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Ambiente

Cambiare gli stili di vita per salvare il clima

Pubblicata il 5 novembre, su BioScience, una lettera aperta di scienziati di 153 nazioni sulla crisi climatica

Collaboratori occasionali

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di Irene Morabito

I dati elaborati da Copernicus Climate Change Service (C3S), gestito dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF) per conto dell’Unione Europea, riportano al centro il problema del cambiamento climatico. 

Se settembre 2019 rientra nella classifica dei mesi più caldi in Italia, ottobre ha superato le previsioni.

Nel mese di ottobre 2019 le temperature medie globali sono state le più alte mai registrate: più di 0,69 gradi Celsius rispetto alla media registrata dal 1981 al 2010. Nella classifica storica degli anni in cui la temperatura di ottobre ha superato la media, troviamo al terzo posto il 2017, al secondo il 2015 e al primo quest’anno.

Le zone maggiormente colpite sono l’Antartico, l’Australia, la Russia, l’Africa, diverse zone dell’Antartide ed estese zone dell’Europa. Fanno eccezione le zone del nord e nord-ovest del continente europeo, settori centrali dell’Africa e alcuni dell’Antartide. Stati centro-occidentali degli Stati Uniti e del Canada, invece, hanno registrato temperature molto inferiori alla media.

Ogni mese il C3S pubblica dei bollettini che riguardano i cambiamenti climatici così come osservati analizzando la temperatura globale dell’aria in superficie e altre variabili tecniche.

I dati risultanti si attengono ad analisi meteorologiche sviluppate mediante modelli numerici di previsione meteorologica, ricorrendo a miliardi di misurazioni provenienti da navi, aerei, satelliti e stazioni meteo dislocate in tutto il mondo.

Per quanto riguarda la sola Europa, l’analisi ha collocato il mese appena passato al terzo posto tra i mesi di ottobre più caldi dal 1979.

Si parte dal 1979 perché quell’anno ci fu la prima Conferenza mondiale sul clima a Ginevra. Qui scienziati di 50 nazioni cominciarono a discutere a proposito dell’interazione tra le attività dell’essere umano e il riscaldamento globale. 

Le analisi dei dati raccolti negli ultimi 40 anni hanno portato più di 11mila scienziati di 153 nazioni a decidere di lanciare un appello: “La crisi climatica è arrivata e sta accelerando più rapidamente di quanto molti scienziati si aspettassero. È più grave del previsto, minacciando gli ecosistemi naturali e il destino dell’umanità“.

La lettera aperta è stata pubblicata su BioScience il 5 novembre 2019 ed è stata coordinata da William J Ripple della Oregon State University che ha sottolineato l’importanza di non focalizzarsi solo sulle emissioni di carbonio e l’aumento della temperatura superficiale, ma di monitorare l’evolversi della situazione anche grazie ad un insieme più ampio di indicatori che riguardano più da vicino l’azione dell’uomo.

Difatti, per avere una visione più completa possibile, la comunità scientifica non ha considerato solo la temperatura superficiale e il riscaldamento degli oceani, ma ha valutato anche gli indicatori e parametri dettagliati che riguardano l’attività dell’uomo come: la crescita demografica, i tassi di fertilità, il consumo di carne, i consumi di energia, il prodotto interno lordo dei paesi e le emissioni carbonio, la deforestazione e da ultimo, come conseguenza, lo scioglimento dei ghiacciai.

Con l’affermazione che: “Per garantire un futuro sostenibile, dobbiamo cambiare il modo in cui viviamo. Ciò comporta importanti trasformazioni nel modo in cui la nostra società globale funziona e interagisce con gli ecosistemi naturali. “, Ripple e i colleghi propongono sei drastiche raccomandazioni per contrastare gli effetti del riscaldamento globale. 

Le misure immediate da adottare riguardano:

Settore energetico: sostituire con fonti rinnovabili a basse emissioni i combustibili fossili, smettere di utilizzare le rimanenti scorte di petrolio e gas, ad esempio imponendo una tassa sul carbone e eliminando i sussidi alle compagnie petrolifere;

Settore inquinamento emissioni: la riduzione delle emissioni del metano, polveri sottili e idrofluorocarburi già potrebbe ridurre il surriscaldamento globale del 50% anche a breve periodo;

La natura: fermare il massiccio disboscamento, proteggere e ripristinare gli ecosistemi, foreste, praterie, etc;

Settore alimentare: è necessario ridurre l’utilizzo della carne, preferendo il consumo dei prodotti vegetali a quelli animali. Ciò contribuirebbe a ridurre le emissioni di metano e gas serra prodotti dal settore agroalimentare e zootecnico. È importante, inoltre, essere consapevoli dell’utilizzo del cibo, riducendo il più possibile lo spreco. Un terzo di tutto il cibo finisce nella spazzatura;

Settore economia: abbandonare l’obiettivo della crescita del prodotto interno lordo e della ricchezza. La società ci induce a desiderare sempre di più, produrre sempre di più, consumare sempre di più e gettare le eccedenze;

Settore popolazione: la crescita demografica aumenta di 200mila persone ogni giorno. La stabilità della crescita della popolazione globale, garantendo la giustizia sociale ed economica, è di cruciale importanza.

