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Ambiente

Dall’India lo spray anti-inquinamento

A base di funghi e batteri il prodotto sarebbe in grado di eliminare le sostanze tossiche dai rifiuti e convertirli rapidamente in concime

Mario Russo

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(Foto di copertina: https://nurture.farm/endtheburn/)

Si chiama PUSA Decomposer. Uno spray composto da 7 specie di funghi e batteri già presenti nei suoli indiani. Sviluppato dall’Agricultural Research Institute di Delhi, questo spray microbico sarebbe in grado di decomporre tutti i rifiuti post-raccolto in sole tre settimane. Il prodotto non solo eliminerebbe le sostanze tossiche dai rifiuti ma arricchirebbe i suoli degradati facendo risparmiare migliaia di materiali e costi di manodopera. Riducendo drasticamente la pratica di bruciare i rifiuti post-raccolta, fonte di forte inquinamento, lo spray, quindi, potrebbe contribuire ad attenuare uno dei problemi più grandi dell’India: lo smog.

Contadini indiani bruciano i campi per prepararli alla nuova semina (Getty)

Nuova Delhi, capitale dell’India è nota come la più inquinata al mondo. A contribuire in modo sostanzioso all’inquinamento è anche il mare di rifiuti agricoli in fiamme in cui la città è costantemente immersa. Un parametro comune a molte altre importanti città indiane. Un fenomeno per gran parte dovuto, paradossalmente, alla ricchezza dei terreni agricoli degli stati nord dell’India dove si producono riso e grano per gran parte del Paese e del mondo. Una produzione che ha come deplorevole risvolto però, l’abitudine, da parte della maggioranza degli agricoltori, di bruciare, dopo il raccolto, tutti i rifiuti ottenuti per liberare rapidamente i campi e prepararli alla semina successiva. Un “bruciore di stoppie” che, nonostante sia illegale, continua senza sosta.

Ma perché si è instaurata, e continua a perpetrarsi, questa deplorevole abitudine?

Come ricorda un articolo della Bbc, fino a qualche decennio fa si procedeva con la semina del riso nel mese di aprile e la raccolta a settembre, sfruttando la copiosa acqua sotterranea per irrigare le piante. In questo modo ogni agricoltore aveva due mesi di tempo per preparare lo stesso terreno alla piantagione di grano e iniziarne il ciclo di coltivazione di questo a novembre. Di recente però l’esaurimento delle falde sotterranee ha costretto gli agricoltori a seminare il riso a giugno, spostandone la raccolta proprio a ridosso della semina del grano. La finestra ridotta fra la fine di un ciclo, quello del riso, e l’inizio dell’altro, quello del grano, ha spinto gli agricoltori a bruciare le stoppie di riso per accorciare i tempi, aumentando, di conseguenza, l’inquinamento.

Come ha dichiarato alla Bbc Ashok Kumar Singh, direttore dell’Indian Agricultural Research Instituite «Ogni anno in India vengono bruciate 23 tonnellate di stoppie di riso». Una quantità che se la impilassimo in balle da 20 chili l’una, superebbe la distanza Terra-Luna.

Ecco perché è necessaria una risposta immediata che sembra aver trovato concretezza nel nuovo spray che non solo decompone le stoppie in appena tre settimane, ma le integra con il terreno tramutandole in concime.

Disponibile anche in polvere ne bastano 300 grammi in 25 litri di acqua per trattare 5 mila metri quadri di terreno. «La nuova miscela non contrasta solo l’inquinamento, ma incrementa la qualità del suolo – ha affermato, infatti, Rattan Lal, professore di scienze ambientali alla Ohio State University. – in questo modo il contadino ne trarrà benefici per le sue piante».

Nurture.farm è la società di servizi agricoli che ha aperto la strada a questa soluzione. Un’azienda che lavora principalmente con piccole fattorie, quelle che, di fatto, producono più inquinamento. Da quando è iniziata la collaborazione la riduzione degli incendi ha impedito a circa 141.000 tonnellate di cenere, 2.000 tonnellate di particolato e 1 milione di tonnellate di CO2, di entrare nell’aria indiana.

La situazione dell’inquinamento atmosferico per le strade di Nuova Delhi (Getty)

Scetticismo ed esperienze passate

Ma nonostante i risultati ottenuti e nonostante siano sufficienti 3 mila rupie (35-40 euro), un costo fondamentalmente basso, per trattare un ettaro di terreno, non tutti sono d’accordo e hanno accolto con giubilo la novità. In molti hanno manifestato scetticismo verso la miscela, dicendosi pronti a restare fedeli alla tradizione piuttosto che fidarsi dello spray ai funghi.

