Connect with us

Cultura

Alessandro Kokocinski

Maria Pia Cappello

Pubblicato

il

Le raffigurazioni della duplicità e del dolore universale

Dal 17 settembre al 1° novembre  la Fondazione Roma Museo presenta a Palazzo Cipolla,  oltre 70 opere inedite, tra installazioni, altorilievi, sculture e dipinti, di Alessandro Kokocinski. Nato nel 1948 a Porto Recanati  da madre russa e padre polacco, la sua storia è fiabesca, romanzata  e avventurosa…

Dal 17 settembre al 1° novembre  la Fondazione Roma Museo presenta a Palazzo Cipolla,  oltre 70 opere inedite, tra installazioni, altorilievi, sculture e dipinti, di Alessandro Kokocinski.

Nato nel 1948 a Porto Recanati  da madre russa e padre polacco, la sua storia è fiabesca, romanzata  e avventurosa. La madre, Elena Costantinovna Glowatskaya è costretta a fuggire in un’ Europa in guerra, arriva nei pressi di Pesaro nel 1943, vive facendo ritratti. Il padre, Janusz Kokocinski passa dai gulag sovietici e si arruola  nell’Armata polacca operante sul fronte austriaco.

Con la speranza di trovare un mondo migliore  senza persecuzioni, nazismo o comunismo,  i coniugi si imbarcano su una nave inglese per raggiungere l’Argentina ma prima di arrivare a Buenos Aires la vecchia carretta imbarca acqua e c’è un terribile naufragio in cui annegano molte persone. Il piccolo Alessandro è miracolosamente salvato dalla madre.

E il dolore, la paura, l’orrore dei migranti che cercano un nuovo mondo, un futuro, la pace come alternativa alla guerra, la libertà in contrapposizione  alla dittatura,  oppure la semplice sopravvivenza, sono purtroppo argomenti scottanti, difficili e di grande attualità nei nostri giorni.

I Kokocinski si sistemano temporaneamente all’Hotel de Immigrantes , dopo decidono di andare verso il Brasile, alla ricerca di villaggi russi. Non riescono a trovare i campi e  si uniscono ad una comunità nomade di indios Guaranì. Alessandro vive a stretto contatto con la natura e ricorda con affetto quel periodo in quanto aveva conosciuto persone buone, generose, pacifiche e solidali.

Nel 1954 c’è un’epidemia di malaria, i Kokocinski tornano a Buenos Aires e alloggiano in una zona degradata del porto industriale. Alessandro rimpiange i luoghi paradisiaci, la natura incontaminata, il fiume, i colori e i suoni dei boschi. Cerca di reagire e inizia a comporre i primi disegni.

Nasce il fratello Yuri, la vita è molto dura e per sottrarlo ai pericoli della strada, nei primi anni ’60, il padre lo affida ad un circo uruguayano. Diventa acrobata sui cavalli e scenografo ma per i continui spostamenti, non vedrà i suoi genitori per molti anni. E’ direttore di pista e conosce  il clown russo Oleg Popov. Entra in contatto con i gruppi rivoluzionari trotzkisti dell’ERP e frequenta corsi di scenografia, disegna manifesti per gli scioperi dei lavoratori.

Nel 1969, in seguito alla persecuzione militare argentina si rifugia a Santiago del Cile dove conosce Delia del Carril, compagna di vita di Pablo Neruda.

La situazione politica diventa difficile e parte per l’Europa: Amburgo, Parigi, Londra, Roma.

Nei primi anni ’70, alla caduta del governo Salvador Allende, Kokocinski è ancora in Europa: a Roma conosce intellettuali come Carlo Levi, Rafael Alberti, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini. Ha importanti legami artistici con Ugo Attardi, Renzo Vespignani, Emilio Vedova, Alberto Sughi, Ennio Calabria.

Nel 1985 intraprende un viaggio decennale in Oriente e Australia. Rientra in Italia e da anni vive a Tuscania.