Gli 11mila scienziati hanno colto l’occasione di lanciare l’appello poco meno di un mese prima della Cop25, Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, che avrà luogo a Madrid il 2 dicembre.

“Mitigare e adattarsi al cambiamento climatico significa modificare il modo in cui governiamo, gestiamo, mangiamo e soddisfiamo le nostre esigenze materiali ed energetiche”. 

È importante da parte degli esperti parlare e diffondere il più possibile le prove dei cambiamenti e delle problematiche che non riguardano il futuro prossimo, ma oramai il presente.

Gli articoli che seguono sono scritti da collaboratori, a vario titolo, della testata. Alcuni, occasionalmente, scrivono ancora. Altri non più.

Ambiente

Canarie, Tenerife: destinazione ecosostenibile ma non solo

Riconoscimento Unesco che inserisce quello dell’arcipelago nell’elenco dei cieli più puliti al mondo

Gloria Gualandi

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Lunghe passeggiate lungo le spiagge di sabbia bianca: a Tenerife, infatti, c’è la famosissima area marina di Teno-Rasca che si estende tra la costa sud e l’isola di La Gomera. Per chi ama guardare delfini e balene è un posto tra i migliori al mondo, dove si può poi sorseggiare un Barraquito, bevanda tradizionale delle Isole Canarie, molto popolare a Tenerife: una miscela di caffè, latte condensato, liquore tipico, schiuma di latte, scorza di limone e cannella in polvere.

Silvia Donatiello, rappresentante dell’Ente del Turismo di Gran Canaria in Italia, ha recentemente spiegato che “Le Canarie e Tenerife sono una destinazione eco sostenibile e per il 46% il territorio riserva il miglior clima del mondo… con una media di 23-24 gradi tutto l’anno”. Come è noto Tenerife è l’isola più grande delle Canarie e nonostante siano geograficamente situate nell’Oceano Atlantico, vicino al Marocco e al Sahara Occidentale, le Isole Canarie appartengono alla Spagna.

Nel dicembre 2021 Gran Canaria ha sottoscritto il compromesso delle Nazioni Unite 2030 sulla sostenibilità proponendosi di ridurre del 40% le emissioni di CO2, entro il 2030. “Recentemente – spiega ancora Donatiello – abbiamo ricevuto un riconoscimento come una delle 15 destinazioni migliori in Europa, per il più alto numero di strutture certificate sempre dalla biosfera. Siamo anche una destinazione starlight, altro titolo dell’Unesco, per i cieli più puliti al mondo”. C’è una discussione infinita su quale parte dell’isola sia più bella, settentrione o meridione, ma sia il Sud che il Nord hanno i loro vantaggi. Comunque ovunque si riscontra un clima temperato molto stabile e spiagge perfette per nuotare e prendere il sole. Tenerife poi offre praticamente tutto: appunto piacevoli spiagge, montagne da vivere e cibi e bevande autentici, deliziosi paesaggi e anche una vibrante cultura e una piacevole vita notturna tipica di tutte le Canarie.

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Ambiente

Ulteriore rafforzamento finanziario per Greenthesis

Il gruppo italiano per crescere ancora nella transizione ambientale ed energetica

Redazione Foritalynews

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Planesys, azionista di riferimento di Greenthesis, e PATRIZIA, attraverso fondi europei infrastrutturali di strategia mid-market, stipulano accordi vincolanti per la compravendita di una partecipazione di minoranza in Greenthesis, principale gruppo italiano indipendente di gestione dei rifiuti.

Ad esito del closing dell’operazione verrà promossa un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria finalizzata al delisting delle azioni Greenthesis. L’acquisizione valorizzerà Greenthesis con un equity value di circa 340 milioni di euro. Planesys e PATRIZIA intendono sostenere Greenthesis affinché, attraverso nuovi investimenti e acquisizioni, la stessa possa recitare un ruolo ancor più di rilievo nell’ambito della transizione ambientale ed energetica.

