Economia
Contratti di Rete: occasione per le microimprese italiane
Cominciamo un’indagine sul settore delle Pmi italiane asse portante nel nostro sistema
La struttura imprenditoriale del territorio nazionale è formata da “micro imprese” e solo in minima parte da Piccole Medie Imprese, così come vengono definite secondo la classificazione europea per classi di dimensione:..
Cominciamo un’indagine sul settore delle Pmi italiane asse portante nel nostro sistema
La struttura imprenditoriale del territorio nazionale è formata da “micro imprese” e solo in minima parte da Piccole Medie Imprese, così come vengono definite secondo la classificazione europea per classi di dimensione:
Microimpresa |
fino a 10 addetti |
fino a 2 M fatturato |
Piccola impresa |
da 11 a 50 addetti |
da 2 M a 10 M fatturato
|
Media impresa |
da 51 a 250 addetti |
da 10 M a 50 M fatturato |
Questa condizione riguarda complessivamente il sistema imprenditoriale nazionale che è composto per oltre il 90% da microimprese, percentuale che in alcune regioni raggiunge il 95%, e pertanto la lettura e l’analisi dei dati devono necessariamente tenere conto di questa condizione di premessa. E’ altrettanto noto, infatti, che la forte frammentazione del sistema delle imprese determina l’acuirsi di criticità derivanti da maggiore difficoltà di accesso al credito ed all’acquisizione di servizi e utilità sul mercato. (Fonte: elaborazioni dell’autore su dati Unioncamere).
E’ interessante accennare un’analisi del segno positivo del numero delle imprese in Italia e la dinamica che lo ha generato, infatti la crescita di circa 5.000 unità è determinata sostanzialmente dall’aumento del numero delle Piccole Medie Imprese: sia per effetto di una significativa natalità delle stesse sia per il numero di Microimprese che hanno aumentato la propria scala dimensionale fino a superare i 10 addetti oppure i 2 M di fatturato. (Fonte Rapporto Cerved Pmi 2017).
Uno degli aspetti di maggiore criticità del sistema imprenditoriale locale è quello della forte parcellizzazione dimensionale e scollamento funzionale delle imprese, condizione diffusa su tutto il territorio nazionale ma ancora più evidente a livello locale in particolare in alcune regioni. Una situazione che induce a un breve esame della situazione dei Contratti di Rete, lo strumento introdotto nell’ordinamento giuridico italiano nel 2009 esplicitamente orientato a promuovere e valorizzare progetti di investimento condivisi fra più imprese e contribuire a superare i vincoli determinati dalla caratteristica frammentazione strutturale dell’economia italiana.
Dal 2010 anno di applicazione dello strumento del Contratto di Rete il fenomeno si è diffuso progressivamente all’interno del tessuto produttivo italiano con una crescita più marcata nel 2017 e primo semestre 2018, che ha portato a 4.776 i Contratti di Rete che aggregano un totale di 29.803 imprese (Fonte Infocamere).
Diversi studi dimostrano che il Contratto di Rete ha effettivamente contribuito a salvaguardare ed accrescere la competitività delle imprese. Secondo i risultati del Rapporto ISTAT Confindustria “Gli effetti del Contratto di Rete sulla performance delle imprese – Novembre 2017” la differenza nella dinamica di addetti e fatturato su un periodo di 4 anni fra le imprese che hanno aderito ad un Contratto di Rete rispetto alle altre, risulta ampiamente positiva e crescente nel tempo.
In particolare, a parità di ogni altra condizione di partenza delle variabili in grado di condizionare la performance aziendale, le imprese che si sono costituite in rete presentano in media una variazione percentuale di addetti da +5,2 nel primo anno a +11,2 dopo tre anni; così come per il fatturato che si incrementa in variazione percentuale da +7,4 nel primo anno a +14,4 dopo tre anni.
