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Attualità

Colleferro, nasce “La Via dell’Arte”

Mario Russo

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Sabato 8 luglio 2023, a Colleferro, cittadina in provincia di Roma, durante la “Notte Bianca dei Saldi”, inaugurata, in via Giacomo Leopardi, la prima edizione della manifestazione artistica “La via dell’Arte”.

Patrocinato dal Comune, l’evento è stato ideato e curato dall’architetto-artista Bianca Coggi in collaborazione con il musicista e pittore Diego Stella, con l’architetto Roberto Colaiori e altri numerosissimi artisti. A “tagliare il nastro” è il sindaco della città, Pierluigi Sanna; presente anche l’assessore al commercio Marco Gabrielli; madrina d’onore la scrittrice prof.ssa Maria Pia Cappello. Momento emozionante sottolineato dalla performance della banda musicale dell’Associazione “Filarmonica Città di Colleferro” con l’esecuzione dell’inno nazionale a cui è seguito lo spettacolo dell’Associazione “Blue Stars” con le Majorette di Valmontone.

L’inaugurazione si è svolta al civico 21, presso la galleria d’arte di Bianca Coggi che, oltre ad esporre le sue opere e quelle degli altri artisti, ha offerto un aperitivo a quanti hanno partecipato all’evento.

(Maria Pia Cappello – Pierluigi Sanna – Bianca Coggi)

Il sindaco si è rivolto alla cittadinanza trasmettendo un favorevole giudizio sull’evento, sottolineando l’importanza della presenza dei numerosi talenti artistici sul territorio.

La via è stata allestita con l’esposizione di opere d’arte selezionate dai curatori. Numerosi gli artisti presenti: Tomoko Momoki, Bianca Coggi, Diego Stella, Roberto Colaiori, Loris Alessandro Carlan, Markus Dosti, Simona Morelli, Marco Polo Rivera, Mika Hosokama, Marco Fratarcangeli, Noemi Ascenzi, Raffaella Manca, Gloria Schiavi, Ivana Coggi, Melania Grasso, Virgilio Riccitelli, Chiara Comuzzi, Eleonora Volpe, Riccardo Lalia, Elisa Falcucci, Tommaso Marocco, Giuseppe Fortebracci, Luigi Granato e Gianfranco Di Tomassi. Oltre alla Proloco di Colleferro, hanno collaborato alla musica, ai video, alle tecniche e agli allestimenti: Markus Dosti, Umberto Simeoni (Pippo Sax), Silvio Alessandrini, Daniele Mazzocchi, Giorgio Stefanutti, Massimo Palitti, Piroland90 srl.

(Maria Pia Cappello & Bianca Coggi)

Nello spazio “Se dici si” della stilista Elisa Ciotti è stata allestita la mostra personale del poliedrico Diego Stella, un viaggio attraverso un figurativo astratto dalla cromia inedita. In aggiunta un “gustoso” omaggio ai presenti di prosecco e confetti.

Sono rimasti aperti, in occasione dell’evento, i laboratori di “Smel tatoos” dell’artista Melania Grasso che ha dato la possibilità di avere sconti sui tatuaggi realizzati.

Oltre alla banda filarmonica hanno arricchito la serata anche le musiche degli studenti delle associazioni Neoskronos, curata dal musicista Stefano Spallotta, e New Music Academy diretta da Francesca Incitti, con diverse esecuzioni fino alla mezzanotte.

Oltre alle opere artistiche la via ha ospitato anche Vespe e auto d’epoca messe a disposizione dalle associazioni “Vespa Relax di Colleferro” e il “Moto Club T. Piccirilli”.

Interessanti e coinvolgenti i laboratori allestiti, quello dell’argilla, dell’artista Simona Morelli, e quello del sapone di Gianna Carpentieri.

La “madrina” della serata, la scrittrice Maria Pia Cappello si è complimentata con il sindaco, Pierluigi Sanna, e con l’ideatrice dell’evento, Architetto-Artista Bianca Coggi, auspicando una via dell’Arte a Colleferro simile alla strada dell’Arte di via Margutta a Roma.

Sorprendente la folta partecipazione di pubblico che ha ammirato le opere esposte e “gustato” le diverse iniziative e proposte. Un successo che potrebbe portare a ipotizzare, per una seconda edizione, di estendere l’iniziativa ad altre vie cittadine. Dalla “Via dell’Arte” alle “Vie dell’Arte”, un modo diverso, e sicuramente creativo, di fruire e gustare le vie della città.

Direttore di Foritalynews, docente alla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, competenze in tecnologie della comunicazione audiovisiva e multimediale e nel marketing. Esperto in comunicazione istituzionale e comunicazione politica (almeno credevo! Vista l'anti-comunicazione attuale). Particolarità: non ho ancora deciso cosa farò da grande.

