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Società

Tutto quello che voglio, il rock sound di Alessia Raisi ci fa perdere la testa

Gino Morabito

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Italiano, cinese, inglese e spagnolo. Quattro lingue per l’alternative rock di Alessia Raisi. La cantautrice bolognese che ha fatto appassionare l’Oriente all’Italia, interpretando in cinese i più famosi brani della nostra tradizione, canta Tutto quello che voglio.

Un brano che è un richiamo a sognare, a continuare a pensare che si può raggiungere tutto ciò che si desidera. Un chiaro invito a non avere limiti nei nostri pensieri e… ci fa “perdere la testa”. «Quando ho iniziato a scrivere la canzone,» dichiara l’artista «ho avuto la sensazione che sarebbe stata magica. Mi sono collegata con i miei desideri più puri, lasciando da parte le paure e le barriere che a volte ci imponiamo.» Tutto quello che voglio è una traccia intensa, coinvolgente e travolgente, con innesti più melodici che danno fluidità all’intero percorso sonoro. L’ottima interazione con la voce, tagliente ma anche morbida, ne esalta il sound generale. Il risultato è un mix perfettamente amalgamato da una sezione ritmica incalzante, con l’intento ben riuscito di rendere il pezzo dinamico. Con questa uscita Alessia Raisi sprigiona ancora una volta la versatilità del suo talento, non solo come cantante ma come compositrice e produttore artistico musicale. Le versioni inglese e cinese di Tutto quello che voglio sono state selezionate come canzoni ufficiali in Cina di Toyota Camry. Il singolo (disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=OZYkQTyl3CA) fa da traino all’album Rock!. Registrato negli studi “Bamboo Panda” di Pechino, è stato mixato e masterizzato da Luca Bignardi che, con Alessia Raisi, ne ha curato la produzione musicale. Nel disco hanno suonato: Ivano Zanotti alla batteria; Cesare Chiodo al basso; Michele Vanni e Massimo Varini alle chitarre elettriche. Special feat. di Koko che si è esibita nel ruggito della gatta. L’illustrazione di copertina è stata realizzata a Barcellona da Toni López (Retoka).

Testi e musica di Alessia Raisi. https://linktr.ee/alessiaraisi

Biografia

Xi Ya è il suo nome d’arte cinese ma nasce a Molinella, un piccolo comune del bolognese. Fa la gavetta, si costruisce una solida reputazione sul palco. Collabora in studio con Lucio Dalla, Gianni Morandi, Adriano Celentano, Paolo Conte, Vasco Rossi. La storia di Alessia Raisi attraversa il continente europeo e asiatico con un elemento fisso: il canto. Prima come hobby e poi come mestiere, tanto da meritarsi il titolo di “Ambasciatrice della canzone italiana in Cina”. È il 2010 quando l’azienda di logistica per la quale lavora comprende le opportunità che possono offrire i mercati esteri. Il suo direttore commerciale le chiede di spostarsi negli Stati Uniti e lei accetta senza battere ciglio. Poi però le comunicano che la destinazione è un’altra: Shangai. L’economia cinese è in piena ascesa e molti italiani se ne sono accorti. Alessia parte alla volta della Cina, tra entusiasmo e qualche timore. Lì si innamora di questo bellissimo Paese e inizia a impararne la lingua. In seguito, scrive e compone Wo ai ni (我爱你), Wo yao (我要), One more. I brani sono contenuti nel suo primo album in lingua cinese 惜娅的旅程 (Il viaggio di Xi Ya). Il disco ha partecipato ai Golden Melody Awards di Taipei (Taiwan), meglio conosciuti come i “Grammy Awards cinesi”.

