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Società

La nuova frontiera: tecnica mininvasiva e comfort post-operatorio

Intervento dell’équipe chirurgica del proctologo Massimiliano Varriale su fistola retto vaginale in malattia di Crohn.

Paolo Castiglia

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Nuove tecnologie e conoscenza delle tecniche relative all’utilizzo delle cellule staminali. Con questi elementi è stata ideata una strategia chirurgica meno invasiva, che ha in sé la capacità di migliorare sia i risultati intesi come successo dell’intervento chirurgico, sia di ridurre l’ospedalizzazione e i tempi della ripresa delle attività sociali e professionali.

L’équipe chirurgica del prof. Massimiliano Varriale, proctologo del Sandro Pertini di Roma, ha eseguito, come intervento chirurgico elettivo, una chiusura di fistola retto vaginale plurirecidiva in malattia di Crohn con tecnica mini invasiva transanale e transvaginale, utilizzando cellule staminali ottenute dalla microfiltrazione del grasso sottocutaneo prelevato dalla parete addominale anteriore – lipofiller – poi inoculate direttamente nella fistola rettovaginale come innesto autologo di proprie cellule staminali, tutto in regime di Day Hospital. L’innesto autologo delle cellule staminali determina la chiusura per compressione del tramite fistoloso grazie al determinismo di cellule costituenti il tessuto cicatriziale e originate dalle cellule staminali innestate.

L’intervento, della durata di circa una ora, non ha richiesto uso di farmaci analgesici e l’antibiotico è stato eseguito prima dell’intervento chirurgico nel rispetto delle norme vigenti in tema di prevenzione delle infezioni ospedaliere. Il confort post operatorio e la ripresa delle attività sociali è avvenuta in tempi estremamente rapidi. Attualmente i controlli postoperatori condotti sulle pazienti operate, a 4 settimane dall’intervento, dimostrano la chiusura della fistola.Si tratta di un risultato di grande rilievo se si tiene conto, in generale, dell’elevato rischio di recidiva della fistola retto vaginale, ancora più significativo nella malattia di Crohn, dell’elevata invalidità sociale e non ultimo delle tecniche chirurgiche piuttosto invasive utilizzate per la cura, che in questo caso state ridotte al minimo.

In generale la fistola retto vaginale è un’evenienza non infrequente nelle donne affette da malattia di Crohn, la cui cura è resa ancora più difficile in ragione sia dell’alto rischio di recidiva della fistola, sia delle tecniche chirurgiche previste per il trattamento specifico.

Varie sono le tecniche chirurgiche tradizionali utilizzate, anche in ragione della profondità della fistola retto vaginale, rispetto alla vagina stessa: variano dall’abboccamento dell’intestino alla parete anteriore dell’addome (stomia), alla trasposizione di un muscolo che, dall’interno coscia, si pone nello spazio compreso tra parete anteriore del retto e la parete posteriore della vagina in maniera tale da interrompere la comunicazione esistente tra i due organi attraverso la fistola.

Vicedirettore di Foritalynews, giornalista professionista, docente di giornalismo all’Università Roma Tre. Autore del libro "Giornalismo come e perché. Dalla 5 w all'inchiesta" (Aracne editore), tra le esperienze precedenti, dal 2006 al 2016, ha lavorato per il quotidiano Il Sole 24 ORE, per il quale ha seguito l’economia dei trasporti per la redazione di Roma.

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Società

Autunno-inverno: un concentrato di meraviglia, arte e creatività

Analisi delle principali tendenze del settore in vista della prossima stagione per l’abbigliamento

Gloria Gualandi

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“Dallo spirito bohemien del quartiere di Greenwich Village di Manhattan ai locali di un american diner dal sapore retrò, passando per realtà sospese in bilico tra sogno e illusione, le campagne moda Autunno Inverno 2023-2024 sono un concentrato di meraviglia, arte, creatività e, ovviamente, tanta moda. Tra location da sogno, abiti capolavoro e accessori desiderio, à vous tutte le campagne dei brand per la prossima stagione, che definiranno tendenze (e conversazioni) dei mesi a venire”. Scorrendo le principali riviste di moda vediamo che “Grazia” annuncia cosi la prossima stagione di moda, cioè “il momento dell’anno in cui ci ritroviamo a fare i conti con il cambio di stagione chiedendoci cosa tenere o scartare, quali saranno i trend da seguire, cosa comprare”.

Come districarsi tra questi dilemmi? Secondo “Marie Clarie” è semplice: “Partendo dai colori must have che domineranno le nuove collezioni. Un modo infallibile per farsi un’idea di ciò che andrà di moda nei prossimi mesi e dei pezzi più strategici da inserire nel guardaroba. Sulle passerelle ne abbiamo viste – letteralmente – di tutti i colori: se da un lato potremo contare sulle classiche e rassicuranti tonalità del foliage – immancabili e irrinunciabili in questo periodo – dall’altro vedremo il trionfo delle tinte pop e di nuance intense e vibranti, pronte a regalarci un boost di energia e buonumore anche nelle giornate più grigie”.

