Ambiente
L’impatto dell’uomo sull’ecosistema. Calcoliamo la nostra impronta ecologica
Anche noi nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per salvare il pianeta
di Irene Morabito
“Emettiamo più anidride carbonica nell’atmosfera di quanto gli oceani e le foreste siano in grado di assorbire e deprediamo le zone di pesca e le foreste più velocemente di quanto possano riprodursi e ricostituirsi”. E’ la fotografia scattata dalla Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che verifica l’impronta ecologica dell’uomo nei vari Paesi, ossia l’impatto dell’uomo sull’ecosistema terrestre considerando la richiesta di risorse naturali di un singolo individuo in un determinato spazio.
L’impronta ecologica ha una funzione importante per capire sempre meglio l’interazione tra l’uomo e l’ambiente. Il concetto è stato elaborato nella prima metà degli anni ’90 dall’ecologo William Rees della British Columbia University e poi approfondito e introdotto da Mathis Wackernagel con il libro pubblicato nel 1996 Our Ecological Footprint: Reducing Human Impact on the Earth.Ogni anno dal 1999, il WWF aggiorna periodicamente il calcolo dell’impronta ecologica nel suo Living Planet Report.
Ma come si calcola l’impronta ecologica?
Si calcola la quantità di beni – tecnicamente la terra disponibile pro-capite, cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale – di cui ha bisogno un uomo all’interno di uno spazio delimitato. Il risultato indica di quanti ettari bisognerebbe disporre per produrre in maniera sostenibile le risorse necessarie, ma anche per smaltire i rifiuti e assorbire le emissioni. Esattamente per l’analisi e i calcoli dell’impronta è necessario suddividere i consumi in categorie:
• Alimenti;
• Abitazione;
• Trasporti;
• Beni di consumo;
• Servizi.
Per quanto riguarda invece il calcolo dell’impatto dei consumi di energia vanno presi in considerazione:
• Territorio per energia;
• Terreni agricoli;
• Pascoli;
• Foreste;
• Superficie edificata;
• Mare.
Ridurre l’impronta ecologica non è semplice, perché occorrerebbe considerare molteplici fattori tra cui: i cambiamenti demografici e l’aumento della popolazione, la diminuzione dei terreni coltivabili, la distruzione di ettari di foreste ogni anno, l’aumento dell’inquinamento degli oceani e la variazione anomala delle temperature.
Secondo l’ultimo Living Planet Report 2018 del WWF “In appena 50 anni il 20% della superficie delle foreste dell’Amazzonia è scomparsa mentre gli ambienti marini del mondo hanno perso quasi la metà dei coralli negli ultimi 30 anni. Il Living Planet Report, documento che registra lo stato di biodiversità globale, del 2018, richiama ad un impegno deciso per invertire la tendenza negativa della perdita della biodiversità. Il mondo ha bisogno di una Roadmap dal 2020 al 2050 con obiettivi chiari e ben definiti, di un set di azioni credibili per ripristinare i sistemi naturali e ristabilire un livello capace di dare benessere e prosperità all’umanità”.
Nella classifica di Global Footprint Network, dei paesi che “sprecano di più”, l’Italia si trova al nono posto, avendo già passato il suo Overshoot Day di quest’anno il 15 maggio 2019. Per soddisfare i bisogni dell’Italia, secondo i calcoli, servirebbero le risorse di 4,7 paesi altrettanto grandi. Però, per i dati globali il paese che sfrutta di più il pianeta sono gli Stati Uniti: se anche il resto del mondo consumasse altrettanto servirebbero le risorse di 5 pianeti. Dopo gli Stati Uniti gli altri paesi che consumano di più sono l’Australia, la Russia, la Germania e la Svizzera.
Ma noi cosa possiamo fare?
Inquinare il meno possibile, ridurre quanto il più possibile i consumi, riciclare e riutilizzare.
Ecco 10 semplici azioni quotidiane che possono favorire la riduzione della nostra impronta ecologica:
- Consumare in modo più critico e sostenibile, evitando di comprare prodotti di cui non abbiamo reale bisogno;
- Acquistare prodotti a chilometri 0. Il cibo di stagione e locale riduce le emissioni prodotte per farlo arrivare alla nostra tavola. Ad esempio se decidessi di consumare una frittura di calamari e gamberi in montagna, dovrei pensare al forte impatto aggiuntivo dovuto al trasporto di questo prodotto che, ovviamente, non proviene da un territorio montano;
- Ridurre sprechi di cibo e d’acqua. Acquistiamo cibi con scadenza “corta”, in modo da invogliarci a consumarla prima. Su questo articolo troverete dei piccoli consigli riguardo l’utilizzo consapevole dell’acqua: https://www.foritalynews.it/2018/04/06/acqua-rara-e-preziosa-abbattere-gli-sprechi/;
- Moderare l’utilizzo degli elettrodomestici. Ad esempio utilizzare la lavatrice sempre a pieno carico in modo da consumare meno energia:
- Usare contenitori e buste riutilizzabili. Non è meglio bere dalla borraccia riempita con l’acqua del rubinetto? Si inquina di meno e si spende meno che comprando una bottiglietta o più al giorno di acqua minerale. Le buste della spesa riutilizzabili sono esteticamente più carine e sono durevoli e resistenti molto di più di quelle di plastica.
