Economia
Banca Tema: Assemblea dei Soci 29 Aprile 2023
Approvato il Bilancio con risultati molto soddisfacenti e superiori alle previsioni

L’Assemblea dei Soci di Banca Tema – Terre Etrusche di Valdichiana e di Maremma – Credito Cooperativo, si è riunita nella mattina di sabato 29 aprile presso la Fattoria La Principina a Grosseto. All’assemblea erano presenti, fisicamente o per delega, oltre 1400 soci. I soci hanno approvato il bilancio d’esercizio 2022.
Banca Tema – si legge in una nota – ha chiuso l’esercizio 2022 con risultati molto soddisfacenti e superiori alle previsioni, in un contesto economico incerto che ha visto una repentina impennata dell’inflazione e dei tassi di interesse. In questo scenario Banca Tema ha dimostrato capacità di resilienza e di essere strutturata, patrimonialmente ed organizzativamente.
La solidità dell’istituto è cresciuta rispetto ai buoni risultati del 2021: l’utile netto conseguito, di quasi 16 milioni di euro, ha portato il patrimonio di bilancio a 158,9 milioni di euro. Il Core Tier 1 Ratio, al 31 dicembre 2022, era pari al 17,53%, rispetto al 17,15% del 2021. Il Total Capital ratio, a fine anno, ammontava al 19,87%, rispetto al 17,48% dell’anno precedente. Anche la rischiosità ha continuato a diminuire a velocità sostenuta per effetto di un’attenta politica di gestione e per l’attuazione di un ambizioso piano di derisking. I crediti deteriorati netti al 31 dicembre 2022 erano pari all’1,86% del totale contro il 4,32% dell’anno precedente.
Si consolida anche l’attività nei territori di competenza compresi in 3 regioni – Toscana, Umbria e Lazio – e 5 province – Grosseto, Siena, Arezzo, Perugia e Viterbo – in cui sono dislocate 46 filiali con 94 comuni di operatività e un organico composto da 359 dipendenti. I crediti verso la clientela sono stabili a 1,5 miliardi di euro. La comunità di appartenenza esprime un elevato grado di fiducia nella Banca che annovera 19.676 soci e oltre 73 mila clienti.
Il 2022 – continua la nota – si chiude con un segno positivo anche relativamente alle masse amministrate per conto della clientela, costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito e assicurativo, che ammontano complessivamente a 2,68 miliardi di euro, evidenziando un aumento di 20 mln di euro su base annua. La raccolta diretta a fine anno è rimasta sostanzialmente stabile a 2,12 miliardi di euro. Significativo l’incremento della raccolta indiretta, che sale del 6,7% e raggiunge i 566 milioni di euro. Due terzi sono composti da raccolta qualificata, risparmio gestito e assicurativo.
Anche i risultati consolidati del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea al 31/12/2022 di cui la Banca Tema fa parte sono risultati ottimi sia in termini di redditività che di assetto patrimoniale, trattandosi del primo gruppo bancario italiano tra quelli con capitale interamente italiano, il terzo gruppo nazionale per numero di sportelli e il primo gruppo bancario italiano per CET 1 Ratio.
Il presidente Francesco Carri ha manifestato grande soddisfazione per i risultati molto positivi raggiunti da Banca Tema, che mantiene salda la presenza sul territorio e si conferma banca autenticamente locale, profondamente radicata nelle comunità di appartenenza. “Anche nel 2022 abbiamo rafforzato ulteriormente i rapporti con i soci e i clienti mettendoci, come sempre, al loro servizio con adeguata professionalità e disponibilità al dialogo. Sono proseguiti gli interventi a supporto delle associazioni e degli enti del territorio e sono stati erogati in totale contributi per oltre 650 mila euro”.
