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Tempolibero

Verona e dintorni eccellenze tra storia e gastronomia

Monica Splendori

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Piccolo viaggio nella “potenza” turistica del nord est

Verona è quinta provincia italiana per presenze turistiche, sale in quarta posizione se si considerano i turisti che provengono dall’estero.  Il turismo è uno dei settori chiave su cui intervenire per creare nuove opportunità di crescita…

Piccolo viaggio nella “potenza” turistica del nord est

Verona è quinta provincia italiana per presenze turistiche, sale in quarta posizione se si considerano i turisti che provengono dall’estero.  Il turismo è uno dei settori chiave su cui intervenire per creare nuove opportunità di crescita. Se adeguatamente valorizzato, può far nascere imprese ed occupazione, creando una ricchezza misurabile non solo in termini di valore aggiunto, ma anche di crescita culturale e sociale. Le presenze nell’anno 2017, sono state di 17 milioni; come provenienza la Germania è sempre al top, con un boom dalla Cina, le maggiori destinazioni sono 3 su 4 sul lago di Garda.

La provincia di Verona può offrire il lago, la montagna e la città d’arte, oltre che essere sede di uno sviluppato turismo enogastronomico legato alla produzione di vino.

Suddividendo l’afflusso di turisti appunto in tre zone, Verona capoluogo, altri comuni, e lago di Garda, emerge che il lago di Garda è il maggior polo di attrazione turistica; sulle sue sponde si riversa il 77,8% dei flussi turistici Veronesi.

“Il sistema turistico veronese   – afferma infatti Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona nonché vicepresidente nazionale di Unioncamere – si conferma essere come uno dei più importanti in ambito nazionale ed internazionale.  Milioni di turisti italiani e stranieri arrivano ogni anno nella nostra provincia, attratti da un’offerta ricca e variegata, fatta di paesaggi, di arte e cultura, enogastronomia e di esperienze”.  I dati citati emergono da uno studio realizzato dal Servizio Studi e Ricerca camerale.

In generale quando si parla di Verona, le immagini che vengono alla mente riguardano soprattutto il centro storico, con la sua maestosa Arena, il romantico balcone di Giulietta e l’affollata Piazza delle Erbe. Pochi però conoscono anche i suoi dintorni, altrettanto pieni di bellezza, cultura e natura. Verona caratteristica è la zona romana, quindi, lasciando l’auto in uno dei parcheggi in piazza  Cittadella, si può proseguire a piedi qualche centinaio di metri e si arriva in piazza Bra. Partendo da piazza Bra dove troviamo l’Arena anfiteatro di epoca romana come il Colosseo, la cui forma ellittica, permette a chi si reca all’anfiteatro per la stagione lirica, che dal 1913 ogni anno si svolge in Arena, di godere di un’ottima acustica. Nella piazza vi troviamo il palazzo della Gran guardia ed il comune. Se ci spostiamo nella via di fronte alla piazza, per l’appunto via Roma possiamo intravederne alla fine Castel Vecchio. Fu chiamato Castel Vecchio dopo la costruzione del nuovo Castello Visconteo sulla sommità del colle di San Pietro. All’interno del Castello c’è un museo d’arte moderna. Usciti dal Castello tenendo la sinistra si arriva in piazza delle erbe da Portoni Borsari, una delle porte di Verona. In piazza delle erbe troviamo vari palazzi affrescati, la torre dei Lamberti, il cui nome proviene dal primo proprietario. Salendo su questa torre si può ammirare Verona in tutto il suo splendore sia diurno che notturno.

Molti altri monumenti come il Balcone di Giulietta e la tomba, le Arche Scaligere, tombe di origine romana, la Chiesa di sant’Anastasia che come San Zeno è tra le chiese più belle di Verona.  Lasciando la bellezza di questa città, per godere in particolare del clima mite e del paesaggio, bisogna spostarsi ad Ovest, sulla riva veronese del Lago di Garda. Tutti i paesi che vi si affacciano sono degni di almeno una sosta, iniziando da Peschiera del Garda per risalire attraverso Lazise, Bardolino, Garda, Torri del Benaco, Brenzone e Malcesine. Inoltre, qui accanto si può scalare il Monte Baldo, dove ammirare la grande varietà di flora e fauna, con probabili avvistamenti dell’aquila reale e, forse, di un orso bruno, o almeno del suo passaggio.  A seconda della stagione, si può sciare in molte stazioni sciistiche e per i più religiosi una tappa fondamentale sarà il Santuario della Madonna della Corona, nel territorio di Caprino Veronese. La zona della Valpolicella è conosciuta soprattutto per l’ottima e raffinata produzione di vini, rinomati in tutto il mondo e con denominazione DOC.

