Connect with us

Società

Consapevolezza alimentare: Europa carente, Italia problematica

Giornata internazionale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi di cibo

Gloria Gualandi

Pubblicato

il

Nella Giornata internazionale della Consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e celebrata ogni anno il 29 settembre, un rapporto del Centro studi Divulga, diretto dal professor Felice Adinolfi, docente di Economia agraria nell’Università di Bologna – come segnala il sito di Repubblica- evidenzia le criticità di un fenomeno che, a livello mondiale, coinvolge tutte le fasi della filiera, dalla produzione al consumo e che ha ricadute negative sia per l’ambiente, sia per l’economia e si dal punto di vista sociale.

Il problema riguarda tutta la filiera: prima di arrivare sui mercati il cibo viene disperso, a causa di inefficienze, nelle fasi di gestione e trasformazione del prodotto dopo la raccolta. Poi in vede la responsabilità passa soprattutto delle reti di vendita, dei servizi di somministrazione e dei consumatori.

Molto pesante appare l’impatto economico complessivo del fenomeno. Si calcola che nell’Unione europea lo spreco alimentare abbia un costo di 148,7 miliardi di euro, di cui 33,7 miliardi nel settore della produzione agroalimentare e 88,5 miliardi derivanti dal consumo delle famiglie. Ciò significa una perdita media di circa 333 euro per abitante.

Guardando ai singoli Paesi, si va dai 552 euro pro capite del Belgio ai 518 della Danimarca; dai 506 euro del Portogallo ai 475 della Grecia. Con 385 euro di costi per abitante, l’Italia registra il 15,6 per cento in più della media europea. Nel nostro Paese la perdita dovuta allo spreco alimentare raggiunge i 22,8 miliardi di euro l’anno, di cui 17,9 miliardi per i consumi domestici, 2,40 miliardi dovuti alla lavorazione agricola, 960 milioni all’industria alimentare, 970 milioni alla distribuzione e 550 milioni ai servizi di ristorazione.

Gloria Gualandi opera nell’area della Lombardia come consulente di stile e personal stylist, segue professionalmente il settore moda alla ricerca delle nuove linee di tendenza. Ma ama occuparsi e scrivere in generale di tutto quello che riguarda eventi d’arte, cinema spettacolo e appunto moda, impegnandosi quindi nell’area del Brand Journalism.

Continua la lettura
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Società

Le tendenze forti della moda Autunno Inverno 2024-25

Gloria Gualandi

Pubblicato

il

Dal boho-chic al borgogna, fino agli stivali biker e al suede: i nuovi trend che sono qui per restare. Boho Chic. Balze, chiffon, e stratificazioni bohemien.

Tutto è iniziato con la sfilata di Chloé, quando la nuova direttrice creativa del brand, Chemena Kamali, ha aperto gli archivi e rilanciato lo stile anni 70 della maison in chiave ultra sofisticata.

Mannish. La moda autunno inverno valorizza il lato maschile di ogni donna. Con gilet, camicie e pantaloni dal taglio sartoriale, sia in versione casual che elegante, che prediligono le tonalità neutre e della terra.

Borgogna. Dopo il rosso Ancora dell’estate (la tonalità lanciata da Gucci), la scala cromatica invernale si muove verso la nuance più profonda di borgogna, bordeaux e melanzana. Da indossare in total look.

Animalier. Lode al cappotto maculato dal fascino rétro. In versione bon-ton anni 60. Biker boots. Gli stivali sono i grandi protagonisti di stagione. A fianco ai modelli classici e a quelli altissimi spuntano i biker: con il tacco basso, la suola larga e le fibbe ai lati.

Preppy. Completi in tweed (Alberta Ferretti), mocassini e bauletti (Gucci), mini dress svasati, stivali con la punta tonda e il tacco midi e tailleur composti da minigonna e giacca corta.

Continua la lettura

Attualità

Il Rotary “investe” sui giovani aretini

Consegnate ad Arezzo le borse di studio a tre studenti diplomati con il massimo dei voti

Paolo Castiglia

Pubblicato

il

Una vera e propria serata evento, intitolata “La parola ai Giovani”, quella, partecipatissima da soci e ospiti, organizzata ieri sera dal Rotary Club Arezzo presso l’hotel Minerva. “Abbiamo deciso di dedicare questo nostro incontro alle nuove generazioni – ha spiegato il presidente del Rotary Club Arezzo, Giovanni Linoli – ai giovani del Rotaract ed ai giovanissimi del Club Interact di Arezzo, che in questa occasione hanno avuto modo di comunicare le loro esperienze ed illustrare i loro progetti”.