Le banche di credito cooperativo hanno uno stretto legame con i territori di cui sono espressione e continueranno, anche nell’epoca dell’evoluzione tecnologica, particolarmente rilevante nell’operatività delle banche, a dialogare con le persone e con tutte le Istituzioni. Le banche di credito cooperativo rappresentano un presidio indispensabile per favorire l’inclusione sociale, la partecipazione, la riduzione delle disuguaglianze, l’innovazione, la coesione sociale, la crescita responsabile e sostenibile. “Il nostro Istituto – ha sottolineato il presidente – continuerà ad agire in assoluta coerenza con tali finalità. Siamo convinti che il metodo cooperativo, se correttamente applicato, proprio nei periodi economicamente e socialmente più difficili, continui a costituire un valido strumento per dare risposte concrete ai bisogni della gente e per questo invitiamo le nostre comunità a rinnovarci costantemente la loro fiducia, per permetterci di continuare a lavorare per il bene comune”.
Il direttore generale Fabio Becherini ha ringraziato tutti i collaboratori per l’impegno profuso e la professionalità dimostrata, che “hanno permesso di raggiungere risultati importanti, nonostante la complessità del contesto in cui si è continuato ad operare. Anche nel 2022 sono state messe a disposizione delle comunità locali tutte le potenzialità per rimanere al fianco delle famiglie e delle imprese e per sostenerle, riuscendo a dare risposte rapide ed efficaci alle richieste di credito e di sospensione delle rate di mutui e finanziamenti. Abbiamo reso possibile alla nostra clientela di ricorrere a tutti i supporti finanziari e ai presidi di garanzia che lo Stato ha messo a disposizione per favorire la tenuta e la ripartenza delle imprese e sostenere il reddito delle famiglie. Abbiamo fornito tutto il nostro contributo professionale per rimodulare le posizioni finanziarie e renderle sostenibili in un contesto economico difficile. Si è continuato ad effettuare investimenti infrastrutturali in riqualificazione di immobili e nuove tecnologie, con importanti interventi di ristrutturazione e tali attività proseguiranno anche con l’anno in corso, ultimando il piano di sostituzione degli ATM”.
Economia
Inarsind: dall’Assemblea continuità e compattezza
Eletti ieri per acclamazione i membri del CD nazionale per il quadriennio 2023-2027

Un forte segnale di continuità e compattezza è venuto ieri, 21 settembre, dall’ Assemblea elettiva tenutasi a Roma per eleggere il nuovo CD di Inarsind.
L’Associazione di rappresentanza e tutela di Ingegneri e Architetti liberi professionisti ha confermato i vertici mantenendo nel ruolo presidente, vicepresidente e segretario nazionale: per il quadriennio 2023-2027 sono stati infatti eletti per acclamazione: Carmelo Russo (CT ) presidente, Marco Becucci (AR) segretario, Ruggero Frusca (BS) tesoriere, Mauro Iacumin (UD) vice presidente, Antonio Florio (VV) consigliere, Sergio Myallonnier (BG) consigliere e Francesco Misceo (BA) consigliere.
“Tutto questo ci darà ancora più forza – afferma in proposito il presidente nazionale Russo – per portare avanti le tante azioni sindacali, le iniziative e le innovazioni che Inarsind propone ogni giorno a supporto degli ingegneri e architetti liberi professionisti: sono convinto che sapremo proseguire il cammino che da più di 70 anni ci unisce e contraddistingue”.
“Inarsind – conclude Russo – non farà mai mancare i propri contributi in occasione della partecipazione a iniziative e ai tavoli di interesse, a tutela dei Liberi Professionisti che rappresentiamo”.
Economia
ll Codice dei Contratti Pubblici deve essere urgentemente modificato
ALA – ASSOARCHITETTI, ANTEC, ASSO Ingegneri e Architetti, INARSIND, Associazioni di Liberi Professionisti tutte aderenti a CONFPROFESSIONI continuano a chiederlo con forza

“Così com’è attualmente strutturato, il D.Lgsv 36/2023 ormai in vigore dallo scorso luglio – spiegano – rappresenta, per la presenza di diverse difficoltà che alcune norme impongono, una forma discriminazione nei confronti dei tecnici liberi professionisti”.
