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Cultura

“Personalissima” in via Margutta

Le opere di Gilles Roux, Sergio Viscardi, Teresa di Sario, Tomas Mai, Francesca Trusso e Vincenzo Sangiorgio dal 7 al 17 maggio presso la Galleria Area Contesa Arte

Mario Russo

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7 maggio. Vernissage in via Margutta. È ancora la storica via romana, magica e pittoresca, a promuovere l’arte. Con una speciale cerimonia la Galleria Internazionale Area Contesa Arte, al civico 90, dà il via a una mostra assolutamente singolare. Mette in scena, infatti, per la prima volta, una mostra all’avanguardia intitolata “Personalissima”, ovvero un evento che comprende le personali di sei artisti, Gilles Roux, Sergio Viscardi, Teresa di Sario, Tomas Mai, Francesca Trusso e Vincenzo Sangiorgio. Commenti live di due noti critici d’arte, il Principe Alfio Borghese e il Maestro Internazionale di Spatola Stratigrafica, Mario Salvo. Intermezzo letterario con la presentazione del libro “Il tempo è un’invenzione della mente” della giornalista e scrittrice Manuela Minelli.

Il vernissage si apre con la presentazione delle opere dell’artista francese Gilles Roux. Una raccolta intitolata “La forma del tempo”, ispirata a un concetto del tempo non convenzionale.

“Un gioco sull’idea del tempo – lo definisce Alfio Borghese – Mondi che si sovrappongono in un indefinito spazio-tempo. Urbanistiche di un prossimo futuro. Opere psichedeliche piene di fantasia e fantascienza”.

“Quasi una cartografia – la definisce Mario Salvo – un manierismo cartografico del tempo e della sua particolare interpretazione dell’autore, a volte estesa, a volte prospettica. Carte geografiche del tempo; colori luminescenti capaci di emozionare”.

Ma la vera anima delle opere di Roux risiede, a mio avviso, nella ricerca, nel tentativo di cogliere l’essenza del tempo e nel desiderio di dargli forma, quasi materia.

Il tema del tempo si lega direttamente, e senza sforzo, al testo di Manuela Minelli, giornalista e scrittrice che propone una raccolta di poesie dal titolo “Il tempo è un’invenzione della mente”.

Una raccolta in cui presenta le mille sfaccettature del tempo e i diversi modi di viverlo, sentirlo, percepirlo come spiega e racconta lei stessa leggendo la poesia che dà il titolo alla raccolta: “Sapresti dire il tempo di quel tempo infinito di un’interrogazione di latino o storia… E quel tempo troppo breve di tuo figlio bimbo… Quanto dura un bacio tanto atteso, un frammento d’istante oppure una vita intera”.

Un tempo elastico che si accorcia o si allunga a seconda del sentire, dello stato d’animo, del contesto e delle circostanze. Un tempo che, in fondo, è solo un’invenzione della mente.

Una proposta e una sensibilità, quelle di Manuela Minelli che sicuramente meritano una lettura attenta e approfondita, ma consiglio, per rimanere in tema, diluita nel tempo e a piccole dosi per riuscire pienamente ad assorbirla e farla propria.

Tornando alle “personali”. Completamente diversa l’espressione artistica, rispetto a Roux, quella di Sergio Viscardi, detto anche Ser Giotto, nome attribuitogli, come egli stesso racconta, dal suo maestro in terza elementare. Scultore e pittore, Viscardi, propone la raccolta “Ipotesi tridimensionali”. Opere tridimensionali, appunto, che “fuoriescono” dal quadro, quasi come prolungamento del pensiero che va incontro e dialoga con chi guarda. “Un gruppo di opere pensate – afferma Viscardi – per tutta quella gente che viene sfollata a causa della guerra”.

Quello che racconta è la guerra nei suoi particolari più atroci espressi ad esempio in un missile che sfonda il muro di una casa, violandone l’intimità, o in un bambino nascosto in una cassa di munizioni con il suo ‘peluche’ come unico compagno.

