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Cultura

Doppia laurea: imparare a scegliere

«lasciate stare i mestieri e ragionate per sfide»

Giulia Cardillo Piccolino

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Ohana, studentessa di infermieristica al suo ultimo anno, sta per laurearsi, ma nell’aula magna dell’Università La Sapienza, rivela che mentre scriverà la sua tesi vorrà iscriversi alla laurea triennale di Scienze politiche.

Chiara, tra i posti in platea, frequenta il corso quinquennale di architettura ma contemporaneamente studia al Conservatorio.

E così come loro decine e decine di studenti nella giornata del 26 maggio hanno riempito l’aula magna del Rettorato dell’Università di Roma in occasione della conferenza “Imparare a scegliere: la legge sulla doppia laurea” per comprendere come poter coltivare studi di diversa natura contemporaneamente.

Si parla nuovamente di doppia laurea ma stavolta il dibattito si sposta dalle Commissioni di Camera e Senato alle aule dell’Ateneo di Roma, per essere accolto dagli studenti, i diretti destinatari della legge che il 14 aprile 2022 ha abolito il divieto di frequentazione di due corsi di laurea diversi.

I dubbi che l’iniziativa legislativa potesse essere accolta da una minoranza sono stati smentiti: l’aula era sovraffollata, riempita da universitari, laureandi e studenti dell’ultimo anno di liceo in procinto di compiere la fatidica scelta dell’Università.

Nella conferenza, volta a chiarire le modalità con cui si potrà accedere a due corsi universitari, sono intervenuti parlamentari quali Fusacchia, relatore del disegno di legge, Valentina Aprea, Paola Frassinetti, Michele Nitti, Gabriele Toccafondi, Luca Toccalini, Manuel Tuzi nonché il presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) Ferruccio Resta, e la Ministra dell’Università e La Ricerca Maria Cristina Messa.

A dare avvio alla conferenza la Rettrice dell’università La Sapienza Antonella Polimeni la quale ha ricordato agli studenti che «La conoscenza è al tempo stesso un mezzo per elevare la propria condizione socio-economica ma soprattutto uno strumento insostituibile per raggiungere quello che la nostra costituzione, all’art 3, definisce il ‘pieno sviluppo della persona umana’». La possibilità di doppia laurea, sostiene la rettrice, è un tassello importante in questa direzione perché permette di liberalizzare la formazione e di cumulare soft skills. «

Il discorso introduttivo di Antonella Polimeni è stato seguito dall’intervento di Ferruccio Resta, presidente del Crui, che ha rilevato tre aspetti importanti della nuova legge. In primo luogo vi è il tentativo di “trattenere” i talenti. Perché costringere ragazzi ad andare in altri paesi europei, dove la doppia laurea è una realtà consolidata da anni, per realizzare i propri obiettivi?

In secondo luogo vi è la contaminazione dei saperi che si afferma quale unico strumento per affrontare le sfide del presente: «Non vi può più essere un ingegnere che non abbia competenze in filosofia o uno storico che non abbia conoscenze digitali». Infine si potranno disegnare nuove politiche universitarie a livello locale e sul territorio nazionale, promuovendo percorsi di doppia laurea tra nord e sud.

La parola è passata poi a Fusacchia, la cui strenua campagna per l’approvazione della legge, ha condotto dopo lungo tempo alla sua tanto attesa promulgazione.

«Siamo consapevoli sia una legge di non facile attuazione – esordisce il deputato – che comporterà diverse modifiche al sistema universitario di tutti gli atenei. Siamo stati in 12 città degli atenei e dei conservatori d’Italia perché questa legge fosse approvata. Una legge funziona non solo se è scritta bene, ma ancor più se è attuata bene, se parte dai principi generali per poi adattarsi alle esigenze del singolo ateneo, fino ad arrivare a quelle dello studente».