Circa il periodo di validità del curriculum professionale, in particolare, occorre emendare quanto previsto dal comma 11 dell’art. 100, per le procedure di aggiudicazione dei servizi di architettura e ingegneria, che limita al triennio precedente a quello di indizione della procedura di gara, il possesso di un fatturato globale non superiore al doppio del valore stimato dell’appalto. Si tratta di una limitazione ingiustificatamente restrittiva anche perché non prevede la possibilità di poter far valere contratti analoghi a quello in affidamento, svolti a favore di soggetti privati (con conseguente svilimento dei curricula)”.
Secondo le Associazioni si tratta inoltre, di una prescrizione che rischia di turbare il libero mercato e la concorrenza dei servizi professionali, in quanto riserva soltanto a pochi grandi studi iperspecializzati, la possibilità di possedere, per il breve triennio ammesso all’esame, contemporaneamente la referenza dell’importo del fatturato e la sua specifica attribuzione alle categorie classi di opere in gara. Non si comprende quale vantaggio ci sia per la P.A. nell’imporre le restrittive limitazioni in questione, limitazioni che anzi si presentano contrarie al suo interesse, che è quello di ricorrere ad ampie rose di professionisti qualificati, in grado di possedere esperienze ben più estese di un triennio.
Inoltre appare discriminatoria nei confronti dei Liberi Professionisti anche la loro esclusione in via preliminare e ordinaria dall’incarico di Direzione dei Lavori (art.114, comma 6) dove il ricorso a professionisti esterni è limitato ai casi in cui le S.A. non dispongano delle competenze o del personale necessario ovvero nel caso di lavori complessi o che richiedano professionalità specifiche, ovvero qualora la stazione appaltante non sia una amministrazione pubblica, l’incarico è affidato con le modalità previste dal codice.
Analogamente dicasi per le attività di collaudo per le quali (art.116, comma 4) il ricorso a professionisti esterni è limitato ai casi di accertata carenza nell’organico della stazione appaltante, oppure di altre amministrazioni pubbliche, o nei casi di particolare complessità tecnica, la stazione appaltante affida l’incarico con le modalità previste dal codice. Peraltro, oltre che discriminatorie, le norme sopracitate mostrano di trascurare la ormai acclarata carenza di organico degli uffici della P.A.
Occorre anche ripensare l’attuale D.M. 17/06/2016 (“Decreto parametri”) e renderlo capace di coprire tutti i settori interessati dai servizi di ingegneria e architettura, oltre che adeguarlo a quanto richiesto dai contenuti previsti dal Codice per il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica. In proposito, tra l’altro, c’è da dire che avere mantenuto la stessa dicitura – PFTE – per un livello di progettazione che nella sua nuova veste comprende ben più numerose ed onerose prestazioni potrebbe indurre – come pure ha indotto – nel caso di affidamento all’esterno, a sottovalutarne i conseguenti compensi, con grave danno per la completezza e la qualità del progetto, prima che per i liberi professionisti incaricati.
Altro argomento cruciale è l’appalto integrato. “Dobbiamo in proposito rilevare – si spiega ancora – l’evidente sfiducia che il Codice pone sulla centralità del progetto e la sottovalutazione del contributo dei liberi professionisti, avendo decisamente puntato sull’Appalto Integrato. Ciò appare anche un evidente segnale di un’amministrazione pubblica che, nel suo complesso, sottovaluta anche sé stessa, avendo smarrito coscienza del proprio ruolo guida”. Questo per sottolineare un’ulteriore necessità di modifica, che riguarda la possibilità – oggi prevista dal Codice – di procedere all’affidamento all’appaltatore e il conseguente subappalto dei servizi di ingegneria e architettura. Un meccanismo attraverso il quale si alimenta una sorta di distorsione all’interno dei rapporti di lavoro e s’ingenerano ribassi a cascata, con esiti incerti per la qualità della progettazione.
Questo sistema vanifica tutte le procedure di selezione trasparente per l’affidamento degli incarichi professionali previste dalla legge, rinviandone le scelte alla discrezionalità esclusiva dell’appaltatore.
Circa il conflitto tra Codice dei Contratti e Parametri di Riferimento, in merito ai ribassi praticabili sui Parametri, nella sede di attribuzione degli incarichi occorre eliminare il conflitto tra il Codice dei Contratti, che prevede il ribasso sul compenso posto a base di gara e la legge sull’Equo Compenso (n. 49 del 21 aprile 2023) che impone il rispetto integrale dei parametri.