“Un artista concettuale – lo definisce Alfio Borghese – che ha voluto attualizzare le sue composizioni per esprimere una ferma condanna della guerra e delle sue conseguenze”.

“Ogni opera di Viscardi – commenta Mario Salvo – dovrebbe essere senza titolo per lasciare spazio ad ognuno di darne uno proprio”.

Un’espressività immediata, a mio avviso, quella di Viscardi, che non lascia spazio al dubbio o ad alcuna forma di giustificazione, almeno in queste opere, che stigmatizzano l’idiozia della guerra.

Artista giovane Tomas Mai, che propone la raccolta “Attacchi d’aria”. Una fantasiosa miscellania di colori la sua caratteristica. Un’arte “rabbiosa” la definisce la gallerista, Teresa Maria Zurlo.

“Una pittura gestuale – la definisce Alfio Borghese – dove il colore e la vita stessa diventano gesti. Un mondo da cui, all’improvviso, possono emergere figure grottesche, volti enigmatici, maschere inquietanti”.

Mario Salvo sottolinea il dinamismo delle opere di Tomas Mai, l’impatto della luminosità e della chiarezza. “Pennellate rabbiose che, allo stesso tempo, riescono a dare trasparenza e serenità”. Un artista “emozionale”, lo definisce, dalla grande forza di comunicazione.

Caos, follia e rabbia sono le parole che, secondo Teresa M. Zurlo, riassumono le opere di Tomas Mai.

Una rabbia, un dinamismo, una forza che, a mio avviso, e come giustamente deve essere, vista la giovane età, sono ancora alla ricerca del linguaggio migliore. Un linguaggio che, mi auguro, mantenga il gioco e la fantasia di colori.

Inconfondibile l’animo e la sensibilità della raccolta successiva, “Percorsi”, proposta da Teresa di Sario, protagonista, fra l’altro, di una sensuale performance di danze orientali.

Donne che si celano e si svelano, quelle delle sue opere, definite o indefinite, ma sempre magiche. “Volti che nascondono pensieri intimi, che abitano realtà parallele – le definisce Borghese – Sguardi persi in un altrove, oppure con gli occhi chiusi per guardarsi dentro, navigare nell’anima”.

“Profili eleganti e pensanti – li definisce Mario Salvo – Tessuti pensanti e pensierosi”.

Dalla magia colorata dell’”Elfa” alle tinte azzurrognole dei profili pensanti, quella di Teresa di Sario, a mio avviso, è una proposta “riflessiva” in un doppio senso: sia perché fa riflettere sia perché riflette un animo sensibile alla ricerca di un equilibrio profondo, di un proprio centro di gravità. Una ricerca in cui chiunque può riconoscersi, perdersi o ritrovarsi.

Originale, nella tecnica, oltre che nella proposta la “Personale” della seconda presenza femminile, Francesca Trusso, che, come afferma lei stessa, dipinge esclusivamente per passione. “Intimità femminili”, il titolo della raccolta.

Occhi intensi, sguardi penetranti, quelli proposti dall’artista, che raccontano l’universo femminile, quello più nascosto, segreto, celato.

“Un cosmo misterioso e inaccessibile – lo definisce Alfio Borghese – Particolari di volti e di figure tagliati, all’improvviso, da geometrie preziose, accentuate dall’uso dell’argento e dell’oro. Preziose – afferma Borghese – sono le donne descritte, preziose le composizioni e preziosi i materiali come nelle opere in marmo che enfatizzano e intensificano i significati”.

“Una tavolozza naturale, quasi mistica” definisce i marmi Francesca Trusso, spiegandone la motivazione e l’uso. Una tavolozza impossibile da riprodurre. Da qui la scelta di portarli così come sono, con la loro natura, all’interno delle sue opere.

Mario Salvo sottolinea la raffinata e capace manualità dell’artista.

Significativi, a mio avviso, sono l’incisività e la trasparenza del suo messaggio che, se da una parte lascia spazio alla libera interpretazione, dall’altra ti propone una sua “via”. Un intreccio di misteri ed evidenze che si ripropone anche nella contrapposizione – o sodalizio – tra tinte e marmi.

