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Società

“Farmacia dei servizi”: partito da Arezzo il conto alla rovescia verso la piena attuazione

Le risposte positive alle proposte di Federfarma sono arrivate dalle autorità politiche e istituzionali del settore

Paolo Castiglia

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E’ partito da Arezzo il conto alla rovescia che dovrebbe portare rapidamente alla realizzazione definitiva della “Farmacia dei Servizi”, sempre più fondamentale presidio sociosanitario a disposizione dei cittadini, in particolare di quelli più deboli e nelle aree meno urbanizzate e disagiate.

Ed è partito dal recente convegno “Realizzare la Farmacia dei Servizi: Presidio territoriale sociosanitario del SSR e SSN” che si è svolto presso le sale del ristorante La Doccia di Arezzo, organizzato da Federfarma Arezzo in partnership con Federfarma Toscana.

All’evento hanno preso parte i principali interlocutori che saranno parte attiva nella piena attuazione della riforma delle Farmacie come spiega il Presidente di Federfarma Arezzo, Roberto Giotti in apertura dei lavori: “La Farmacia è destinata a breve a non essere più soltanto un partner insostituibile del Servizio Sanitario per la dispensazione di tutti i farmaci, ma a far assumere sempre più al Farmacista in Farmacia il ruolo di professionista sanitario sul territorio, vero e proprio presidio di prossimità della filiera sanitaria”.

“L’obiettivo del progetto di cui parliamo è appunto quello –  ha spiegato ancora Giotti  – di “riportare la Farmacia al centro del sistema”,  del suo territorio e della sua comunità, “rendendo più manifesta e percepibile la dimensione sanitaria attraverso offerte di  consulenze, auto-diagnostica e servizi di prevenzione e controllo nonché  cognitivi, ma soprattutto facendo sistema e rete con le attività del territorio, con l’obiettivo di elevare la qualità complessiva dei servizi sul territorio a beneficio degli Assistiti”.
“Ci prefiggiamo insomma  – ha approfondito  –  l’obiettivo di fornire una panoramica condivisa della situazione delle Farmacie e dei servizi offerti ai Cittadini con particolare riferimento ai bisogni dei malati cronici, al fine di meglio qualificare il rapporto tra Farmacista e Cittadino in un’ottica di reciproca fiducia, scambio e collaborazione”.

Poi, l’appello: “Per questo  – ha affermato Giotti – con questo convegno abbiamo voluto proporre e richiedere urgentemente con convinzione e determinazione, sia all’Assessore Regionale che al Direttore Generale Asl Toscana Sud-est per quanto di loro competenza un effettivo formale riconoscimento e recepimento deliberativo del ‘Concetto della Farmacia dei Servizi’, con propri atti deliberativi e legislativi regionali e aziendali e conseguente e pronta e concreta attuazione della stessa con relativa integrata regolamentazione regionale nel suo complesso”.

E grande è stata la soddisfazione, espressa nelle sue conclusioni, proprio da parte del Presidente Giotti, visto che sia l’Assessore Regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, sia il Direttore Generale Asl Toscana sud-est, Antonio D’Urso, entrambi presenti all’evento, hanno dato nei loro interventi, rivolti ad una foltissima platea di Titolari di Farmacia, Rappresentanti di Categoria e Operatori del settore,  la loro piena disponibilità concreta a dare atto a breve ai procedimenti necessari a dare piena attuazione nel più breve tempo possibile – entro la conclusione della legislatura regionale in atto che si concluderà con la prossima primavera  – a questo fondamentale  progetto di riforma.

Al convegno sono intervenuti anche, oltre alla Vice Presidente del Consiglio Regionale Toscano Lucia De Robertis, anche il Segretario Nazionale di Federfarma Roberto Tobia; il Presidente di Federfarma Toscana Marco Nocentini Mungai; la Presidente della Farmacie Rurali (Sunifar) Silvia Pagliacci; il Capo Dipartimento del Farmaco dell’Asl Toscana Sud-Est, Fabio Lena e Roberto Banfi, Dirigente per le Politiche del Farmaco della Regione Toscana.

Vicedirettore di Foritalynews, giornalista professionista, docente di giornalismo all’Università Roma Tre. Autore del libro "Giornalismo come e perché. Dalla 5 w all'inchiesta" (Aracne editore), tra le esperienze precedenti, dal 2006 al 2016, ha lavorato per il quotidiano Il Sole 24 ORE, per il quale ha seguito l’economia dei trasporti per la redazione di Roma.

Società

Le tendenze forti della moda Autunno Inverno 2024-25

Gloria Gualandi

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Dal boho-chic al borgogna, fino agli stivali biker e al suede: i nuovi trend che sono qui per restare. Boho Chic. Balze, chiffon, e stratificazioni bohemien.

Tutto è iniziato con la sfilata di Chloé, quando la nuova direttrice creativa del brand, Chemena Kamali, ha aperto gli archivi e rilanciato lo stile anni 70 della maison in chiave ultra sofisticata.

Mannish. La moda autunno inverno valorizza il lato maschile di ogni donna. Con gilet, camicie e pantaloni dal taglio sartoriale, sia in versione casual che elegante, che prediligono le tonalità neutre e della terra.

Borgogna. Dopo il rosso Ancora dell’estate (la tonalità lanciata da Gucci), la scala cromatica invernale si muove verso la nuance più profonda di borgogna, bordeaux e melanzana. Da indossare in total look.