Tabella:
Performance delle imprese che partecipano ad un contratto di Rete – Variazione %
|
dopo 1 anno |
dopo 2 anni |
dopo 3anni |
ADDETTI |
+ 5,2 % |
+ 8,1 % |
+ 11,2 % |
FATTURATO |
+ 7,4 % |
+ 6,6 % |
+ 14,4 % |
Benessere
I migliori anticancro: corretto stile di vita, screening e cura
Settimana nazionale per la Prevenzione in Oncologia. Al centro dell’attenzione le fasce sociali più deboli e svantaggiate
“L’obiettivo è quello di contribuire alla diffusione di una cultura della prevenzione, basata anzitutto sui controlli medici periodici, anche via screening, da non relegare all’occasionalità bensì da ripetere con la giusta periodicità, così come promuovere buone e più salutari pratiche di vita: non fumare, evitare gli alcolici, alimentarsi in maniera adeguata e secondo la giusta stagionalità, difendersi dalla sedentarietà con una regolare attività motoria adatta al proprio status psicofisico, riposare meglio e a sufficienza”. E’ quanto emerso dalla relazione del presidente Andrea Barbieri in occasione del convegno: “Prevenzione Oncologica: corretti stili di vita, Screening e Cura” celebrato in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica, tenutosi la scorsa settimana presso il Centro Chirurgico Toscano di Arezzo, su indicazione organizzative di Lilt Italia diretta dal prof. Francesco Schittulli.
Il convegno s’è aperto appunto con l’intervento del presidente della Lilt Arezzo Andrea Barbieri, al quale è seguito quello di S.E. Mons. Franco Agostinelli, Correttore Nazionale Misericordie d’Italia , che ha colto l’occasione per ribadire l’auspicio che la prevenzione venga portata a permeare tutti i livelli sociali, in special modo quelli dei cosiddetti “ultimi”. Poi l’intervento di Assunta De Luca, Direttore Sanitario Usl Toscana Sud Est. I lavori sono stati coordinati da Stefano Tenti, presidente del Comitato Scientifico Lilt di Arezzo e direttore sanitario del Centro Chirurgico Toscano. Tra i presenti anche Alessia Valducci, presidente di Valpharma Group, noto gruppo farmaceutico del centro Italia, oltre alla vicepresidente Lilt Arezzo Sabina Rossi.
Economia
Scenari medico-giuridici sul prossimo futuro: la Telemedicina
A Bergamo il 25 marzo il confronto tra specialisti e associazioni di categoria sul tema
“Crediamo che occorra affrontare con responsabilità e impegno le domande cruciali su come gestire informazioni, l’impatto dell’intelligenza artificiale e la formazione necessaria, e in tal senso vogliamo fornire il nostro contributo nel guidare questo cambiamento significativo nel panorama del settore socio sanitario”. Sono parole di Luca Pallavicini, presidente di Confcommercio Salute, Sanità e Cura riferite alla Telemedicina, in vista del convegno “Telemedicina: gli impatti sul presente e scenari medico giuridici sul prossimo futuro” organizzato da Locatelli e Partners e dall’Agenzia di reputazione digitale SIRO Consulting.
L’evento si terrà a Bergamo lunedì 25 marzo, presso il Centro Congressi Giovanni XXIII e a moderare il convegno Simona Petrozzi, leader di Siro consulting e l’avvocato Andrea Locatelli. Per entrambi “si tratta della prima iniziativa finalizzata a condividere tematiche che, ciascuno per la propria competenza, discutiamo su tavoli di lavoro istituzionali ed associativi e che iniziamo ad affrontare operativamente nel nostro quotidiano.
”La riflessione partirà dal fatto che le applicazioni della Telemedicina sono infinite e pongono quesiti importanti: bastano le tecnologie a soddisfare i bisogni della persona? Chi gestirà le informazioni? L’intelligenza artificiale come impatterà sul settore? E la formazione rispetto all’utilizzo di queste strumentazioni? Chi sarà il driver di queste strumentazioni? “E’ importante trattare il tema e sottolineare l’importanza della formazione e della qualificazione delle professioni non ordinistiche in contesti multidisciplinari quale la Telemedicina” afferma a sua volta Anna Rita Fioroni, presidente nazionale Confcommercio professioni.
Il panel di relatori al convegno include l’intervento di vari specialisti in differenti ambiti ed è stato composto rispettando anche l’equilibrio di genere. Fra i relatori, Don Giulio Dellavite delegato per le relazioni istituzionali della Curia di Bergamo, Roberto Pucella, professore ordinario di diritto privato presso l’Università di Bergamo, Stefania Mancini, Corporate Ambassador MAPS Group e Cofondatrice I-Tel, Patrizia Rocca, dirigente medico presso ASST Bergamo Est, Sergio Bella, responsabile di Alta Specializzazione di Pneumologia e Fibrosi Cistica Ospedale Bambino Gesù, e Andrea Rusconi, direttore generale di Habilita Spa e Matteo Caputo, professore ordinario di diritto penale presso Università Cattolica del Sacro Cuore.
Attualità
“Passioni in Fiera” un successo che cresce
Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino
“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.
Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.
Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.
Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.
L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.
Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.
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