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Mobilità

I dispositivi di assistenza aiutano a ridurre consumi e emissioni

Studio su veicoli commerciali leggeri, camion e bus

Paolo Castiglia

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Studio su veicoli commerciali leggeri, camion e bus

ADAS. Non è un nome. E’ una sigla. Molto importante. Significa  Dispositivi di assistenza alla guida delle autovetture (in inglese appunto Advanced Driver Assistance Systems).  Ebbene questi contribuiscono a ridurre i consumi di carburante e di conseguenza le emissioni medie di CO2 e di NOX. E non così poco, rispettivamente del 4,4% e del 4,1%. È quanto emerge da uno studio sulla guida ecologica condotto dall’Università di Leeds, in collaborazione con alcune aziende produttrici (BMW, Daimler, Fiat, TomTomTelematics e Ifsttar).

A darne notizia è l’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca di Autopromotec, rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico. La ricerca è stata effettuata in 7 Paesi europei (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna, Svezia e Olanda) su un campione rappresentativo di flotte auto composto da veicoli commerciali leggeri, camion e autobus con differente tipo di alimentazione: benzina, diesel, ibrido ed elettrico.

Lo studio ha anche rivelato la percentuale di riduzione di consumi ed emissioni medie di CO2 che si può ottenere utilizzando i dispositivi ADAS in rapporto al tipo di strada: -2,6% in città, -5,8% nelle aree suburbane o rurali e -2,2% in autostrada. Ciò che dunque la ricerca ha evidenziato con particolare attenzione è che i dispositivi ADAS sono in grado non solo di informare il conducente del veicolo e prevenire gli incidenti stradali, ma rappresentano anche un’importante leva di risparmio sul costo del carburante e di riduzione dell’impatto ambientale. Questi equipaggiamenti innovativi, oltre a garantire una maggior sicurezza e comfort in auto, consentono di trovare soluzioni di guida efficaci in tempo ridotto.

Ciò significa ridurre gli errori alla guida, ma anche costi più contenuti in termini di spesa per il carburante e, come conseguenza ulteriore, emissioni ridotte di sostanze inquinanti. I dispositivi di assistenza alla guida sono sempre più diffusi, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito ad un vero e proprio boom di soluzioni tecnologiche per l’automobile sempre più avanzate e in grado di rendere più sicura, efficiente e sostenibile la gestione dei veicoli. In questo contesto, far comprendere l’importanza dei benefici e i vantaggi di questi dispositivi è molto importante.

Vicedirettore di Foritalynews, giornalista professionista, docente di giornalismo all’Università Roma Tre. Autore del libro "Giornalismo come e perché. Dalla 5 w all'inchiesta" (Aracne editore), tra le esperienze precedenti, dal 2006 al 2016, ha lavorato per il quotidiano Il Sole 24 ORE, per il quale ha seguito l’economia dei trasporti per la redazione di Roma.

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Mobilità

Le sfida della nuova mobilità sostenibile

La transizione eco-razionale della mobilità consentirà di raggiungere il contenimento delle emissioni di C02 su livelli prossimi agli obiettivi

Paolo Castiglia

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Grazie alla costante evoluzione delle tecnologie, alla naturale crescita dell’elettrificazione dei veicoli e alle spontanee scelte del mercato, progressivamente e senza forzature, è possibile raggiungere una nuova mobilità sostenibile, che salvaguardi il diritto universale alla mobilità, specie nelle aree metropolitane, e garantisca un significativo miglioramento della qualità dell’aria e la tenuta del forte settore automotive italiano”. 

Sono parole del presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani. in occasione della “Conferenza del Traffico e della Circolazione”, che si è tenuta il 26 novembre a Roma, alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e della Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.

E’ stata l’occasione per presentare lo studio “Per una transizione energetica eco-razionale della mobilità automobilistica”, realizzato da Fondazione Caracciolo – Centro Studi dell’Automobile Club d’Italia, Enea e Cnr -Dipartimento di Ingegneria, Ict e Tecnologie per l’energia e i trasporti.

Dai lavori è emerso che, grazie agli sforzi congiunti di industria dell’auto e dell’energia, e ai significativi risultati già conseguiti dai veicoli benzina e diesel in fatto di riduzione delle emissioni inquinanti (PM, CO, NOx), l’Italia riuscirà a sfiorare l’obiettivo 2030 – ridurre a 49 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti le emissioni di “gas serra” – in uno scenario tendenziale che non prevede politiche incentivanti.