Le canzoni di Alessia Raisi sono la fusione di due grandi culture e due grandi passioni: quella italiana e quella cinese. Nel 2012 la vediamo vincitrice del 5° Festival di Shanremo (edizione cinese del più celebre festival italiano) organizzato dal Consolato Generale d’Italia di Shanghai. Quella serata leggera, che per Alessia sembra poco più che una passeggiata, dà il via alla sua carriera da cantante. Con la vittoria, arrivano le prime proposte di esibizione per degli eventi. Da quel momento in poi la strada sarà tutta in ascesa. Grazie ai suoi concerti (dove canta anche in lingua cinese), conquista sempre più popolarità e nel 2015 lascia definitivamente il lavoro nella multinazionale di logistica. Lo stesso anno chiude le cerimonie dei tre padiglioni cinesi dell’Expo di Milano. La sua versione cinese di Nel blu dipinto di blu (Volare) (飞向蓝天) fa subito breccia nel cuore del Dragone asiatico. Diventa un successo senza precedenti. Inoltre, è l’unica straniera in Cina ad aver cantato l’inno nazionale cinese in lingua originale difronte al Governo di Shanghai. Accade durante le celebrazioni della Festa della Repubblica Italiana del 3 giugno 2018. In quell’occasione riceve il titolo ufficiale di “Ambasciatrice della musica italiana in Cina”. L’1 novembre 2019 esce I’m on fire, scritta da Alessia per Ducati Cina e che è diventata la canzone ufficiale nel territorio del Dragone. Il 10 dicembre viene invitata al Gala della Fondazione Cina-Italia, all’interno del meraviglioso Museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo Da Vinci” di Milano. Canta l’inedito Italia e la richiestissima versione cinese di Nel blu dipinto di blu (Volare). Il 30 agosto 2020, dalle frequenze argentine di Radio Gualeguay, parte ufficialmente “Ahi vamos! Rockeando en la cocina con Alessia Raisi”. Il programma va in onda su due emittenti radiofoniche in Argentina (Mar del Plata e Buenos Aires). Nell’ottobre 2021 è la volta del Chengdu International Sister Cities Youth Music Festival. Lì si esibisce con il suo adattamento cinese di Seen (Io sì) (你在我心里), canzone resa famosa dalla Pausini. Dappoi prosegue con Albachiara e Sally di Vasco Rossi, Piccola stella senza cielo di Luciano Ligabue, Zitti e buoni dei Måneskin. Il 4 marzo 2022 vede la luce il nuovo lavoro discografico di Frédéric François, che contiene uno splendido duetto con Alessia Raisi. I due artisti hanno scelto Nel blu dipinto di blu (Volare) di Domenico Modugno per fare incontrare le loro voci. Un ambizioso progetto che unisce mondi e tempi apparentemente distanti ma legati in modo indissolubile dalla qualità dell’arte dei due performer. A distanza di qualche giorno, più precisamente il 18 marzo, pubblica il suo primo album in lingua francese. Il disco, intitolato Ma vie, contiene anche due cover: La vie en rose di Edith Piaf e Retourner là-bas del rocker Jean-Baptiste Guegan. Nel settembre 2022 esce Rock!, il suo nuovo lavoro che contiene la hit Tutto quello che voglio in quattro lingue (italiano, cinese, inglese e spagnolo). Un brano che è un richiamo a sognare, a continuare a pensare che si può raggiungere tutto ciò che si desidera. Un chiaro invito a non avere limiti nei nostri pensieri e… ci fa “perdere la testa”. Per saperne di più su Alessia Raisi e ascoltare la sua musica, basta accedere ai social network e alla biografia completa dell’artista. È facile attraverso il linktree https://linktr.ee/alessiaraisi e le piattaforme digitali ad esso collegate.

Di umili origini letterarie, cresciuto a pane e Thoreau e strizzando l’occhio a Paperino, impara presto a usare la penna e diversifica la sua scrittura: ora pubblicando un libro di giochi, ora un racconto, ora un romanzo che ti fa volare e perfino una raccolta di poesie giovanili. Abitante delle redazioni musicali e dello spettacolo, già habitué della scrittura creativa, approfondisce la strategia di comunicazione per imparare che alla fine bisogna scrivere in profondità, non in lunghezza. Facendo bene i conti quarant’anni in poche righe. È un buon inizio. Contatti: morabitogino2176@gmail.com https://www.musicaintorno.it/

Società

Saldi estivi 2024: sono già arrivati e saranno due mesi di acquisti

Prevale la scelta abbigliamento nel segno della sostenibilità

Gloria Gualandi

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Come da tradizione i saldi estivi 2024 sono iniziati il primo sabato del mese di luglio. Quindi è iniziata ufficialmente la piccola battaglia per le offerte della calza stagione che anticipano le vacanze italiane.

Lo shopping coinvolgerà sicuramente le tendenze moda che abbiamo trattato, moda e beauty, ma i saldi ranno l’occasione per guardarsi attorno e trovare qualcosa che si può utilizzare anche la prossima stagione (magari un blazer firmato o un profumo scontato). Dureranno per circa 60 giorni. Ma cosa comprare ai saldi estivi 2024? Come dichiarato da Confcommercio sui consumi e saldi estivi “oltre il 70% indica tra le preferenze l’abbigliamento, le calzature e gli accessori”, seconda preferenza solo alla ristorazione che rimane al primo posto come investimento estivo proprio in occasione delle vacanze.

Nel mare magnum di proposte, vince il ‘compra ora e indossi sempre’, ovvero l’investimento furbo. Si tratta di un investimento sicuro: un refresh del tuo personale capsule wardrobe o la sua creazione proprio in occasione dei saldi estivi. Si tratta di capi e accessori basici, su sui puoi costruire numerosi abbinamenti. Tra i must have moda suggeriamo una camicia maschile un po’ over – bianca è un grande classico, ma a righe può essere una valida opzione -, un paio di jeans con il modello comfort, che ti fa sentire bene, un paio di pantaloni sartoriali e un paio di mules chiuse davanti .

Una perfetta alternativa alle più classiche décolleté. Sempre attenta alla sostenibilità, nonché a ciò che si può comprare ora e indossare per sempre.

