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Reddito di cittadinanza, sfida o certezza?(2)

Monica Splendori

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Tra gli obbiettivi quello di facilitare l’inserimento o il reinserimento del beneficiario nel mondo del lavoro

(Continua) Il Reddito di cittadinanza in realtà si configura più come un reddito minimo garantito, perché non è universale e incondizionato, è studiato quale misura di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro e di lotta alla povertà, alla diseguaglianza e all’esclusione sociale…

Tra gli obbiettivi quello di facilitare l’inserimento o il reinserimento del beneficiario nel mondo del lavoro

(Continua) Il Reddito di cittadinanza in realtà si configura più come un reddito minimo garantito, perché non è universale e incondizionato, è studiato quale misura di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro e di lotta alla povertà, alla diseguaglianza e all’esclusione sociale. Il RdC assume la denominazione di “Pensione di cittadinanza” per i nuclei familiari formati da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni, adeguata agli incrementi della speranza di vita.

Decorre dal mese successivo a quello della richiesta ed è riconosciuto per un periodo continuativo che non può superare i diciotto mesi. C’è la possibilità di rinnovarlo, previa sospensione di un mese (sospensione non necessaria per le Pensioni di cittadinanza). Il Reddito viene riconosciuto dall’INPS ed è erogato tramite la Carta RdC. Sono estese ai beneficiari le agevolazioni sulle tariffe elettriche e quelle riguardanti la compensazione per la fornitura di gas naturale assegnate alle famiglie in difficoltà economica.

L’obiettivo del decreto legge è quello di facilitare l’inserimento o il reinserimento del beneficiario del reddito nel mondo del lavoro, da raggiungere attraverso un percorso personalizzato. In particolare, il beneficiario è chiamato a sottoscrivere il “Patto per il Lavoro o per l’Inclusione sociale”, seguire le specifiche iniziative formative previste e non potrà rifiutare le offerte di lavoro proposte dai Centri per l’impiego in base a specifici requisiti di distanza e di durata del periodo di disoccupazione. Sono previste sanzioni nei casi in cui si falsifichino volontariamente i requisiti per accedere alla misura nel compilare la domanda.

Si rischia la reclusione da due a sei anni, oltre al recupero del reddito indebitamente ricevuto. La decadenza dal beneficio avviene anche quando vengono meno alcune condizioni riguardanti gli adempimenti richiesti dal percorso di inserimento lavorativo. Si introducono inoltre incentivi per le imprese che assumono i beneficiari di RdC a tempo pieno e indeterminato, sotto forma di esoneri contributivi.

Stesso discorso per i beneficiari che intraprendono un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi 12 mesi di fruizione (Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n.38 , “governo.it”, 17 gennaio 2019).

Le Poste invitano a presentarsi a scaglioni e in ordine alfabetico, per la richiesta c’è tempo fino a fine mese e tutti dovrebbero riuscire a veder caricato il beneficio entro fine aprile, cosi come promesso dal governo.

Il coordinatore degli assessori al lavoro Cristina Grieco, rinnova l’allarme sui coach che dovrebbero aiutare i beneficiari a trovare lavoro. Seimila le assunzioni iniziali previste, che ora una serrata trattativa con il vicepremier Luigi Di Maio ha fatto scendere a 4.500 ma che secondo i rappresentanti del territorio non basta a risolvere il conflitto di competenze sulle politiche attive. E’ allarme anche fra province, comuni nonché dal fronte sindacale, dove quota 100 e reddito di cittadinanza si incrociano mettendo a repentaglio la continuità dei servizi essenziali. In difficoltà anche il mondo dei servizi sociali che rischia il collasso, fa presente il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali, che chiede assunzioni. Da fine aprile, dunque il complesso meccanismo messo in piedi dal governo con il Decretone dovrebbe portare il beneficio agli aventi diritto. Il beneficio per una persona sola ha un tetto massimo di 780 euro, di cui 280 sono un contributo mensile sull’affitto, per le famiglie il contributo sale fino a 1.350 euro.

Al momento con la card si potranno acquistare solo i beni alimentari, pagare le bollette di luce e gas e le spese di farmacia con lo sconto del 5% così come previsto per la vecchia carta degli acquisti. A differenza però di questa potranno essere ritirati fino a 100 euro per acquisti ad un qualsiasi bancomat, e si potrà fare il bonifico per pagare il mutuo o l’affitto di casa.

L’obiettivo resta quello di ampliare le categorie di beni che si possono acquistare ed il governo è pronto per scrivere il decreto attuativo.

