Connect with us

Attualità

Ora Benedetto XVI diventi Dottore della Chiesa

In molti chiedono il riconoscimento per un Papa già considerato santo dal sentimento popolare e il cui insegnamento ha illuminato più di una generazione

Daniele Sebastianelli

Pubblicato

il

Benedetto XVI come Sant’Agostino, Leone Magno, San Giovanni Crisostomo, San Basilio Magno. Sono in molti a chiederlo e sperarlo. Soprattutto tra prelati della Chiesa. Primo fra tutti il Card Angelo Bagnasco, che in un’intervista al quotidiano La Stampa ha confidato questa aspettativa. “Spero che presto sia dichiarato dottore della Chiesa”, ha detto Bagnasco sottolineando come ora “nel firmamento del cielo, una nuova stella si è accesa”. Benedetto XVI – sono le parole di Bagnasco – “continuerà a indicare Gesù ai pastori del nostro tempo, cioè a coloro che, tra le illusioni del mondo, cercano umilmente la verità e si incamminano verso Colui che ci rende liberi e in pace. Dal cielo, Benedetto continuerà a brillare della luce di Cristo, luce dei popoli e del cosmo; a richiamare la bellezza della fede e della ragione aperta alle realtà visibili e invisibili. Come stella sicura, con tenerezza continuerà ad affermare che l’uomo può essere appagato solo dall’infinito, poiché porta l’impronta di Dio e che il bene è arduo, ma solo il bene oggettivo fa bene. Il mondo moderno deciderà finalmente di ascoltarlo? Sarà la sua salvezza”.

Tra coloro che hanno lavorato per anni a stretto contatto con Ratzinger c’è anche il cardinale Fernando Filoni. Per lui Benedetto XVI va «annoverato tra i giganti del nostro secolo», così come per il Card. Schoenborn, arcivescovo di Vienna per il quale “l’eredità di Ratzinger non è certo ancora esaurita, tra qualche decennio si comprenderà sempre meglio la ricchezza della sua opera teologica”. In un’intervista al Corriere della Sera lo stesso Schoenborn ha dichiarato: “Io lo pongo accanto ai grandi, come Dottore della Chiesa, Padre della Chiesa. Nella mia biblioteca ho messo le opere di Papa Benedetto accanto alle opere di Sant’Agostino. Sì, io lo paragono a Sant’Agostino, suo maestro, oso metterli vicini. Il suo insegnamento, le opere, il ministero episcopale e quello petrino. Dopo secoli abbiamo avuto un Papa teologo, un maestro di teologia. Ho avuto la gioia di essere suo allievo, con tanti altri, e non solo è stato un insegnante di grande capacità, con il dono della chiarezza, ma un vero maestro, nei testi scritti come nella parola viva. Ho imparato tanto da lui e penso che proprio questa sua capacità nell’insegnamento, nella trasmissione della fede e nella riflessione sulla fede, facciano di lui già quasi un padre della Chiesa. Rimarrà tra i grandi di cui ci si ricorderà nei secoli a venire, ricorderemo Joseph Ratzinger nel XX secolo come ci si ricorda di John Henry Newman nel XIX o di Tommaso d’Aquino e Bonaventura da Bagnoregio nel XIII”.

Come riferisce l’agenzia Adnkronos è già pronto uno striscione con la richiesta specifica che verrà portato al funerale giovedì 5 gennaio. A crearlo Ivan Marsura, direttore del museo dei papi. «Sono sicuro – osserva Marsura – che in tanti concordano. Magari ci vorrà un po’ di tempo ma credo che siano in parecchi a chiedere che Ratzinger venga dichiarato ‘dottore della Chiesa».

Foto: Giuseppe Ruggirello, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Comunicatore e giornalista. Mi occupo di informazione religiosa con particolare attenzione alle implicazioni etiche e sociali. Non mi interesso delle chiacchiere di palazzo. Cattolico (quindi) politicamente scorretto.

Continua la lettura
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

“Il lavoro riparte dalle donne. Competenze e merito le logiche che devono guidare il paese…”

I dati a supporto di questa realtà da uno studio Confcommercio presentato nel Forum del Gruppo Nazionale Terziario Donna

Paolo Castiglia

Pubblicato

il

L’Italia è in piena crisi demografica. Le donne non fanno figli, a differenza degli altri paesi europei, dove sono più numerose le donne che lavorano. Più lavoro, più welfare, più strumenti di conciliazione lavoro-famiglia, più figli: ad esempio Paesi come Danimarca, Svezia e Islanda hanno un indice di fertilità all’1,7% rispetto all’1,2 dell’Italia e hanno il 77% di tasso partecipazione al lavoro. Spostare il tasso di partecipazione femminile dal nostro 49% al 60% della media europea o al 65% della Germania non garantirebbe di avere mediamente più figli per donna, ma aprirebbe sicuramente una possibilità.
Tutto ciò emerge da un report dell’Ufficio Studi Confcommercio che è stato presentato ad Arezzo in settimana nel corso del Forum annuale organizzato dal Gruppo Nazionale Terziario Donna Confcommercio, dedicato al tema “Economia e Lavoro: progetti ed azioni per le imprese e la società”.

L’evento è stata occasione per riflettere sull’occupazione femminile, e dai lavori è emerso come il terziario di mercato sia un settore “molto fertile” per l’occupazione femminile: su 100 donne che lavorano alle dipendenze a tempo indeterminato 75 sono infatti occupate in questo settore, così vitale da essere anche palestra per eccellenza dell’auto-imprenditorialità. Il terziario è donna perché su 100 occupati dipendenti nei servizi 51 sono donne, mentre su 100 occupati dipendenti nell’industria e nelle banche solo 27 sono donne, e poi si lavora prevalentemente a tempo indeterminato: su 100 donne dipendenti nel terziario di mercato, oltre 65 hanno un contratto a tempo indeterminato.

