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Attualità

Castel Sant’Angelo, tutto pronto per la Girandola (della solidarietà)

Daniele Sebastianelli

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Presentata l’VIII edizione della manifestazione pirotecnica romana.           Attese decine di migliaia di persone lungo le rive del Tevere per ammirare il gioco di luci e colori. Raccolta fondi per il sostegno alla Custodia di Terra Santa

Presentata l’VIII edizione della manifestazione pirotecnica romana.

 

Attese decine di migliaia di persone lungo le rive del Tevere per ammirare il gioco di luci e colori. Raccolta fondi per il sostegno alla Custodia di Terra Santa

Torna anche quest’anno la Girandola di Castel Sant’Angelo, lo spettacolo pirotecnico romano che da tradizione si svolge la sera del 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni della città di Roma. A darne notizia Federico Mollicone – ex presidente della commissione Cultura di Roma Capitale e attuale coordinatore del Comitato Promotore de “La Girandola di Castel Sant’Angelo” – durante la conferenza stampa del 18 giugno alle 11.30 nella Cappella del Crocifisso nel Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo.

 Presenti all’iniziativa Edith Gabrielli, responsabile Polo Museale del Lazio; Maria Piccarreta, direttore Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo; il cav. Giuseppe Passeri, presidente Gruppo IX Invicta; Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente Fondazione Roma; Tommaso Tanzilli, direttore generale Federalberghi Roma e Lazio; padre Firas Lutfi, Custodia di Terra Santa. “E’ un evento che ci piace molto – ha affermato Edith Gabrielli – perché unisce la storia e la forma più alta del divertimento, in un contesto, quello di un castello gioiello, capace di registrare più di un milione di visitatori annui”. L’edizione 2014 della Girandola raggiunse oltre 100 mila presenza, rendendo l’appuntamento uno dei più seguiti e apprezzati della capitale.

 Le novità di questa VIII edizione saranno almeno tre: Le musiche, o meglio la sincronia tra spettacolo pirotecnico e musiche barocche, che faranno, per così dire, danzare i fuochi sopra il Mausoleo di Augusto; l’aspetto solidale tradotto nel sostegno alla Custodia di Terra Santa e all’opera dei frati francescani OFM grazie ad uno stand per la raccolta fondi; l’organizzazione della “Coppa della Girandola”, il pomeriggio del 29 giugno, una gara di canottaggio istituita dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo con parata di imbarcazioni storiche.

 La tradizione vuole che la Girandola prese il via nel 1481 quando venne ideata per esaltare l’inizio di pontificato di Papa Sisto IV per poi essere riproposta nei momenti solenni dell’anno, come la Pasqua e appunto la festa dei santi Pietro e Paolo. Nel tempo cadde poi in disuso finché non venne recuperata nel 2006 grazie al cav. Giuseppe Passeri, presidente del Gruppo IX Invicta, in occasione dei cento anni della guardia svizzera in Vaticano. Dal 2008 è stata poi inserita nuovamente tra gli spettacoli culturali del Comune di Roma.

 Il 29 giugno L’appuntamento è previsto alle 21.40 in punto, godendosi lo spettacolo dai punti migliori: da ponte Sant’Angelo, Lungotevere Tor di Nona, Lungotevere Altoviti, ponte Vittorio Emanuele II, ponte Principe Amedeo Savoia Aosta, ponte Umberto I e via del Banco di Santo Spirito. Quest’anno, inoltre, sarà possibile anche seguire la diretta su Radio Vaticana (Fm 105).

 

 

 

 

 

 

 

Comunicatore e giornalista. Mi occupo di informazione religiosa con particolare attenzione alle implicazioni etiche e sociali. Non mi interesso delle chiacchiere di palazzo. Cattolico (quindi) politicamente scorretto.

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Attualità

Festa del Lavoro e Festa della Mamma, un dialogo difficile

Maggio accosta queste due ricorrenze che fanno segnare un ritardo strutturale e culturale

Gloria Gualandi

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Maggio è mese di feste ricche di spunti culturali: il quinto mese dell’anno si apre infatti con la Festa del Lavoro, una ricorrenza molto diffusa in giro per il mondo e meritevole di un approfondimento visto che nella stessa data convergono anche altre celebrazioni in diversi Paesi. Poi la seconda domenica di maggio è dedicata – in Italia e non solo – alla persona più speciale di ogni famiglia: la Mamma.

Proviamo ad accostare questi due temi, ed ecco il quadro della donna al lavoro: abitiamo nel Paese in cui il tasso di occupazione femminile è il più basso d’Europa (55%) e la situazione delle mamme lavoratrici è persino più complessa, considerando che rispetto agli obiettivi dell’Agenda Europea 2030 siamo piuttosto indietro. Per capire come stanno realmente andando le cose e come muoversi al meglio nell’ambiente, la divisione del Labor del Network nazionale di professionisti Partner d’Impresa ha presentato un vademecum per punti sugli strumenti fiscali attualmente a disposizione dell’imprenditore e alcuni consigli su strategie di Welfare. le mamme in azienda rappresentano una risorsa indiscussa per le skills acquisite. Un quadro nazionale che non si confronta con i dati connessi al plus valore che le mamme possono portare in azienda da più punti di vista.

