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Società

Nella fase 2 potrebbero aumentare i casi di suicidio

Un recente studio pubblicato su Lancet sottolinea la difficoltà dell’adattamento della salute mentale ai cambiamenti imposti dal lockdown.

Marco Matteoli

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In passato sono stati registrati picchi di suicidio durante la pandemia influenzale del 1918-1920, ma anche tra gli anziani a Hong Kong durante l’epidemia di sindrome respiratoria acuta grave (SARS) del 2003.

Un recente studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet Psychiaty, suggerisce che gli effetti sulla salute mentale della pandemia del coronavirus 2019 (COVID-19) potrebbero essere più profondi del previsto e che ci sono possibilità che i tassi di suicidio aumenteranno.  Le conseguenze per la salute mentale non compariranno subito dopo la fine del lockdown, ma saranno probabilmente presenti per molto tempo.

I probabili effetti negativi della pandemia potrebbero essere esacerbati dalla paura, dall’isolamento e dalle distanze fisiche, nonché dallo stigma nei confronti degli individui affetti da COVID-19 e delle loro famiglie. Molti cittadini, a causa di questo Lockdown potranno soffrire di depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico (tutti associati ad un aumento del rischio di suicidio). Questi problemi di salute mentale saranno sperimentati soprattutto dagli operatori sanitari in prima linea e da coloro che sviluppano la malattia.

Un altro fattore di rischio è rappresentato dai media che irresponsabilmente, ed in maniera martellante, divulgano cattive notizie sulla crisi, incrementando il senso di angoscia, e aumentando  a loro volta il rischio di instabilità mentale.

La prevenzione del suicidio e la tutela della salute mentale della popolazione non sono misure di secondo piano, una delle responsabilità del sistema sanitario dovrà essere anche quella di rendere disponibili alternative digitali alla consultazione faccia a faccia ed implementare i sostegni già esistenti.

Leggi l’articolo di Lancet https://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(20)30171-1/fulltext

Medico, radiologo, giornalista pubblicista e volontario della Croce Rossa Italiana. Consegue la seconda laurea in Cooperazione Internazionale e Sviluppo nel 2020 presso l’università degli studi di Roma “Sapienza”.

Attualità

Violenza di genere: nasce un percorso formativo per insegnare ad evitarla

L’iniziativa Ebit presentata a Roma presso la Sala del Carroccio in Campidoglio

Redazione Foritalynews

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Obiettivo imparare a individuare episodi avvenuti sia tra le mura domestiche che sui luoghi di lavoro e garantire così assistenza alle vittime. Si rivolge ad una vasta platea, incluse le figure apicali delle aziende del terziario. Nel 2025 il catalogo formativo di Ebit Lazio, l’Ente bilaterale del Commercio istituito e gestito dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e da Confcommercio, si arricchirà infatti di un nuovo percorso di formazione interamente dedicato al contrasto alle violenze di genere.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Roma, presso la Sala del Carroccio in Campidoglio, alla presenza di Guido Lazzarelli e Vittorio Pezzotti, presidente e vicepresidente Ebit Lazio, Simona Petrozzi, presidente Terziario Donna Confcommercio Roma, Romolo Guasco, direttore Confcommercio Roma, Alessandra Pelliccia, segretaria generale Filcams Cgil Roma e Lazio, Giulia Falcucci componente Segreteria Fisascat Cisl Roma e Lazio in sostituzione di Stefano Diociaiuti, Alessandro Maria Contucci e Roberta Valenti, rispettivamente segretario generale e componente di segreteria Uiltucs di Roma e Lazio, come parti socie di Ebit Lazio, e Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina. Il progetto è nato grazie all’impegno di Terziario Donna Confcommercio Roma.

“Ogni anno – ha spiegato Guido Lazzarelli – il nostro Ente, grazie alla collaborazione con enti formatori accreditati alla Regione Lazio, offre numerosi corsi di formazione sui temi più disparati: dall’informatica alla sicurezza, dalle lingue al management. Dal 2025 si potenzierà con questo nuovo percorso sul contrasto alla violenza di genere che ci inorgoglisce particolarmente perché affronta un tema purtroppo attuale: i luoghi di lavoro rappresentano sia un ambiente a rischio-violenza che un contesto nel quale è possibile individuare campanelli d’allarme delle vittime di violenze subite in ambito domestico”, ha concluso il presidente dell’Ente Terziario Donna Confcommercio Roma e Promoter Confcommercio Roma quindi, insieme ad Ebit Lazio, ente bilaterale del terziario, distribuzione e servizi di Roma, hanno ideato e lanciato un corso di alta formazione per aziende e professionisti contro gli effetti della violenza domestica su donne e minori per migliorare il benessere aziendale, la produttività, la società: “Non dobbiamo abbassare la guardia, ma diventare sentinelle che vigilano su quanto ci accade intorno sia sul posto di lavoro che nell’ambito domestico – ha dichiarato Simona Petrozzi – anche perché è bene ricordare che non vi è parità finché ci sarà violenza di genere”. “Contrastare la violenza di genere è una responsabilità collettiva che coinvolge tutti, dalle istituzioni alle aziende, fino ai singoli cittadini”, ha affermato la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli.

