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In fuga dalla città

Video intervista a Fabrizio Sulli: Il ritorno alla natura

Collaboratori occasionali

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Gli articoli che seguono sono scritti da collaboratori, a vario titolo, della testata. Alcuni, occasionalmente, scrivono ancora. Altri non più.

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Mezza stagione: la Moda risponde presente

Cosa indossare quando la mattina è grigia e fredda e il pomeriggio soleggiato

Gloria Gualandi

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La mattina fredda col cielo grigio ma il pomeriggio il sole splende sereno. Cosa indossare allora? Diventa complicato essere eleganti durante la mezza stagione. Si sognano già i vestiti floreali e minigonne, si rimpiangono i caldi montoni in cui avvolgersi d’inverno Il guardaroba di transizione, ovvero quello in cui stratificare è la regola, offrirebbe più di uno spunto. L’apripista? Non può che essere il trench anti-pioggia, magari beige, e magari in gabardine, da portare stretto in vita da una cintura o a “briglia sciolta”, sotto jeans e felpa come da perfetto manuale street. E poi la giacca in pelle, anche se accostata a stiletto, icona rock più che mai, da indossare da qui alle serate estive.

Il Jeans imperversa da diverse stagioni, mentre ricorda gli anni novanta la gonna longuette in satin, capo strategico-sofisticato, minimale, in grado di elevare ad elegante qualsiasi mise. Per gli accessori si trova la borsa in pelle intrecciata in attesa durante la bella stagione, dei panier di vimini. Il cappotto di pelle è altro elemento fondamentale nella mezza stagione. Perché è sì, ancora un cappotto, ma molto più leggero, decisamente versatile e resistente. Massima espressione durante la mezza stagione la dà anche la gonna a palloncino, elemento utilissimo nel passaggio di stagione: stretta in vita, cade morbida e si sposa perfettamente proprio con il cappotto di pelle.

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Inarsind lancia l’allarme sull’emergenza fondi del Pnrr in Sicilia

“La Regione si rivolga ai liberi professionisti”

Paolo Castiglia

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Inarsind lancia l’allarme sui fondi Pnrr in Sicilia. In una nota l’associazione sindacale che rappresenta ingegneri e architetti liberi professionisti parte dal fatto che “sembra essere ormai acclarato che la Sicilia è in piena emergenza per quel che riguarda l’impiego dei fondi del Pnrr. La motivazione viene continuamente indicata nella mancanza di personale tecnico presso i vari Assessorati e le Amministrazioni Locali”.

E spiega: “Non da oggi la mancanza di progettazioni rappresenta il vero tallone di Achille che non ha consentito il pieno impiego dei fondi comunitari e oggi rischia seriamente di non permettere di intercettare tutti i fondi del Pnrr che sarebbero nella effettiva disponibilità della Sicilia”.

Poi denuncia: “A fronte dell’ennesimo tentativo messo in opera da parte dell’Assessorato ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana che, per far pronte alla carenza di personale, ha emanato due bandi finalizzati a creare un elenco di pensionati da cui attingere per svolgere le attività di responsabile unico del procedimento ed in un secondo momento anche di direttore dei lavori e che pare non avere dato gli esiti sperati, si trascura l’apporto che può essere fornito dai Liberi Professionisti Architetti e Ingegneri e l’affidamento all’esterno dei servizi di Architettura e Ingegneria”.

E conclude: “Ci risulta di un forte coinvolgimento in altre parti del Paese dei liberi professionisti per i servizi tecnici connessi al Pnrr; lo stesso non possiamo dire in Sicilia. Confidiamo che il nuovo Governo Regionale voglia prendere in seria considerazione il coinvolgimento dei Liberi Professionisti e per questo nei prossimi giorni Inarsind chiederà un incontro all’Avv. Maria Mattarella che il Presidente Schifani ha posto a guida dell’apposita cabina di regia per il Pnrr”.

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Only Fans e la monetizzazione della solitudine

La piattaforma dai contenuti espliciti che nel 2022 conta 130 milioni di utenti e un fatturato di più di 5 miliardi di dollari divisi tra i suoi creators

Marco Matteoli

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La solitudine e la frustrazione sono sempre state un motore di reddito per l’industria del porno e del sexual working, con una clientela per la stragrande maggioranza maschile (⅘ dei consumatori).

