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Cultura

“A Church in Dialogue: The Art and Science of Church Communication”

Il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi è intervenuto alla presentazione del libro sulla comunicazione della Chiesa alla Pontificia Università della Santa Croce

Daniele Sebastianelli

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“È un onore essere qui per la presentazione del libro e per il 25° anniversario della facoltà di comunicazione istituzionale” ha esordito il Cardinal Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, martedì scorso davanti a ai docenti e agli studenti riuniti nell’Aula Magna della Pontificia Università della Santa Croce di Roma.

L’occasione è stata la presentazione al pubblico del volume curato dalla prof.ssa Gema Bellido – che ha anche introdotto l’incontro – dal titolo “A Church in Dialogue: The Art and Science of Church Communication”, scitto in occasione dei primi 25 anni di fondazione della Facoltà di Comunicazuone Istituzionale. Moderato dal decano, prof. Daniel Arasa, l’incontro ha visto alternarsi diversi autori di capitoli del libro. Il Card. Grech, relatore principale ed ospite d’eccezione, ha colto l’occasione per ricordare l’idea di Papa Francesco sulle università come laboratori di dialogo e di incontro al servizio della verità, della giustizia e della difesa della dignità umana ad ogni livello. “La Pontificia Università della Santa Croce ha vissuto questa missione – ha detto il cardinale – in modo particolarmente efficace attraverso la sua Facoltà di Comunicazione Istituzionale, grazie alla quale innumerevoli professionisti e leader cattolici hanno imparato a comunicare professionalmente e fedelmente in dialogo con la cultura contemporanea che vive tanti sviluppi significativi”.

Il Cardinal Grech, poi, parlando del Sinodo, ha affermato che “la Chiesa stessa è nel mezzo di un significativo sviluppo, radicato nelle più profonde tradizioni della Chiesa”. Proprio in questo contesto la sinodalità diventa “un dialogo con tutti attraverso il discernimento” con molte sfide da affrontare. Prime fra tutte, ha riconosciuto il cardinale, il rischio di formalismo ed intellettualismo oppure dell’autocompiacimento o dell’indifferenza. Grech ha indicato anche diversi pericoli che riguardano il processo sinodale, “ad esempio, l’idea, diffusa tra alcuni, che il processo sia stato concepito per imporre cambiamenti alla dottrina”. Oppure il timore che il sinodo porti la Chiesa a chiudersi su se stessa, autoreferenziale, piuttosto che guardare al mondo impegnandosi nel sevizio. “Riconoscere queste letture sbagliate – ha sottolineato – è il primo passo per rispondervi efficacemente”, senza “imputare cattive intensioni a coloro che la pensano in questo modo”.

Per il cardinale, la comunicazione efficace sulla Chiesa sinodale deve insistere sul rinnovamento della missione evangelica, “per testimoniare la Chiesa ‘ospedale da campo’ che siamo chiamati a essere”. La comunicazione “passa attraverso il racconto e la testimonianza” diventando capace di “mostrare una Chiesa che accompagna l’umanità servendo le persone, che scopre ferite sul ciglio delle nostre strade, e anche nelle strade digitali”. “Il dialogo è il cuore del processo sinodale” ha affermato con forza. Ed “esso inizia con l’ascolto”. “Solo prestando attenzione a chi ascoltiamo, a cosa ascoltiamo e a come ascoltiamo possiamo crescere nell’arte di comunicare”. Una chiesa sinodale è una chiesa che ascolta e fa partecipare tutti, nessuno è escluso. “Perché il dialogo cresca è necessaria l’empatia, o meglio, la sympatheia, ossia la capacità di sentire con gli altri, incontrandoli dove sono e supponendo che le loro opinioni siano frutto di intenzioni positive”. Il dialogo è una responsabilità di tutti i battezzati, “ma dialogare significa anche resistere a ideologie precostituite senza realmente lasciarsi interpellare, se non addirittura sconvolgere, dalla parola dell’altro”. Per questo, ha concluso il cardinale, “solo un dialogo autentico ci aiuterà a diventare ‘la Chiesa della vicinanza’ che abbiamo l’opportunità di promuovere particolarmente in questo kairos del processo sinodale. E sono certo che solo il dialogo autentico è la chiave per una comunicazione efficace”.

