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Cultura

Milano Fashion Week, l’edizione dell’eleganza italiana

Cambiano le strategie di comunicazione: stampa si ma anche tanto spazio ai tiktoker

Gloria Gualandi

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Milano Fashion Week con un filo conduttore che ha messo insieme le grandi passerelle di questa settimana della moda maschile ma con guardaroba sempre più misti. La scelta è stata puntare sull’eleganza, che ha avuto un ruolo centrale mentre quasi assente è stato, invece, è lo streetwear.

In 21 sfilate, infatti, la stragrande maggioranza ha evitato le proposte sneakers, segnale che quella grande ondata di interesse verso l’abbigliamento casual si è per ora chiusa.Interessanti gli allestimenti. Prada ha scelto The Bells di Jeff Mills e reso il piano terra della Fondazione Prada un involucro grezzo e incolore di cemento, grazie al lavoro dello studio AMO. Poi in scena taglie molto piccole che confermano una recessione, anche nel mondo maschile, sul tema della normalizzazione del corpo, e che confermano il ritrovato interesse per l’estetica che riporta per certi versi alle tendenze degli anni anni ‘90.

Interessante infine notare come cambino anche le strategie di comunicazione, con che i designer vogliono lanciare messaggi precisi già dalla passerella. Si modifica anche l’impatto della stampa, visto che da Dolce&Gabbana la prima fila è tutta dei tiktoker ad assistere alla sfilata di una collezione con i capi a tutto nero e grigio antracite, ma sartoriale e decorato.

Gloria Gualandi opera nell’area della Lombardia come consulente di stile e personal stylist, segue professionalmente il settore moda alla ricerca delle nuove linee di tendenza. Ma ama occuparsi e scrivere in generale di tutto quello che riguarda eventi d’arte, cinema spettacolo e appunto moda, impegnandosi quindi nell’area del Brand Journalism.

Cultura

Cortale: gemma sui due mari tra il Golfo di S. Eufemia e quello di Squillace

Gloria Gualandi

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Magnifiche nicchie di storica italica bellezza. Cortale è una di queste: è un paese situato nella parte più stretta della Calabria, su una collina che domina vaste pianure e suggestive vallate, con una bellissima vista aperta sui due mari, tra il Golfo di S. Eufemia e quello di Squillace.

Il centro storico, nonostante il terremoto del 1783 e quello del 1905, ancora oggi è testimonianza del passato e l’antica atmosfera può essere assaporata passeggiando tra i vicoletti sovrastati da tunnel in pietra tufacea del posto o risalendo le gradinate che caratterizzano il pittoresco borgo. La storia di Cortale lunga quasi mille anni, ebbe inizio quando alcuni monaci, seguaci di San Basilio, si stanziarono intorno al 1070 nel “declivo del Carrà”, territorio molto fertile e ricco di sorgenti d’acqua e qui fondarono il Monastero dei SS. Anargiri Cosma e Damiano. L’Abbazia dei monaci Basiliani costituì il nucleo dell’origine del paese. Nel corso degli anni Cortale divenne uno dei ‘casali’ del feudo di Maida che dal 1272 al 1331 appartenne alla famiglia dei San Licet e poi a diverse casate. Nel 1795 passò ai Ruffo di San Lucido fino al 1806, anno in cui fu abolita la feudalità dalle leggi napoleoniche. Con l’istituzione dei Comuni Cortale divenne capoluogo del Circondario comprendente Jacurso, Vena e Caraffa.

Cortale è definito il paesino del dialogo dove ci sono ancora persone che parlano e si incontrano nella famosa piazza chiamata le villette: si può definire un raro paesino calabrese dove esiste una pasticceria con dolci speciali un locale di ritrovo del mitico Michele e una serie di viuzze con case stile Amarcord. Ma non tutto è fermo alla storia: dalla provincia di Catanzaro arriva un nuovo Presidio Slow Food: i fagioli di Cortale. Anzi, in un certo senso ne arrivano cinque, perché tanti sono gli ecotipi di questo legume interessati dal progetto. Parlando di fagiolo cortalese, infatti, intendiamo cinque diverse varietà: la reginella bianca, detta “ammalatèddha”, la reginella gialla, la cannellina bianca – o rognonella per la forma simile a un rene – la cocò gialla, nota anche come “limunìdu” e la cocò bianca. Ottima quindi la pasta e fagioli, insieme al peperoncino di Soverato.

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Cultura

Donna, Madre e Arte fuse nelle fotografie di un Maestro

Dall’8 al 19 maggio all’interno del Corner del MAXXI di Roma la mostra fotografica ThroughHerEyes – TimelessStrength di Max Vadukul

Paolo Castiglia

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“Abbiamo voluto dedicare questo progetto artistico alla forza senza tempo delle donne per indurre maggior rispetto verso il mondo femminile. Sono stata orgogliosa di aver interpretato i mille volti delle donne poiché con queste opere vorrei ricordare a tutte noi quanto siamo eccezionali, versatili, forti, camaleontiche. La donna è sempre stata, e lo é ancora, nel centro della società, nel centro della famiglia. E’ quella che, nonostante tutte le difficoltà della vita, ha sempre amore dentro, è sempre pronta a creare il bello, a creare la vita e a portare la luce e il sorriso. Dobbiamo sempre ricordare di questo grande amore che abbiamo dentro e dobbiamo condividerlo”.

