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Società

SIENA – GROSSETO: Una superstrada o un perenne cantiere?

Collaboratori occasionali

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Caduta di massi al chilometro 37+300

di Gabriele Malvestiti

Chiuso in via precauzionale un tratto della Siena -Grosseto. Una notizia che non sembra tale anche perché questa superstrada che fa parte della famosa “Due mari” ha attraversato da sempre vicende che sono balzate alle cronache a causa di una cronica mancanza di adeguata manutenzione o per cantieri interminabili che possono essere paragonati alla famosa “tela di Penelope” che non andava mai a compimento perché da una parte veniva completata e dall’altra distrutta. Ecco questa Siena-Grosseto è proprio un cantiere senza fine che sembra destinato a perpetuarsi nel tempo facendo arricchire i “soliti noti” e qualche politico compiacente. C’è un proliferare di cantieri che costruiscono tratti di superstrada con una flemma esasperante al punto che ci sono già tratti obsoleti costruiti negli anni passati e che necessiterebbero a loro volta di importanti lavori di manutenzione per evitare frane o altri inconvenienti .  L’ultima chicca in ordine di tempo è stata una caduta di massi al chilometro 37+300 che per fortuna non ha provocato né feriti, né incidenti, nei pressi della galleria di Pari (Grosseto). Questo ha costretto la Polizia Stradale a chiudere il tratto di strada per «urgenti verifiche tecniche e strutturali, a seguito di fessurazioni riscontrate all’interno della galleria».

Tutto è successo il 21 di agosto ma ancora il problema non è stato risolto al punto che proseguono i disagi.  Il traffico viene deviato,  per i veicoli leggeri, dallo svincolo “Casal di Pari Sud” (km 38,000 circa della statale 223) fino allo svincolo “Casal di Pari Nord” (km40,000 circa della statale 223); per i mezzi pesanti (maggiori di 7,5 t.) dallo svincolo “Civitella Marittima” (km 27,500 circa della E78 Grosseto-Siena) fino all’intersezione a raso “per Monticiano” (km 50,000 circa della statale 223).  Sul posto sono presenti il personale Anas e operai dell’Impresa Appaltatrice per garantire in piena sicurezza la percorribilità della viabilità alternativa. Sembra quindi che tutto proceda secondo programmazione e sia sotto controllo ma la realtà è ben diversa da come viene descritta nei comunicati ufficiali… provare per credere! Se costretti a viaggiare durante la notte, si ha la sfortuna di guidare quasi alla cieca perché la strada alternativa, in piena montagna grossetana, è piuttosto stretta e, come se non bastasse, priva di adeguate segnalazioni che possano agevolare il compito di chi non conosce la strada e procede praticamente senza sapere cosa può trovare durante il percorso. E’ mai possibile che questa situazione non venga risolta in tempi brevi? Come mai quando tutti gli automobilisti ed i camionisti segnalavano che la galleria aveva infiltrazioni di acqua preoccupanti, nessuno si è fatto carico di questo evitando di intervenire e di impedire  che la situazione degenerasse sino al punto di dover chiudere la galleria? Tecnici incompetenti o condizionati da altri tipi di volontà mirate a favorire qualche operazione per allargare i tempi di lavoro delle ditte impiegate alla costruzione di queste infrastrutture? Sembra quasi che si voglia fare l’impossibile pur di mantenere questo stato di cose a dispetto dei cittadini che continuano a subire i disagi di una situazione che in altri paesi che non sono l’Italia, avrebbe portato ad un intervento della magistratura ed a condanne certe nei confronti di chi si è approfittato della situazione a livello personale.

La superstrada Siena – Grosseto continua ad essere pericolosa proprio per il proliferare dei cantieri che si chiudono ed aprono con la stessa rapidità con la quale i bambini vedono rimarginarsi le piccole ferite. Intanto si inaugurano nuovi pezzi di strada  ma nello stesso tempo se ne chiudono altrettanti con deviazioni al limite della praticabilità e con gravi rischi per l’incolumità personale di chi li percorre. La speranza è che finalmente qualcuno si accorga di questo e che si trovi il sistema per portare a termine in fretta una viabilità della quale questo territorio ha assoluto bisogno senza se e senza ma…

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Religioni

Nominato il nuovo Rettore alla Pontificia Università della Santa Croce

Si tratta del rev. prof. Fernando Puig, attualmente Decano della Facoltà di Diritto Canonico
 

Daniele Sebastianelli

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Entrerà in carica l’1 ottobre 2024, con l’inizio dell’Anno accademico, il rev. prof. Fernando Puig come nuovo Rettore della Pontificia Università della Santa Croce di cui quest’anno ricorre il 40º anniversario della fondazione. Subentra al rev. prof. Luis Navarro che, dopo otto anni di mandato, in quella stessa data andrà in pensione, incorporato alla Santa Croce nel 1986.  

