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Tempolibero

Sapori d’osteria

Semplicità, gusto e tradizione. Ingredienti base della “Tana del Drago”

Mario Russo

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Una sala che si affaccia sul lago del Salto. Un ambiente accogliente e familiare. Una cucina tipica e semplice. Sono questi gli ingredienti che fanno della “Tana del Drago” un’osteria davvero singolare. Siamo nel Cicolano, sulle rive meridionali del lago del Salto. Esattamente a Fiumata.

Chi già lo conosce torna sempre volentieri in questo tipico locale. Per chi ci capita per caso, magari facendo il giro del lago, è una vera sorpresa. Una tappa ormai obbligata per ciclisti, motociclisti e pescatori di turno. Una sosta piacevole, gustosa e rilassante.

A dirigere il tutto è Davide, un giovane smilzo e dagli occhi profondi, che ha preso le consegne dalla madre, la signora Cristina. Una donna energica e combattiva che ancora guida e sostiene il figlio. Il menu è semplice ed essenziale. Poche cose, ma genuine e preparate con cura. Pietanze che si rifanno alla tradizione sia laziale che abruzzese. Non c’è una carta/menu. Le pietanze del giorno vengono elencate direttamente da chi è addetto alla sala. Il clima è confidenziale, informale, ma educato. Si bada al necessario, senza tanti fronzoli e salamelecchi vari.

In cucina c’è Davide, completamente a suo agio tra pentole e fornelli. I piatti che prepara, anche se frutto della scuola della madre, rivelano comunque la mano e la personalità del cuoco. Pasta fatta in casa e prodotti locali, scelti direttamente da lui, offrono la dimensione, e soprattutto i sapori, della vera cucina casareccia.

Ma è la sera che Davide dà pieno sfogo al suo estro e alla sua creatività, quando può dedicarsi alla sua vera passione: la pizza. La sera, quando il locale, a prezzo fisso, propone la “pizza no-stop”. È il momento in cui Davide “gioca” con gli ingredienti più svariati: da quelli più tradizionali a quelli un po’ azzardati. Gli avventori serali sono soprattutto persone del luogo. Riempiono il locale sapendo che lì possono chiacchierare e divertirsi mentre mangiano spicchi di pizza che arriva a tavola finché non dicono basta.

Oltre ad essere un punto di ristorazione, infatti, l’osteria, nelle intenzioni di Davide, si propone anche come un punto di incontro, di ritrovo per la gente, soprattutto i giovani, in un’area che non offre poi così tanto. Ed ecco allora che, in alcuni giorni, soprattutto nel fine settimana, nelle ore più tarde, la Tana del Drago, si trasforma in un pub. Un luogo in cui bere una birra, distrarsi, e passare un po’ di tempo insieme agli amici.

Un’attività avviata con coraggio e fatica dalla signora Cristina e oggi gestita da Davide con serietà e passione. Un ragazzo capace, con la sua cordialità e genuinità, di fidelizzare anche chi ci è capitato per caso. Un’oasi creata in un’ansa del lago del Salto dove per diversi chilometri non esiste null’altro. Per chi ama il gusto della tradizione e delle cose semplici, nella zona, è sicuramente il posto giusto.

Un luogo dove, oltre al gusto, si può soddisfare anche la vista ammirando i colori e i riflessi di un lago, forse a torto e con qualche colpa delle amministrazioni locali, poco conosciuto anche dagli stessi romani che ce l’hanno a pochi chilometri di distanza.

Direttore di Foritalynews, docente alla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, competenze in tecnologie della comunicazione audiovisiva e multimediale e nel marketing. Esperto in comunicazione istituzionale e comunicazione politica (almeno credevo! Vista l'anti-comunicazione attuale). Particolarità: non ho ancora deciso cosa farò da grande.

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Attualità

Sicilia vacanti Il primo album di Alessandro D’Andrea Calandra

Redazione Foritalynews

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S’intitola “Sicilia vacanti” il primo album dell’agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra che con questo lp si affaccia nel modo discografico italiano. Lo fa con un disco scritto in dialetto, dando libero sfogo allo stile musicale che meglio definisce la sua terra natia. Un genere ethno-folk che risente della tradizione culturale siciliana, affondando le radici in un passato remoto fatto di storie da raccontare.

Storie vissute, ascoltate e che, nelle tracce di Sicilia vacanti, diventano quadri cangianti dai colori speziati, spargendo profumi antichi. Pregni di sapori atti a contraddistinguere un’epoca. Storie di immigrazione, di viaggi, di coraggio, di persone che affrontano disavventure ritrovando la loro terra o combattendo per essa.

