Società
La prostituzione e la tratta sessuale a Roma

Oltre 7000 prostitute sui marciapiedi di Roma, da via Salaria a via Cristoforo Colombo
In tutta Italia sono 30mila, per un giro di affari che frutta alla criminalità organizzata 32 miliardi di euro ogni anno. Un nuovo record nella Capitale: sono oltre 7000 le donne che sui marciapiedi di Roma mercificano il loro corpo, e il 7% di loro sono minorenni…
Oltre 7000 prostitute sui marciapiedi di Roma, da via Salaria a via Cristoforo Colombo
In tutta Italia sono 30mila, per un giro di affari che frutta alla criminalità organizzata 32 miliardi di euro ogni anno. Un nuovo record nella Capitale: sono oltre 7000 le donne che sui marciapiedi di Roma mercificano il loro corpo, e il 7% di loro sono minorenni.
Prostituzione per la stragrande maggioranza femminile, ma, in alcune zone di Roma come Termini, Eur e Parco del Ninfeo, anche maschile. Sono per lo più ragazze straniere, sfruttate da bande organizzate di criminali per lo più di nazionalità Rumena, Albanese e Nigeriana.
Dalla Salaria alla Cristoforo Colombo, dall’Aurelia alla Prenestina, praticamente tutte le strade principali che collegano il raccordo anulare al centro di Roma sono territorio abusivo usato dai “protettori” per trarre profitto dalle sexual workers, affittando loro metri di asfalto dove farle attendere i clienti.
La divisione delle prostitute sul territorio è soprattutto in base alla nazionalità: se le italiane sono insediate prevalentemente su via Aurelia (Maccarese), via Ostiense e via Appia, le africane vengono collocate prevalentemente sulla via Tiberina, via Prenestina, via Aurelia e via Collatina; praticamente ubiquitarie le prostitute che vengono dall’Est Europa. Le asiatiche più che su strada vengono sfruttate all’interno di finti centri massaggi per prestazioni sessuali “low cost”.
Impossibile negare che il flusso migratorio abbia aumentato la quantità di giovani donne sfruttate, e sempre più difficili da reinserire in un tessuto sociale via via sempre meno tollerante.
Dai bordelli della Libia alle strade di Roma, non solo donne, ma anche transessuali entrano in maniera inconsapevole, o consapevole, all’interno della rete dei trafficanti di esseri umani.
I gruppi criminali nigeriani sono particolarmente attivi in Campania [[i]], tra le armi a loro disposizione per soggiogare le loro schiave, fanno la parte del leone i riti ju-ju [[ii]], molto simili al voodoo. La credenza di derivazione animista del ju-ju è particolarmente diffusa in Africa occidentale, soprattutto in Paesi come la Nigeria, ed è molto difficile convincere le ragazze a liberarsi da questa credenza.
Il Dipartimento per le Pari Opportunità ha attivato il numero verde anti-tratta nazionale 800 290 290: un servizio telefonico gratuito, attivo 24 ore su 24, in grado di fornire alle vittime tutte le informazioni sulle possibilità di aiuto e assistenza che la normativa italiana offre per uscire dalla situazione di sfruttamento.
Il comitato per i diritti civili delle prostitute Onlus, in associazione con il progetto INDOOR del programma Europeo Daphne III, ha inoltre pubblicato una brochure in sei lingue contenente informazioni utili per le lavoratrici/ori che si trovano nei Paesi Europei, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza delle lavoratrici e lavoratori del sesso. Vai al link http://www.lucciole.org/content/view/671/21/
Altre risorse utili sul web per fronteggiare questo fenomeno, le troviamo sul sito http://www.services4sexworkers.eu/s4swi/services/ dove vengono riportati i servizi sanitari, sociali e legali disponibili sui diversi territori nazionali.
AUTORE DELL’ARTICOLO: Dott. Marco Matteoli, medico chirurgo, specialista in diagnostica per immagini e medico volontario della Croce Rossa Italiana. Attualmente studente di cooperazione internazionale e sviluppo presso l’università di Roma “Sapienza”.
Contact: marcomatteoli@email.it; http://lamedicinadellapoverta.com; http://facebook.com/lamedicinadellapoverta
[i] Carrisi, G. (2011). La fabbrica delle prostitute. ed. Roma: Newton Compton.
[ii] It.wikipedia.org. (2018). Juju (Africa Occidentale). [online] Available at: https://it.wikipedia.org/wiki/Juju_(Africa_Occidentale)
Società
Autunno-inverno: un concentrato di meraviglia, arte e creatività
Analisi delle principali tendenze del settore in vista della prossima stagione per l’abbigliamento

“Dallo spirito bohemien del quartiere di Greenwich Village di Manhattan ai locali di un american diner dal sapore retrò, passando per realtà sospese in bilico tra sogno e illusione, le campagne moda Autunno Inverno 2023-2024 sono un concentrato di meraviglia, arte, creatività e, ovviamente, tanta moda. Tra location da sogno, abiti capolavoro e accessori desiderio, à vous tutte le campagne dei brand per la prossima stagione, che definiranno tendenze (e conversazioni) dei mesi a venire”. Scorrendo le principali riviste di moda vediamo che “Grazia” annuncia cosi la prossima stagione di moda, cioè “il momento dell’anno in cui ci ritroviamo a fare i conti con il cambio di stagione chiedendoci cosa tenere o scartare, quali saranno i trend da seguire, cosa comprare”.
Come districarsi tra questi dilemmi? Secondo “Marie Clarie” è semplice: “Partendo dai colori must have che domineranno le nuove collezioni. Un modo infallibile per farsi un’idea di ciò che andrà di moda nei prossimi mesi e dei pezzi più strategici da inserire nel guardaroba. Sulle passerelle ne abbiamo viste – letteralmente – di tutti i colori: se da un lato potremo contare sulle classiche e rassicuranti tonalità del foliage – immancabili e irrinunciabili in questo periodo – dall’altro vedremo il trionfo delle tinte pop e di nuance intense e vibranti, pronte a regalarci un boost di energia e buonumore anche nelle giornate più grigie”.
Società
Moda e clima che cambia: ecco i tessuti rigenerati

