Connect with us

Mobilità

Una Ferrari tutta “Pepe”

Giuliano Russo

Pubblicato

il

La casa di Maranello è riuscita per l’ennesima volta a sorprendere non solo ogni appassionato Ferrari ma chiunque abbia la passione per i motori.

Dopo la innovativa FF, la superba F12 Berlinetta ecco qui la 488… (leggi)

La casa di Maranello è riuscita per l’ennesima volta a sorprendere non solo ogni appassionato Ferrari ma chiunque abbia la passione per i motori.

Dopo la innovativa FF, la superba F12 Berlinetta ecco qui la 488.

Gia dal nome, per chi non lo sapesse, si può capire che è una Ferrari dato che spesso e volentieri ad ogni nuova Rossa viene attribuito come nome un numero che a sua volta indica la cilindrata.

In questo caso il nome “488” è il risultato della divisione del numero della cilindrata del motore (3.902cc) per il numero dei cilindri (8).

Guardandola dall’esterno ha molto della sorella minore, la 458, ma presenta delle migliorie come i nuovi scarichi, un muso più affusolato e un alettone anteriore che, in velocità, manda l’aria sul posteriore garantendo molta più stabilità.

Entriamo dentro, subito ci si rende conto che l’idea Ferrari è quella di far sentire un tutt’uno il pilota con l’auto. Tutta la strumentazione,infatti, è orientata verso di esso.

Il tecnologico volante “multifunzionale” ha tutto in ordine e a portata di mano. I tasti più alti (a portata di pollice) sono gli indicatori di direzione, al di sotto troviamo nella parte destra la ormai essenziale levetta rossa che permette al pilota di poter scegliere diverse modalità di guida per sfruttare al meglio i suoi ben 670 CV: dalla modalità più docile alla modalità Sport, dove la macchina diventa più cattiva, per arrivare alla ancora più estrema modalità Race dove la macchina richiede anche un po’ di esperienza. Ma e se proprio questa dovesse mancare subentra sempre l’elettronica che controlla l’auto in fase di accelerazione e in curva, pronta a correggere l’angolo se fosse sbagliato. Ultimo, ma primo per l’uso, è il tasto rosso in basso a sinistra chiamato “Engine Start” ovvero il pulsante che accende il motore.

Ma parliamo di prestazioni. La nuova Ferrari 488 ha un motore bi-turbo di 3.902 cc 8 cilindri disposti a V, disposto nella parte centrale della macchina (proprio dietro l’abitacolo) e ha la trazione posteriore capace di erogare una coppia massima di 760 N- m a 3000 giri/minuto. Grazie a questo capolavoro di ingegneria la 488 è in grado di schizzare da 0 a 100 km/h in 3’’ e di raggiungere i 200 km/h in soli 8,2’’. Dati che fanno paura, ma che soprattutto fanno pensare a quanto la Ferrari si stia avvicinando sempre più al concetto puro di velocità dove la rivale, in assoluto, è la esagerata Bugatti Veyron “quasi” eguagliata (in accelerazione), comunque, dalla nuova Rossa di Maranello.

Il tutto purtroppo è destinato a pochi; il nuovo gioiellino Ferrari, infatti, è in vendita a partire da € 210.889.

 

Segreteria/relazioni e promozioni. Diplomato all'Istituto Cinematografico con competenze nel settore della ripresa e del montaggio, esperto di pesca. Ma la passione vera sono i motori, moto in particolare. Abile tessitore di reti sociali.

Continua la lettura
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Mobilità

Le sfida della nuova mobilità sostenibile

La transizione eco-razionale della mobilità consentirà di raggiungere il contenimento delle emissioni di C02 su livelli prossimi agli obiettivi

Paolo Castiglia

Pubblicato

il

Grazie alla costante evoluzione delle tecnologie, alla naturale crescita dell’elettrificazione dei veicoli e alle spontanee scelte del mercato, progressivamente e senza forzature, è possibile raggiungere una nuova mobilità sostenibile, che salvaguardi il diritto universale alla mobilità, specie nelle aree metropolitane, e garantisca un significativo miglioramento della qualità dell’aria e la tenuta del forte settore automotive italiano”. 

Sono parole del presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani. in occasione della “Conferenza del Traffico e della Circolazione”, che si è tenuta il 26 novembre a Roma, alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.

E’ stata l’occasione per presentare lo studio “Per una transizione energetica eco-razionale della mobilità automobilistica”, realizzato da Fondazione Caracciolo – Centro Studi dell’Automobile Club d’Italia, Enea e Cnr -Dipartimento di Ingegneria, Ict e Tecnologie per l’energia e i trasporti.

Dai lavori è emerso che, grazie agli sforzi congiunti di industria dell’auto e dell’energia, e ai significativi risultati già conseguiti dai veicoli benzina e diesel in fatto di riduzione delle emissioni inquinanti (PM, CO, NOx), l’Italia riuscirà a sfiorare l’obiettivo 2030 – ridurre a 49 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti le emissioni di “gas serra” – in uno scenario tendenziale che non prevede politiche incentivanti.

