Connect with us

Attualità

Veneto, dopo il disastro è partita la riscossa

Monica Splendori

Pubblicato

il

Drammatici i disagi provocati dal maltempo, tra il 28 ottobre e i primi di novembre nelle campagne e nelle città

In Veneto, e nella città di Verona in particolare, la principale industria, quella turistica, che contribuisce a migliorare il bilancio economico della regione, in questi giorni si è ritrovata a dover arginare un importante disastro ecologico…

Drammatici i disagi provocati dal maltempo, tra il 28 ottobre e i primi di novembre nelle campagne e nelle città

In Veneto, e nella città di Verona in particolare, la principale industria, quella turistica, che contribuisce a migliorare il bilancio economico della regione, in questi giorni si è ritrovata a dover arginare un importante disastro ecologico.

Ma è partita subito la riscossa. La presidente del senato Maria Alberta Casellati, il 18 novembre in visita sui territori colpiti, si è così espressa: “Il Veneto in ginocchio solo quando prega“, commentando la pronta reazione delle popolazioni della montagna bellunese colpite dal mal tempo. “ma il coraggio e la capacità dei Veneti di rimboccarsi le maniche non deve costituire alibi per nessuno. – ha aggiunto la Casellati – Lo Stato li aiuti, che sia applicata alla normativa della ricostruzione quella dell’emergenza.”

La raccolta fondi da parte della società civile ha sfiorato un milione di euro che saranno destinati alla ricostruzione dei territori gravemente danneggiati. Per la raccolta fondi si sono attivati sempre anche il coordinamento regionale di Fratelli d’Italia del Veneto, i consiglieri regionali del Pd, la confederazione agromeccanici e agricoltori italiani.

A Verona a fronte delle precipitazioni intense l’amministrazione sta studiando con Amia e Acque Veronesi le soluzioni per il miglior funzionamento degli scarichi. L’intensa pioggia ha mostrato anche l’efficacia di alcuni interventi, come la vasca di contenimento di Porta Borsari. Alcuni punti critici come il cantiere Veronetta e Palazzo Barbieri, viale del lavoro etc. saranno soggetto di un piano strutturale per adeguare le vecchie tubature. Nella giunta camerale del 09/11/18, la Camera di Commercio di Treviso-Belluno ha indetto un bando per le imprese colpite. È stato attivato anche un conto corrente per chi volesse fare donazioni “Veneto in ginocchio per maltempo ottobre novembre 2018”.

A Verona durante il consiglio comunale del 15 novembre la maggioranza di Palazzo Barbieri ha votato un ordine al giorno, sugli aiuti alle popolazioni venete colpite dal maltempo, per il ripristino delle condizioni di sicurezza e benessere delle comunità.

Riassumendo, le recenti alluvioni in Veneto hanno coinvolto diverse città, secondo le prime stime dei danni realizzate dalla Copernicus Emergency Management Service, programma europeo basato su osservazioni satellitari.

Sulle mappe da loro fornite si possono riscontrare, nell’ordine, le aree che hanno visto coinvolte parti più ampie del proprio territorio da alluvioni che sono: Venezia, Bassano del Grappa, Verona e Pordenone. Nella prima però l’acqua ha coperto zone agricole o coltivabili, nella seconda e terza anche ettari di zone residenziali. Bassano del Grappa, da parte sua, ha invece fatto registrare danni alle infrastrutture. Le alluvioni di quella zona hanno colpito le autostrade e chilometri di strade.

A Verona, invece, è toccato alla zona dell’aeroporto, dove l’acqua ha danneggiato la pista di atterraggio. Sempre per quanto riguarda Verona, la città ha evitato disastri al centro storico grazie all’apertura di uno scolmatore artificiale, anche se ritardata il più a lungo possibile per evitare danni ambientali al Lago di Garda.  Si tratta della galleria Adige Garda, uno scolmatore artificiale, il cui scavo iniziò nel 1937 e fu terminato nel 1959, permettendo di mettere in comunicazione il fiume Adige con il lago di Garda. L’utilizzo della galleria è regolato da una convenzione firmata il primo luglio 2002 tra la provincia autonoma di Trento ed il Veneto. Il lago oltre che migliorare la posizione di Verona a livello turistico, ha potuto vantare anche di aver salvato dalla piena la città. Nella notte del trenta ottobre, infatti, è risultato inevitabile, l’apertura della Galleria Adige Garda.

Era dal 2000 che non veniva aperta, la richiesta è arrivata direttamente dal governatore del Veneto Zaia. 

A Belluno, una delle province più industrializzate di Italia nella complessità di un territorio di montagna, nei giorni dopo l’ondata di maltempo si stanno ancora stimando i danni. “In zone come il Longarone, il forte vento ha scoperchiato capannoni e rotto vetrate, danneggiato stabili ed impianti produttivi”, spiega il direttore di Confindustria, Belluno Dolomiti.

La vera emergenza sono stati i collegamenti, la viabilità, la rete stradale e quella elettrica e telefonica. Proprio a Longarone la sede Sinteco, che costruisce macchinari ad alta automazione, per una clientela per il 70% straniera, è stata enormemente danneggiata da una tromba d’aria.

