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Società

Federfarma Arezzo rilancia l’allarme: confermata anche quest’anno la scarsa disponibilità di medicinali stagionali

Giotti: restiamo a fianco dei cittadini sul territorio anche nel portare avanti la campagna vaccinale antinfluenzale

Redazione Foritalynews

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Per superare la problematica delle carenze e delle indisponibilità di alcuni farmaci e principi attivi, che si aggrava nella stagione invernale, secondo il Presidente di Federfarma nazionale, Marco Cossolo, “è importante che i cittadini abbiano fiducia nel nostro Sistema Sanitario e nei Farmacisti”. Il tema è ripreso in pieno dal Presidente di Federfarma Arezzo, Roberto Giotti, che spiega come anche nella nostra provincia “quello delle carenze sia un fenomeno che ormai si ripresenta puntualmente che si esacerba particolarmente nei mesi invernali a causa anche dell’aumento della richiesta di farmaci per le patologie stagionali di virus parainfluenzali, influenzali e del Covid ancora persistente”.Il Presidente di Federfarma – Farmacie Private – Giotti ha sottolineato anche che “il problema delle carenze è un problema complesso, dovuto a molteplici concause: dipendenza per la produzione di principi attivi da Cina e India, carenza delle materie prime per il packaging, aumento del costo dei carburanti e consegne meno frequenti”. A questo – approfondisce Giotti – si aggiunge il lieve rialzo della curva del Covid, che viene ormai curato per lo più a domicilio, con farmaci utilizzati anche per altre patologie tipiche della stagione invernale”. “Ricordo poi che i farmaci brand possono essere efficacemente sostituiti dai farmaci equivalenti – aggiunge Giotti, sottolineando che per ovviare al problema in modo strutturale, sarebbe opportuno riportare alcune produzioni in Italia o per lo meno in Europa anche per combattere la diffusa indisponibilità di farmaci e la carenza di alcuni farmaci d’uso comune e stagionale, ma che riguarda anche i più utilizzati antinfiammatori, antipiretici e antibiotici, oltre a medicinali per la gestione di importanti malattie croniche, come l’ipertensione e l’epilessia, e persino alcuni antitumorali”.L’impegno dei Farmacisti non si limita alle preparazioni galeniche effettuate dal Farmacista in farmacia, alle quali si fa spesso ricorso per le suddette carenze dei farmaci industriali in commercio: “Le farmacie – informa il Presidente Giotti – restano un punto di riferimento sempre disponibile per informare e orientare il paziente, anche sull’utilizzo di eventuali alternative terapeutiche, laddove l’irreperibilità di uno specifico medicinale dovesse perdurare”. Giotti interviene anche sulla questione vaccini antinfluenzali e relativa deludente attuale campagna vaccinale e lo fa partendo da alcuni dati molto importanti: “Per le persone oltre i 65 anni di età, i vaccini possono essere un salvavita. Secondo un recente studio coordinato dall’ospedale San Martino di Genova e pubblicato su “Frontiers”, a fronte di un incremento dell’1% della copertura vaccinale, si ha una riduzione dello 0,6% delle morti legate all’influenza”. Dai dati emerge poi che – visto che in Italia muoiono ogni anno oltre 9.000 persone a causa dell’influenza e della polmonite a essa associata – ogni punto percentuale in più della copertura vaccinale può salvare quasi 60 persone e, raggiungendo dal 56,8% il tasso minimo di copertura vaccinale del 75%, si potrebbero salvare 1.500 vite l’anno. E anche Giotti qui rivendica il ruolo centrale delle Farmacie: “I Farmacisti sono anche stavolta in prima linea nella campagna di vaccinazione antinfluenzale, malgrado una sottovalutazione pratica del problema difficile da decifrare da parte della Regione Toscana, che ha disposto la sospensione della campagna vaccinale gratuita in Farmacia già a fine 2023. Noi invece crediamo che in piena attuale importante diffusione dell’influenza stagionale, della quale tra l’altro è previsto un ulteriore picco proprio in gennaio, sia possibile e necessario continuare la vaccinazione, comunque entro il mese di gennaio, per meglio fronteggiare l’epidemia influenzale in corso, vaccinazione consigliabile soprattutto ai cittadini con patologie croniche ed in particolare a quelli più fragili”.

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Società

Saldi estivi 2024: sono già arrivati e saranno due mesi di acquisti

Prevale la scelta abbigliamento nel segno della sostenibilità

Gloria Gualandi

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Come da tradizione i saldi estivi 2024 sono iniziati il primo sabato del mese di luglio. Quindi è iniziata ufficialmente la piccola battaglia per le offerte della calza stagione che anticipano le vacanze italiane.

Lo shopping coinvolgerà sicuramente le tendenze moda che abbiamo trattato, moda e beauty, ma i saldi ranno l’occasione per guardarsi attorno e trovare qualcosa che si può utilizzare anche la prossima stagione (magari un blazer firmato o un profumo scontato). Dureranno per circa 60 giorni. Ma cosa comprare ai saldi estivi 2024? Come dichiarato da Confcommercio sui consumi e saldi estivi “oltre il 70% indica tra le preferenze l’abbigliamento, le calzature e gli accessori”, seconda preferenza solo alla ristorazione che rimane al primo posto come investimento estivo proprio in occasione delle vacanze.

Nel mare magnum di proposte, vince il ‘compra ora e indossi sempre’, ovvero l’investimento furbo. Si tratta di un investimento sicuro: un refresh del tuo personale capsule wardrobe o la sua creazione proprio in occasione dei saldi estivi. Si tratta di capi e accessori basici, su sui puoi costruire numerosi abbinamenti. Tra i must have moda suggeriamo una camicia maschile un po’ over – bianca è un grande classico, ma a righe può essere una valida opzione -, un paio di jeans con il modello comfort, che ti fa sentire bene, un paio di pantaloni sartoriali e un paio di mules chiuse davanti .