Ciliegina sulla torta – a chiusura vernissage – e non solo come allusione al particolare delle labbra rosso fuoco di una delle sue opere, la personale di Vincenzo Sangiorgio dal titolo “Storie d’arte, d’amore & donne…”.

“Un quadro si fa con la tecnica – afferma Sangiorgio – poi ci metti il cuore e diventa arte”.

Soggetto e oggetto delle opere esposte sono le donne. E “le donne si vedono subito – afferma Alfio Borghese – Gli occhi che guardano ammiccanti o sognanti, o chiusi in un mondo interiore. Le donne si vedono subito nei corpi maliziosi, nei nudi, nei baci, nei gesti sensuali. L’amore – sottolinea Borghese – è in ogni pennellata, in ogni colore, in ogni tratto. L’arte racchiude e conclude. Le composizioni sono accurate e studiate anche se mantengono una loro freschezza emotiva, immediata e passionale”.

Mario Salvo sottolinea la bellezza e il fascino dei particolari. Poi commenta gli spazi lasciati che, a suo avviso, danno origine a “silenzi rumorosi”. “Sono percorsi che ognuno deve innescare, attraverso l’opera, e farli propri. Silenzi che parlano – afferma – spazi lasciati saggiamente affinché ognuno possa continuare il percorso”.

“Alla tecnica aggiungi il cuore e nasce l’arte”, afferma Sangiorgio. Ma quando il soggetto sono le donne e il loro “mondo”, come nelle opere proposte, non possono mancare – e di fatto non mancano – pennellate di profonda sensibilità insieme a un occhio attento e allo stesso tempo discreto, capace di penetrarne, indagarne ed estrarne l’indole profonda e le mille sfaccettature.

Particolare il volto di donna dipinto col vino in cui il colore cangiante e i tratti scontornati da soli raccontano i mille volti che solo la “Donna” può incarnare tutti insieme.

A conclusione la gallerista, Teresa M. Zurlo e la sorella Tina, art director, ringraziano i presenti e soprattutto gli artisti che hanno accettato, incondizionatamente, affermano, il progetto veramente ardito di “Personalissima”.

Un’esperienza sicuramente positiva. Forse penalizzate le prospettive dagli spazi contenuti e dalle luci. Ma necessità fa virtù e notevole e apprezzabile è lo sforzo della galleria di promuovere l’arte e di valorizzare opere ed artisti in un contesto come quello attuale distratto e svilente.

Direttore di Foritalynews, docente alla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, competenze in tecnologie della comunicazione audiovisiva e multimediale e nel marketing. Esperto in comunicazione istituzionale e comunicazione politica (almeno credevo! Vista l'anti-comunicazione attuale). Particolarità: non ho ancora deciso cosa farò da grande.

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Attualità

“Passioni in Fiera” un successo che cresce

Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino

Paolo Castiglia

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“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.

Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.

Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.

L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.

Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.

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Cultura

Esotika: un successo crescente che tornerà a settembre

Con quasi 15.000 visitatori l’evento si conferma come una delle più importanti manifestazioni pet del nostro Paese

Paolo Castiglia

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“A distanza di 3 giorni dalla sua chiusura, l’eco di Esotika Pet Show di Arezzo, il salone nazionale degli animali esotici e da compagnia, riecheggia ancora nelle orecchie degli appassionati”. Sono parole dell’organizzatore Daniel Baiocco, reduce dalle fatiche di questo partecipatissimo evento che si è tenuto presso Arezzo Fiere e Congressi e che ha monopolizzato, con le sua presenze e le brillanti iniziative interne dedicate agli animali, lo scorso weekend aretino e non solo.