Ondate di caldo estremo, siccità, inondazioni devastanti: l’impatto dei cambiamenti climatici ultimamente è stato più evidente che mai ed è destinato ad intensificarsi. Modelli meteorologici imprevedibili che hanno un impatto diretto sul settore della moda, in un contesto che rischia di essere distruttivo per industria tessile a causa del climate change per cui a fatica si tenta una soluzione.
E allora la scelta tende a privilegiare sempre più abiti upcycled e accessori in tessuti rigenerati. È così che le shopper riciclate diventano blazer, mentre antichi arazzi in tessuto broccato o jacquard si trasformano in patchwork fantasiosi, ad animare cappotti dalla silhouette asciutta.
Tutto questo perché i cambiamenti climatici impattano sull’approvvigionamento di materie, prime mettendo in crisi il settore. Il verificarsi di eventi tanto estremi ha effetti pesanti su una molteplicità di attività e settori produttivi, tra cui l’industria tessile e, in modo specifico, la moda di lusso perché particolarmente dipendente dalle materie prime di alta qualità, spesso derivanti da sistemi naturali e agricoli geograficamente limitati.
Il gruppo Kering insieme alla società di consulenza Bsr ha redatto un rapporto dal titolo “Cambiamenti climatici: implicazioni e strategie per il settore della moda di lusso” che identifica sei materiali come a rischio: pelle bovina e di vitello, pelle di pecora e agnello, seta, vigogna, cashmere e cotone.

Dopo l’uscita del vinile “Io in blues Live” Irene Grandi prosegue il suo tour nazionale. Lunedì 7 agosto alle ore 21.15 farà tappa all’anfiteatro Falcone e Borsellino, nell’ambito di Ai piedi dell’Etna. Una rassegna che rientra tra le proposte artistiche di Etna in scena, il cartellone estivo promosso dal Comune di Zafferana Etnea (CT).
“Io in blues” è un tributo appassionato alle sue radici; un ritorno al suo primo amore quando si esibiva nei piccoli club, interpretando i canoni del blues e del soul dagli anni Sessanta in poi. Con il tour prosegue il suo omaggio a miti assoluti della musica a cui oggi affianca anche alcune riletture dei brani più famosi della sua carriera. Del repertorio dal vivo fa parte anche la rilettura del famoso brano di Mina “E Poi”, del 1973, un omaggio personale alla grande cantante.
“IO in Blues” è, quindi, un atto d’amore di una delle più importanti cantanti italiane ad alcuni dei più carismatici artisti internazionali e nazionali che hanno, direttamente o indirettamente, reso immortale un genere che è alla base di tutta la musica moderna che conosciamo; dal soul al rap, dal jazz al rock e al funk, lo troviamo ovunque. Il Blues, come affermano molti cultori, è una madre che tutti accoglie e tutti ama, indistintamente. A confermarlo è la stessa Irene spiegando: “Perché il Blues? Perché il Blues è la radice, è la madre, e ti accoglie nelle sue grandi braccia.”

“Io in Blues” è dunque un concerto, un viaggio, che raccoglie e propone brani che attraversano un arco temporale che va dagli anni ’60 fino ai ’90, canzoni che sono blues nell’anima e nell’ispirazione. Brani proposti con una formazione a cinque punte: Irene Grandi (voce); Max Frignani (chitarra); Piero Spitilli (basso); Fabrizio Morganti (batteria); Pippo Guarnera (Hammond). Un viaggio tra gli evergreen di Etta James a Otis Redding passando per Willie Dixon, Tracy Chapman, Sade, ma anche Pino Daniele e Lucio Battisti, Mina, ma dove non mancheranno, ovviamente, alcune hit di Irene, riarrangiate in chiave rock‐blues.
“In questo tempo sospeso, difficile, smarrito – afferma Irene Grandi – ho finalmente ritrovato l’ispirazione tornando alle radici. Da sempre il blues mi risuona dentro, mi emoziona e negli anni della mia formazione ha avuto un grande impatto sul mio mondo musicale e la mia voce”.
Un tributo appassionato, quindi, alle sue radici, alla sua formazione musicale e alle prime esperienze sul palco, dalle quali ha ottenuto un imprinting che ha poi sviluppato in uno stile personale e assolutamente riconoscibile.
A fare da sfondo alla voce di Irene Grandi, in questa tappa siciliana, organizzata da Eventi Olimpo e Arena Eventi Communication, saranno, quindi, “i piedi dell’Etna”. Appuntamento, allora, lunedì 7 agosto alle ore 21.15, all’anfiteatro Falcone e Borsellino di Zafferana Etnea (CT).
Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero +39 335 457082 o inviare un’email a info@eventiolimpo.it. Biglietti disponibili anche sui circuiti online TicketOne, Boxol e BoxOffice Sicilia e presso i punti vendita ad essi collegati.
Ufficio stampa e comunicazione Gino Morabito WhatsApp: +39 348 5537478 Email: morabitogino2176@gmail.com

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