A conclusione di questo elaborato sulla definizione ed attuazione del reddito di cittadinanza, non ci rimane che attendere e sperare di vedere se tutti questi studiosi, filosofi, politici ed economisti hanno ragione, non solo sulla definizione che regalare soldi conviene anche in un periodo di recessione. Una cosa è certa, il sistema pubblico inteso in qualità di pubblica amministrazione (Assistenti Sociali, impiegati postali) con questo decretone avrà un surplus lavorativo per regalare soldi a chi il lavoro non ce l’ha. (Fine)

(Leggi la prima parte)

In una terra straniera, la storia della vita le segnò il cuore di donna bambina, e volle scrivere per lui. In questo modo ha potuto, voluto raccontare, per far sentire a chi fosse disposto ad ascoltare, quello che aveva vissuto, visto, fatto, assieme ad altri uomini donne, attraverso la sua voce. Monica Splendori è nata a Bussolengo (Verona) il 22/giugno/1964, laureata magistrale in scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione e in scienze dei servizi giuridici a Verona

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Banca Tema consegna 32 borse di studio e 18 bonus bebè

L’evento natalizio della Banca di credito cooperativo

Redazione Foritalynews

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Nei giorni scorsi cerimonia di consegna, da parte di Banca Tema, di 32 borse di studio agli studenti più meritevoli e di 18 bonus bebè per i soci che sono diventati genitori nel corso dell’anno. Per i premi al merito scolastico, tutti i vincitori hanno ricevuto un riconoscimento in denaro e una pergamena, simbolo del traguardo raggiunto. Anche ai neo genitori Banca Tema ha donato un contributo di augurio per il nuovo nato, per iniziare a costruire insieme il futuro del piccolo, con un omaggio personalizzato in ricordo della serata.

Presenti alla cerimonia al Teatro Pietro Mascagni di Chiusi presidente Francesco Carri, i consiglieri di Banca Tema e il direttore generale Fabio Becherini, i quali si sono complimentati con tutti i premiati.Ai neo diplomati e laureati hanno ricordato quanto sia importante l’impegno profuso negli studi per diventare cittadini attivi e consapevoli e ottenere i migliori risultati in campo professionale. Alle famiglie hanno rivolto un augurio speciale per i nuovi nati.

“In occasioni come queste riscopriamo il valore della comunità. Per noi è un piacere poter condividere oggi con i nostri studenti più meritevoli e le loro famiglie la gioia per i risultati ottenuti” ha dichiarato il presidente Francesco Carri “In un contesto socio-economico che continua ad essere instabile, Banca Tema ha rinnovato anche quest’anno il suo sostegno quotidiano allo sviluppo del territorio e al futuro delle famiglie”.

“Continuiamo ad investire nella formazione dei nostri giovani con orgoglio e convinzione” ha aggiunto il direttore generale Fabio Becherini “Innovazione e competitività caratterizzano oggi il mercato del lavoro e noi, come banca di credito cooperativo locale, vogliamo contribuire in modo concreto al futuro professionale dei nostri giovani, per accompagnarli nella crescita ed incoraggiarli a realizzare le proprie ambizioni. Allo stesso tempo, supportiamo i neo genitori con prodotti dedicati alla tutela dei risparmi destinati ai propri figli”.

La serata, condotta dal giornalista Diego Mancuso, è stata animata dall’esibizione musicale della Young Band dell’Istituto Comprensivo Graziano da Chiusi.

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Violenza di genere: nasce un percorso formativo per insegnare ad evitarla

L’iniziativa Ebit presentata a Roma presso la Sala del Carroccio in Campidoglio

Redazione Foritalynews

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Obiettivo imparare a individuare episodi avvenuti sia tra le mura domestiche che sui luoghi di lavoro e garantire così assistenza alle vittime. Si rivolge ad una vasta platea, incluse le figure apicali delle aziende del terziario. Nel 2025 il catalogo formativo di Ebit Lazio, l’Ente bilaterale del Commercio istituito e gestito dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e da Confcommercio, si arricchirà infatti di un nuovo percorso di formazione interamente dedicato al contrasto alle violenze di genere.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Roma, presso la Sala del Carroccio in Campidoglio, alla presenza di Guido Lazzarelli e Vittorio Pezzotti, presidente e vicepresidente Ebit Lazio, Simona Petrozzi, presidente Terziario Donna Confcommercio Roma, Romolo Guasco, direttore Confcommercio Roma, Alessandra Pelliccia, segretaria generale Filcams Cgil Roma e Lazio, Giulia Falcucci componente Segreteria Fisascat Cisl Roma e Lazio in sostituzione di Stefano Diociaiuti, Alessandro Maria Contucci e Roberta Valenti, rispettivamente segretario generale e componente di segreteria Uiltucs di Roma e Lazio, come parti socie di Ebit Lazio, e Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina. Il progetto è nato grazie all’impegno di Terziario Donna Confcommercio Roma.