- Fare la raccolta differenziata.
- Risparmiare l’energia. Spegnere e staccare tutto ciò che non viene utilizzato all’interno dello spazio occupato in quel momento. Luci, elettrodomestici, riscaldamento. Scegliere lampadine a basso consumo, ed elettrodomestici a risparmio energetico.
- Usare il meno possibile i mezzi di trasporto privati.
- Limitare l’uso della carta stampata e privilegiare la lettura e l’archiviazione tramite mezzi multimediali.
- Riciclare oggetti dandogli una nuova vita. Comprare oggetti di seconda mano.
Inoltre ognuno può calcolare la propria impronta ecologica. È facile e veloce e può aiutarci a capire quanto e come possiamo imparare ad incidere in misura minore sul consumo delle risorse del pianeta che ci ospita.
Ecco qui i diversi link:
https://www.wwf.ch/it/vivere-sostenibile/calcolatore-dell-impronta-ecologica
Ambiente
Canarie, Tenerife: destinazione ecosostenibile ma non solo
Riconoscimento Unesco che inserisce quello dell’arcipelago nell’elenco dei cieli più puliti al mondo
Lunghe passeggiate lungo le spiagge di sabbia bianca: a Tenerife, infatti, c’è la famosissima area marina di Teno-Rasca che si estende tra la costa sud e l’isola di La Gomera. Per chi ama guardare delfini e balene è un posto tra i migliori al mondo, dove si può poi sorseggiare un Barraquito, bevanda tradizionale delle Isole Canarie, molto popolare a Tenerife: una miscela di caffè, latte condensato, liquore tipico, schiuma di latte, scorza di limone e cannella in polvere.
Silvia Donatiello, rappresentante dell’Ente del Turismo di Gran Canaria in Italia, ha recentemente spiegato che “Le Canarie e Tenerife sono una destinazione eco sostenibile e per il 46% il territorio riserva il miglior clima del mondo… con una media di 23-24 gradi tutto l’anno”. Come è noto Tenerife è l’isola più grande delle Canarie e nonostante siano geograficamente situate nell’Oceano Atlantico, vicino al Marocco e al Sahara Occidentale, le Isole Canarie appartengono alla Spagna.
Nel dicembre 2021 Gran Canaria ha sottoscritto il compromesso delle Nazioni Unite 2030 sulla sostenibilità proponendosi di ridurre del 40% le emissioni di CO2, entro il 2030. “Recentemente – spiega ancora Donatiello – abbiamo ricevuto un riconoscimento come una delle 15 destinazioni migliori in Europa, per il più alto numero di strutture certificate sempre dalla biosfera. Siamo anche una destinazione starlight, altro titolo dell’Unesco, per i cieli più puliti al mondo”. C’è una discussione infinita su quale parte dell’isola sia più bella, settentrione o meridione, ma sia il Sud che il Nord hanno i loro vantaggi. Comunque ovunque si riscontra un clima temperato molto stabile e spiagge perfette per nuotare e prendere il sole. Tenerife poi offre praticamente tutto: appunto piacevoli spiagge, montagne da vivere e cibi e bevande autentici, deliziosi paesaggi e anche una vibrante cultura e una piacevole vita notturna tipica di tutte le Canarie.
Ambiente
Ulteriore rafforzamento finanziario per Greenthesis
Il gruppo italiano per crescere ancora nella transizione ambientale ed energetica
Planesys, azionista di riferimento di Greenthesis, e PATRIZIA, attraverso fondi europei infrastrutturali di strategia mid-market, stipulano accordi vincolanti per la compravendita di una partecipazione di minoranza in Greenthesis, principale gruppo italiano indipendente di gestione dei rifiuti.
Ad esito del closing dell’operazione verrà promossa un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria finalizzata al delisting delle azioni Greenthesis. L’acquisizione valorizzerà Greenthesis con un equity value di circa 340 milioni di euro. Planesys e PATRIZIA intendono sostenere Greenthesis affinché, attraverso nuovi investimenti e acquisizioni, la stessa possa recitare un ruolo ancor più di rilievo nell’ambito della transizione ambientale ed energetica.
