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Religioni

Pellegrino nelle periferie di Roma

Un libro che analizza alcune visite del Vescovo di Roma alle parrocchie della sua diocesi

Mario Russo

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L’ultimo lavoro di Giovanni Tridente ci presenta papa Francesco pellegrino nelle parrocchie delle periferie. Un Vescovo in cammino, convinto che “Il cuore di un popolo lo s’incontra, lo si tocca andando in periferia, frequentando il margine del territorio, l’area degli ‘scarti’ – come scrive Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano, nella Prefazione –. Lo stesso approccio del medico che la prima cosa che fa incontrando il paziente per conoscere le sue condizioni è sentire il polso, cioè la periferia, per capire come va il cuore”.

Il testo di Giovanni Tridente – docente di giornalismo d’opinione presso la Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce e corrispondente in Italia della rivista spagnola PALABRA –, prende spunto dalle prime parole pronunciate da Papa Francesco dalla Loggia della Basilica Vaticana la sera del 13 marzo 2013. Sera in cui il Pontefice, appena eletto, irrompe con quel poco canonico “buonasera” rivolgendosi alla “comunità diocesana di Roma”, che finalmente ri-aveva il suo Vescovo, e chiede al “popolo” di benedirlo, per incominciare insieme il cammino.

Un cammino che si è poi concretizzato, in questi anni, attraverso le visite alle parrocchie della Diocesi. Una ventina quelle realizzate finora, che l’autore ha in parte analizzato nei dettagli, tracciando quello che a suo dire può essere definito un vero e proprio “apostolato della periferia”.

 
Tridente prende in considerazione quelle compiute a partire dal 2017, subito dopo il Giubileo della Misericordia che, a mio avviso, simbolicamente, rappresenta l’ideale punto di partenza per un pellegrinaggio attraverso la grande fatica che, a volte, costa il ‘pane quotidiano’.

Le visite partono, quindi, dalla periferia di nord-est, da Guidonia, passando per Ponte di Nona, Ottavia, Casal Bernocchi, Ponte Mammolo, Corviale, Tor de’ Schiavi, Labaro, fino all’ultima di pochi giorni prima della pubblicazione del testo di San Giulio a Monteverde.

L’autore evidenzia come il Papa abbia voluto portarsi in territori dove molta gente vive spesso ai margini e le parrocchie sono l’unica realtà che prova a far fronte, nei limiti del possibile, a tante esigenze.

 
L’idea del pellegrinaggio è data anche dalla frequenza con cui il Vescovo di Roma penetra nei territori più periferici della sua Diocesi. Se si rappresentasse graficamente su una mappa il tragitto compiuto dal Papa ipoteticamente a piedi partendo dalla Città del Vaticano, verrebbe fuori – considerando le ultime 9 visite analizzate – un percorso di ben 178 chilometri, per una durata calcolata da Google Maps di 37 ore di cammino.

Il testo di Tridente può essere definito una presentazione sinottica, una cronaca parallela che ci riserva non poche sorprese.

Quelle che possono sembrare, infatti, sporadiche visite a sé stanti, circoscritte, lette in questo modo rivelano un preciso filo conduttore. Una precisa pedagogia. La pedagogia della vicinanza, dell’esempio, della concretezza.

Una semplice, ma efficace teologia della vita. Una teologia fatta di quotidiano che, per questo, arriva chiara e diretta a chi ‘nel quotidiano’ spesso naviga in un mare di difficoltà dove l’onda dello sconforto fa presto a travolgerti.

Il tal senso “Francesco è un rivoluzionario, uno che rovescia i paradigmi, cambia le prospettive, ribalta le mentalità” – come afferma ancora Monda nella prefazione.

Leggendo parallelamente le visite di Francesco oltre ad avere un preciso quadro del rituale, delle prassi, e uno squarcio di quei ‘fuori programma’ che per questo Papa sono ormai la ‘norma’, si ha una completa visione degli incontri, delle ‘formule’, dei gesti ripetuti che, nell’ampio orizzonte proposto dal testo, assumono un chiaro e preciso valore simbolico.