Alla presentazione del libro sono intervenuti anche alcuni autori. Il prof. Giovanni Maria Vian, docente di filologia patristica all’Università La Sapienza di Roma, per il quale il libro “è molto ricco, ed è uno strumento di lavoro molto utile soprattutto per la bibliografia sia dal punto di vista storico che informativo”. Vian ha concentrato il suo intervento sul rapporto tra Chiesa e informazione lungo i secoli “che non è mai stato facile”.  Veronica Giacometti, giornalista di Acistampa, si è concentrata sulle trasformazioni che ha subito la sala stampa della santa sede negli ultimi 25 anni, sotto la guida prima di Joaquín Navarro-Valls, poi di padre Federico Lombardi, poi ancora di Greg Burke e Paloma Garcia Ovejero ed infine Alessandro Gisotti e Matteo Bruni. Il prof. Marc Carroggio, docente della facoltà di comunicaziine ha invece parlato dell’evoluzione degli uffici di comunicazione della Chiesa. Un’evoluzione che ha creato un nuovo paradigma digitale che intreccia e confonde i confini tra comunicazione istituzionale e personale o tra comunicazione interna e esterna.

Comunicatore e giornalista. Mi occupo di informazione religiosa con particolare attenzione alle implicazioni etiche e sociali. Non mi interesso delle chiacchiere di palazzo. Cattolico (quindi) politicamente scorretto.

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Cultura

“T’aggio voluto bene”

il nuovo singolo del producer endly in collaborazione con la cantante napo-nigeriana STE

Redazione Foritalynews

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T’aggio voluto bene” è il nuovo singolo targato endly che torna sulla scena dopo aver prodotto molti brani dell’ultimo album di Clementino e altri artisti del calibro di RNLA, dell’ucraino Achex e della band TheRivati. 

Il brano condiviso con la promessa della musica partenopea STE. La ventiseienne artista napoletana, nata a Lagos in Nigeria, cresciuta con una madre single e con l’affetto di una seconda famiglia di Napoli, incomincia a far parlare di sé grazie alla sua voce dall’anima soul.

“T’aggio voluto bene” è una “classica” canzone che parla di amore, ma non dell’amore idilliaco delle favole. STE canta, e pone l’accento, sull’amore illusorio, quello che lascia solo dolore e delusione.

La sua voce si sposa perfettamente con la produzione di Endly, creando un brano ricco di sentimento e sofferenza ma coinvolgente perché rimane impresso nella mente dell’ascoltatore per la sensibilità del testo e per il sound originale.

A volte nel cuore piove ma in questo caso è pioggia che pulisce e nutre. In “T’aggio vuluto bene” – ci racconta STE – il cuore urla le frustrazioni di un’amore finito, un’amore illusorio che ancora aspetta. Perché è facile convincere la mente ma il cuore resta cieco, resta speranzoso fino alla realizzazione che ha amato e che continuerà ad amare per andare avanti nella vita: perché alla fine anche dietro le nuvole c’è il sole.” “Fino ad oggi con la pubblicazione dei miei inediti continuo a raccontare i vari aspetti della mia vita e del mio carattere. Ma tutto ciò – conclude STE – non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita”.