Animalier. Lode al cappotto maculato dal fascino rétro. In versione bon-ton anni 60. Biker boots. Gli stivali sono i grandi protagonisti di stagione. A fianco ai modelli classici e a quelli altissimi spuntano i biker: con il tacco basso, la suola larga e le fibbe ai lati.

Preppy. Completi in tweed (Alberta Ferretti), mocassini e bauletti (Gucci), mini dress svasati, stivali con la punta tonda e il tacco midi e tailleur composti da minigonna e giacca corta.

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Attualità

Il Rotary “investe” sui giovani aretini

Consegnate ad Arezzo le borse di studio a tre studenti diplomati con il massimo dei voti

Paolo Castiglia

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Una vera e propria serata evento, intitolata “La parola ai Giovani”, quella, partecipatissima da soci e ospiti, organizzata ieri sera dal Rotary Club Arezzo presso l’hotel Minerva. “Abbiamo deciso di dedicare questo nostro incontro alle nuove generazioni – ha spiegato il presidente del Rotary Club Arezzo, Giovanni Linoli – ai giovani del Rotaract ed ai giovanissimi del Club Interact di Arezzo, che in questa occasione hanno avuto modo di comunicare le loro esperienze ed illustrare i loro progetti”.

Poi, spiega ancora Linoli, “alla presenza di Lorenzo Pierazzi, socio del Club a cui è stato recentemente conferito l’incarico di Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Arezzo, e dei Dirigenti scolastici dei tre plessi aretini, sono state consegnate le borse di Studio ai migliori diplomati nell’anno scolastico 2023 – 2024 presso il Liceo Classico Francesco Petrarca, il Liceo Scientifico Linguistico Francesco Redi e l’ITIS Galileo Galilei”.

Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro dei membri della Commissione Cultura: il presidente prof. Claudio Santori, che ha lavorato insieme ai soci Massimo Gallorini, Lorenzo Pierazzi e al presidente Linoli per stilare le graduatorie di merito e individuare i vincitori delle borse di studio. Per lettera poi, ha raccontato la sua esperienza lo studente aretino che non ha potuto essere presente ma che – grazie ad una borsa di studio bandita congiuntamente dal Rotary Club Arezzo e dal Rotary Arezzo Est nella scorsa annata rotariana – ha avuto la possibilità di uno stage presso l’Istituto diretto dal Professor Saverio Braccini, concittadino e Socio onorario del nostro Club, Professore di Fisica Sperimentale all’Università di Berna.

Era presente alla serata, ed è intervenuto con parole di ringraziamento, il padre passionista Priscus Masawe, direttore dell’ospedale di Itololo del distretto di Kondoa in Tanzania. Come ha spiegato il dott. Franco Lelli, socio rotariano che ha seguito tutta la vicenda di persona: “l’Ospedale è stato costruito insieme agli ‘amici di Padre Riccardo’ di Palazzolo sull’Oglio con il contributo importante anche dall’associazione Pole Pole di Arezzo. Il nostro Rotary club Arezzo ha dato un contributo importante per la realizzazione dell’ambulatorio odontostomatologico e le attrezzature per l’ambulatorio sono state donate dal socio rotariano Giovanni Ridi in memoria del padre dentista”.

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Società

Creta: tra mare, storia e sapori millenari

Mare magnifico, e taverne dove rilassarsi e godere cibo mediterraneo di rara genuinità. E poi la Storia con la S maiuscola.

Gloria Gualandi

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Mare magnifico, e taverne dove rilassarsi e godere cibo mediterraneo di rara genuinità. E poi la Storia con la S maiuscola. Parliamo di Creta , isola mitologica che si trova a circa 95 km dalla Grecia continentale, tra il Mar Egeo, di cui è il punto più meridionale e il Mar Mediterraneo.

Creta è l’isola maggiore e più popolosa della Grecia e la quinta per estensione tra quelle del Mediterraneo, dopo Sicilia, Sardegna, Cipro e la Corsica. Rispetto al mare, la spiaggia di Elafonissi è diventata celeberrima nell’universo turistico per la caratteristica tonalità che assume la sua sabbia. Sfumature rosa infatti colorano questo luogo magico. Al tramonto la tavolozza di colori si impreziosisce di ulteriori sfumature. in certi scorci poi Creta assomiglia in piccolo al Gran Canyon americano e merita di essere visitata oltre che per le sfumature di colori anche per l’ospitalità dei locali verso i turisti, in particolare italiani.

Poi quasi tutte le taverne di Creta, e in particolare nella regione di Chania, sono meta di buongustai locali o di turisti curiosi: vi si può degustare il boureki, piatto molto tradizionale a base di verdure cotte al forno con strati di zucchine, patate e formaggio di capra, conditi con olio d’oliva ed erbe e avvolti con pasta fillo.

Dakos, invece, è un antipasto preparato mescolando mizithra salato, olio extravergine d’oliva, pomodori e olive disposti sopra una sorta di pane a base di orzo chiamato paximadia. Il Mizithra è un formaggio a pasta molle e leggermente dolce, prodotto con latte di pecora o di capra. Altri antipasti da provare sono i kalitsouniai, involucri di pasta fillo ripieni di morbido formaggio di capra o di pecora e fritti in olio o cotti al forno. In molte taverne vengono serviti come dessert accompagnati da miele.

Nella colazione cretese non manca mai la staka, a base di crema del latte. La crema viene cotta per ore a fuoco lento, finché non diventa densa e cremosa. Viene servita con il pane e spesso viene proposta come contorno.

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