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Benessere

Nascono le OasiBiol

Mario Russo

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Marinari, Andreotti, Martinucci, l’eccellenza della pasticceria italiana “sposa” il progetto ORIGINI e certifica l’attenzione per i propri consumatori

bMaxwell conquista i panettoni e i prodotti tipici di alta qualità. Una novità, infatti, in questo Natale accompagnerà molti panettoni e prodotti tipici dell’alta tradizione italiana: l’ologramma ORIGINI, prodotto da bMaxwell…

Marinari, Andreotti, Martinucci, l’eccellenza della pasticceria italiana “sposa” il progetto ORIGINI e certifica l’attenzione per i propri consumatori

bMaxwell conquista i panettoni e i prodotti tipici di alta qualità. Una novità, infatti, in questo Natale accompagnerà molti panettoni e prodotti tipici dell’alta tradizione italiana: l’ologramma ORIGINI, prodotto da bMaxwell.

Cesare Marinari e Marco Andreotti, esponenti dell’alta pasticceria italiana e titolari a Roma delle omonime pasticcerie, rispettivamente a piazza Santa Emerenziana e via Ostiense; lo storico laboratorio artigianale di pasticceria e gelateria Martinucci del Salento, con concept store, bar e pasticcerie nelle più belle località della Puglia ed esportazioni in molti Paesi nel Mondo; sono i primi professionisti ad aderire al progetto ORIGINI. Questo Natale i loro prodotti saranno accompagnati dall’ologramma come ulteriore attenzione per la propria clientela.

Grande più o meno come un francobollo, ORIGINI, applicato sulla parte esterna della confezione come elemento del packaging, sarebbe in grado di favorire il mantenimento delle proprietà e dei valori originari dei prodotti, rallentandone i processi di ossidazione, migliorando la shelf life. Un prodotto che, con l’insieme dei sistemi bMaxwell, ha portato alla nascita delle OasiBiol.

Marinari, Andreotti e Martinucci sembra abbiano apprezzato e aderito con entusiasmo al progetto ORIGINI. Professionisti, pionieri, sempre alla ricerca del “meglio” per i propri consumatori, attenti alle innovazioni e soprattutto convinti che eccellenza sia sinonimo di naturale che, dopo aver testato con meticolosità e sistematicità l’ologramma ORIGINI, hanno deciso di associarlo ai propri prodotti.
Operatori attenti e sensibili che, dopo aver apprezzato le proprietà dei sistemi bMaxwell hanno deciso di integrarli anche nei loro ambienti di lavoro rendendoli specifici.
I sistemi bMaxwell, infatti, estenderebbero i loro effetti anche sugli spazi, caratterizzandoli e facendone un luogo di ben-essere con beneficio anche per le persone che li frequentano, siano esse lavoratori o clienti.
 
Da qui l’esigenza di una certificazione che attesti tale particolarità, tali caratteristiche di ambienti e prodotti e la particolare attenzione al ben-essere del personale e dei consumatori.  
Da qui la richiesta, da parte degli stessi operatori, di un documento che li certifichi come OasiBiol che vuole essere anche una garanzia per il proprio personale e i propri clienti.
 

Abbiamo già sottolineato, in un articolo precedente, che ORIGINI è un brevetto completamente italiano; frutto dell’impegno e del lavoro di ricerca di Antonello Cecchini, il suo ideatore e CEO di bMaxwell.

Molti altri operatori, di diversi settori, oltre ai “pionieri” indicati, stanno testando ORIGINI in modo sistematico, dopo averne già apprezzato le proprietà con prove estemporanee.

Visti i presupposti e i risultati è prevedibile che la filosofia naturalistica di bMaxwell troverà sempre più largo riscontro e che le OasiBiol saranno sempre più numerose.

Leggi anche: ORIGINI: la rivoluzione energetica

Direttore di Foritalynews, docente alla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, competenze in tecnologie della comunicazione audiovisiva e multimediale e nel marketing. Esperto in comunicazione istituzionale e comunicazione politica (almeno credevo! Vista l'anti-comunicazione attuale). Particolarità: non ho ancora deciso cosa farò da grande.

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Ambiente

Canarie, Tenerife: destinazione ecosostenibile ma non solo

Riconoscimento Unesco che inserisce quello dell’arcipelago nell’elenco dei cieli più puliti al mondo

Gloria Gualandi

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Lunghe passeggiate lungo le spiagge di sabbia bianca: a Tenerife, infatti, c’è la famosissima area marina di Teno-Rasca che si estende tra la costa sud e l’isola di La Gomera. Per chi ama guardare delfini e balene è un posto tra i migliori al mondo, dove si può poi sorseggiare un Barraquito, bevanda tradizionale delle Isole Canarie, molto popolare a Tenerife: una miscela di caffè, latte condensato, liquore tipico, schiuma di latte, scorza di limone e cannella in polvere.

Silvia Donatiello, rappresentante dell’Ente del Turismo di Gran Canaria in Italia, ha recentemente spiegato che “Le Canarie e Tenerife sono una destinazione eco sostenibile e per il 46% il territorio riserva il miglior clima del mondo… con una media di 23-24 gradi tutto l’anno”. Come è noto Tenerife è l’isola più grande delle Canarie e nonostante siano geograficamente situate nell’Oceano Atlantico, vicino al Marocco e al Sahara Occidentale, le Isole Canarie appartengono alla Spagna.