“La transizione eco-razionale della mobilità – ha proseguito Sticchi Damiani – consentirà di raggiungere il contenimento delle emissioni di C02 su livelli prossimi agli obiettivi fissati dall’Europa al 2030. Un’ulteriore auspicabile accelerazione di questo percorso potrà arrivare dal sostegno a rottamare le vecchie auto da Euro 0 a 3, le più inquinanti, con auto più sicure e avanzate, quali, ovviamente, le ultimissime Euro 6d e come anche le recenti e più accessibili Euro 4 e Euro 5.”  

 Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Caracciolo, ha invece spiegato come “ciascun motore e vettore energetico apporterà un contributo importante agli obiettivi di decarbonizzazione nel nostro Paese, in virtù degli investimenti in atto e in programma per i prossimi anni. È necessario, quindi, un quadro regolatorio chiaro e certo che, in ottica di neutralità tecnologica, consenta alle imprese di proseguire nelle strategie di investimento, leva centrale dell’evoluzione energetica dell’automobile, e le scelte di policy dovranno essere fondate su criteri di eco-razionalità, che coniughino le esigenze ambientali con quelle economiche e sociali”.

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Mobilità

“Devo comprare la macchina, vado sull’usato e poi vedo”

Ibrida, elettrica, a gas, oppure… il mercato auto nell’incertezza sceglie l’attesa

Paolo Castiglia

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Gli italiani, alle prese con un mercato dell’auto in crisi e piano di incognite figlie della corrente tendenza  ambientalista – che sembra portare verso tecnologie nuove ma ancora di incerta efficacia, vedi elettrico – scelgono l’auto usata, soprattutto in area diesel. Diventa, insomma, un bene rifugio nell’attesa di capire dove andrà a parare il settore.

Secondo gli ultimi dati dell’Aci, infatti, ancora una volta, a fronte di un consistente calo delle prime iscrizioni di autovetture diesel, in calo del 20,2%, va in controtendenza, a settembre, l’aumento del 4,2% dei passaggi di proprietà delle quattro ruote alimentate a gasolio, che hanno incrementato di mezzo punto percentuale la propria quota sul totale: dal 49,2% di settembre 2018 al 49,7% dello stesso mese del 2019.

Segno più, in generale, per il mercato dell’usato rispetto allo stesso mese del 2018. I passaggi di proprietà delle autovetture hanno archiviato a settembre una variazione mensile positiva complessiva del 3,2%.

Insomma per ogni 100 auto nuove ne sono state vendute 179 usate nel mese di settembre e 154 nei primi nove mesi dell’anno. Positivo anche il bilancio dei passaggi di proprietà delle due ruote, che, al netto delle minivolture, a settembre hanno registrato una variazione mensile positiva del 4,3%.

Nei primi nove mesi dell’anno sono state rilevate, complessivamente, crescite dell’1,2% per le autovetture e dello 0,7% per tutti i veicoli, contro una flessione dello 0,3% per i motocicli. 

In crescita anche le radiazioni di autovetture, le rottamazioni, che hanno messo a segno un incremento mensile del 7,5%. In aumento anche le radiazioni di motocicli con un incremento mensile del 3,9%.

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Mobilità

Sicurezza dei trasporti aerei a guida italiana

Paolo Castiglia

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Affidato ad un’impresa del gruppo TerniEnergia lo sviluppo del nuovo sistema europeo

La nuova piattaforma per la sicurezza dei trasporti aerei europei sarà italiana. Lo sviluppo della nuovo sistema è stato affidato alla Softeco Sismat, digital company del gruppo TerniEnergia, in partnership con Fincons, che ha infatti vinto la gara bandita dall’European Aviation Safety Agency.

Obbiettivo, lo sviluppo di una nuova piattaforma per la sicurezza dei trasporti aerei. Si tratta di una soluzione composta da differenti applicazioni, con funzionalità avanzate realizzate per assistere gli Enti di trasporto nazionali ed europei nella raccolta, condivisione e analisi delle loro informazioni di sicurezza al fine di migliorare la sicurezza del trasporto aereo civile.

Il contratto quadro di durata triennale (2019-2021) prevede l’assegnazione dei lavori a tre differenti raggruppamenti, per un importo complessivo di 3,5 milioni euro.

La decisione è stata assunta dalla Direzione generale della Commissione europea DG Move. Il raggruppamento formato da Softeco e Fincons S.p.A., azienda di consulenza informatica di respiro internazionale, si occuperà dello sviluppo e realizzazione della nuova piattaforma che sarà denominata ECCAIRS 2.0, o molto più in breve E2.

Il refactoring dell’attuale versione di ECCAIRS (European Coordination Centre for Accident and Incident Reporting Systems) in una versione totalmente nuova, sfruttando le più recenti tecnologie, costituisce l’obiettivo principale del progetto E2.

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