Andrea e Simona Grossi, azionisti di riferimento di Planesys, affermano: “Riteniamo che questa operazione, fondata sul presupposto di mantenere in capo alla nostra famiglia la maggioranza del capitale e l’indirizzo gestionale, e dal contenuto prettamente strategico, sia una scelta opportuna per permettere al gruppo Greenthesis di svilupparsi in modo più rapido e flessibile – con l’ausilio ed il supporto di uno dei principali fondi infrastrutturali europei – mirando ad uno sviluppo e ad una crescita complessivi che possano posizionare Greenthesis tra i principali operatori europei nel settore dei servizi ambientali in maniera moderna e sostenibile”. Matteo Andreoletti (Head of Infrastructure Equity per l’Europa e il Nord America di PATRIZIA) spiega: “Siamo incredibilmente entusiasti di rafforzare la nostra posizione nell’economia circolare europea con l’investimento in Greenthesis, che non solo è il principale operatore indipendente italiano nella gestione dei rifiuti, ma è anche un partner altamente complementare alla crescente piattaforma di PATRIZIA per la produzione di energia dai rifiuti. Con le comunità e la società future caratterizzate dalla spinta verso economie a basse emissioni di carbonio, le soluzioni innovative di green energy che supportano la transizione energetica globale offriranno interessanti opportunità di investimento che consentiranno agli investitori rendimenti sostenibili nel lungo periodo”.

Planesys, holding di partecipazioni della famiglia Grossi, è una società che detiene e gestisce partecipazioni ed interessenze in altre società, per le quali svolge, inter alia, servizi di indirizzo strategico e direzionale, programmazione economico-finanziaria, consulenza in ambito direzionale. Si occupa peraltro della valorizzazione del nome e del brand del gruppo Greenthesis di cui è a capo, attivo nella fornitura di servizi di logistica, conferimento, trattamento, trasformazione, trattamento e smaltimento, riciclo e recupero di qualunque tipo di rifiuto, liquido o solido, di qualsiasi tipologia e forma, messa in sicurezza, bonifica e riqualificazioni territoriali oltreché di produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili.

Presente in tutto il mondo, PATRIZIA invece offre da 40 anni opportunità di investimento in asset immobiliari e infrastrutturali per investitori istituzionali, semi-professionali e privati. Gestisce circa 57 miliardi di euro di asset e impiega oltre 1000 Professionisti in 28 sedi nel mondo. Dal 1984 è impegnata nella responsabilità sociale aiutando i bambini bisognosi, dal 1992 in stretta collaborazione con il Bunter Kreis (“circolo colorato”) in Germania per la cura dei bambini affetti da gravi malattie, e dal 1999 attraverso il sostegno alla Fondazione PATRIZIA. Negli ultimi 25 anni, la Fondazione PATRIZIA ha permesso a più di 600.000 bambini e giovani in tutto il mondo di accedere all’istruzione, all’assistenza sanitaria e a una casa sicura per una vita migliore.

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Ambiente

Greenthesis: il progetto per la produzione di biometano promosso dalla controllata

Rifuture S.r.l. ottiene l’inserimento nella graduatoria del GSE per il riconoscimento dei relativi incentivi economici

Paolo Castiglia

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Il progetto imprenditoriale in via di sviluppo da parte della Rifuture S.r.l., società appartenente al perimetro quotato e controllata da Greenthesis S.p.A., progetto che la stessa ha presentato nell’ambito della procedura competitiva redatta ai sensi dell’art. 6 del DM 15 settembre 2022, è stato selezionato dal Gestore Servizi Energetici per rientrare nel contingente di capacità produttiva secondo quanto indicato nell’Avviso pubblico del 13 luglio 2023.

Si tratta della seconda procedura competitiva per l’accesso agli incentivi per il biometano previsti dalla misura PNRR denominata “Sviluppo del biometano, secondo criteri per la promozione dell’economia circolare” – Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4. L’iniziativa promossa dalla Rifuture S.r.l. consiste nella costruzione e successiva gestione di un impianto, da realizzarsi in Provincia di Latina, per il trattamento delle frazioni umide dei rifiuti e degli scarti di origine vegetale, per un totale di 80 mila tonnellate annue complessive, al fine di produrre biometano liquefatto e compost di qualità.

Il riconoscimento così ottenuto conferma la bontà tecnica del progetto e rappresenta un altro importante passo in avanti del complessivo processo di diversificazione delle attività del Gruppo verso soluzioni tecnologiche coerenti con i paradigmi della transizione ecologica ed energetica in atto. L’azienda.

Greenthesis S.p.A. rappresenta il principale pure player indipendente quotato in Italia specializzato nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti in una logica improntata all’economia circolare ed alla sostenibilità ambientale. Più in particolare, il Gruppo Greenthesis è attivo nelle seguenti aree: trattamento, recupero, valorizzazione multimateriale – secondo i principi della circular economy – e smaltimento di rifiuti industriali, urbani, speciali ed assimilabili agli urbani; bonifiche e risanamenti ambientali; attività di ingegneria ambientale; termovalorizzazione di rifiuti; produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di biocarburanti avanzati.

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