udienza generale con Papa Francesco, e subito dopo incontreranno i responsabili del Dicastero per la Comunicazione.

Per i giornalisti è richiesto l’accredito
https://eventi.pusc.it/accreditamento/

Continua la lettura
Advertisement

Facebook

Tweets

Siti partner

I più letti