Sono parole della Musa ispiratrice, e grande protagonista della mostra, la top model Ludmilla Voronkina Bozzetti, pronunciate in vista della presentazione appunto della mostra fotografica ThroughHerEyes – TimelessStrength, del Maestro contemporaneo Max Vadukul, evento che rappresenta un tributo alla figura della donna e che – dopo il grande successo di Dubai e Milano – arriva nella Capitale dall’8 al 19 maggio prossimi, all’interno del Corner del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma.

“ThroughHerEyes” è un viaggio in 40 scatti in bianco e nero nell’eterno femminile: l’attento sguardo dell’artista attraversa i secoli e le tradizioni in una rappresentazione della donna in costante rapporto con i ruoli che ricopre in società e con il proprio mondo interiore. Protagonista della sua ultima ricerca artistica è appunto Ludmilla Voronkina Bozzetti.

La mostra si aprirà nella Capitale alle soglie della giornata dedicata alla Festa della Mamma, una delle molteplici sfaccettature del mondo femminile celebrate da Max: la madre dei ricordi di ieri, la madre nel mondo di oggi e il volto delle madri del domani. L’esposizione al MAXXI di Roma è resa possibile grazie al supporto di Banca Ifis, main sponsor dell’iniziativa. La challenger bank, specializzata nel supporto alle Piccole e medie imprese del Paese, è attiva nel sostegno al mondo dell’arte attraverso il “Ifis art”, il progetto che raccoglie tutte le iniziative in campo artistico della Banca.

“L’idea è ispirata totalmente e al 100% dalla mia storia e da un’unica donna, Ludmilla”, dichiara Max Vadukul, che continua: “Dietro il mio obiettivo, sono sempre vigile, il mio occhio è curioso, i miei riflessi rapidi, ma tutto volto alla scoperta dell’unicità del soggetto che ho davanti. Ho recentemente avuto il privilegio di catturare un soggetto che era insolitamente silenzioso, ma dominava il set con la sua presenza imponente. Man mano che ho appreso di più su Ludmilla, sono stato affascinato e ispirato a progettare una storia d’Arte Fotografica interamente intorno a lei, un tributo che ho chiamato “ThroughHerEyes – TimelessStrength”. È stato un viaggio straordinario in cui è emersa una visione di pura forza”. Ludmilla è quindi contemporaneamente figlia, moglie, madre, modella, lavoratrice, ed è assorta e distaccata, a volte triste e pensierosa, ma anche forte, sicura di sé e trionfante. È spirito indipendente, al centro della vita sociale e familiare, in dialogo con il suo io interiore e con il proprio spazio. Vadukul dimostra che la donna è un caleidoscopio infinito di prospettive e mondi diversi, un femminile infinito che non può essere semplificato in un’unica angolatura.

Il progetto artistico “ThroughHerEyes- TimelessStrength” nasce nel 2021, quando in occasione dello shooting per la Zero Collection di Roberto Cavalli, Vadukul incontrò Ludmilla, una delle modelle del cast. Max ne rimase folgorato: “Lei era diversa, davvero diversa. Aveva una storia ed un passato; una forza reale ed io ho iniziato a fotografarla più e più volte. Infatti, sentii di aver trovato qualcuno che può creare delle forti immagini Vadukul. Volevo creare un progetto di arte con lei”, afferma il fotografo. Simona Petrozzi, presidente di Terziario Donna Confcommercio Roma, spiega a sua volta che ha deciso di patrocinare questa mostra “anche per il positivo rapporto che mi lega alla top model Ludmila Voronkina con la quale condivido la passione per la lingua e letteratura russa, essendo io laureata in lingua russa ed essendo Ludmila metà russa e metà ucraina. Credo poi che questa mostra sia un forte messaggio di pace, vista la sua doppia cittadinanza”. “Come Terziario Donna Confcommercio Roma – aggiunge Petrozzi – patrociniamo sempre le iniziative che mettono al centro la donna nelle sue dimensioni caleidoscopiche e più colorate ed interessanti come donna, mamma, moglie, compagna, imprenditrice e lavoratrice. Gli scatti di Max Vadukul, uno dei fotografi contemporanei più famosi al mondo, è la bellezza di Ludmila incarnano al meglio questa ricchezza del femminile. La donna che lavora, produce, investe, lotta per raggiungere le dimensioni apicali che giustamente merita ma che non perde mai la propria dolcezza, la propria femminilità, il dono unico della maternità. Tutto ciò è in linea perfetta con il progetto #FuturoSicuro che come Terziario Donna Confcommercio Roma abbiamo recentemente lanciato e che propone politiche e strumenti urgenti e concreti per tutelare e valorizzare le donne nella loro dimensione familiare e professionale”.

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Attualità

“Passioni in Fiera” un successo che cresce

Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino

Paolo Castiglia

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“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.

Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.

Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.

L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.

Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.

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