Un serio motivo per temere che Pusa Decomposer non superari il progetto pilota e finisca nel

dimenticatoio come altre iniziative del passato.  Come la macchina per la semina Happy Seeder che, nel 2006, si proponeva di velocizzare la rimozione delle stoppie e il loro smaltimento, ma che si rivelò troppo costosa per le tasche dei lavoratori.

E non era andata meglio nemmeno con una variante ibrida di riso resistente alla siccità che poteva essere raccolta dopo appena 120 giorni, che fu bocciata per scarsa redditività.

Rimane il fatto che in India il tasso di inquinamento resta a livelli preoccupanti. Secondo il World Air Quality Report del 2021, 21 delle 30 città più inquinate al mondo si trovano nel subcontinente. A guidare la classifica, ovviamente, è Nuova Delhi per la quale i dati ufficiali attribuiscono il 42 per cento del particolato nell’aria agli incendi, visibili persino dai satelliti in orbita.

E gli effetti, purtroppo, si concretizzano sulla popolazione che soffre di asma, bronchite e rischia di contrarre il cancro.

Direttore di Foritalynews, docente alla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, competenze in tecnologie della comunicazione audiovisiva e multimediale e nel marketing. Esperto in comunicazione istituzionale e comunicazione politica (almeno credevo! Vista l'anti-comunicazione attuale). Particolarità: non ho ancora deciso cosa farò da grande.

Ambiente

Canarie, Tenerife: destinazione ecosostenibile ma non solo

Riconoscimento Unesco che inserisce quello dell’arcipelago nell’elenco dei cieli più puliti al mondo

Gloria Gualandi

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Lunghe passeggiate lungo le spiagge di sabbia bianca: a Tenerife, infatti, c’è la famosissima area marina di Teno-Rasca che si estende tra la costa sud e l’isola di La Gomera. Per chi ama guardare delfini e balene è un posto tra i migliori al mondo, dove si può poi sorseggiare un Barraquito, bevanda tradizionale delle Isole Canarie, molto popolare a Tenerife: una miscela di caffè, latte condensato, liquore tipico, schiuma di latte, scorza di limone e cannella in polvere.

Silvia Donatiello, rappresentante dell’Ente del Turismo di Gran Canaria in Italia, ha recentemente spiegato che “Le Canarie e Tenerife sono una destinazione eco sostenibile e per il 46% il territorio riserva il miglior clima del mondo… con una media di 23-24 gradi tutto l’anno”. Come è noto Tenerife è l’isola più grande delle Canarie e nonostante siano geograficamente situate nell’Oceano Atlantico, vicino al Marocco e al Sahara Occidentale, le Isole Canarie appartengono alla Spagna.

Nel dicembre 2021 Gran Canaria ha sottoscritto il compromesso delle Nazioni Unite 2030 sulla sostenibilità proponendosi di ridurre del 40% le emissioni di CO2, entro il 2030. “Recentemente – spiega ancora Donatiello – abbiamo ricevuto un riconoscimento come una delle 15 destinazioni migliori in Europa, per il più alto numero di strutture certificate sempre dalla biosfera. Siamo anche una destinazione starlight, altro titolo dell’Unesco, per i cieli più puliti al mondo”. C’è una discussione infinita su quale parte dell’isola sia più bella, settentrione o meridione, ma sia il Sud che il Nord hanno i loro vantaggi. Comunque ovunque si riscontra un clima temperato molto stabile e spiagge perfette per nuotare e prendere il sole. Tenerife poi offre praticamente tutto: appunto piacevoli spiagge, montagne da vivere e cibi e bevande autentici, deliziosi paesaggi e anche una vibrante cultura e una piacevole vita notturna tipica di tutte le Canarie.

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Ambiente

Ulteriore rafforzamento finanziario per Greenthesis

Il gruppo italiano per crescere ancora nella transizione ambientale ed energetica

Redazione Foritalynews

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Planesys, azionista di riferimento di Greenthesis, e PATRIZIA, attraverso fondi europei infrastrutturali di strategia mid-market, stipulano accordi vincolanti per la compravendita di una partecipazione di minoranza in Greenthesis, principale gruppo italiano indipendente di gestione dei rifiuti.

Ad esito del closing dell’operazione verrà promossa un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria finalizzata al delisting delle azioni Greenthesis. L’acquisizione valorizzerà Greenthesis con un equity value di circa 340 milioni di euro. Planesys e PATRIZIA intendono sostenere Greenthesis affinché, attraverso nuovi investimenti e acquisizioni, la stessa possa recitare un ruolo ancor più di rilievo nell’ambito della transizione ambientale ed energetica.