Una perfetta alternativa alle più classiche décolleté. Sempre attenta alla sostenibilità, nonché a ciò che si può comprare ora e indossare per sempre.

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Attualità

Creare poesia per promuovere la salute mentale: un progetto della ASL Roma 1

“Think poetic” è un progetto nato durante il primo lockdown del 2020 per non lasciare da soli i pazienti del centro di salute mentale del distretto 13 ASL Roma 1, oggi un laboratorio di poesia aperto anche al pubblico

Marco Matteoli

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“Il nostro obiettivo è promuovere la salute mentale nella comunità attraverso la poesia”. Con queste parole il Dott. Andrea Solfanelli, medico psichiatra e promotore del progetto, descrive “think poetic”, nato nel 2020 per andare incontro ai pazienti del CSM del distretto 13 della ASL Roma 1, rimasti chiusi in casa per il lockdown, o impossibilitati per altro motivo a recarsi fisicamente al centro di salute mentale.

Il progetto è iniziato con la condivisione di poesie autoprodotte attraverso una chat, e successivamente si è esteso, mediante appuntamento mensile, generalmente l’ultimo martedì del mese, nella biblioteca “Casa del Parco” su via Pineta Sacchetti, dove il dott. Solfanelli e la dott.ssa Isabella Cavicchia, infermiera e scrittrice, coordinano questa attività di gruppo, esortando, non solo gli utenti del CSM, ma anche la popolazione del municipio, a scrivere e condividere testi poetici e aprirsi al gruppo senza timore di giudizio. Una volta esposta la composizione, gli altri membri del gruppo possono commentare il brano o semplicemente esporre il proprio, questo permette di creare un flusso poetico che si autoalimenta con il contributo di tutti i membri.

Un progetto semplice e “sovversivo”, che scaturisce dall’esigenza di combattere l’isolamento imposto dal primo lockdown, e dal senso di alienazione vissuto dal 2020 in poi, in uno spazio in cui incontrarsi davvero e superare la solitudine. Si utilizzano le composizioni poetiche per lasciare fluire il proprio inconscio e superare i limiti imposti dalle parole di utilizzo comune; il risultato è trovare poesia anche in ciò che non ci si aspetta, anche nella verbalizzazione di malesseri interiori attraverso metafore, allegorie, iperboli, personificazioni o in qualunque altro tipo di figura retorica in grado di esprimere il non verbalizzabile.

Nel gruppo il flusso poetico è libero e mutevole, e ogni membro che mano a mano si aggiunge porta nuovi spunti, che siano storie, ricordi, aneddoti, sogni, si può parlare di se stessi oppure degli altri, al fine di incoraggiare il pensiero poetico, uno strumento in più a sostegno della salute mentale.

Per informazioni è possibile contattare il tel. 06/45460671 oppure la biblioteca casa del parco.

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Attualità

A Solferino la fiaccolata dei 160 anni della Croce Rossa Italiana

Come ogni anno, la città di Solferino ha ospitato la fiaccolata dei volontari della Croce Rossa Italiana, quest’anno ad accendere la prima fiaccola è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Marco Matteoli

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Nel silenzio della notte si odono gemiti, sospiri soffocati pieni di angoscia e di sofferenza e voci strazianti che implorano soccorso. chi potrà mai dire le agonie di quella notte spaventosa! […] Non sarebbe opportuno, durante un periodo di pace e di tranquillità, costituire delle società di soccorso, il cui scopo fosse quello di provvedere alla cura dei feriti, in tempo di guerra, per mezzo di volontari solerti, disinteressati e ben qualificati per tale compito?” Con queste parole Jean Henry Dunant, raccontava della battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859, nel pieno della II guerra di indipendenza italiana, all’interno del suo libro intitolato “un ricordo di Solferino”, pubblicato alla fine del 1862.

È proprio nel ricordo dei campi di battaglia, tra urla strazianti e i miasmi della belligerante disumanità che nacque l’idea di un’associazione di volontari, che con carattere di neutralità ed imparzialità potesse essere in grado di soccorrere i feriti sul campo di battaglia, da questa idea nacque, il 15 giugno 1864, a Milano, la Croce Rossa Italiana. Nella 1° Conferenza diplomatica di Ginevra (8-22 agosto 1864), venne poi sancita la neutralità delle strutture e del personale sanitario.

Ancora oggi dopo 160 anni i volontari della Croce Rossa si impegnano, in virtù dei sette principi fondanti, a sostenere i vulnerabili sia in ambito militare che in ambito civile. “Voglio ringraziarla per la sua opera quotidiana nel mettere al centro dell’agenda Internazionale la sua preoccupazione, che è anche la nostra, per i conflitti armati in corso e per la tragedia umanitaria a cui assistiamo” ha detto il presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro rivolgendosi al capo dello Stato Sergio Mattarella, che nel pomeriggio del 22 giugno ha dato di persona il via alla fiaccolata a Piazza Castello, Solferino, per onorare i 160 anni della Croce Rossa Italiana.

Nel frattempo, nella stessa giornata del 22 giugno, l’ufficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Gaza è stato colpito da proiettili di grosso calibro in seguito a un bombardamento, il quale ha ucciso 25 persone e ne ha ferite almeno 50 , un evento che colpisce allo stomaco i principi stessi di questa associazione, è il caso di dire che “l’umanità si è fermata a Solferino.”

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