Fin dalla tenera età il viaggio è stato un veicolo di conoscenza, evoluzione personale e trasformazione, intreccio di persone, lingue, culture e consuetudini, sovrapposizioni di emozioni. Sono stati cammini nel mondo che hanno segnato la sua vita, i pensieri, l’arte, coerentemente ai contenuti spirituali, agli avvenimenti politici, agli sconvolgimenti personali e collettivi. E il viaggio è diventato una sola cosa con lo spirito. Le gioie, le esperienze, i drammi  sono diventati la straordinaria fonte  dell’essere e dell’arte , i silenti documenti storici.

Se Publilio Siro disse che  “Il dolore dell’anima è più grande che la sofferenza del corpo”, si può asserire che le opere di Alessandro Kokocinski rappresentano una umanità tragica poiché attraverso l’arte testimoniano la  sua antica e perenne condizione di sofferenza. In ondate migratorie, persecuzioni  e guerre l’uomo  inquieto, contemplativo, muto e assorto ha visioni, incubi e sogni  nel cuore della notte dei secoli.

E la testimonianza diventa un focus sulla condizione di sofferenza e smarrimento dell’uomo che lotta da sempre per la libertà e la giustizia. E da questa sofferenza traspaiono i sentimenti trascendenti e reconditi che risiedono e si esprimono nell’energia del pensiero.

La mostra in corso a Via del Corso si intitola “La vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown”  ed è divisa in sei sezioni: L’arena,, Pulcinella, Petruska, Sogno, Clown, Maschera interiore.

Dalle opere emergono frammenti di vita, pensieri, speranze,, sentimenti pulsanti, senso dello scorrere del tempo, dilatazione temporale gravitazionale,  morte,  decomposizione fisico-spirituale. Mediante la sovrapposizione di dramma e commedia, afflizione e amenità , ghigno e risata, disperazione e speranza, malinconia e giubilo,  spirituale e materiale, oscurità e luce, l’opera d’arte è soprattutto  specchio delle coscienze ed eroico sforzo di cambiare il mondo.

In un archetipo e filosofico  trascendentalismo, Kokocinski rappresenta personaggi circondati da un’aura di oscurità, mistero e trasformazione: tutto si decompone nei ricordi, nella storia e nella vita in cui dal disfacimento del corpo avviene la sopravvivenza dello spirito.

I personaggi sono raffigurati con realismo nel momento della sofferenza, sono forme tormentate,  modellate con complessi lavori di superficie. Sembra che vogliano trasmettere tutti i dolori,  le ingiustizie e le prevaricazioni  subite nei secoli. Sono personaggi che provocano turbamento: i solchi feriscono, i fori lacerano:  i segni feriscono, i gesti hanno slanci espressionistici, scuotono il cuore.

La maschera Interiore rivela il passato, il presente, la storia psichica, i profondi desideri, le pulsioni e le paure,  anche quelle che noi nascondiamo a noi stessi.

Il sogno diventa quella realtà misteriosa e fondamentale dell’esterno che penetra nella mente dell’uomo.

Ed è tutto circoscritto in spazi magici e suggestivi in cui sembra che  la storia vichiana si ripercuota nelle menti e nel cuore di ogni singolo individuo.

Attraverso voli eterei, realismo fantastico, visioni oniriche, rappresentazioni,  figure rappresentanti volti tristi e solitari,  corpi nudi, mortificati fisicamente e spiritualmente, consumati , l’artista rappresenta le violenze e le angosce dell’umanità. Un senso di dolore percorre le opere di questa mostra e traspare l’ eroico sforzo di mettere alla luce la cattiveria, i soprusi, le violenze.

Artista sensibile, kokocinski ha affrontato speranze sfiorite e le sue opere sono struggenti testimonianze di popoli diversi ma che hanno in comune gli stessi ideali.

Designando un prode tentativo di varcare i limiti insuperabili dell’inscindibile, del sogno e del dolore,

tutta la scena scultorea e pittorica  si dispiega in un accumulo di  emotive stratificazioni e rammemoranti trasfigurazioni. E’ come se tutto viva in una atmosfera di eterna sofferenza, orrori, rassegnazione.

In espressioni simbolico- metaforiche , scava le forme  in profondità, risaltando la misteriosa suggestione tra la vita, la morte e la resurrezione. Tutto è inglobato da un registro artistico in cui i passaggi materici e pittorici sono sostenuti da una struttura di forme e volumi.