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Attualità

Creare poesia per promuovere la salute mentale: un progetto della ASL Roma 1

“Think poetic” è un progetto nato durante il primo lockdown del 2020 per non lasciare da soli i pazienti del centro di salute mentale del distretto 13 ASL Roma 1, oggi un laboratorio di poesia aperto anche al pubblico

Marco Matteoli

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“Il nostro obiettivo è promuovere la salute mentale nella comunità attraverso la poesia”. Con queste parole il Dott. Andrea Solfanelli, medico psichiatra e promotore del progetto, descrive “think poetic”, nato nel 2020 per andare incontro ai pazienti del CSM del distretto 13 della ASL Roma 1, rimasti chiusi in casa per il lockdown, o impossibilitati per altro motivo a recarsi fisicamente al centro di salute mentale.

Il progetto è iniziato con la condivisione di poesie autoprodotte attraverso una chat, e successivamente si è esteso, mediante appuntamento mensile, generalmente l’ultimo martedì del mese, nella biblioteca “Casa del Parco” su via Pineta Sacchetti, dove il dott. Solfanelli e la dott.ssa Isabella Cavicchia, infermiera e scrittrice, coordinano questa attività di gruppo, esortando, non solo gli utenti del CSM, ma anche la popolazione del municipio, a scrivere e condividere testi poetici e aprirsi al gruppo senza timore di giudizio. Una volta esposta la composizione, gli altri membri del gruppo possono commentare il brano o semplicemente esporre il proprio, questo permette di creare un flusso poetico che si autoalimenta con il contributo di tutti i membri.

Un progetto semplice e “sovversivo”, che scaturisce dall’esigenza di combattere l’isolamento imposto dal primo lockdown, e dal senso di alienazione vissuto dal 2020 in poi, in uno spazio in cui incontrarsi davvero e superare la solitudine. Si utilizzano le composizioni poetiche per lasciare fluire il proprio inconscio e superare i limiti imposti dalle parole di utilizzo comune; il risultato è trovare poesia anche in ciò che non ci si aspetta, anche nella verbalizzazione di malesseri interiori attraverso metafore, allegorie, iperboli, personificazioni o in qualunque altro tipo di figura retorica in grado di esprimere il non verbalizzabile.

Nel gruppo il flusso poetico è libero e mutevole, e ogni membro che mano a mano si aggiunge porta nuovi spunti, che siano storie, ricordi, aneddoti, sogni, si può parlare di se stessi oppure degli altri, al fine di incoraggiare il pensiero poetico, uno strumento in più a sostegno della salute mentale.

Per informazioni è possibile contattare il tel. 06/45460671 oppure la biblioteca casa del parco.

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Attualità

A Solferino la fiaccolata dei 160 anni della Croce Rossa Italiana

Come ogni anno, la città di Solferino ha ospitato la fiaccolata dei volontari della Croce Rossa Italiana, quest’anno ad accendere la prima fiaccola è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Marco Matteoli

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Nel silenzio della notte si odono gemiti, sospiri soffocati pieni di angoscia e di sofferenza e voci strazianti che implorano soccorso. chi potrà mai dire le agonie di quella notte spaventosa! […] Non sarebbe opportuno, durante un periodo di pace e di tranquillità, costituire delle società di soccorso, il cui scopo fosse quello di provvedere alla cura dei feriti, in tempo di guerra, per mezzo di volontari solerti, disinteressati e ben qualificati per tale compito?” Con queste parole Jean Henry Dunant, raccontava della battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859, nel pieno della II guerra di indipendenza italiana, all’interno del suo libro intitolato “un ricordo di Solferino”, pubblicato alla fine del 1862.

È proprio nel ricordo dei campi di battaglia, tra urla strazianti e i miasmi della belligerante disumanità che nacque l’idea di un’associazione di volontari, che con carattere di neutralità ed imparzialità potesse essere in grado di soccorrere i feriti sul campo di battaglia, da questa idea nacque, il 15 giugno 1864, a Milano, la Croce Rossa Italiana. Nella 1° Conferenza diplomatica di Ginevra (8-22 agosto 1864), venne poi sancita la neutralità delle strutture e del personale sanitario.

Ancora oggi dopo 160 anni i volontari della Croce Rossa si impegnano, in virtù dei sette principi fondanti, a sostenere i vulnerabili sia in ambito militare che in ambito civile. “Voglio ringraziarla per la sua opera quotidiana nel mettere al centro dell’agenda Internazionale la sua preoccupazione, che è anche la nostra, per i conflitti armati in corso e per la tragedia umanitaria a cui assistiamo” ha detto il presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro rivolgendosi al capo dello Stato Sergio Mattarella, che nel pomeriggio del 22 giugno ha dato di persona il via alla fiaccolata a Piazza Castello, Solferino, per onorare i 160 anni della Croce Rossa Italiana.

Nel frattempo, nella stessa giornata del 22 giugno, l’ufficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Gaza è stato colpito da proiettili di grosso calibro in seguito a un bombardamento, il quale ha ucciso 25 persone e ne ha ferite almeno 50 , un evento che colpisce allo stomaco i principi stessi di questa associazione, è il caso di dire che “l’umanità si è fermata a Solferino.”

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