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Società

Moda e clima che cambia: ecco i tessuti rigenerati

Gloria Gualandi

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Ondate di caldo estremo, siccità, inondazioni devastanti: l’impatto dei cambiamenti climatici ultimamente è stato più evidente che mai ed è destinato ad intensificarsi. Modelli meteorologici imprevedibili che hanno un impatto diretto sul settore della moda, in un contesto che rischia di essere distruttivo per industria tessile a causa del climate change per cui a fatica si tenta una soluzione.

E allora la scelta tende a privilegiare sempre più abiti upcycled e accessori in tessuti rigenerati. È così che le shopper riciclate diventano blazer, mentre antichi arazzi in tessuto broccato o jacquard si trasformano in patchwork fantasiosi, ad animare cappotti dalla silhouette asciutta.

Tutto questo perché i cambiamenti climatici impattano sull’approvvigionamento di materie, prime mettendo in crisi il settore. Il verificarsi di eventi tanto estremi ha effetti pesanti su una molteplicità di attività e settori produttivi, tra cui l’industria tessile e, in modo specifico, la moda di lusso perché particolarmente dipendente dalle materie prime di alta qualità, spesso derivanti da sistemi naturali e agricoli geograficamente limitati.

Il gruppo Kering insieme alla società di consulenza Bsr ha redatto un rapporto dal titolo “Cambiamenti climatici: implicazioni e strategie per il settore della moda di lusso” che identifica sei materiali come a rischio: pelle bovina e di vitello, pelle di pecora e agnello, seta, vigogna, cashmere e cotone.

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Cultura

“Io in blues”

Il tour di Irene Grandi fa tappa ai piedi dell’Etna

Mario Russo

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Dopo l’uscita del vinile “Io in blues Live” Irene Grandi prosegue il suo tour nazionale. Lunedì 7 agosto alle ore 21.15 farà tappa all’anfiteatro Falcone e Borsellino, nell’ambito di Ai piedi dell’Etna. Una rassegna che rientra tra le proposte artistiche di Etna in scena, il cartellone estivo promosso dal Comune di Zafferana Etnea (CT).

“Io in blues” è un tributo appassionato alle sue radici; un ritorno al suo primo amore quando si esibiva nei piccoli club, interpretando i canoni del blues e del soul dagli anni Sessanta in poi. Con il tour prosegue il suo omaggio a miti assoluti della musica a cui oggi affianca anche alcune riletture dei brani più famosi della sua carriera. Del repertorio dal vivo fa parte anche la rilettura del famoso brano di Mina “E Poi”, del 1973, un omaggio personale alla grande cantante.

“IO in Blues” è, quindi, un atto d’amore di una delle più importanti cantanti italiane ad alcuni dei più carismatici artisti internazionali e nazionali che hanno, direttamente o indirettamente, reso immortale un genere che è alla base di tutta la musica moderna che conosciamo; dal soul al rap, dal jazz al rock e al funk, lo troviamo ovunque. Il Blues, come affermano molti cultori, è una madre che tutti accoglie e tutti ama, indistintamente. A confermarlo è la stessa Irene spiegando: “Perché il Blues? Perché il Blues è la radice, è la madre, e ti accoglie nelle sue grandi braccia.”

“Io in Blues” è dunque un concerto, un viaggio, che raccoglie e propone brani che attraversano un arco temporale che va dagli anni ’60 fino ai ’90, canzoni che sono blues nell’anima e nell’ispirazione. Brani proposti con una formazione a cinque punte: Irene Grandi (voce); Max Frignani (chitarra); Piero Spitilli (basso); Fabrizio Morganti (batteria); Pippo Guarnera (Hammond). Un viaggio tra gli evergreen di Etta James a Otis Redding passando per Willie Dixon, Tracy Chapman, Sade, ma anche Pino Daniele e Lucio Battisti, Mina, ma dove non mancheranno, ovviamente, alcune hit di Irene, riarrangiate in chiave rock‐blues.

“In questo tempo sospeso, difficile, smarrito – afferma Irene Grandi – ho finalmente ritrovato l’ispirazione tornando alle radici. Da sempre il blues mi risuona dentro, mi emoziona e negli anni della mia formazione ha avuto un grande impatto sul mio mondo musicale e la mia voce”.

Un tributo appassionato, quindi, alle sue radici, alla sua formazione musicale e alle prime esperienze sul palco, dalle quali ha ottenuto un imprinting che ha poi sviluppato in uno stile personale e assolutamente riconoscibile.

A fare da sfondo alla voce di Irene Grandi, in questa tappa siciliana, organizzata da Eventi Olimpo e Arena Eventi Communication, saranno, quindi, “i piedi dell’Etna”. Appuntamento, allora, lunedì 7 agosto alle ore 21.15, all’anfiteatro Falcone e Borsellino di Zafferana Etnea (CT).

Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero +39 335 457082 o inviare un’email a info@eventiolimpo.it. Biglietti disponibili anche sui circuiti online TicketOne, Boxol e BoxOffice Sicilia e presso i punti vendita ad essi collegati.

Ufficio stampa e comunicazione Gino Morabito WhatsApp: +39 348 5537478 Email: morabitogino2176@gmail.com

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