Poi, rivolgendosi direttamente agli universitari seduti in platea, solleva il quesito: «Perché è importante questa legge sulla doppia laurea?». Alla domanda Fusacchia risponde con una lunga riflessione: «Nella nostra epoca assistiamo ad un’accelerazione del progresso tecnologico. Ma gli ingegneri di domani non potranno non porsi domande sulle conseguenze del loro lavoro, domande che attengono all’etica, alla filosofia, all’arte. Siamo nell’epoca dell’iper-specializzazione, ma lo siamo davvero? Possiamo far riemergere l’afflato per la scienza universale? Dobbiamo ricercare un nuovo equilibrio tra sapere settoriale e conoscenza generale, non solo per il mondo del lavoro, ma per essere cittadini attivi e responsabili. Qualsiasi cosa faremo avremo bisogno di unire saperi tradizionali anche molto lontani tra loro».

Conclude con un aneddoto personale e con un accorato appello agli studenti: «Anche a me avevano detto di scegliere l’università come passo naturale verso la scelta di un mestiere: vuoi fare il medico? L’Avvocato? L’architetta? Beh, medicina, legge, architettura. Anche se avevi una passione, tutto diventava molto incanalato, abbastanza freddo. Ti concentravi unicamente sull’esercizio di una professione. Non fate così ragazzi e ragazze. Lasciate stare i mestieri e accettate le sfide, le grandi sfide che abbiamo davanti nei prossimi anni. Se smettete di ragionare per mestieri e ragionate per sfide, vedrete che la vostra prospettiva cambierà e la legge della doppia laurea sarà solo uno degli strumenti per accompagnare questo vostro cammino».

Studentessa di scienze politiche e relazioni internazionali presso l'università degli studi di Roma La Sapienza. Avida lettrice e amante dell'arte. Giocatrice a livello agonistico di pallavolo. Il mio sogno è di far "volare" anche le parole per comunicare, informare e, perchè no, magari emozionare.

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Cultura

“T’aggio voluto bene”

il nuovo singolo del producer endly in collaborazione con la cantante napo-nigeriana STE

Redazione Foritalynews

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T’aggio voluto bene” è il nuovo singolo targato endly che torna sulla scena dopo aver prodotto molti brani dell’ultimo album di Clementino e altri artisti del calibro di RNLA, dell’ucraino Achex e della band TheRivati. 

Il brano condiviso con la promessa della musica partenopea STE. La ventiseienne artista napoletana, nata a Lagos in Nigeria, cresciuta con una madre single e con l’affetto di una seconda famiglia di Napoli, incomincia a far parlare di sé grazie alla sua voce dall’anima soul.

“T’aggio voluto bene” è una “classica” canzone che parla di amore, ma non dell’amore idilliaco delle favole. STE canta, e pone l’accento, sull’amore illusorio, quello che lascia solo dolore e delusione.

La sua voce si sposa perfettamente con la produzione di Endly, creando un brano ricco di sentimento e sofferenza ma coinvolgente perché rimane impresso nella mente dell’ascoltatore per la sensibilità del testo e per il sound originale.

A volte nel cuore piove ma in questo caso è pioggia che pulisce e nutre. In “T’aggio vuluto bene” – ci racconta STE – il cuore urla le frustrazioni di un’amore finito, un’amore illusorio che ancora aspetta. Perché è facile convincere la mente ma il cuore resta cieco, resta speranzoso fino alla realizzazione che ha amato e che continuerà ad amare per andare avanti nella vita: perché alla fine anche dietro le nuvole c’è il sole.” “Fino ad oggi con la pubblicazione dei miei inediti continuo a raccontare i vari aspetti della mia vita e del mio carattere. Ma tutto ciò – conclude STE – non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita”.