Sono quindi  numerosi i temi fondamentali  ramificati nella sua opera: ironia e dramma, lezione morale e ilarità in quanto  l’Arte  deve avere la destrezza di toccare le corde più profonde dell’animo umano.

Nelle suggestive e penetranti  atmosfere  la mano levata revoca un istante fugace, la richiesta d’aiuto, trasmette la volontà di cambiamento in una sforzo sfumato che potrebbe diventare illusorio.

Si tratta perlopiù di situazioni emotive e psichiche inconsce, avvolte dal mistero insondabile.

Una cosa comunque è certa: in una geometria architettonica e nebulosa spazialità le opere, in un modo o nell’altro, parlano sempre e soltanto dell’uomo, artefice dei processi e degli sconvolgimenti storici.

Avido di potere, gloria e ricchezza può provocare ferite indelebili e profonde nella storia dei secoli.

Mentre l’uomo comune si sforza di consolarsi con piccole antiche illusioni: sa bene che sono fasulle, ma intanto, incerto sul domani, cerca a tentoni un futuro di speranza e,  con spirito di sopravvivenza, riesce a sopportare, pensando  e sperando a un domani migliore.

E allora subentrano la maschera, i gesti teatrali, la messinscena, l’artefizio: mezzi necessari per superare la dura realtà e il  paradossale contesto storico. D’altra parte, l’opera  Kokocinskiana è fatta anche di dualismo: la sua tragica rappresentazione della realtà è accompagnata dall’ironia e dall’ilarità. L’utopia della maschera diventa il contrapposto  del sogno e del divertimento. L’impatto creativo di questa mostra ha un potere di trascinamento e coinvolgimento che ad una attenta analisi svela motivi molto importanti sul ruolo  e il fine dell’arte.

Infatti, è importante sottolineare che malgrado l’urto con la realtà e le ferite che ne sono derivate, le sue opere riescono ad assurgere alla dignità umana che diventa monumentale nella sofferenza e nell’ingiustizia.

Il suo orizzonte è quindi  il racconto storico, la verità, anche tragica ma assoluta  in cui l’oggetto d’arte è  metafora individualistica e collettiva.

Laureata in Lingue e Letterature straniere, scrittrice prevalentemente di libri d’arte. Autrice dei libri “Amore e Pace”, “Spirituali metamorfosi di Alejandro Marmo”, “La poesia nell’arte”, “Il volto e l’anima nelle sculture di Ernesto Lamagna”, “Tratti poetici”, “Mark Kostabi tra suono e solitudine”, “Jago- Rinascimento del Terzo Millennio”, “Rigeneranti contemplazioni di Roberto Gabrieli”. Ha tradotto i libri in inglese. Ha presentato i libri a Roma, Venezia, Londra, Toronto, Washington. Cerco sempre di sorridere e di aiutare tutti. Sono cattolica. La mia scrittura è finalizzata a trasmettere emozioni e messaggi di fratellanza, solidarietà e sensibilità.

Continua la lettura
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

“Passioni in Fiera” un successo che cresce

Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino

Paolo Castiglia

Pubblicato

il

“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.

Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.

Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.

L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.

Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.

Continua la lettura

Cultura

Esotika: un successo crescente che tornerà a settembre

Con quasi 15.000 visitatori l’evento si conferma come una delle più importanti manifestazioni pet del nostro Paese

Paolo Castiglia

Pubblicato

il

“A distanza di 3 giorni dalla sua chiusura, l’eco di Esotika Pet Show di Arezzo, il salone nazionale degli animali esotici e da compagnia, riecheggia ancora nelle orecchie degli appassionati”. Sono parole dell’organizzatore Daniel Baiocco, reduce dalle fatiche di questo partecipatissimo evento che si è tenuto presso Arezzo Fiere e Congressi e che ha monopolizzato, con le sua presenze e le brillanti iniziative interne dedicate agli animali, lo scorso weekend aretino e non solo.