Il libro di Tridente mette quindi in evidenza, soprattutto nelle conclusioni, i temi forti di questo apostolato cittadino e periferico del Vescovo di Roma, attingendo soprattutto ai discorsi pronunciati nei diversi incontri con le specifiche realtà di ciascuna comunità: bambini, ragazzi, famiglie, anziani, malati, poveri, volontari.

Su tutti risaltano la condanna delle “chiacchiere” – un vero e proprio “atto terroristico” secondo Francesco, che ha stigmatizzato quasi in ogni visita –, l’esigenza della “preghiera vicendevole”, l’urgenza della “testimonianza esemplare” e della “gioia” che porta “pace”, ma anche un amore testimoniale fatto di “ascolto”, l’apprezzamento della vita in ogni sua fase e la predilezione per la “mamma di tutti”, Maria, la Madonna.

 
“Il Papa sa che il dialogo, altro suo tema forte, non si fa tanto con le parole, ma facendo qualcosa insieme, condividendo un’esperienza operosa, concreta. È quello che il Vescovo Francesco sta facendo dal 13 marzo 2013 camminando insieme al suo popolo, il popolo della Diocesi di Roma”, conclude Andrea Monda nella sua Prefazione.

Il valore aggiunto della lettura parallela delle visite pastorali di Francesco nelle periferie di Roma, proposta da Giovanni Tridente, possiamo concludere, è sicuramene l’unitarietà che gli viene regalata e che, chiaramente, ne emerge.

Una lettura, una proposta che solo da un bravo analizzatore e conoscitore della comunicazione poteva arrivare.

Un esperimento riuscito che, a mio avviso, potrebbe anche diventare una pubblicazione periodica.

Pellegrino di periferia. Le visite di Papa Francesco alle parrocchie romane


Autore: Giovanni Tridente
Editore: Amazon
Pagine: 96
Prezzo: 10,30 € (Ebook 3,99 €)
ISBN: 9781799217886

Direttore di Foritalynews, docente alla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, competenze in tecnologie della comunicazione audiovisiva e multimediale e nel marketing. Esperto in comunicazione istituzionale e comunicazione politica (almeno credevo! Vista l'anti-comunicazione attuale). Particolarità: non ho ancora deciso cosa farò da grande.

Religioni

Nominato il nuovo Rettore alla Pontificia Università della Santa Croce

Si tratta del rev. prof. Fernando Puig, attualmente Decano della Facoltà di Diritto Canonico
 

Daniele Sebastianelli

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Entrerà in carica l’1 ottobre 2024, con l’inizio dell’Anno accademico, il rev. prof. Fernando Puig come nuovo Rettore della Pontificia Università della Santa Croce di cui quest’anno ricorre il 40º anniversario della fondazione. Subentra al rev. prof. Luis Navarro che, dopo otto anni di mandato, in quella stessa data andrà in pensione, incorporato alla Santa Croce nel 1986.  

Il rev. Fernando Puig è nato a Terrassa, in Spagna, nel 1968, ed è sacerdote incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei dal 2004. Professore ordinario di Diritto dell’Organizzazione e del Governo della Chiesa presso la Facoltà di Diritto Canonico è Dottore di ricerca in Diritto privato presso l’Università di Barcellona e Università di Girona. Ha conseguito anche un dottorato in Diritto Canonico e in Teologia dogmatica ed è autore di numerosi contributi e articoli su riviste specializzate.

“La Comunità Accademica ringrazia il prof. Luis Navarro per gli anni di lavoro come Rettore al servizio della nostra Istituzione” si legge in una nota. Nel corso dei due mandati “si è avviato un processo di riforma dell’organizzazione interna, professionalizzando diverse procedure di lavoro; si sono attivate misure economiche e finanziarie per garantire la sostenibilità. Negli ultimi anni si è inoltre dato un ulteriore impulso alla ricerca, attraverso la creazione di progetti interdisciplinari e interuniversitari, che coinvolgono studiosi e ricercatori provenienti da Università di diversi Paesi”.  

Rev. Prof. Luis Navarro

Sotto la guida di Navarro, inoltre, “l’Università ha aderito ai progetti finalizzati a favorire la mobilità studentesca e tra i docenti, in linea con quanto richiesto dalla Costituzione Veritatis gaudium di Papa Francesco”.