Social net:
endlywww.instagram.com/endly.space 

Stehttps://www.instagram.com/oj_ste/

Credits:

Missato e masterizzato da Nello Gaudiello presso Drahte studio

Progetto grafico Max Castelli 

Prodotto da endly

Edizioni Fumo

Etichetta : endly & STE

www.hungrypromotion.it  tel. 3395840777 

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Attualità

Gran finale al Teatro Garibaldi di Enna

In scena la storica compagnia de I GUITTI con “Sarto per signora” di George Feydeau

Redazione Foritalynews

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Ultimo appuntamento al Teatro Garibaldi con la 9ª edizione di Voci di Sicilia. Una rassegna organizzata da Eventi Olimpo con la direzione artistica di Peppe Truscia e il patrocinio dell’amministrazione comunale di Enna. Sabato 27 maggio è di scena la storica compagnia de I GUITTI in “Sarto per signora” di George Feydeau. La commedia brillante con il libero adattamento e la regia di Gaetano Libertino verrà poi replicata domenica 28 maggio.

Scambi d’identità, sotterfugi, amori segreti sono gli elementi di questa divertentissima commedia degli equivoci basata sull’infedeltà coniugale. Spettacolo in tre atti, “Sarto per signora” descrive gli sforzi del prestigioso medico Mauro Mauri per riuscire a incontrarsi con la sua amante. Ovviamente, senza che, né sua moglie né il marito di lei, ne vengano a conoscenza. A questo scopo, il dottore affitterà un appartamento in cui, uno dopo l’altro, sfileranno tutti i personaggi guastando l’intimità della coppia. Mauro Mauri verrà così costretto a spacciarsi per un sarto specializzato in abiti da donna, con l’intento di nascondere la verità dei fatti. Nell’atelier ormai smesso faranno ingresso via via l’amante di Mauro, sua moglie, il marito dell’amante, l’amante di quest’ultimo. E ancora un amico di famiglia, anch’egli tradito e abbandonato, e infine la suocera.

La casualità di questi incontri sfocerà inevitabilmente in un’interminabile frenesia scenica che porterà a galla i molteplici adulteri. Tuttavia, la pièce teatrale interpretata da I GUITTI si conclude con un ironico ritorno allo status quo iniziale. Le infedeltà saranno fatte passare per semplici fraintendimenti, sottolineando la tacita accettazione da parte di ognuno.

Come recita un antico proverbio: tutto è bene quel che finisce bene.

L’appuntamento con “Sarto per signora” è sabato 27 maggio alle ore 20.30, al Teatro Garibaldi di Enna, all’interno della rassegna Voci di Sicilia. La commedia brillante con il libero adattamento e la regia di Gaetano Libertino verrà poi replicata fuori abbonamento domenica 28 maggio alle ore 18.30. Tariffe ridotte per clubs service, Cral, over 70 ed universitari.

Organizzazione a cura di Eventi Olimpo con la direzione artistica di Peppe Truscia. Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 335 457082 o inviare un’email a info@eventiolimpo.it.

Biglietti disponibili anche sul circuito online Liveticket (https://www.liveticket.it/) e presso i punti vendita ad esso collegati.

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Attualità

La paura come dono

Presentazione del testo di Salvo Noè presso il Palazzo della Cultura di Catania

Mario Russo

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Per la prima volta in un libro il dialogo tra papa Francesco e lo psicologo. Un incontro straordinario nel quale la psiche diventa respiro, soffio, creazione di un testo che apre le finestre dell’anima. Dopo gli interminabili bagni di folla e affetto lungo tutto lo Stivale, SALVO NOÈ presenta a Catania “La paura come dono” (Edizioni San Paolo 2023). L’appuntamento è il 19 maggio alle ore 17.00 presso il Palazzo della Cultura. Interverranno S.E. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo metropolita di Catania, e il Prof. Rosario Faraci, ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università degli Studi di Catania. Modera Ruggero Sardo, il gentleman della conduzione siciliana.

Scrivere un libro sulle paure rappresenta un viaggio verso la nostra libertà e, per arrivarci, abbiamo bisogno di incontrare le tortuosità della vita. Spesso queste tortuosità si presentano sotto forma di dolori, mal di vivere, palpitazioni, incontri, scontri, paure… A cosa serve tutto questo? A scorgere le parti migliori di noi. Ecco perché la paura può essere un dono, può cioè proteggerci e farci notare che abbiamo bisogno di liberare le nostre potenzialità. Dietro le paure fobiche si nascondono i nostri talenti, la nostra voglia di libertà, il coraggio di vivere. Questi ed altri spunti di riflessione durante la presentazione del libro di SALVO NOÈ. Un momento di confronto dal titolo “Comunicare emozioni: quando la paura diventa dono”.