“Il progetto di formazione presentato da EBiT Lazio – ha aggiunto – è un passo fondamentale in questa direzione, poiché mira a sensibilizzare e formare non solo le vittime, ma anche coloro che possono prevenire e intervenire. L’impegno di EBiT Lazio nel coinvolgere il settore terziario e commerciale del Lazio è un segno importante di come anche il mondo del lavoro possa fare la sua parte. Questa iniziativa, che si concentra sulla formazione e sulla consapevolezza, rappresenta un modello replicabile per affrontare questo tema in modo concreto e strutturato, sensibilizzando su larga scala”, ha concluso la presidente dell’Assemblea capitolina.

In chiusura le rappresentanti delle 3 organizzazioni sindacali, Roberta Valenti, Giulia Falcucci e Alessandra Pelliccia, hanno messo in evidenza la necessità di fare rete e mettere in campo tutte le esperienze già attive al fine di potenziare e valorizzare l’efficacia di queste buone pratiche, chiedendo a Ebit Lazio di prendere in carico questo progetto di percorsi formativi ad hoc, ritenendo la formazione lo strumento cardine per combattere la violenza di genere.

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Attualità

Vannetti confermato Tesoriere di Confartigianato nazionale

Il presidente di Arezzo Fiere e Congressi prosegue nel suo servizio a tutela delle Pmi

Redazione Foritalynews

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Il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, conferma il suo impegno nella rappresentanza imprenditoriale e sindacale nazionale. Nei giorni scorsi, a seguito della riassegnazione degli incarichi, è stato infatti confermato nella Giunta Nazionale di Confartigianato e nel ristretto board della Presidenza, costituito da sei dirigenti nazionali che affiancano il presidente Marco Granelli rieletto per acclamazione.

Ma soprattutto, all’interno dei ruoli della presidenza confederale, Vannetti ha ricevuto la conferma nel delicato e centrale ruolo di Tesoriere nazionale di Confartigianato. Un incarico di grande prestigio e responsabilità, che consente al leader di Arezzo Fiere e Congressi di mantenere e portare avanti il suo lavoro nel cuore pulsante della macchina organizzativa di una struttura di rilievo qual è la più grande Confederazione nazione degli artigiani italiani proseguendo comunque il suo costante impegno alla guida dell’Ente Fieristico aretino.

“Si tratta di un incarico rinnovato che accetto con serena soddisfazione – spiega lo stesso Vannetti – e con la consapevolezza della responsabilità che in questi anni ho potuto verificare che questo impegno porta con sé”. “Soddisfazione che viene anche – approfondisce Vannetti – dalla certezza di aver ottenuto la conferma nel ruolo non per un riconoscimento personale, ma per favorire una funzione fondamentale di servizio all’economia delle piccole e medie imprese”.

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Società

Acconciature, la passione artistica diventa scelta quotidiana

Gloria Gualandi

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Tra arte, moda e acconciature vi è un legame molto più stretto di quanto si pensi, e lo testimoniano addirittura gli affreschi egizi o le dame nei dipinti rinascimentali.

Lo testimonia anche la passione quotidiana di Cristina Caccavari, acconciatrice di Como “appassionata dei colori sin da quando ero piccola”. “Amavo il disegno – racconta – dipingevo, mi piaceva miscelare con le tempere e creato colori diversi. Poi quando ho iniziato questa attività con vari studi ovviamente, perché il metodo è alla base della colorazione, e vedevo che riuscivo a entrare in connessione con la clientela”. “Mi piace molto – spiega – ascoltare il desiderio della cliente, è in base a tutto ciò che riguarda la fisionomia e incarnato riesco a visualizzare il colore che più le sta meglio: strada facendo il colore per me è diventato essenziale per poter esaltare personalità della cliente stessa”. Tornando alla parte più artistica, Cristina spiega ancora che “mi piace miscelare i colori insieme, che non devono essere tutti uguali, ognuno è diverso e non a tutti va bene la stessa cosa, il nostro mestiere non si fa in serie. Ma il mestiere sta cambiando molto, ad esempio per l’ultimo dell’anno non è più come una volta, che si iniziava a lavorare alle 6 per fare tutte le acconciature, mentre oggi si festeggia più in casa, oppure magari in vacanza in montagna e non si fanno fare più acconciature dedicate”.

Per il futuro? “Nel 2025 la novità sarà il bellissimo caschetto parigino, ma andrà anche il bob asimmetrico, andranno i tagli mixi e spettinati, frange e maxi ciuffi, righe definite, con cignon bassi ed eleganti o code alte e tirate. Per i colori andranno i castani, però c’è un po’ di tutto, c’è da sbizzarrirsi”. “A gennaio faremo i corsi per le novità primavera estate – conclude – bisogna essere sempre un passo avanti alle stagioni. Anni fa feci il corso con Carla Gozzi, consulente di immagine, perché nella moda bisogna sempre prepararsi, e sempre un anno prima per quello dopo. E poi bisogna saper osservare quello che propongono gli stilisti di abiti per capire cosa dobbiamo fare no. Poi la gente, il rapporto con la gente aiuta molto. Dalla Gozzi ho imparato che bisognerebbe andare nelle varie città e sederci in una piazza, e osservare, da lì poi si prende spunto per tutto”.

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