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Attualità

Tutela dei Minori

Accordo di Collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce

Redazione Foritalynews

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Mercoledì 7 febbraio 2024, presso Casa Santa Marta, è stato firmato un Accordo di collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce, nella comune missione di prevenzione degli abusi e tutela dei minori e adulti vulnerabili propria della Chiesa universale.
 La firma è stata apposta dal Cardinale Seán O’Malley, OFM, in qualità di Presidente della Commissione, e dal rev. Luis Navarro quale Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce.

 Il cardinale O’Malley ha spiegato come: “Questa intesa si inserisce nel tessuto di accordi di collaborazione che la Commissione firma con altre enti ecclesiali per portare avanti la sua missione, per cui siamo grati alla Santa Croce per la sua generosità in questo progetto”.

 Il Rettore della Santa Croce ha commentato: “siamo contenti di essere al servizio ad uno sforzo cruciale e comune all’interno della Chiesa e la Santa Croce vuole fare la sua parte”.

 Nello specifico, l’Università della Santa Croce potrà ospitare iniziative legate alla missione della PCTM (art. 2) oltre a favorire l’organizzazione di Seminari, Corsi di formazione sia per docenti, studenti e personale non docente, nonché attività di formazione permanente per il personale della Commissione o stage per i Dottorandi presso la stessa PCTM (art. 5).

 Le due Istituzioni prevedono di redigere annualmente una relazione sulle iniziative svolte, che potrà essere resa pubblica attraverso i rispettivi canali.
 
La collaborazione ha una validità triennale e potrà essere rinnovata.

Testo dell’Accordo

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Cultura

PREMIO “GIUSEPPE DE CARLI” 2023: IL 30 NOVEMBRE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Tavola rotonda su “LA SPERANZA E I SUOI VOLTI” CON IL VESCOVO FISICHELLA, SANTIAGO SANZ E PIERO DOMINICI

Redazione Foritalynews

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Si svolgerà giovedì 30 novembre 2023, alle ore 15.30, la cerimonia di consegna della settima edizione del Premio “Giuseppe De Carli”, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Aula Álvaro del Portillo), partner accademico dell’Associazione costituita per ricordare la figura del vaticanista della Rai, scomparso nel 2010.

L’annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, saranno anticipate da una tavola rotonda sul tema “La Speranza e i suoi volti“.

Mentre nel mondo imperversano guerre in ogni latitudine, con migliaia di vittime accertate, in questa edizione del Premio De Carli vogliamo riflettere sui diversi volti della speranza, per allontanare il rischio della disperazione e cercare spiragli di rinascita anche laddove sembra impossibile che scaturisca – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione, il professore Giovanni Tridente. – Per questo ci avvarremo di un teologo esperto in escatologia e di un sociologo studioso della complessità, per concludere con uno sguardo proiettato al prossimo Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla speranza“.

Infatti, dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, e del Presidente Tridente, moderati da Alessandra Ferraro, giornalista Rai, interverranno il teologo Santiago Sanz, docente di Escatologia presso la Santa Croce Piero Dominici, docente di sociologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Le riflessioni conclusive saranno affidate il al Vescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e coordinatore degli eventi del Giubileo 2025.

A seguire, l’annuncio dei vincitori di questa settima edizione e la premiazione dei migliori lavori delle tre sezioni: “Chiesa, guerra e pace”; “Narrare le migrazioni: storie, volti, speranze”; “La funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà”, le ultime due bandite in collaborazione con il Comitato “Comunicazione e migranti” e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose”.

I lavori di questa edizione 2023 del Premio De Carli – circa 40 – sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da José María Ballestrer Esquivias, giornalista de El Debate;Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire; Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera;Fausto Gasparroni, giornalista dell’ANSA;Massimiliano Padula, docente Università Lateranense;Andrea Picardi, giornalista e manager della comunicazione; Carla Rossi Espagnet, docente Università della Santa Croce; e dalla giornalista Valentina Petrini.

Per maggiori informazioni sulle precedenti edizioni del Premio, si può visitare il sito web www.associazionedecarli.it o seguire gli account Facebook e Twitter dell’Associazione.


Per confermare la propria partecipazione scrivere a info@associazionedecarli.it

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