L’appuntamento è inserito all’interno del ricco programma strutturato in vista della 57ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali di domenica 21 maggio 2023. Per celebrarla al meglio, da diciotto anni le Paoline e i Paolini promuovono un evento nazionale, il Festival della Comunicazione. Questa XVIII edizione del festival viene ospitata nell’Arcidiocesi di Catania, con diverse iniziative dal 18 aprile al 21 maggio, in luoghi significativi del capoluogo etneo. Finalità è far riflettere sull’attualità del messaggio del Santo Padre: “Parlare col cuore: Veritatem facientes in caritate (Ef 4,15)”.

«Un festival per imparare, in una “lezione” nella quale i volti e i cuori si incontrano.» sottolinea S.E. Mons. Luigi Renna che aggiunge: «Catania e forse tutta l’Italia vuole “imparare” a parlare col cuore. A partire dal modo con cui guarda a se stessa. Alla sua crisi economica e politica, alla sua dispersione scolastica, alla lotta alla criminalità, all’accoglienza degli immigrati sulle coste siciliane. Alla generosità di tanti uomini e donne che con la loro dedizione fanno sì che questo spazio e questo tempo siano abitati dalla speranza.»

E, nell’ottica dell’amore, si configura appieno la presentazione del libro “La paura come dono”, un dialogo tra PAPA FRANCESCO e lo psicologo SALVO NOÈ. L’idea nasce dalla consapevolezza che amore e paura sono le due forze motrici della nostra vita. La prima crea e sviluppa l’esistenza di ognuno, la seconda ci protegge. Ma come trasformare quest’ultima in un traino positivo che ci permetta di vivere meglio? Durante il confronto con l’Arcivescovo metropolita di Catania e il Prof. Faraci, moderato da Ruggero Sardo, il dott. NOÈ proverà a rispondere a questa ed altre domande. Con un linguaggio semplice ma profondo dimostrerà come la paura si possa trasformare in potere, in dono.

«Gli argomenti che ho affrontato in questo libro vengono dal mio lavoro di psicoterapeuta» afferma l’autore, «una professione che mi porta a vedere quello che non compare a prima vista. Le cause nascoste dei disagi, il bozzolo che non si trasforma in farfalla… è questo il problema! Rischiamo di schiacciare il bozzolo con uno stile di vita che non ci fa esprimere al meglio. Nella copertina del libro è raffigurata la farfalla che si poggia sul dono. Ecco, la nostra più grande consapevolezza è sapere che tutto è un dono».

In concomitanza con la presentazione del libro “La paura come dono” avverrà anche la premiazione del concorso “Ho un desiderio, sospeso tra sogno e realtà: quello che ogni Rosso Malpelo incontri un don Lorenzo Milani sulla sua strada”. Promosso dall’Ufficio per la Pastorale scolastica della Diocesi di Catania e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado del capoluogo etneo e provincia, il concorso ha costituito una speciale occasione per i ragazzi di cimentarsi nella produzione artistica e in elaborati scritti e/o multimediali.

L’appuntamento è il 19 maggio alle ore 17.00 presso il Palazzo della Cultura. Ingresso libero.

Per maggiori informazioni sul programma si può fare riferimento alla Segreteria organizzativa del Festival della Comunicazione https://www.festivaldellacomunicazionect.it/ / festivalcomunicazione@arcidiocesicatania.com. NoèCom https://www.noecom.it/ Cell: +39 349 1550297 email: info@noecom.it

Ufficio Stampa e comunicazione Gino Morabito WhatsApp: +39 348 5537478 E‐mail: morabitogino2176@gmail.com

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