È da eliminare dal testo del Codice dei Contratti qualsiasi possibilità – anche eccezionale – di prestazioni a titolo gratuito, di cui, peraltro, la legge n. 49 prevede la nullità.
Economia
Inarsind al Demanio: si faccia chiarezza su progettazione immobili pubblici scolastici
L’Associazione di rappresentanza di Architetti e Ingegneri liberi professionisti scrive un nota con richiesta di chiarimento all’Ente

Nel mese scorso è stata data notizia dell’avviso – riservato alle Province e le Città metropolitane delle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria – con il quale l’Agenzia del Demanio mette a disposizione gratuitamente le competenze della Struttura per la progettazione prestazione di servizi di ingegneria e architettura e assistenza tecnica da effettuare sugli immobili pubblici ad uso scolastico di competenza. L’avviso è omnicomprensivo dal momento che prevede attività di progettazione e direzione lavori, ma anche assistenza tecnica per le Amministrazioni Locali.
Su questo tema interviene Inarsind, che rappresenta e tutela ingegneri e architetti liberi professionisti: “Stupisce – dichiara infatti in proposito il presidente dell’associazione Carmelo Russo – che a fronte della disponibilità ad eseguire gratuitamente la progettazione, sul sito dell’Agenzia siano pubblicati numerosissimi bandi per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura. Appare contraddittorio quindi che da una parte si dia disponibilità a progettare gratuitamente le scuole e, dall’altra, si propongano affidamenti all’esterno per immobile di diretta gestione dell’Agenzia”.
“Per questo – spiega ancora Russo – abbiamo inviato al Demanio una nota con la quale auspichiamo che la sua attività si limiti alla ricognizione delle necessità delle Amministrazioni Locali per poi renderle occasioni di lavoro a mezzo delle procedure previste dalla normativa vigente”.
Tutto questo anche perché giungono all’Associazione Sindacale di Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti note di sorpresa e di scontento, di iscritti e non, nell’apprendere notizia dell’Avviso citato che, se avesse la finalità di redigere “in house” e “gratuitamente” le progettazioni di cui le Amministrazioni Locali necessitano, secondo i professionisti del settore rischierebbe di sottrarre loro non poche possibilità di lavoro, specie in un’area, quella del sud Italia, che spesso ne riserva già poche.
Nella nota, Inarsind ricorda come “in occasione della riunione della Cabina di regia PNRR, il Presidente di Confprofessioni – della quale Inarsind stessa fa parte – Gaetano Stella, ha affermato che le competenze dei professionisti possono contribuire all’attuazione di investimenti altamente innovativi ma anche per aiutare la PA a utilizzare al meglio le risorse europee, aggiungendo che occorre quindi ricreare un ambiente più favorevole nella cooperazione tra pubblica amministrazione, enti locali e il comparto dei liberi professionisti che possono far fronte alle stringenti regole europee sui progetti”.
“È con questo spirito – conclude la nota che Inarsind ha inviato al Demanio – che auspichiamo che l’Avviso sopra richiamato sia da intendere come occasione per consentire la ricognizione delle necessità delle Amministrazioni Locali e che di seguito l’Agenzia del Demanio, come peraltro è possibile evincere dalle numerose gare per servizi tecnici riscontrabili sul V/S sito, provveda a renderle occasioni di lavoro a mezzo delle procedure previste dalla normativa vigente”.
Inarsind interviene anche, fuori dalla nota per il Demanio, sul tema dei “Crediti incagliati” del Pnrr e plaude iniziativa della Regione Basilicata. Lo fa affermando che “in seguito al via libera che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio, ha dato alla legge regionale della Regione Basilicata per la circolazione dei crediti fiscali per efficientamento energetico del patrimonio edilizio, eliminando qualsiasi sospetto di incostituzionalità, Inarsind auspica che altre Regioni vorranno seguire un tale modello, capace di dare una risposta al problema dei crediti rimasti incagliati”.
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