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Cultura

Editoria, diritto di informare e riforma Consiglio nazionale

Collaboratori occasionali

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 Il mondo dell’informazione sta attraversando una profonda crisi. Ci saranno nuove e proficue iniziative. A favore di chi?

di Gino Falleri

Non si può non dire che le istituzioni delle categoria pubbliche o private non siano ricche di iniziative e di sorprese. Sempre pronte a scendere in campo per difendere la libertà di stampa in tutte le latitudini e a contestare chi arresta e condanna i giornalisti. Il termometro della situazione, sia nazionale che internazionale, è fornito da “Ossigeno per l’informazione” e “Giornalisti Italia”. Sono invece restie, ma è un costume italiano, a riconoscere i lati positivi e le qualità di chi non è in sintonia con i loro programmi ed idee.

Quando escono di scena personaggi che molto hanno contribuito all’autonomia della professione, difendendola dagli attacchi del Potere, se fossero marinai i nocchieri avrebbero fischiato cinque alla banda. Sei per gli ammiragli e le altissime autorità dello Stato (l’autore di questo pezzo quando tanti anni addietro è sbarcato dal San Giorgio comandato dal C.V. Vaccarisi, che faceva parte della IIa divisione navale sotto l’insegna di Ernesto Giuriati, ne ha ricevuti due e lo schieramento della guardia). Cinque potrebbero essere fischiati a Enzo Iacopino, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine, con i suoi pregi e difetti. Non ha mai dimenticato la regola delle tre “I”: indipendente, irriverente ed indisponente.

Lo ha dimostrato quando si è scontrato con il presidente del Consiglio di turno per difendere il diritto ad un equo compenso secondo l’articolo 36 della Costituzione. Non si può tollerare che per un pezzo siano corrisposti 22 euro e qualche centesimo lordi o 6 per un altro da 5.150 battute. Quello del giornalista è un lavoro intellettuale e ha una sua valenza nella società democratica. Secondo gli anglosassoni è il cane da guardia della democrazia.

Si è dimesso con una lettera, con la quale ha reso noto i motivi della sua decisione. Nella sostanza ha detto che “la categoria ha perso di credibilità, il padrone non è il lettore ma il business, l’equo compenso è morto assassinato da fuoco amico”. Il giornalismo non è più quello di Biagi e Montanelli. La credibilità e affidabilità sono due cardini su cui poggia il “Wall Street Journal”, come tempo addietro il suo direttore Gerard Baker ha detto ad Alain Elkan (la Stampa 19.3.2017).

Il mondo dell’informazione sta attraversando una profonda crisi, glaciale è stata definita da alcuni, che non sembra possa risolversi a breve. Per mantenere il pluralismo e i livelli occupazionali, è stata varata la legge Coscia Pannarale, che contiene una delega al governo per il riordino del Consiglio nazionale e quali competenze attribuirgli. Secondo lo schema del decreto attuativo dovrà interessarsi di formazione finalizzata all’accesso alla professione secondo le regole dell’articolo 34.

Se il giornalismo ha perso affidabilità, credibilità e qualità, il Consiglio nazionale non è immune da censure. Ha allargato le maglie della legge per venire incontro alle aspirazioni, senza alcun richiamo del ministero della Giustizia, che esercita l’alta vigilanza sui Consigli dell’Ordine (art. 24 della 69/63), o della procura generale. Censure che si riferiscono in particolare allorquando ha ritenuto di avere la facoltà di interpretare l’art. 34 e di muoversi in autonormazione.

Una proposta di legge del sen. Learco Saporito, volta ad allargare in via legislativa il campo di applicazione del citato articolo, è stata tenuta nel cassetto per 18 mesi e poi rinviata con parere negativo. Avrebbe interessato addetti stampa, riconoscimento, e pubblicisti con più di 10 anni di anzianità per il passaggio all’altro elenco.

Nella sua autonomia decisionale, che non ha, e al fine di “contribuire alla concordanza degli indirizzi giurisprudenziali” ha stabilito che “in assenza delle ipotesi e delle condizioni numeriche indicate dall’art. 34 della legge 69/63 i Consigli regionali o interregionali possono procedere all’iscrizione al Registro dei praticanti a seguito dell’accertamento” dell’esistenza di alcuni requisiti e la presenza di almeno un giornalista professionista con rapporto di lavoro a tempo pieno, che svolga funzioni di tutor nei confronti del praticante. Ha dato via libera alle dichiarazioni d’ufficio, non ha tenuto conto se era un programma o una testata, ha creato la figura del freelance e le altre forme di praticantato.