“Arezzo – continua Baiocco – ha dimostrato anche stavolta di essere la città che unisce il Nord e il Sud dell’Italia, anche grazie ad una manifestazione a cui hanno partecipato oltre 130 espositori provenienti da ogni parte del Paese e anche dell’Europa e che ha visto la presenza di quasi 15.000 visitatori: ecco quindi che Esotika Pet Show si conferma come una delle più importanti manifestazioni pet del nostro Paese, visto che conta ormai ben quindici edizioni che si svolgono su tutto il territorio nazionale”. La professionalità e la dedizione degli organizzatori hanno portato infatti alla realizzazione di eventi, gare ed esibizioni che hanno divertito e appassionato il pubblico presente.

“Siamo lieti – insiste l’organizzatore – di annunciare che il prossimo 14 e 15 settembre si terrà la seconda edizione di Arezzo, già sold out per gli espositori che hanno deciso di riconfermare la loro presenza per questa nuova avventura. E siamo fieri del fatto che anche le istituzioni territoriali, come Asl e Carabinieri, hanno riconosciuto l’impeccabile gestione della fiera non riscontrando alcuna irregolarità”. “Arezzo Fiere e Congressi – dichiara a sua volta il presidente di Arezzo Fiere, Ferrer Vannetti – mette volentieri a disposizione le sue strutture per ospitare questa importante manifestazione, che unisce gli appassionati del settore e il rispetto per gli animali nel senso più pieno e compiuto. Un connubio vincente che ci fa già immaginare il successo annunciato dell’edizione del prossimo settembre”

Continua la lettura

Cultura

“Esotika Pet Show”: un weekend di festa per la famiglia

Il 24 e 25 febbraio torna ad Arezzo Fiere e Congressi il Salone Nazionale degli Animali Esotici e da Compagnia

Redazione Foritalynews

Pubblicato

il

Torna ad Arezzo Fiere e Congressi “Esotika Pet Show”, il Salone Nazionale degli Animali Esotici e da Compagnia. Appuntamento il 24 e 25 febbraio con un ricco programma di eventi dedicato al mondo dei Pet, per gli operatori del settore ma anche per appassionati e soprattutto per i più piccoli, che potranno conoscere gli animali da vicino e imparare a prendersene cura.

“Anche questa edizione, che verrà riproposta a settembre – spiega Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi – sarà una grande festa, dedicata ad appassionati e alle famiglie. I visitatori troveranno un ambiente caratterizzato da diverse tipologie di piante, animali da ammirare e perché no, anche da accudire”. “E’ un evento – spiega ancora Vannetti – che noi di Arezzo Fiere e Congressi, ospitiamo sempre con grande piacere e che testimonia la duttilità espositiva del nostro Ente fieristico. Una ‘due giorni’ rivolta al grande pubblico che esprime, ancora una volta, come sia in atto il definitivo rilancio della Fiera Espositiva, in piena sintonia con le forze produttive, associative e di rappresentanza del nostro territorio a tutti i livelli”.

In riferimento ad Esotika, poi c’è da dire dell’attualità e della pertinenza di questo evento, tenendo conto che il 44,7% delle famiglie italiane vive ormai con almeno un animale domestico. La manifestazione si propone infatti di contribuire alla promozione di una cultura del rispetto verso gli animali domestici e non, grazie alle aree didattico/educative tra cui la “fattoria didattica” e alla presenza di alcuni dei massimi esperti di Acquariofilia, Erpetologia, Entomologia, Ornicultura e così via.

Animeranno la fiera varie esposizioni, da quella internazionale canina, alle dimostrazioni di falconeria, Disc Dog e obedience. Si potranno poi acquistare animali da compagnia, ma anche ammirare pesci, tartarughe, porcellini d’india, pappagalli, carpe Koi, piccoli mammiferi come criceti e ricci, rettili, anfibi e roditori. Tutto questo supportato da sezioni giornaliere di terrascaping e aquascaping.

In fiera si potranno poi trovare le ultime novità del settore per quanto riguarda gli accessori, la mangimistica, i complementi d’arredo e tutto il necessario per la cura degli animali domestici. Un’occasione, quindi, per le famiglie e gli appassionati, di scoprire il fantastico mondo del Pet, ma anche di apprendere il modo più corretto di avvicinarsi e relazionarsi con il proprio piccolo amico e sviluppare ulteriormente con consapevolezza rinnovata la propria passione

Continua la lettura
Advertisement

Facebook

Tweets

Siti partner

I più letti