La presidente nazionale del Gruppo Terziario Donna, Anna Lapini, ha illustrato i principi ispiratori del TdLab 2023: “Abbiamo voluto dedicare il nostro meeting annuale a tutte quelle specifiche iniziative che possono creare un cambiamento culturale mirato a raggiungere una più equa parità di genere, attivando i talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese. Progetti ed iniziative che devono andare di pari passo con l’evoluzione contrattuale e legislativa: nel decreto lavoro abbiamo apprezzato la riduzione del nucleo contributivo, che auspichiamo possa diventare strutturale, e l’incentivazione al welfare aziendale.

Ha partecipato all’evento Simona Petrozzi, vicepresidente nazionale del Gruppo Terziario Donna e Presidente del Gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma: “Il terziario di mercato è donna, per l’alta partecipazione femminile fra i lavoratori dipendenti. Il Terziario di mercato è donna, perché è il settore di elezione delle imprese femminili, in particolare per le imprese che si affacciano sul mercato, che rispetto alle imprese gestite da uomini presentano una maggiore concentrazione nel settore dei servizi, il 66,9% contro il 55,7%. Quindi l’imprenditoria femminile del terziario gioca un ruolo determinante per innescare quel circolo virtuoso necessario per costruire una crescita occupazionale, demografica, economica senza la quale l’Italia rischia di non accorciare le distanze con gli altri Paesi e rimanere “fanalino di coda”. L’importanza delle competenze e del merito in tutti i settori devono essere sempre le logiche guida delle scelte strategiche del Paese”.

Continua la lettura

Attualità

Primavera 2023 il trionfo del color pastello

Primavera 2023 il trionfo del color pastello

Gloria Gualandi

Pubblicato

il

Tinte chiare e delicate per la stagione che precede l’estate

E’ primavera, malgrado il maltempo, e per la moda deve essere, la primavera dei colori pastello. Questa Primavera Estate 2023 nelle sfilate non fa eccezione.

Lo spiega la prestigiosa rivista Elle, che racconta come, da sempre ci sia uno stretto legame tra queste tinte così chiare e delicate e la stagione che precede l’estate, “tanto che in questo periodo è quasi inevitabile vedere sbocciale per le strade outfit dai colori tenui e sorbetto. I colori pastello infatti, tornano di moda ad ogni primavera, indipendentemente del boom di matrimoni e ricevimenti imminenti e per i quali queste tonalità sono particolarmente adatte. I colori pastello si possono infatti indossarle tutti i giorni in modo super easy e femminile”.

Rosa confetto, celeste polvere, acquamarina e lillà: i colori pastello tornano quindi sulle passerelle Primavera Estate 2023, che non a caso ci offrono una vastissima varietà di abiti dalle tinte pastello ai quali difficilmente potremmo resistere. Dai modelli più lunghi ed eleganti a quelli più corti e sbarazzini, la tendenza resta comunque quella degli abiti color pastello, che si riconferma una delle più forti di stagione. E allora aspettando il bel tempo… lavoriamo col pastello.

Continua la lettura

Attualità

“Scegliamo la vita”: domani a Roma la manifestazione per il diritto alla vita

Il corteo sfilerà da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni in Laterano

Daniele Sebastianelli

Pubblicato

il

Oltre 120 le associazioni attese nella capitale, provenienti da tutta Italia, e migliaia di persone per “celebrare la bellezza e la dignità della vita umana” e difendere “il diritto primario alla vita”.

“C’è un popolo – dicono in una nota gli organizzatori – che vuole lanciare una sfida a tutta Italia: investire e credere nella Vita, nelle famiglie, nella protezione dei bambini, dei giovani, delle mamme e dei papà, degli anziani, dei disabili e fragili”, perchè “soltanto proteggendo la vita in ogni sua fase, dal concepimento fino alla morte naturale, possiamo aspirare a un Paese civile in costante crescita”.

Uno degli obiettivi degli organizzatori è anche quello di arrestare il calo demografico definito “un dramma italiano ed europeo” che si può fermare “con politiche di cura, sostegno, accompagnamento, sgravi fiscali e incentivi per aprire alla Vita”.

Ma non solo, la manifestazione vuole anche opporsi “alle spinte pro eutanasia per le persone fragili o anziane, a quelle per la liberalizzazione della droga e la mercificazione della gravidanza con l’utero in affitto” secondo le parole di Massimo Gandolfini, uno dei portavoce della Manifestazione pro life che partirà domani, alle ore 14, da Piazza della Repubblica per poi concludersi, dopo un corteo, a Piazza San Giovanni in Laterano.

Mostrare “la bellezza della famiglia, aperta alla Vita, vera speranza del nostro Paese” è l’auspicio di Maria Rachele Ruiu, l’altra portavoce dell’evento, che chiede uno “sguardo privilegiato sulle donne, troppo spesso discriminate perché mamme, o abbandonate alla solitudine e all’aborto di fronte a gravidanze inaspettate o difficili”. “L’Italia – ha detto – restituisca a tutti la vera libertà, quella che non rinuncia a nessuno e accoglie, custodisce e si prende cura di tutti: dal più piccolo nascituro fino alla vita più fragile, ferita, scartata”.

Continua la lettura
Advertisement

Facebook

Tweets

Siti partner

I più letti