“Innanzitutto va considerato che il primo figlio si fa mediamente sempre più tardi – spiega in un articolo Laura Pozzi, Consulente del lavoro di Partner d’Impresa – intorno ai 33 anni e si parla di gravidanze fino ai 45 anni – dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro”. “Ciò significa – spiega ancora – che le neomadri di oggi sono sempre di più figure aziendali senior. Inoltre, è comprovato che la maternità sviluppi specifiche soft skills, tra cui una maggiore empatia e competenze relazionali”.

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Attualità

Sicilia vacanti Il primo album di Alessandro D’Andrea Calandra

Redazione Foritalynews

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S’intitola “Sicilia vacanti” il primo album dell’agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra che con questo lp si affaccia nel modo discografico italiano. Lo fa con un disco scritto in dialetto, dando libero sfogo allo stile musicale che meglio definisce la sua terra natia. Un genere ethno-folk che risente della tradizione culturale siciliana, affondando le radici in un passato remoto fatto di storie da raccontare.

Storie vissute, ascoltate e che, nelle tracce di Sicilia vacanti, diventano quadri cangianti dai colori speziati, spargendo profumi antichi. Pregni di sapori atti a contraddistinguere un’epoca. Storie di immigrazione, di viaggi, di coraggio, di persone che affrontano disavventure ritrovando la loro terra o combattendo per essa.

I brani del nuovo album di Alessandro D’Andrea Calandra danno voce alle persone che nella sua Sicilia hanno vissuto e lottato in questi frangenti musicali. “Sicilia vacanti”; “Èuno”; “L’Isola di Allah”; “Danza saracina chista sira!”; “Federicu (gioia di lu munnu)”; “L’avemooh hoonkya dance”; “Cumpagna Luna”; “Cori fa’ la vovò”; “Si ‘u munnu fussi amuri”; “Cugliemuli sti spichi!” sono la tracklist di un “progetto d’amore”.

Le parole intersecano una musica soave ed etnica, capace di far viaggiare la mente dell’ascoltatore in quei meandri storici. Ci si addentra negli orizzonti dispersi di un passato lontano. Palermo, Agrigento, l’impero bizantino, i Saraceni. Immagini storiche che descrivono un mosaico di suoni pronto ad ergersi difronte a noi mostrando la realtà di un popolo caparbio. Un popolo fiero che ha messo le sue radici in quel tempo e che in quelle immagini rivede sé stesso.

Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Sicilia vacanti”. Un disco inedito fatto di canzoni che, prese nel loro insieme, diventano le splendide figure di unico quadro dipinto a mano dall’artista.

Segui Alessandro D’Andrea Calandra su FB / IG / TT / YT

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Attualità

Primavera, e la moda torna a scegliere il fiore

Da millenni l’abito femminile ha fatto proprio in varie forme questo delicato decoro

Gloria Gualandi

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I vestiti a fiori tornano protagonisti dei look di stagione. Lo segnala Elle, che parla di charme in boccio. Spiega che i vestiti ultra bouquet vanno arricchiti con camperos, tweed e accessori infiorettati a dovere.

La tendenza floreale della moda Primavera Estate sboccia sulle passerelle in uno spettro ampissimo che va dagli abiti stampati – come quello con gonna a corolla di Dior o la creazione Comme des Garçons – all’anturium dress di Loewe in cui l’abito è il fiore stesso. E poi – racconta ancora Elle – ecco vestiti con ricami e applicazioni floreali 3D dal rosso Bottega Veneta al nude dress in stile primavera botticelliana di Acne Studios fino ai boccioli décor che fioriscono sulle tote bag Prada: le collezioni Primavera Estate sulle passerelle interpretano cosi la tendenza floreale.

Guardando indietro nel tempo – come invita a fare dal canto suo Harper Bazaar – la tendenza a integrare i fiori di tessuto nel proprio guardaroba proviene dall’antico Oriente: 1500 anni fa le donne cinesi che frequentavano il Palazzo Imperiale si agghindavano i capelli con preziosi fiori in seta, poi la moda passò alla nobiltà cinese, al Giappone, alla Corea e, infine, grazie all’apertura di nuove rotte mercantili, approdò anche in Occidente. In Italia dei fiori di seta si iniziano ad avere tracce a partire dal XII secolo. Da qui viaggiarono per tutta Europa per poi mettere radici in Francia, prima di tornare a migrare verso l’Inghilterra e poi l’America. Per un po’ di tempo se ne persero le tracce, finché le rosette non iniziarono a comparire sulle scarpe della nobiltà del XVI e XVII secolo, quando l’aristocrazia le accompagnò con fiocchi e nastri sgargianti per decorare l’allacciatura. Godettero poi di un periodo particolarmente florido in età vittoriana, verso la fine del 1800: drammatici e intrisi di una bellezza decadente, i fiori di seta, soprattutto se tinti di nero, si sposarono bene con le atmosfere cupe del tempo e con la moda gotica che iniziò a mettere radici.

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