 

In una terra straniera, la storia della vita le segnò il cuore di donna bambina, e volle scrivere per lui. In questo modo ha potuto, voluto raccontare, per far sentire a chi fosse disposto ad ascoltare, quello che aveva vissuto, visto, fatto, assieme ad altri uomini donne, attraverso la sua voce. Monica Splendori è nata a Bussolengo (Verona) il 22/giugno/1964, laureata magistrale in scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione e in scienze dei servizi giuridici a Verona

Continua la lettura
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

Sicilia vacanti Il primo album di Alessandro D’Andrea Calandra

Redazione Foritalynews

Pubblicato

il

S’intitola “Sicilia vacanti” il primo album dell’agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra che con questo lp si affaccia nel modo discografico italiano. Lo fa con un disco scritto in dialetto, dando libero sfogo allo stile musicale che meglio definisce la sua terra natia. Un genere ethno-folk che risente della tradizione culturale siciliana, affondando le radici in un passato remoto fatto di storie da raccontare.

Storie vissute, ascoltate e che, nelle tracce di Sicilia vacanti, diventano quadri cangianti dai colori speziati, spargendo profumi antichi. Pregni di sapori atti a contraddistinguere un’epoca. Storie di immigrazione, di viaggi, di coraggio, di persone che affrontano disavventure ritrovando la loro terra o combattendo per essa.

I brani del nuovo album di Alessandro D’Andrea Calandra danno voce alle persone che nella sua Sicilia hanno vissuto e lottato in questi frangenti musicali. “Sicilia vacanti”; “Èuno”; “L’Isola di Allah”; “Danza saracina chista sira!”; “Federicu (gioia di lu munnu)”; “L’avemooh hoonkya dance”; “Cumpagna Luna”; “Cori fa’ la vovò”; “Si ‘u munnu fussi amuri”; “Cugliemuli sti spichi!” sono la tracklist di un “progetto d’amore”.

Le parole intersecano una musica soave ed etnica, capace di far viaggiare la mente dell’ascoltatore in quei meandri storici. Ci si addentra negli orizzonti dispersi di un passato lontano. Palermo, Agrigento, l’impero bizantino, i Saraceni. Immagini storiche che descrivono un mosaico di suoni pronto ad ergersi difronte a noi mostrando la realtà di un popolo caparbio. Un popolo fiero che ha messo le sue radici in quel tempo e che in quelle immagini rivede sé stesso.

Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Sicilia vacanti”. Un disco inedito fatto di canzoni che, prese nel loro insieme, diventano le splendide figure di unico quadro dipinto a mano dall’artista.

Segui Alessandro D’Andrea Calandra su FB / IG / TT / YT

Continua la lettura

Attualità

Primavera, e la moda torna a scegliere il fiore

Da millenni l’abito femminile ha fatto proprio in varie forme questo delicato decoro

Gloria Gualandi

Pubblicato

il

I vestiti a fiori tornano protagonisti dei look di stagione. Lo segnala Elle, che parla di charme in boccio. Spiega che i vestiti ultra bouquet vanno arricchiti con camperos, tweed e accessori infiorettati a dovere.

La tendenza floreale della moda Primavera Estate sboccia sulle passerelle in uno spettro ampissimo che va dagli abiti stampati – come quello con gonna a corolla di Dior o la creazione Comme des Garçons – all’anturium dress di Loewe in cui l’abito è il fiore stesso. E poi – racconta ancora Elle – ecco vestiti con ricami e applicazioni floreali 3D dal rosso Bottega Veneta al nude dress in stile primavera botticelliana di Acne Studios fino ai boccioli décor che fioriscono sulle tote bag Prada: le collezioni Primavera Estate sulle passerelle interpretano cosi la tendenza floreale.

Guardando indietro nel tempo – come invita a fare dal canto suo Harper Bazaar – la tendenza a integrare i fiori di tessuto nel proprio guardaroba proviene dall’antico Oriente: 1500 anni fa le donne cinesi che frequentavano il Palazzo Imperiale si agghindavano i capelli con preziosi fiori in seta, poi la moda passò alla nobiltà cinese, al Giappone, alla Corea e, infine, grazie all’apertura di nuove rotte mercantili, approdò anche in Occidente. In Italia dei fiori di seta si iniziano ad avere tracce a partire dal XII secolo. Da qui viaggiarono per tutta Europa per poi mettere radici in Francia, prima di tornare a migrare verso l’Inghilterra e poi l’America. Per un po’ di tempo se ne persero le tracce, finché le rosette non iniziarono a comparire sulle scarpe della nobiltà del XVI e XVII secolo, quando l’aristocrazia le accompagnò con fiocchi e nastri sgargianti per decorare l’allacciatura. Godettero poi di un periodo particolarmente florido in età vittoriana, verso la fine del 1800: drammatici e intrisi di una bellezza decadente, i fiori di seta, soprattutto se tinti di nero, si sposarono bene con le atmosfere cupe del tempo e con la moda gotica che iniziò a mettere radici.

Continua la lettura

Attualità

“Passioni in Fiera” un successo che cresce

Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino

Paolo Castiglia

Pubblicato

il

“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.

Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.

Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.

L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.

Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.

Continua la lettura
Advertisement

Facebook

Tweets

Siti partner

I più letti