“Ogni anno – ha spiegato Guido Lazzarelli – il nostro Ente, grazie alla collaborazione con enti formatori accreditati alla Regione Lazio, offre numerosi corsi di formazione sui temi più disparati: dall’informatica alla sicurezza, dalle lingue al management. Dal 2025 si potenzierà con questo nuovo percorso sul contrasto alla violenza di genere che ci inorgoglisce particolarmente perché affronta un tema purtroppo attuale: i luoghi di lavoro rappresentano sia un ambiente a rischio-violenza che un contesto nel quale è possibile individuare campanelli d’allarme delle vittime di violenze subite in ambito domestico”, ha concluso il presidente dell’Ente Terziario Donna Confcommercio Roma e Promoter Confcommercio Roma quindi, insieme ad Ebit Lazio, ente bilaterale del terziario, distribuzione e servizi di Roma, hanno ideato e lanciato un corso di alta formazione per aziende e professionisti contro gli effetti della violenza domestica su donne e minori per migliorare il benessere aziendale, la produttività, la società: “Non dobbiamo abbassare la guardia, ma diventare sentinelle che vigilano su quanto ci accade intorno sia sul posto di lavoro che nell’ambito domestico – ha dichiarato Simona Petrozzi – anche perché è bene ricordare che non vi è parità finché ci sarà violenza di genere”. “Contrastare la violenza di genere è una responsabilità collettiva che coinvolge tutti, dalle istituzioni alle aziende, fino ai singoli cittadini”, ha affermato la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli.

“Il progetto di formazione presentato da EBiT Lazio – ha aggiunto – è un passo fondamentale in questa direzione, poiché mira a sensibilizzare e formare non solo le vittime, ma anche coloro che possono prevenire e intervenire. L’impegno di EBiT Lazio nel coinvolgere il settore terziario e commerciale del Lazio è un segno importante di come anche il mondo del lavoro possa fare la sua parte. Questa iniziativa, che si concentra sulla formazione e sulla consapevolezza, rappresenta un modello replicabile per affrontare questo tema in modo concreto e strutturato, sensibilizzando su larga scala”, ha concluso la presidente dell’Assemblea capitolina.

In chiusura le rappresentanti delle 3 organizzazioni sindacali, Roberta Valenti, Giulia Falcucci e Alessandra Pelliccia, hanno messo in evidenza la necessità di fare rete e mettere in campo tutte le esperienze già attive al fine di potenziare e valorizzare l’efficacia di queste buone pratiche, chiedendo a Ebit Lazio di prendere in carico questo progetto di percorsi formativi ad hoc, ritenendo la formazione lo strumento cardine per combattere la violenza di genere.

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Attualità

Vannetti confermato Tesoriere di Confartigianato nazionale

Il presidente di Arezzo Fiere e Congressi prosegue nel suo servizio a tutela delle Pmi

Redazione Foritalynews

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Il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, conferma il suo impegno nella rappresentanza imprenditoriale e sindacale nazionale. Nei giorni scorsi, a seguito della riassegnazione degli incarichi, è stato infatti confermato nella Giunta Nazionale di Confartigianato e nel ristretto board della Presidenza, costituito da sei dirigenti nazionali che affiancano il presidente Marco Granelli rieletto per acclamazione.

Ma soprattutto, all’interno dei ruoli della presidenza confederale, Vannetti ha ricevuto la conferma nel delicato e centrale ruolo di Tesoriere nazionale di Confartigianato. Un incarico di grande prestigio e responsabilità, che consente al leader di Arezzo Fiere e Congressi di mantenere e portare avanti il suo lavoro nel cuore pulsante della macchina organizzativa di una struttura di rilievo qual è la più grande Confederazione nazione degli artigiani italiani proseguendo comunque il suo costante impegno alla guida dell’Ente Fieristico aretino.

“Si tratta di un incarico rinnovato che accetto con serena soddisfazione – spiega lo stesso Vannetti – e con la consapevolezza della responsabilità che in questi anni ho potuto verificare che questo impegno porta con sé”. “Soddisfazione che viene anche – approfondisce Vannetti – dalla certezza di aver ottenuto la conferma nel ruolo non per un riconoscimento personale, ma per favorire una funzione fondamentale di servizio all’economia delle piccole e medie imprese”.

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