Social net:
endlywww.instagram.com/endly.space 

Stehttps://www.instagram.com/oj_ste/

Credits:

Missato e masterizzato da Nello Gaudiello presso Drahte studio

Progetto grafico Max Castelli 

Prodotto da endly

Edizioni Fumo

Etichetta : endly & STE

www.hungrypromotion.it  tel. 3395840777 

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Attualità

Gran finale al Teatro Garibaldi di Enna

In scena la storica compagnia de I GUITTI con “Sarto per signora” di George Feydeau

Redazione Foritalynews

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Ultimo appuntamento al Teatro Garibaldi con la 9ª edizione di Voci di Sicilia. Una rassegna organizzata da Eventi Olimpo con la direzione artistica di Peppe Truscia e il patrocinio dell’amministrazione comunale di Enna. Sabato 27 maggio è di scena la storica compagnia de I GUITTI in “Sarto per signora” di George Feydeau. La commedia brillante con il libero adattamento e la regia di Gaetano Libertino verrà poi replicata domenica 28 maggio.

Scambi d’identità, sotterfugi, amori segreti sono gli elementi di questa divertentissima commedia degli equivoci basata sull’infedeltà coniugale. Spettacolo in tre atti, “Sarto per signora” descrive gli sforzi del prestigioso medico Mauro Mauri per riuscire a incontrarsi con la sua amante. Ovviamente, senza che, né sua moglie né il marito di lei, ne vengano a conoscenza. A questo scopo, il dottore affitterà un appartamento in cui, uno dopo l’altro, sfileranno tutti i personaggi guastando l’intimità della coppia. Mauro Mauri verrà così costretto a spacciarsi per un sarto specializzato in abiti da donna, con l’intento di nascondere la verità dei fatti. Nell’atelier ormai smesso faranno ingresso via via l’amante di Mauro, sua moglie, il marito dell’amante, l’amante di quest’ultimo. E ancora un amico di famiglia, anch’egli tradito e abbandonato, e infine la suocera.

La casualità di questi incontri sfocerà inevitabilmente in un’interminabile frenesia scenica che porterà a galla i molteplici adulteri. Tuttavia, la pièce teatrale interpretata da I GUITTI si conclude con un ironico ritorno allo status quo iniziale. Le infedeltà saranno fatte passare per semplici fraintendimenti, sottolineando la tacita accettazione da parte di ognuno.

Come recita un antico proverbio: tutto è bene quel che finisce bene.

L’appuntamento con “Sarto per signora” è sabato 27 maggio alle ore 20.30, al Teatro Garibaldi di Enna, all’interno della rassegna Voci di Sicilia. La commedia brillante con il libero adattamento e la regia di Gaetano Libertino verrà poi replicata fuori abbonamento domenica 28 maggio alle ore 18.30. Tariffe ridotte per clubs service, Cral, over 70 ed universitari.

Organizzazione a cura di Eventi Olimpo con la direzione artistica di Peppe Truscia. Per maggiori informazioni e prenotazioni è possibile contattare il numero 335 457082 o inviare un’email a info@eventiolimpo.it.

Biglietti disponibili anche sul circuito online Liveticket (https://www.liveticket.it/) e presso i punti vendita ad esso collegati.

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Attualità

La paura come dono

Presentazione del testo di Salvo Noè presso il Palazzo della Cultura di Catania

Mario Russo

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Per la prima volta in un libro il dialogo tra papa Francesco e lo psicologo. Un incontro straordinario nel quale la psiche diventa respiro, soffio, creazione di un testo che apre le finestre dell’anima. Dopo gli interminabili bagni di folla e affetto lungo tutto lo Stivale, SALVO NOÈ presenta a Catania “La paura come dono” (Edizioni San Paolo 2023). L’appuntamento è il 19 maggio alle ore 17.00 presso il Palazzo della Cultura. Interverranno S.E. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo metropolita di Catania, e il Prof. Rosario Faraci, ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università degli Studi di Catania. Modera Ruggero Sardo, il gentleman della conduzione siciliana.

Scrivere un libro sulle paure rappresenta un viaggio verso la nostra libertà e, per arrivarci, abbiamo bisogno di incontrare le tortuosità della vita. Spesso queste tortuosità si presentano sotto forma di dolori, mal di vivere, palpitazioni, incontri, scontri, paure… A cosa serve tutto questo? A scorgere le parti migliori di noi. Ecco perché la paura può essere un dono, può cioè proteggerci e farci notare che abbiamo bisogno di liberare le nostre potenzialità. Dietro le paure fobiche si nascondono i nostri talenti, la nostra voglia di libertà, il coraggio di vivere. Questi ed altri spunti di riflessione durante la presentazione del libro di SALVO NOÈ. Un momento di confronto dal titolo “Comunicare emozioni: quando la paura diventa dono”.