 A parte il paesaggio collinare disseminato di vigneti, richiamano l’attenzione del turista le numerose ville, denominate “ville venete” per designare un certo tipo di residenza nobiliare costruita durante il dominio della Repubblica di Venezia e che diventeranno famose con l’architetto Andrea Palladio. Dal 1979, grazie all’Associazione Ville Venete (AVV), è possibile intraprendere un percorso che permette di visitarle tutte e, in molti casi anche, di soggiornarvi per sentirsi almeno un giorno come un nobile. Il parco più bello d’Italia si trova a pochi chilometri da Verona. Si tratta del parco giardino Sigurtà, a Valeggio sul Mincio. Copre più di 600.000 metri quadri e comprende diverse attrazioni naturalistiche, come il labirinto, migliaia di esemplari di tasso e vari laghetti. Durante l’anno, si possono osservare molte fioriture, come quelle degli iris e delle rose, che formano la conosciutissima Via delle Rose, simbolo del parco. Inoltre, per quanto riguarda l’architettura, si possono ammirare il Castello Scaligero, anche se solo in lontananza, la Meridiana Orizzontale e il belvedere di Romeo e Giulietta. Infine, per entrare ancora di più in contatto con la natura, si può visitare la Fattoria di Tà, nella parte agricola del giardino, ottima per le gite in famiglia e intrattenere i più piccoli.

 

Verona e provincia: piatti tipici

Andando alla scoperta della cucina veronese, fra i sapori e i piatti della tradizione.  Un tour nella città di Romeo e Giulietta, ma anche del pandoro e del vino della Valpolicella. Una particolarità che nessuno mai cita negli scritti che riguardano la provincia di Verona, è la differenza di pietanze tradizionali tra Verona città, Valpolicella e la zona del Lago di Garda. Le pietanze servite a Verona sono a base di carne molto più consistenti ed elaborate. Nella zona del Lago l’enogastronomia invece si basa sul pesce e quasi esclusivamente di lago. Ad esempio se facilmente possiamo richiedere un risotto al tastasal o all’Amarone in città o nella zona della Valpolicella, sul lago trovi il risotto alla tinca o con le rane. Così pure per i secondi se nella zona di Verona trovi facilmente il lesso con la pearà o il brasato all’Amarone, nelle zone del lago puoi degustare il luccio con polenta, le sarde in saor, e il lavarello. I vini nella zona di Verona sono per l’appunto il Rosso Valpolicella, il Ripasso, o l’Amarone tutti vini rossi e ad alta gradazione. Nella zona lago invece più facilmente trovi vini come il Lugana e il Bardolino, vini chiari e di gradazione meno elevata.  

In una terra straniera, la storia della vita le segnò il cuore di donna bambina, e volle scrivere per lui. In questo modo ha potuto, voluto raccontare, per far sentire a chi fosse disposto ad ascoltare, quello che aveva vissuto, visto, fatto, assieme ad altri uomini donne, attraverso la sua voce. Monica Splendori è nata a Bussolengo (Verona) il 22/giugno/1964, laureata magistrale in scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione e in scienze dei servizi giuridici a Verona

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Attualità

Sicilia vacanti Il primo album di Alessandro D’Andrea Calandra

Redazione Foritalynews

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S’intitola “Sicilia vacanti” il primo album dell’agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra che con questo lp si affaccia nel modo discografico italiano. Lo fa con un disco scritto in dialetto, dando libero sfogo allo stile musicale che meglio definisce la sua terra natia. Un genere ethno-folk che risente della tradizione culturale siciliana, affondando le radici in un passato remoto fatto di storie da raccontare.

Storie vissute, ascoltate e che, nelle tracce di Sicilia vacanti, diventano quadri cangianti dai colori speziati, spargendo profumi antichi. Pregni di sapori atti a contraddistinguere un’epoca. Storie di immigrazione, di viaggi, di coraggio, di persone che affrontano disavventure ritrovando la loro terra o combattendo per essa.

I brani del nuovo album di Alessandro D’Andrea Calandra danno voce alle persone che nella sua Sicilia hanno vissuto e lottato in questi frangenti musicali. “Sicilia vacanti”; “Èuno”; “L’Isola di Allah”; “Danza saracina chista sira!”; “Federicu (gioia di lu munnu)”; “L’avemooh hoonkya dance”; “Cumpagna Luna”; “Cori fa’ la vovò”; “Si ‘u munnu fussi amuri”; “Cugliemuli sti spichi!” sono la tracklist di un “progetto d’amore”.