Poi, spiega ancora Linoli, “alla presenza di Lorenzo Pierazzi, socio del Club a cui è stato recentemente conferito l’incarico di Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Arezzo, e dei Dirigenti scolastici dei tre plessi aretini, sono state consegnate le borse di Studio ai migliori diplomati nell’anno scolastico 2023 – 2024 presso il Liceo Classico Francesco Petrarca, il Liceo Scientifico Linguistico Francesco Redi e l’ITIS Galileo Galilei”.

Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro dei membri della Commissione Cultura: il presidente prof. Claudio Santori, che ha lavorato insieme ai soci Massimo Gallorini, Lorenzo Pierazzi e al presidente Linoli per stilare le graduatorie di merito e individuare i vincitori delle borse di studio. Per lettera poi, ha raccontato la sua esperienza lo studente aretino che non ha potuto essere presente ma che – grazie ad una borsa di studio bandita congiuntamente dal Rotary Club Arezzo e dal Rotary Arezzo Est nella scorsa annata rotariana – ha avuto la possibilità di uno stage presso l’Istituto diretto dal Professor Saverio Braccini, concittadino e Socio onorario del nostro Club, Professore di Fisica Sperimentale all’Università di Berna.

Era presente alla serata, ed è intervenuto con parole di ringraziamento, il padre passionista Priscus Masawe, direttore dell’ospedale di Itololo del distretto di Kondoa in Tanzania. Come ha spiegato il dott. Franco Lelli, socio rotariano che ha seguito tutta la vicenda di persona: “l’Ospedale è stato costruito insieme agli ‘amici di Padre Riccardo’ di Palazzolo sull’Oglio con il contributo importante anche dall’associazione Pole Pole di Arezzo. Il nostro Rotary club Arezzo ha dato un contributo importante per la realizzazione dell’ambulatorio odontostomatologico e le attrezzature per l’ambulatorio sono state donate dal socio rotariano Giovanni Ridi in memoria del padre dentista”.

Continua la lettura

Società

Creta: tra mare, storia e sapori millenari

Mare magnifico, e taverne dove rilassarsi e godere cibo mediterraneo di rara genuinità. E poi la Storia con la S maiuscola.

Gloria Gualandi

Pubblicato

il

Mare magnifico, e taverne dove rilassarsi e godere cibo mediterraneo di rara genuinità. E poi la Storia con la S maiuscola. Parliamo di Creta , isola mitologica che si trova a circa 95 km dalla Grecia continentale, tra il Mar Egeo, di cui è il punto più meridionale e il Mar Mediterraneo.

Creta è l’isola maggiore e più popolosa della Grecia e la quinta per estensione tra quelle del Mediterraneo, dopo Sicilia, Sardegna, Cipro e la Corsica. Rispetto al mare, la spiaggia di Elafonissi è diventata celeberrima nell’universo turistico per la caratteristica tonalità che assume la sua sabbia. Sfumature rosa infatti colorano questo luogo magico. Al tramonto la tavolozza di colori si impreziosisce di ulteriori sfumature. in certi scorci poi Creta assomiglia in piccolo al Gran Canyon americano e merita di essere visitata oltre che per le sfumature di colori anche per l’ospitalità dei locali verso i turisti, in particolare italiani.

Poi quasi tutte le taverne di Creta, e in particolare nella regione di Chania, sono meta di buongustai locali o di turisti curiosi: vi si può degustare il boureki, piatto molto tradizionale a base di verdure cotte al forno con strati di zucchine, patate e formaggio di capra, conditi con olio d’oliva ed erbe e avvolti con pasta fillo.

Dakos, invece, è un antipasto preparato mescolando mizithra salato, olio extravergine d’oliva, pomodori e olive disposti sopra una sorta di pane a base di orzo chiamato paximadia. Il Mizithra è un formaggio a pasta molle e leggermente dolce, prodotto con latte di pecora o di capra. Altri antipasti da provare sono i kalitsouniai, involucri di pasta fillo ripieni di morbido formaggio di capra o di pecora e fritti in olio o cotti al forno. In molte taverne vengono serviti come dessert accompagnati da miele.

Nella colazione cretese non manca mai la staka, a base di crema del latte. La crema viene cotta per ore a fuoco lento, finché non diventa densa e cremosa. Viene servita con il pane e spesso viene proposta come contorno.

Continua la lettura
Advertisement

Facebook

Tweets

Siti partner

I più letti