L’appuntamento è inserito all’interno del ricco programma strutturato in vista della 57ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali di domenica 21 maggio 2023. Per celebrarla al meglio, da diciotto anni le Paoline e i Paolini promuovono un evento nazionale, il Festival della Comunicazione. Questa XVIII edizione del festival viene ospitata nell’Arcidiocesi di Catania, con diverse iniziative dal 18 aprile al 21 maggio, in luoghi significativi del capoluogo etneo. Finalità è far riflettere sull’attualità del messaggio del Santo Padre: “Parlare col cuore: Veritatem facientes in caritate (Ef 4,15)”.

«Un festival per imparare, in una “lezione” nella quale i volti e i cuori si incontrano.» sottolinea S.E. Mons. Luigi Renna che aggiunge: «Catania e forse tutta l’Italia vuole “imparare” a parlare col cuore. A partire dal modo con cui guarda a se stessa. Alla sua crisi economica e politica, alla sua dispersione scolastica, alla lotta alla criminalità, all’accoglienza degli immigrati sulle coste siciliane. Alla generosità di tanti uomini e donne che con la loro dedizione fanno sì che questo spazio e questo tempo siano abitati dalla speranza.»

E, nell’ottica dell’amore, si configura appieno la presentazione del libro “La paura come dono”, un dialogo tra PAPA FRANCESCO e lo psicologo SALVO NOÈ. L’idea nasce dalla consapevolezza che amore e paura sono le due forze motrici della nostra vita. La prima crea e sviluppa l’esistenza di ognuno, la seconda ci protegge. Ma come trasformare quest’ultima in un traino positivo che ci permetta di vivere meglio? Durante il confronto con l’Arcivescovo metropolita di Catania e il Prof. Faraci, moderato da Ruggero Sardo, il dott. NOÈ proverà a rispondere a questa ed altre domande. Con un linguaggio semplice ma profondo dimostrerà come la paura si possa trasformare in potere, in dono.

«Gli argomenti che ho affrontato in questo libro vengono dal mio lavoro di psicoterapeuta» afferma l’autore, «una professione che mi porta a vedere quello che non compare a prima vista. Le cause nascoste dei disagi, il bozzolo che non si trasforma in farfalla… è questo il problema! Rischiamo di schiacciare il bozzolo con uno stile di vita che non ci fa esprimere al meglio. Nella copertina del libro è raffigurata la farfalla che si poggia sul dono. Ecco, la nostra più grande consapevolezza è sapere che tutto è un dono».

In concomitanza con la presentazione del libro “La paura come dono” avverrà anche la premiazione del concorso “Ho un desiderio, sospeso tra sogno e realtà: quello che ogni Rosso Malpelo incontri un don Lorenzo Milani sulla sua strada”. Promosso dall’Ufficio per la Pastorale scolastica della Diocesi di Catania e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado del capoluogo etneo e provincia, il concorso ha costituito una speciale occasione per i ragazzi di cimentarsi nella produzione artistica e in elaborati scritti e/o multimediali.

L’appuntamento è il 19 maggio alle ore 17.00 presso il Palazzo della Cultura. Ingresso libero.

Per maggiori informazioni sul programma si può fare riferimento alla Segreteria organizzativa del Festival della Comunicazione https://www.festivaldellacomunicazionect.it/ / festivalcomunicazione@arcidiocesicatania.com. NoèCom https://www.noecom.it/ Cell: +39 349 1550297 email: info@noecom.it

Ufficio Stampa e comunicazione Gino Morabito WhatsApp: +39 348 5537478 E‐mail: morabitogino2176@gmail.com

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