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Attualità

Sicilia vacanti Il primo album di Alessandro D’Andrea Calandra

Redazione Foritalynews

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S’intitola “Sicilia vacanti” il primo album dell’agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra che con questo lp si affaccia nel modo discografico italiano. Lo fa con un disco scritto in dialetto, dando libero sfogo allo stile musicale che meglio definisce la sua terra natia. Un genere ethno-folk che risente della tradizione culturale siciliana, affondando le radici in un passato remoto fatto di storie da raccontare.

Storie vissute, ascoltate e che, nelle tracce di Sicilia vacanti, diventano quadri cangianti dai colori speziati, spargendo profumi antichi. Pregni di sapori atti a contraddistinguere un’epoca. Storie di immigrazione, di viaggi, di coraggio, di persone che affrontano disavventure ritrovando la loro terra o combattendo per essa.

I brani del nuovo album di Alessandro D’Andrea Calandra danno voce alle persone che nella sua Sicilia hanno vissuto e lottato in questi frangenti musicali. “Sicilia vacanti”; “Èuno”; “L’Isola di Allah”; “Danza saracina chista sira!”; “Federicu (gioia di lu munnu)”; “L’avemooh hoonkya dance”; “Cumpagna Luna”; “Cori fa’ la vovò”; “Si ‘u munnu fussi amuri”; “Cugliemuli sti spichi!” sono la tracklist di un “progetto d’amore”.

Le parole intersecano una musica soave ed etnica, capace di far viaggiare la mente dell’ascoltatore in quei meandri storici. Ci si addentra negli orizzonti dispersi di un passato lontano. Palermo, Agrigento, l’impero bizantino, i Saraceni. Immagini storiche che descrivono un mosaico di suoni pronto ad ergersi difronte a noi mostrando la realtà di un popolo caparbio. Un popolo fiero che ha messo le sue radici in quel tempo e che in quelle immagini rivede sé stesso.

Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Sicilia vacanti”. Un disco inedito fatto di canzoni che, prese nel loro insieme, diventano le splendide figure di unico quadro dipinto a mano dall’artista.

Segui Alessandro D’Andrea Calandra su FB / IG / TT / YT

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Attualità

Primavera, e la moda torna a scegliere il fiore

Da millenni l’abito femminile ha fatto proprio in varie forme questo delicato decoro

Gloria Gualandi

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I vestiti a fiori tornano protagonisti dei look di stagione. Lo segnala Elle, che parla di charme in boccio. Spiega che i vestiti ultra bouquet vanno arricchiti con camperos, tweed e accessori infiorettati a dovere.

La tendenza floreale della moda Primavera Estate sboccia sulle passerelle in uno spettro ampissimo che va dagli abiti stampati – come quello con gonna a corolla di Dior o la creazione Comme des Garçons – all’anturium dress di Loewe in cui l’abito è il fiore stesso. E poi – racconta ancora Elle – ecco vestiti con ricami e applicazioni floreali 3D dal rosso Bottega Veneta al nude dress in stile primavera botticelliana di Acne Studios fino ai boccioli décor che fioriscono sulle tote bag Prada: le collezioni Primavera Estate sulle passerelle interpretano cosi la tendenza floreale.

Guardando indietro nel tempo – come invita a fare dal canto suo Harper Bazaar – la tendenza a integrare i fiori di tessuto nel proprio guardaroba proviene dall’antico Oriente: 1500 anni fa le donne cinesi che frequentavano il Palazzo Imperiale si agghindavano i capelli con preziosi fiori in seta, poi la moda passò alla nobiltà cinese, al Giappone, alla Corea e, infine, grazie all’apertura di nuove rotte mercantili, approdò anche in Occidente. In Italia dei fiori di seta si iniziano ad avere tracce a partire dal XII secolo. Da qui viaggiarono per tutta Europa per poi mettere radici in Francia, prima di tornare a migrare verso l’Inghilterra e poi l’America. Per un po’ di tempo se ne persero le tracce, finché le rosette non iniziarono a comparire sulle scarpe della nobiltà del XVI e XVII secolo, quando l’aristocrazia le accompagnò con fiocchi e nastri sgargianti per decorare l’allacciatura. Godettero poi di un periodo particolarmente florido in età vittoriana, verso la fine del 1800: drammatici e intrisi di una bellezza decadente, i fiori di seta, soprattutto se tinti di nero, si sposarono bene con le atmosfere cupe del tempo e con la moda gotica che iniziò a mettere radici.

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Attualità

“Passioni in Fiera” un successo che cresce

Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino

Paolo Castiglia

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“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.

Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.

Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.

L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.

Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.

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