Le parole intersecano una musica soave ed etnica, capace di far viaggiare la mente dell’ascoltatore in quei meandri storici. Ci si addentra negli orizzonti dispersi di un passato lontano. Palermo, Agrigento, l’impero bizantino, i Saraceni. Immagini storiche che descrivono un mosaico di suoni pronto ad ergersi difronte a noi mostrando la realtà di un popolo caparbio. Un popolo fiero che ha messo le sue radici in quel tempo e che in quelle immagini rivede sé stesso.

Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Sicilia vacanti”. Un disco inedito fatto di canzoni che, prese nel loro insieme, diventano le splendide figure di unico quadro dipinto a mano dall’artista.

Segui Alessandro D’Andrea Calandra su FB / IG / TT / YT

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Società

Allestimenti con i palloncini: professione creare felicità

Due artigiane dell’arte scelgono la missione di portare gioia nelle feste milanesi

Gloria Gualandi

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Allestimenti con i palloncini. Quindi lavorare sulla gioia, su feste e festeggiamenti, facendo spuntare spesso un sorriso o una risata convinta sul viso di un bambino. E’ la missione professionale e umana che hanno scelto Valeria Cacciato Insilla e Donatella Spadafora che, insieme, hanno realizzato un potentissimo connubio tra Sicilia (la prima) e Calabria (la seconda) che, innestato nell’efficientismo milanese, le ha portate a poter produrre eventi “magici”, riuscendo a dare spazio professionale alla loro vocazione artigianale e artistica.

“Tra noi – spiegano le due creatrici di felicità – si è instaurato subito un grande feeling e, scoprendo vicendevolmente la nostra creatività, abbiamo deciso di unire le nostre forze per realizzare il grande sogno che ci accomunava: utilizzare la nostra creatività per rendere felici gli altri”. “È stato così – approfondiscono Valeria e Donatella – che abbiamo deciso di seguire dei corsi e specializzarci professionalmente negli allestimenti con i palloncini: abbiamo fatto un percorso di studio che ci ha portato a crescere manualmente e professionalmente, arrivando a creare composizioni artigiane personalizzate al massimo”.

“Rendere magici – concludono – attraverso le nostre creazioni, i momenti speciali e più importanti dei nostri clienti è divenuto ben presto non solo il nostro lavoro, ma anche la nostra missione”.

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Cultura

“T’aggio voluto bene”

il nuovo singolo del producer endly in collaborazione con la cantante napo-nigeriana STE

Redazione Foritalynews

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T’aggio voluto bene” è il nuovo singolo targato endly che torna sulla scena dopo aver prodotto molti brani dell’ultimo album di Clementino e altri artisti del calibro di RNLA, dell’ucraino Achex e della band TheRivati. 

Il brano condiviso con la promessa della musica partenopea STE. La ventiseienne artista napoletana, nata a Lagos in Nigeria, cresciuta con una madre single e con l’affetto di una seconda famiglia di Napoli, incomincia a far parlare di sé grazie alla sua voce dall’anima soul.

“T’aggio voluto bene” è una “classica” canzone che parla di amore, ma non dell’amore idilliaco delle favole. STE canta, e pone l’accento, sull’amore illusorio, quello che lascia solo dolore e delusione.

La sua voce si sposa perfettamente con la produzione di Endly, creando un brano ricco di sentimento e sofferenza ma coinvolgente perché rimane impresso nella mente dell’ascoltatore per la sensibilità del testo e per il sound originale.

A volte nel cuore piove ma in questo caso è pioggia che pulisce e nutre. In “T’aggio vuluto bene” – ci racconta STE – il cuore urla le frustrazioni di un’amore finito, un’amore illusorio che ancora aspetta. Perché è facile convincere la mente ma il cuore resta cieco, resta speranzoso fino alla realizzazione che ha amato e che continuerà ad amare per andare avanti nella vita: perché alla fine anche dietro le nuvole c’è il sole.” “Fino ad oggi con la pubblicazione dei miei inediti continuo a raccontare i vari aspetti della mia vita e del mio carattere. Ma tutto ciò – conclude STE – non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita”.

Social net:
endlywww.instagram.com/endly.space 

Stehttps://www.instagram.com/oj_ste/

Credits:

Missato e masterizzato da Nello Gaudiello presso Drahte studio

Progetto grafico Max Castelli 

Prodotto da endly

Edizioni Fumo

Etichetta : endly & STE

www.hungrypromotion.it  tel. 3395840777 

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