I brani del nuovo album di Alessandro D’Andrea Calandra danno voce alle persone che nella sua Sicilia hanno vissuto e lottato in questi frangenti musicali. “Sicilia vacanti”; “Èuno”; “L’Isola di Allah”; “Danza saracina chista sira!”; “Federicu (gioia di lu munnu)”; “L’avemooh hoonkya dance”; “Cumpagna Luna”; “Cori fa’ la vovò”; “Si ‘u munnu fussi amuri”; “Cugliemuli sti spichi!” sono la tracklist di un “progetto d’amore”.

Le parole intersecano una musica soave ed etnica, capace di far viaggiare la mente dell’ascoltatore in quei meandri storici. Ci si addentra negli orizzonti dispersi di un passato lontano. Palermo, Agrigento, l’impero bizantino, i Saraceni. Immagini storiche che descrivono un mosaico di suoni pronto ad ergersi difronte a noi mostrando la realtà di un popolo caparbio. Un popolo fiero che ha messo le sue radici in quel tempo e che in quelle immagini rivede sé stesso.

Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Sicilia vacanti”. Un disco inedito fatto di canzoni che, prese nel loro insieme, diventano le splendide figure di unico quadro dipinto a mano dall’artista.

Segui Alessandro D’Andrea Calandra su FB / IG / TT / YT

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Società

Allestimenti con i palloncini: professione creare felicità

Due artigiane dell’arte scelgono la missione di portare gioia nelle feste milanesi

Gloria Gualandi

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Allestimenti con i palloncini. Quindi lavorare sulla gioia, su feste e festeggiamenti, facendo spuntare spesso un sorriso o una risata convinta sul viso di un bambino. E’ la missione professionale e umana che hanno scelto Valeria Cacciato Insilla e Donatella Spadafora che, insieme, hanno realizzato un potentissimo connubio tra Sicilia (la prima) e Calabria (la seconda) che, innestato nell’efficientismo milanese, le ha portate a poter produrre eventi “magici”, riuscendo a dare spazio professionale alla loro vocazione artigianale e artistica.

“Tra noi – spiegano le due creatrici di felicità – si è instaurato subito un grande feeling e, scoprendo vicendevolmente la nostra creatività, abbiamo deciso di unire le nostre forze per realizzare il grande sogno che ci accomunava: utilizzare la nostra creatività per rendere felici gli altri”. “È stato così – approfondiscono Valeria e Donatella – che abbiamo deciso di seguire dei corsi e specializzarci professionalmente negli allestimenti con i palloncini: abbiamo fatto un percorso di studio che ci ha portato a crescere manualmente e professionalmente, arrivando a creare composizioni artigiane personalizzate al massimo”.

“Rendere magici – concludono – attraverso le nostre creazioni, i momenti speciali e più importanti dei nostri clienti è divenuto ben presto non solo il nostro lavoro, ma anche la nostra missione”.

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Cultura

“T’aggio voluto bene”

il nuovo singolo del producer endly in collaborazione con la cantante napo-nigeriana STE

Redazione Foritalynews

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T’aggio voluto bene” è il nuovo singolo targato endly che torna sulla scena dopo aver prodotto molti brani dell’ultimo album di Clementino e altri artisti del calibro di RNLA, dell’ucraino Achex e della band TheRivati. 

Il brano condiviso con la promessa della musica partenopea STE. La ventiseienne artista napoletana, nata a Lagos in Nigeria, cresciuta con una madre single e con l’affetto di una seconda famiglia di Napoli, incomincia a far parlare di sé grazie alla sua voce dall’anima soul.

“T’aggio voluto bene” è una “classica” canzone che parla di amore, ma non dell’amore idilliaco delle favole. STE canta, e pone l’accento, sull’amore illusorio, quello che lascia solo dolore e delusione.

La sua voce si sposa perfettamente con la produzione di Endly, creando un brano ricco di sentimento e sofferenza ma coinvolgente perché rimane impresso nella mente dell’ascoltatore per la sensibilità del testo e per il sound originale.

A volte nel cuore piove ma in questo caso è pioggia che pulisce e nutre. In “T’aggio vuluto bene” – ci racconta STE – il cuore urla le frustrazioni di un’amore finito, un’amore illusorio che ancora aspetta. Perché è facile convincere la mente ma il cuore resta cieco, resta speranzoso fino alla realizzazione che ha amato e che continuerà ad amare per andare avanti nella vita: perché alla fine anche dietro le nuvole c’è il sole.” “Fino ad oggi con la pubblicazione dei miei inediti continuo a raccontare i vari aspetti della mia vita e del mio carattere. Ma tutto ciò – conclude STE – non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita”.

Social net:
endlywww.instagram.com/endly.space 

Stehttps://www.instagram.com/oj_ste/

Credits:

Missato e masterizzato da Nello Gaudiello presso Drahte studio

Progetto grafico Max Castelli 

Prodotto da endly

Edizioni Fumo

Etichetta : endly & STE

www.hungrypromotion.it  tel. 3395840777 

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