Negli ultimi anni anche i social network si sono inseriti prepotentemente nel business della solitudine, e nell’ultimo periodo a fare la parte del leone è la piattaforma chiamata “Only Fans”.

Only Fans è una piattaforma online che consente a chiunque di inserire i propri contenuti (foto, video, corsi, podcast etc), che con una quota di abbonamento compresa tra i 5 e i 20 dollari al mese diventano prontamente accessibili. Con un supplemento o con abbonamenti multilivello c’è anche la possibilità di accedere a video e messaggi personalizzati. Nel 2022 conta 130 milioni di utenti e un fatturato di più di 5 miliardi di dollari divisi tra i suoi creators.

La piattaforma è, a differenza di Instagram, Twitter e YouTube,  dominata da contenuti per adulti, poiché è l’unica a consentire la nudità esplicita. Questa peculiarità la rende una scelta particolarmente appetibile non solo per le creatrici amatoriali, ma anche per le sexual workers che intendono autoprodurre video ed ottenere anche una fonte di reddito on-line. Si stima che la ex porno attrice Mia Khalifa guadagni 6,42 milioni di dollari al mese attraverso questa piattaforma.

A differenza dell’ industria del porno tradizionale, l’utente che si iscrive, per la maggior parte di genere maschile, non ha la possibilità di visionare le performance di differenti attrici e attori, ma solo di un singolo creator, che ha la facoltà di determinare in libertà i prezzi per ogni tipo di contenuto, e dei instaurare con l’utente un rapporto più intimo.

Nel 2020 c’è stata una crescita massiccia di interesse per questa piattaforma, i motivi sono molteplici: l’isolamento sociale, la possibilità di smart working, ma anche perché quell’anno PornHub ha dovuto eliminare circa l 80% dei suoi video a seguito di alcune segnalazioni di contenuti pedopornografici. Tutto questo ha fatto sì che nel 2021 Only Fans diventasse ancora più popolare.

Un rischio presente in tutti i social network, ma su only fans particolarmente insidioso, è quello di offrire connessioni sociali fin troppo semplificate a persone che normalmente avrebbero una fisiologica difficoltà a intavolare una conversazione con l’altro sesso. Nel caso degli uomini, è stato coniato un termine specifico nella subcultura digitale: il “simp”, ovvero colui che (uomo) è giudicato in una posizione di inferiorità nei confronti della persona per cui prova attrazione e che, occasionalmente, viene sfruttato da quest’ultima.

Come per altri social, anche i contenuti di Only Fans suscitano appunto l’illusione che ci sia una connessione personale con lo spettatore, traendo profitto da questa non-relazione tossica, che in taluni casi, può determinare vere e proprie dinamiche di sussistenza economica e danni psicologici, soprattutti tra individui psicologicamente fragili, o semplicemente ingenui.

La Cornell university ha recentemente condotto una indagine tra un campione di creatori di contenuti su Only Fans di età superiore a 29 anni e composto da 12 donne, 3 uomini, 8 non binari e 3 transgender, circa le motivazioni che li abbiano spinti a diventare content creators.

Lo studio riporta che i creatori di contenuti su Only Fans sono motivati da:

1) visibilità e il senso di accettazione da parte della community;

2) i potenziali guadagni, che possono essere un’alternativa altre forme di lavoro;

3) il desiderio di esprimere la propria sessualità in modalità digitale;

4) creators che hanno già a disposizione dei contenuti ed una audience, che permette loro una più rapida e proficua monetizzazione;

5) fattori pandemici, come incremento del tempo libero, incremento della sicurezza che concerne il lavoro Smart e la perdita di altre forme di introito economico.

Un altro studio della drexel university suggerisce che circa il 85% degli adulti crea e condivide contenuti sessuali, come messaggi di testo, immagini e video, per i creators su Only Fans è semplicemente l’opportunità di organizzare e monetizzare questi contenuti in un modo proficuo.

Fonti web:

1) https://arxiv.org/abs/2205.10425

2) https://drexel.edu/news/archive/2015/august/sexting-study

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