Andrea e Simona Grossi, azionisti di riferimento di Planesys, affermano: “Riteniamo che questa operazione, fondata sul presupposto di mantenere in capo alla nostra famiglia la maggioranza del capitale e l’indirizzo gestionale, e dal contenuto prettamente strategico, sia una scelta opportuna per permettere al gruppo Greenthesis di svilupparsi in modo più rapido e flessibile – con l’ausilio ed il supporto di uno dei principali fondi infrastrutturali europei – mirando ad uno sviluppo e ad una crescita complessivi che possano posizionare Greenthesis tra i principali operatori europei nel settore dei servizi ambientali in maniera moderna e sostenibile”. Matteo Andreoletti (Head of Infrastructure Equity per l’Europa e il Nord America di PATRIZIA) spiega: “Siamo incredibilmente entusiasti di rafforzare la nostra posizione nell’economia circolare europea con l’investimento in Greenthesis, che non solo è il principale operatore indipendente italiano nella gestione dei rifiuti, ma è anche un partner altamente complementare alla crescente piattaforma di PATRIZIA per la produzione di energia dai rifiuti. Con le comunità e la società future caratterizzate dalla spinta verso economie a basse emissioni di carbonio, le soluzioni innovative di green energy che supportano la transizione energetica globale offriranno interessanti opportunità di investimento che consentiranno agli investitori rendimenti sostenibili nel lungo periodo”.
Planesys, holding di partecipazioni della famiglia Grossi, è una società che detiene e gestisce partecipazioni ed interessenze in altre società, per le quali svolge, inter alia, servizi di indirizzo strategico e direzionale, programmazione economico-finanziaria, consulenza in ambito direzionale. Si occupa peraltro della valorizzazione del nome e del brand del gruppo Greenthesis di cui è a capo, attivo nella fornitura di servizi di logistica, conferimento, trattamento, trasformazione, trattamento e smaltimento, riciclo e recupero di qualunque tipo di rifiuto, liquido o solido, di qualsiasi tipologia e forma, messa in sicurezza, bonifica e riqualificazioni territoriali oltreché di produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili.
Presente in tutto il mondo, PATRIZIA invece offre da 40 anni opportunità di investimento in asset immobiliari e infrastrutturali per investitori istituzionali, semi-professionali e privati. Gestisce circa 57 miliardi di euro di asset e impiega oltre 1000 Professionisti in 28 sedi nel mondo. Dal 1984 è impegnata nella responsabilità sociale aiutando i bambini bisognosi, dal 1992 in stretta collaborazione con il Bunter Kreis (“circolo colorato”) in Germania per la cura dei bambini affetti da gravi malattie, e dal 1999 attraverso il sostegno alla Fondazione PATRIZIA. Negli ultimi 25 anni, la Fondazione PATRIZIA ha permesso a più di 600.000 bambini e giovani in tutto il mondo di accedere all’istruzione, all’assistenza sanitaria e a una casa sicura per una vita migliore.
Ambiente
Greenthesis: il progetto per la produzione di biometano promosso dalla controllata
Rifuture S.r.l. ottiene l’inserimento nella graduatoria del GSE per il riconoscimento dei relativi incentivi economici
Il progetto imprenditoriale in via di sviluppo da parte della Rifuture S.r.l., società appartenente al perimetro quotato e controllata da Greenthesis S.p.A., progetto che la stessa ha presentato nell’ambito della procedura competitiva redatta ai sensi dell’art. 6 del DM 15 settembre 2022, è stato selezionato dal Gestore Servizi Energetici per rientrare nel contingente di capacità produttiva secondo quanto indicato nell’Avviso pubblico del 13 luglio 2023.
Si tratta della seconda procedura competitiva per l’accesso agli incentivi per il biometano previsti dalla misura PNRR denominata “Sviluppo del biometano, secondo criteri per la promozione dell’economia circolare” – Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4. L’iniziativa promossa dalla Rifuture S.r.l. consiste nella costruzione e successiva gestione di un impianto, da realizzarsi in Provincia di Latina, per il trattamento delle frazioni umide dei rifiuti e degli scarti di origine vegetale, per un totale di 80 mila tonnellate annue complessive, al fine di produrre biometano liquefatto e compost di qualità.
Il riconoscimento così ottenuto conferma la bontà tecnica del progetto e rappresenta un altro importante passo in avanti del complessivo processo di diversificazione delle attività del Gruppo verso soluzioni tecnologiche coerenti con i paradigmi della transizione ecologica ed energetica in atto. L’azienda.
Greenthesis S.p.A. rappresenta il principale pure player indipendente quotato in Italia specializzato nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti in una logica improntata all’economia circolare ed alla sostenibilità ambientale. Più in particolare, il Gruppo Greenthesis è attivo nelle seguenti aree: trattamento, recupero, valorizzazione multimateriale – secondo i principi della circular economy – e smaltimento di rifiuti industriali, urbani, speciali ed assimilabili agli urbani; bonifiche e risanamenti ambientali; attività di ingegneria ambientale; termovalorizzazione di rifiuti; produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di biocarburanti avanzati.
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