“Arezzo – continua Baiocco – ha dimostrato anche stavolta di essere la città che unisce il Nord e il Sud dell’Italia, anche grazie ad una manifestazione a cui hanno partecipato oltre 130 espositori provenienti da ogni parte del Paese e anche dell’Europa e che ha visto la presenza di quasi 15.000 visitatori: ecco quindi che Esotika Pet Show si conferma come una delle più importanti manifestazioni pet del nostro Paese, visto che conta ormai ben quindici edizioni che si svolgono su tutto il territorio nazionale”. La professionalità e la dedizione degli organizzatori hanno portato infatti alla realizzazione di eventi, gare ed esibizioni che hanno divertito e appassionato il pubblico presente.

“Siamo lieti – insiste l’organizzatore – di annunciare che il prossimo 14 e 15 settembre si terrà la seconda edizione di Arezzo, già sold out per gli espositori che hanno deciso di riconfermare la loro presenza per questa nuova avventura. E siamo fieri del fatto che anche le istituzioni territoriali, come Asl e Carabinieri, hanno riconosciuto l’impeccabile gestione della fiera non riscontrando alcuna irregolarità”. “Arezzo Fiere e Congressi – dichiara a sua volta il presidente di Arezzo Fiere, Ferrer Vannetti – mette volentieri a disposizione le sue strutture per ospitare questa importante manifestazione, che unisce gli appassionati del settore e il rispetto per gli animali nel senso più pieno e compiuto. Un connubio vincente che ci fa già immaginare il successo annunciato dell’edizione del prossimo settembre”

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Cultura

“Esotika Pet Show”: un weekend di festa per la famiglia

Il 24 e 25 febbraio torna ad Arezzo Fiere e Congressi il Salone Nazionale degli Animali Esotici e da Compagnia

Redazione Foritalynews

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Torna ad Arezzo Fiere e Congressi “Esotika Pet Show”, il Salone Nazionale degli Animali Esotici e da Compagnia. Appuntamento il 24 e 25 febbraio con un ricco programma di eventi dedicato al mondo dei Pet, per gli operatori del settore ma anche per appassionati e soprattutto per i più piccoli, che potranno conoscere gli animali da vicino e imparare a prendersene cura.

“Anche questa edizione, che verrà riproposta a settembre – spiega Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi – sarà una grande festa, dedicata ad appassionati e alle famiglie. I visitatori troveranno un ambiente caratterizzato da diverse tipologie di piante, animali da ammirare e perché no, anche da accudire”. “E’ un evento – spiega ancora Vannetti – che noi di Arezzo Fiere e Congressi, ospitiamo sempre con grande piacere e che testimonia la duttilità espositiva del nostro Ente fieristico. Una ‘due giorni’ rivolta al grande pubblico che esprime, ancora una volta, come sia in atto il definitivo rilancio della Fiera Espositiva, in piena sintonia con le forze produttive, associative e di rappresentanza del nostro territorio a tutti i livelli”.

In riferimento ad Esotika, poi c’è da dire dell’attualità e della pertinenza di questo evento, tenendo conto che il 44,7% delle famiglie italiane vive ormai con almeno un animale domestico. La manifestazione si propone infatti di contribuire alla promozione di una cultura del rispetto verso gli animali domestici e non, grazie alle aree didattico/educative tra cui la “fattoria didattica” e alla presenza di alcuni dei massimi esperti di Acquariofilia, Erpetologia, Entomologia, Ornicultura e così via.

Animeranno la fiera varie esposizioni, da quella internazionale canina, alle dimostrazioni di falconeria, Disc Dog e obedience. Si potranno poi acquistare animali da compagnia, ma anche ammirare pesci, tartarughe, porcellini d’india, pappagalli, carpe Koi, piccoli mammiferi come criceti e ricci, rettili, anfibi e roditori. Tutto questo supportato da sezioni giornaliere di terrascaping e aquascaping.

In fiera si potranno poi trovare le ultime novità del settore per quanto riguarda gli accessori, la mangimistica, i complementi d’arredo e tutto il necessario per la cura degli animali domestici. Un’occasione, quindi, per le famiglie e gli appassionati, di scoprire il fantastico mondo del Pet, ma anche di apprendere il modo più corretto di avvicinarsi e relazionarsi con il proprio piccolo amico e sviluppare ulteriormente con consapevolezza rinnovata la propria passione

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