Sono diventati professionisti, tanto per fare degli esempi, coloro che forniscono notizie sul traffico o conferiscono enfasi musicale ai servizi giornalistici o prestano la loro attività in seno ad istituti geografici. La Cassazione dal 2014 con alcune sentenze, l’ultima è del maggio dello scorso anno, ha ribadito che si accede al professionismo tramite il già citato articolo 34. Sono rispettate?

L’ultimo provvedimento extra legem e contra legem è il cosiddetto Ricongiungimento, annunciato in una riunione del Consiglio nazionale tenuta a Positano. Prende lo spunto dalla riforma delle professioni non ancora esaminata dal Parlamento e riguarda i pubblicisti. Se hanno rapporti di collaborazione con testate o con uffici stampa se ne possono avvalere. La pratica corrente sta invece dimostrando che a livello regionale il rispetto delle regole è una specie di utopia. Ne hanno usufruito chi aveva contratti a tempo interminato o determinato.

E’ stato accennato ai contributi pubblici a favore dell’editoria a cui potrebbe seguire una riflessione. L’informazione è un diritto garantito dalla Costituzione e si presume che debba essere sempre veritiera. Tuttavia quando giornali e riviste vengono sovvenzionati dallo Stato qualche dubbio sulla loro terzietà può nascere. Freedom House e Reporter sans frontiére non ci collocano tra i più virtuosi. Tuttavia non sarà facile un cambiamento di rotta. Fin dai tempi di Giolitti i giornali hanno ricevuto sovvenzioni, anche occulte. Uno studio sui finanziamenti, a titolo di documentazione, si potrebbe fare. Anche per rendersi conto come i governi dei paesi dell’Unione si regolano.

La legge 198/2016 disciplina materie come l’istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, la disciplina dei profili pensionistici, nonché la composizione e le competenze del Consiglio nazionale. Su quest’ultimo tema si deve registrare l’intervento dei presidenti degli ordini regionali (erano muniti di mandato?), che hanno chiesto alla Camera e al Senato di individuare le soluzioni per il completamento della legge delega “dopo la benefica riduzione da 156 a 60 consiglieri nazionali”. Gli articoli 10 e 11 della legge 69/63 sono molto chiari.

Che sia benefica è per la versione ufficiale. Il risparmio, innanzitutto. Ci saranno nuove e proficue iniziative. A favore di chi? Dei praticanti, dei professionisti o dei pubblicisti? Quest’ultimi forniscono il 70 per cento delle risorse e sono sempre stati considerati di serie B nonostante le professionalità di chi è iscritto nell’apposito elenco.

La verità è diversa. E’sufficiente analizzare l’articolo 16, abrogato, per accertare a quale dei due elenchi sarebbe andata la maggioranza se tutto fosse rimasto come prima. Di certo conosciuta dalla misteriosa manina che ha introdotto in una legge per il sostegno all’editoria la riforma del Consiglio nazionale. Allo stato attuale è arduo individuarla. I segreti comunque durano poco.

Se mancasse il sostegno del contribuente, buona parte del sistema informazione andrebbe in tilt e non potrebbe offrire occasioni di lavoro, poche, ai 100 mila e passa iscritti all’albo e sta inoltre creando problemi sia all’Inpgi che alla Casagit. A parere del settimanale statunitense “Bloomberg” negli ultimi 18 anni il pil pro capite italiano è calato dello 0,4 per cento mentre il debito pubblico è arrivato a cifre astronomiche (2,279.371 milioni di euro), che da quest’anno si dovrebbe incominciare a ridurre.

I contributi sono essenziali sia per la vita delle testate che per il pluralismo, ma i non pochi problemi sul tappeto, che attendono di essere risolti, sono sempre a carico della Fnsi e delle associazioni regionale della stampa. Non passa giorno che non ci sia la chiusura di una voce e altri giornalisti sul mercato. Poi ci sono le concentrazioni, i trasferimenti delle redazioni da Roma a Milano, gli esuberi, le querele temerarie, le intimidazioni, gli stipendi non corrisposti, nonché la spada di Damocle che pende sulle agenzie d’informazione. Il governo vorrebbe indire una gara internazionale. Se così fosse dove andrebbero i 2.230 giornalisti che vi lavorano? Quando il digitale supererà la carta stampata cosa succederà?

Senza i giornali, i periodici e le radiotelevisioni e di conseguenza il diritto di informare e di essere informati si ritorna ai secoli bui.

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Attualità

“Passioni in Fiera” un successo che cresce

Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino

Paolo Castiglia

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“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.

Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.

Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.

L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.

Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.