Il rev. Fernando Puig è nato a Terrassa, in Spagna, nel 1968, ed è sacerdote incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei dal 2004. Professore ordinario di Diritto dell’Organizzazione e del Governo della Chiesa presso la Facoltà di Diritto Canonico è Dottore di ricerca in Diritto privato presso l’Università di Barcellona e Università di Girona. Ha conseguito anche un dottorato in Diritto Canonico e in Teologia dogmatica ed è autore di numerosi contributi e articoli su riviste specializzate.

“La Comunità Accademica ringrazia il prof. Luis Navarro per gli anni di lavoro come Rettore al servizio della nostra Istituzione” si legge in una nota. Nel corso dei due mandati “si è avviato un processo di riforma dell’organizzazione interna, professionalizzando diverse procedure di lavoro; si sono attivate misure economiche e finanziarie per garantire la sostenibilità. Negli ultimi anni si è inoltre dato un ulteriore impulso alla ricerca, attraverso la creazione di progetti interdisciplinari e interuniversitari, che coinvolgono studiosi e ricercatori provenienti da Università di diversi Paesi”.  

Rev. Prof. Luis Navarro

Sotto la guida di Navarro, inoltre, “l’Università ha aderito ai progetti finalizzati a favorire la mobilità studentesca e tra i docenti, in linea con quanto richiesto dalla Costituzione Veritatis gaudium di Papa Francesco”.

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Attualità

Festa del Lavoro e Festa della Mamma, un dialogo difficile

Maggio accosta queste due ricorrenze che fanno segnare un ritardo strutturale e culturale

Gloria Gualandi

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Maggio è mese di feste ricche di spunti culturali: il quinto mese dell’anno si apre infatti con la Festa del Lavoro, una ricorrenza molto diffusa in giro per il mondo e meritevole di un approfondimento visto che nella stessa data convergono anche altre celebrazioni in diversi Paesi. Poi la seconda domenica di maggio è dedicata – in Italia e non solo – alla persona più speciale di ogni famiglia: la Mamma.

Proviamo ad accostare questi due temi, ed ecco il quadro della donna al lavoro: abitiamo nel Paese in cui il tasso di occupazione femminile è il più basso d’Europa (55%) e la situazione delle mamme lavoratrici è persino più complessa, considerando che rispetto agli obiettivi dell’Agenda Europea 2030 siamo piuttosto indietro. Per capire come stanno realmente andando le cose e come muoversi al meglio nell’ambiente, la divisione del Labor del Network nazionale di professionisti Partner d’Impresa ha presentato un vademecum per punti sugli strumenti fiscali attualmente a disposizione dell’imprenditore e alcuni consigli su strategie di Welfare. le mamme in azienda rappresentano una risorsa indiscussa per le skills acquisite. Un quadro nazionale che non si confronta con i dati connessi al plus valore che le mamme possono portare in azienda da più punti di vista.

“Innanzitutto va considerato che il primo figlio si fa mediamente sempre più tardi – spiega in un articolo Laura Pozzi, Consulente del lavoro di Partner d’Impresa – intorno ai 33 anni e si parla di gravidanze fino ai 45 anni – dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro”. “Ciò significa – spiega ancora – che le neomadri di oggi sono sempre di più figure aziendali senior. Inoltre, è comprovato che la maternità sviluppi specifiche soft skills, tra cui una maggiore empatia e competenze relazionali”.

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Cultura

Donna, Madre e Arte fuse nelle fotografie di un Maestro

Dall’8 al 19 maggio all’interno del Corner del MAXXI di Roma la mostra fotografica ThroughHerEyes – TimelessStrength di Max Vadukul

Paolo Castiglia

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“Abbiamo voluto dedicare questo progetto artistico alla forza senza tempo delle donne per indurre maggior rispetto verso il mondo femminile. Sono stata orgogliosa di aver interpretato i mille volti delle donne poiché con queste opere vorrei ricordare a tutte noi quanto siamo eccezionali, versatili, forti, camaleontiche. La donna è sempre stata, e lo é ancora, nel centro della società, nel centro della famiglia. E’ quella che, nonostante tutte le difficoltà della vita, ha sempre amore dentro, è sempre pronta a creare il bello, a creare la vita e a portare la luce e il sorriso. Dobbiamo sempre ricordare di questo grande amore che abbiamo dentro e dobbiamo condividerlo”.