Nel dicembre 2021 Gran Canaria ha sottoscritto il compromesso delle Nazioni Unite 2030 sulla sostenibilità proponendosi di ridurre del 40% le emissioni di CO2, entro il 2030. “Recentemente – spiega ancora Donatiello – abbiamo ricevuto un riconoscimento come una delle 15 destinazioni migliori in Europa, per il più alto numero di strutture certificate sempre dalla biosfera. Siamo anche una destinazione starlight, altro titolo dell’Unesco, per i cieli più puliti al mondo”. C’è una discussione infinita su quale parte dell’isola sia più bella, settentrione o meridione, ma sia il Sud che il Nord hanno i loro vantaggi. Comunque ovunque si riscontra un clima temperato molto stabile e spiagge perfette per nuotare e prendere il sole. Tenerife poi offre praticamente tutto: appunto piacevoli spiagge, montagne da vivere e cibi e bevande autentici, deliziosi paesaggi e anche una vibrante cultura e una piacevole vita notturna tipica di tutte le Canarie.

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Benessere

I migliori anticancro: corretto stile di vita, screening e cura

Settimana nazionale per la Prevenzione in Oncologia. Al centro dell’attenzione le fasce sociali più deboli e svantaggiate

Redazione Foritalynews

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“L’obiettivo è quello di contribuire alla diffusione di una cultura della prevenzione, basata anzitutto sui controlli medici periodici, anche via screening, da non relegare all’occasionalità bensì da ripetere con la giusta periodicità, così come promuovere buone e più salutari pratiche di vita: non fumare, evitare gli alcolici, alimentarsi in maniera adeguata e secondo la giusta stagionalità, difendersi dalla sedentarietà con una regolare attività motoria adatta al proprio status psicofisico, riposare meglio e a sufficienza”. E’ quanto emerso dalla relazione del presidente Andrea Barbieri in occasione del convegno: “Prevenzione Oncologica: corretti stili di vita, Screening e Cura” celebrato in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica, tenutosi la scorsa settimana presso il Centro Chirurgico Toscano di Arezzo, su indicazione organizzative di Lilt Italia diretta dal prof. Francesco Schittulli.

Il convegno s’è aperto appunto con l’intervento del presidente della Lilt Arezzo Andrea Barbieri, al quale è seguito quello di S.E. Mons. Franco Agostinelli, Correttore Nazionale Misericordie d’Italia , che ha colto l’occasione per ribadire l’auspicio che la prevenzione venga portata a permeare tutti i livelli sociali, in special modo quelli dei cosiddetti “ultimi”. Poi l’intervento di Assunta De Luca, Direttore Sanitario Usl Toscana Sud Est. I lavori sono stati coordinati da Stefano Tenti, presidente del Comitato Scientifico Lilt di Arezzo e direttore sanitario del Centro Chirurgico Toscano. Tra i presenti anche Alessia Valducci, presidente di Valpharma Group, noto gruppo farmaceutico del centro Italia, oltre alla vicepresidente Lilt Arezzo Sabina Rossi.

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Benessere

Prevenzione fattore chiave per la salute delle donne

Aversa (Lugano): non sono ancora abbastanza le donne che si sottopongono di propria iniziativa ai vari screening per cancro

Gloria Gualandi

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Nonostante la prevenzione sia un fattore chiave per la salvaguardia della salute femminile, la maggior parte delle donne non si sottopone spontaneamente a screening per cancro, malattie cardiache, diabete o malattie o infezioni sessualmente trasmissibili. Lo sostengono diversi studi di ricerca internazionale in ambito sanità. Lo conferma Giuseppe Aversa, direttore amministrativo di Studio Ginecologico luganese per la parte che gli compete, puramente statistica e gestionale.

Per esperienze vissute, lo stesso Aversa ha potuto constatare come la diagnosi precoce della malattia “costituisca una differenza fondamentale nella durata della vita e nella qualità della vita delle donne”. Quando devono scegliere tra l’assistenza sanitaria per sé stesse e la ricerca di un bene non prioritario, o addirittura godersi una vacanza, è probabile che diano la priorità alla seconda. In Svizzera fortunatamente, a partire dai 50 anni di vita, per le donne, è previsto uno screening mammografico gratuito ogni due anni, cosa fondamentale per la prevenzione (solo per il seno). “Quindi i politici, nel settore della sanità e della spesa pubblica, devono considerare l’assistenza preventiva come parte di un insieme multidimensionale e reciprocamente dipendente di fattori che dovrebbero essere affrontati insieme”.

Aversa – che ha lavorato per società multinazionali in campi molto diversi, dal trading al Family Office e appunto al settore medico sanitario dove opera attualmente – conferma che i dati raccolti si basano sull’indagine di diverse dimensioni interconnesse. I criteri considerati sono in linea con gli indicatori globali di salute e benessere individuatati dall’OMS come parte degli Obiettivi di sviluppo sostenibile”. I dati dimostrano però evidentemente come le donne spesso sottovalutino, per condizioni economiche e sociali difficili, la loro salute incorrendo poi in possibili gravi problemi.

Come qualsiasi medico specialista in materia potrebbe confermare, nel loro insieme possono determinare fino all’80% delle variazioni nelle aspettative di vita delle donne stesse, miglioramenti in alcune o in tutte le dimensioni comportano infatti maggiore aspettativa di vita alla nascita.

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