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Cultura

Esotika: un successo crescente che tornerà a settembre

Con quasi 15.000 visitatori l’evento si conferma come una delle più importanti manifestazioni pet del nostro Paese

Paolo Castiglia

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“A distanza di 3 giorni dalla sua chiusura, l’eco di Esotika Pet Show di Arezzo, il salone nazionale degli animali esotici e da compagnia, riecheggia ancora nelle orecchie degli appassionati”. Sono parole dell’organizzatore Daniel Baiocco, reduce dalle fatiche di questo partecipatissimo evento che si è tenuto presso Arezzo Fiere e Congressi e che ha monopolizzato, con le sua presenze e le brillanti iniziative interne dedicate agli animali, lo scorso weekend aretino e non solo.

“Arezzo – continua Baiocco – ha dimostrato anche stavolta di essere la città che unisce il Nord e il Sud dell’Italia, anche grazie ad una manifestazione a cui hanno partecipato oltre 130 espositori provenienti da ogni parte del Paese e anche dell’Europa e che ha visto la presenza di quasi 15.000 visitatori: ecco quindi che Esotika Pet Show si conferma come una delle più importanti manifestazioni pet del nostro Paese, visto che conta ormai ben quindici edizioni che si svolgono su tutto il territorio nazionale”. La professionalità e la dedizione degli organizzatori hanno portato infatti alla realizzazione di eventi, gare ed esibizioni che hanno divertito e appassionato il pubblico presente.

“Siamo lieti – insiste l’organizzatore – di annunciare che il prossimo 14 e 15 settembre si terrà la seconda edizione di Arezzo, già sold out per gli espositori che hanno deciso di riconfermare la loro presenza per questa nuova avventura. E siamo fieri del fatto che anche le istituzioni territoriali, come Asl e Carabinieri, hanno riconosciuto l’impeccabile gestione della fiera non riscontrando alcuna irregolarità”. “Arezzo Fiere e Congressi – dichiara a sua volta il presidente di Arezzo Fiere, Ferrer Vannetti – mette volentieri a disposizione le sue strutture per ospitare questa importante manifestazione, che unisce gli appassionati del settore e il rispetto per gli animali nel senso più pieno e compiuto. Un connubio vincente che ci fa già immaginare il successo annunciato dell’edizione del prossimo settembre”

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Cultura

“Esotika Pet Show”: un weekend di festa per la famiglia

Il 24 e 25 febbraio torna ad Arezzo Fiere e Congressi il Salone Nazionale degli Animali Esotici e da Compagnia

Redazione Foritalynews

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Torna ad Arezzo Fiere e Congressi “Esotika Pet Show”, il Salone Nazionale degli Animali Esotici e da Compagnia. Appuntamento il 24 e 25 febbraio con un ricco programma di eventi dedicato al mondo dei Pet, per gli operatori del settore ma anche per appassionati e soprattutto per i più piccoli, che potranno conoscere gli animali da vicino e imparare a prendersene cura.

“Anche questa edizione, che verrà riproposta a settembre – spiega Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi – sarà una grande festa, dedicata ad appassionati e alle famiglie. I visitatori troveranno un ambiente caratterizzato da diverse tipologie di piante, animali da ammirare e perché no, anche da accudire”. “E’ un evento – spiega ancora Vannetti – che noi di Arezzo Fiere e Congressi, ospitiamo sempre con grande piacere e che testimonia la duttilità espositiva del nostro Ente fieristico. Una ‘due giorni’ rivolta al grande pubblico che esprime, ancora una volta, come sia in atto il definitivo rilancio della Fiera Espositiva, in piena sintonia con le forze produttive, associative e di rappresentanza del nostro territorio a tutti i livelli”.

In riferimento ad Esotika, poi c’è da dire dell’attualità e della pertinenza di questo evento, tenendo conto che il 44,7% delle famiglie italiane vive ormai con almeno un animale domestico. La manifestazione si propone infatti di contribuire alla promozione di una cultura del rispetto verso gli animali domestici e non, grazie alle aree didattico/educative tra cui la “fattoria didattica” e alla presenza di alcuni dei massimi esperti di Acquariofilia, Erpetologia, Entomologia, Ornicultura e così via.

Animeranno la fiera varie esposizioni, da quella internazionale canina, alle dimostrazioni di falconeria, Disc Dog e obedience. Si potranno poi acquistare animali da compagnia, ma anche ammirare pesci, tartarughe, porcellini d’india, pappagalli, carpe Koi, piccoli mammiferi come criceti e ricci, rettili, anfibi e roditori. Tutto questo supportato da sezioni giornaliere di terrascaping e aquascaping.

In fiera si potranno poi trovare le ultime novità del settore per quanto riguarda gli accessori, la mangimistica, i complementi d’arredo e tutto il necessario per la cura degli animali domestici. Un’occasione, quindi, per le famiglie e gli appassionati, di scoprire il fantastico mondo del Pet, ma anche di apprendere il modo più corretto di avvicinarsi e relazionarsi con il proprio piccolo amico e sviluppare ulteriormente con consapevolezza rinnovata la propria passione

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