Sono parole della Musa ispiratrice, e grande protagonista della mostra, la top model Ludmilla Voronkina Bozzetti, pronunciate in vista della presentazione appunto della mostra fotografica ThroughHerEyes – TimelessStrength, del Maestro contemporaneo Max Vadukul, evento che rappresenta un tributo alla figura della donna e che – dopo il grande successo di Dubai e Milano – arriva nella Capitale dall’8 al 19 maggio prossimi, all’interno del Corner del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma.

“ThroughHerEyes” è un viaggio in 40 scatti in bianco e nero nell’eterno femminile: l’attento sguardo dell’artista attraversa i secoli e le tradizioni in una rappresentazione della donna in costante rapporto con i ruoli che ricopre in società e con il proprio mondo interiore. Protagonista della sua ultima ricerca artistica è appunto Ludmilla Voronkina Bozzetti.

La mostra si aprirà nella Capitale alle soglie della giornata dedicata alla Festa della Mamma, una delle molteplici sfaccettature del mondo femminile celebrate da Max: la madre dei ricordi di ieri, la madre nel mondo di oggi e il volto delle madri del domani. L’esposizione al MAXXI di Roma è resa possibile grazie al supporto di Banca Ifis, main sponsor dell’iniziativa. La challenger bank, specializzata nel supporto alle Piccole e medie imprese del Paese, è attiva nel sostegno al mondo dell’arte attraverso il “Ifis art”, il progetto che raccoglie tutte le iniziative in campo artistico della Banca.

“L’idea è ispirata totalmente e al 100% dalla mia storia e da un’unica donna, Ludmilla”, dichiara Max Vadukul, che continua: “Dietro il mio obiettivo, sono sempre vigile, il mio occhio è curioso, i miei riflessi rapidi, ma tutto volto alla scoperta dell’unicità del soggetto che ho davanti. Ho recentemente avuto il privilegio di catturare un soggetto che era insolitamente silenzioso, ma dominava il set con la sua presenza imponente. Man mano che ho appreso di più su Ludmilla, sono stato affascinato e ispirato a progettare una storia d’Arte Fotografica interamente intorno a lei, un tributo che ho chiamato “ThroughHerEyes – TimelessStrength”. È stato un viaggio straordinario in cui è emersa una visione di pura forza”. Ludmilla è quindi contemporaneamente figlia, moglie, madre, modella, lavoratrice, ed è assorta e distaccata, a volte triste e pensierosa, ma anche forte, sicura di sé e trionfante. È spirito indipendente, al centro della vita sociale e familiare, in dialogo con il suo io interiore e con il proprio spazio. Vadukul dimostra che la donna è un caleidoscopio infinito di prospettive e mondi diversi, un femminile infinito che non può essere semplificato in un’unica angolatura.

Il progetto artistico “ThroughHerEyes- TimelessStrength” nasce nel 2021, quando in occasione dello shooting per la Zero Collection di Roberto Cavalli, Vadukul incontrò Ludmilla, una delle modelle del cast. Max ne rimase folgorato: “Lei era diversa, davvero diversa. Aveva una storia ed un passato; una forza reale ed io ho iniziato a fotografarla più e più volte. Infatti, sentii di aver trovato qualcuno che può creare delle forti immagini Vadukul. Volevo creare un progetto di arte con lei”, afferma il fotografo. Simona Petrozzi, presidente di Terziario Donna Confcommercio Roma, spiega a sua volta che ha deciso di patrocinare questa mostra “anche per il positivo rapporto che mi lega alla top model Ludmila Voronkina con la quale condivido la passione per la lingua e letteratura russa, essendo io laureata in lingua russa ed essendo Ludmila metà russa e metà ucraina. Credo poi che questa mostra sia un forte messaggio di pace, vista la sua doppia cittadinanza”. “Come Terziario Donna Confcommercio Roma – aggiunge Petrozzi – patrociniamo sempre le iniziative che mettono al centro la donna nelle sue dimensioni caleidoscopiche e più colorate ed interessanti come donna, mamma, moglie, compagna, imprenditrice e lavoratrice. Gli scatti di Max Vadukul, uno dei fotografi contemporanei più famosi al mondo, è la bellezza di Ludmila incarnano al meglio questa ricchezza del femminile. La donna che lavora, produce, investe, lotta per raggiungere le dimensioni apicali che giustamente merita ma che non perde mai la propria dolcezza, la propria femminilità, il dono unico della maternità. Tutto ciò è in linea perfetta con il progetto #FuturoSicuro che come Terziario Donna Confcommercio Roma abbiamo recentemente lanciato e che propone politiche e strumenti urgenti e concreti per tutelare e valorizzare le donne nella loro dimensione familiare e professionale”.

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