Andrea e Simona Grossi, azionisti di riferimento di Planesys, affermano: “Riteniamo che questa operazione, fondata sul presupposto di mantenere in capo alla nostra famiglia la maggioranza del capitale e l’indirizzo gestionale, e dal contenuto prettamente strategico, sia una scelta opportuna per permettere al gruppo Greenthesis di svilupparsi in modo più rapido e flessibile – con l’ausilio ed il supporto di uno dei principali fondi infrastrutturali europei – mirando ad uno sviluppo e ad una crescita complessivi che possano posizionare Greenthesis tra i principali operatori europei nel settore dei servizi ambientali in maniera moderna e sostenibile”. Matteo Andreoletti (Head of Infrastructure Equity per l’Europa e il Nord America di PATRIZIA) spiega: “Siamo incredibilmente entusiasti di rafforzare la nostra posizione nell’economia circolare europea con l’investimento in Greenthesis, che non solo è il principale operatore indipendente italiano nella gestione dei rifiuti, ma è anche un partner altamente complementare alla crescente piattaforma di PATRIZIA per la produzione di energia dai rifiuti. Con le comunità e la società future caratterizzate dalla spinta verso economie a basse emissioni di carbonio, le soluzioni innovative di green energy che supportano la transizione energetica globale offriranno interessanti opportunità di investimento che consentiranno agli investitori rendimenti sostenibili nel lungo periodo”.

Planesys, holding di partecipazioni della famiglia Grossi, è una società che detiene e gestisce partecipazioni ed interessenze in altre società, per le quali svolge, inter alia, servizi di indirizzo strategico e direzionale, programmazione economico-finanziaria, consulenza in ambito direzionale. Si occupa peraltro della valorizzazione del nome e del brand del gruppo Greenthesis di cui è a capo, attivo nella fornitura di servizi di logistica, conferimento, trattamento, trasformazione, trattamento e smaltimento, riciclo e recupero di qualunque tipo di rifiuto, liquido o solido, di qualsiasi tipologia e forma, messa in sicurezza, bonifica e riqualificazioni territoriali oltreché di produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili.

Presente in tutto il mondo, PATRIZIA invece offre da 40 anni opportunità di investimento in asset immobiliari e infrastrutturali per investitori istituzionali, semi-professionali e privati. Gestisce circa 57 miliardi di euro di asset e impiega oltre 1000 Professionisti in 28 sedi nel mondo. Dal 1984 è impegnata nella responsabilità sociale aiutando i bambini bisognosi, dal 1992 in stretta collaborazione con il Bunter Kreis (“circolo colorato”) in Germania per la cura dei bambini affetti da gravi malattie, e dal 1999 attraverso il sostegno alla Fondazione PATRIZIA. Negli ultimi 25 anni, la Fondazione PATRIZIA ha permesso a più di 600.000 bambini e giovani in tutto il mondo di accedere all’istruzione, all’assistenza sanitaria e a una casa sicura per una vita migliore.

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Ambiente

Greenthesis: il progetto per la produzione di biometano promosso dalla controllata

Rifuture S.r.l. ottiene l’inserimento nella graduatoria del GSE per il riconoscimento dei relativi incentivi economici

Paolo Castiglia

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Il progetto imprenditoriale in via di sviluppo da parte della Rifuture S.r.l., società appartenente al perimetro quotato e controllata da Greenthesis S.p.A., progetto che la stessa ha presentato nell’ambito della procedura competitiva redatta ai sensi dell’art. 6 del DM 15 settembre 2022, è stato selezionato dal Gestore Servizi Energetici per rientrare nel contingente di capacità produttiva secondo quanto indicato nell’Avviso pubblico del 13 luglio 2023.

Si tratta della seconda procedura competitiva per l’accesso agli incentivi per il biometano previsti dalla misura PNRR denominata “Sviluppo del biometano, secondo criteri per la promozione dell’economia circolare” – Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4. L’iniziativa promossa dalla Rifuture S.r.l. consiste nella costruzione e successiva gestione di un impianto, da realizzarsi in Provincia di Latina, per il trattamento delle frazioni umide dei rifiuti e degli scarti di origine vegetale, per un totale di 80 mila tonnellate annue complessive, al fine di produrre biometano liquefatto e compost di qualità.

Il riconoscimento così ottenuto conferma la bontà tecnica del progetto e rappresenta un altro importante passo in avanti del complessivo processo di diversificazione delle attività del Gruppo verso soluzioni tecnologiche coerenti con i paradigmi della transizione ecologica ed energetica in atto. L’azienda.

Greenthesis S.p.A. rappresenta il principale pure player indipendente quotato in Italia specializzato nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti in una logica improntata all’economia circolare ed alla sostenibilità ambientale. Più in particolare, il Gruppo Greenthesis è attivo nelle seguenti aree: trattamento, recupero, valorizzazione multimateriale – secondo i principi della circular economy – e smaltimento di rifiuti industriali, urbani, speciali ed assimilabili agli urbani; bonifiche e risanamenti ambientali; attività di ingegneria ambientale; termovalorizzazione di rifiuti; produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di biocarburanti avanzati.

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