“La transizione eco-razionale della mobilità – ha proseguito Sticchi Damiani – consentirà di raggiungere il contenimento delle emissioni di C02 su livelli prossimi agli obiettivi fissati dall’Europa al 2030. Un’ulteriore auspicabile accelerazione di questo percorso potrà arrivare dal sostegno a rottamare le vecchie auto da Euro 0 a 3, le più inquinanti, con auto più sicure e avanzate, quali, ovviamente, le ultimissime Euro 6d e come anche le recenti e più accessibili Euro 4 e Euro 5.”  

 Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Caracciolo, ha invece spiegato come “ciascun motore e vettore energetico apporterà un contributo importante agli obiettivi di decarbonizzazione nel nostro Paese, in virtù degli investimenti in atto e in programma per i prossimi anni. È necessario, quindi, un quadro regolatorio chiaro e certo che, in ottica di neutralità tecnologica, consenta alle imprese di proseguire nelle strategie di investimento, leva centrale dell’evoluzione energetica dell’automobile, e le scelte di policy dovranno essere fondate su criteri di eco-razionalità, che coniughino le esigenze ambientali con quelle economiche e sociali”.

Continua la lettura

Mobilità

“Devo comprare la macchina, vado sull’usato e poi vedo”

Ibrida, elettrica, a gas, oppure… il mercato auto nell’incertezza sceglie l’attesa

Paolo Castiglia

Pubblicato

il

Gli italiani, alle prese con un mercato dell’auto in crisi e piano di incognite figlie della corrente tendenza  ambientalista – che sembra portare verso tecnologie nuove ma ancora di incerta efficacia, vedi elettrico – scelgono l’auto usata, soprattutto in area diesel. Diventa, insomma, un bene rifugio nell’attesa di capire dove andrà a parare il settore.

Secondo gli ultimi dati dell’Aci, infatti, ancora una volta, a fronte di un consistente calo delle prime iscrizioni di autovetture diesel, in calo del 20,2%, va in controtendenza, a settembre, l’aumento del 4,2% dei passaggi di proprietà delle quattro ruote alimentate a gasolio, che hanno incrementato di mezzo punto percentuale la propria quota sul totale: dal 49,2% di settembre 2018 al 49,7% dello stesso mese del 2019.

Segno più, in generale, per il mercato dell’usato rispetto allo stesso mese del 2018. I passaggi di proprietà delle autovetture hanno archiviato a settembre una variazione mensile positiva complessiva del 3,2%.

Insomma per ogni 100 auto nuove ne sono state vendute 179 usate nel mese di settembre e 154 nei primi nove mesi dell’anno. Positivo anche il bilancio dei passaggi di proprietà delle due ruote, che, al netto delle minivolture, a settembre hanno registrato una variazione mensile positiva del 4,3%.

Nei primi nove mesi dell’anno sono state rilevate, complessivamente, crescite dell’1,2% per le autovetture e dello 0,7% per tutti i veicoli, contro una flessione dello 0,3% per i motocicli. 

In crescita anche le radiazioni di autovetture, le rottamazioni, che hanno messo a segno un incremento mensile del 7,5%. In aumento anche le radiazioni di motocicli con un incremento mensile del 3,9%.

Continua la lettura

Mobilità

Sicurezza dei trasporti aerei a guida italiana

Paolo Castiglia

Pubblicato

il

Affidato ad un’impresa del gruppo TerniEnergia lo sviluppo del nuovo sistema europeo

La nuova piattaforma per la sicurezza dei trasporti aerei europei sarà italiana. Lo sviluppo della nuovo sistema è stato affidato alla Softeco Sismat, digital company del gruppo TerniEnergia, in partnership con Fincons, che ha infatti vinto la gara bandita dall’European Aviation Safety Agency.

Obbiettivo, lo sviluppo di una nuova piattaforma per la sicurezza dei trasporti aerei. Si tratta di una soluzione composta da differenti applicazioni, con funzionalità avanzate realizzate per assistere gli Enti di trasporto nazionali ed europei nella raccolta, condivisione e analisi delle loro informazioni di sicurezza al fine di migliorare la sicurezza del trasporto aereo civile.

Il contratto quadro di durata triennale (2019-2021) prevede l’assegnazione dei lavori a tre differenti raggruppamenti, per un importo complessivo di 3,5 milioni euro.

La decisione è stata assunta dalla Direzione generale della Commissione europea DG Move. Il raggruppamento formato da Softeco e Fincons S.p.A., azienda di consulenza informatica di respiro internazionale, si occuperà dello sviluppo e realizzazione della nuova piattaforma che sarà denominata ECCAIRS 2.0, o molto più in breve E2.

Il refactoring dell’attuale versione di ECCAIRS (European Coordination Centre for Accident and Incident Reporting Systems) in una versione totalmente nuova, sfruttando le più recenti tecnologie, costituisce l’obiettivo principale del progetto E2.

Continua la lettura
Advertisement

Facebook

Tweets

Siti partner

I più letti