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Attualità

Coltivava marjuana sul terrazzo di casa

Giuliano Russo

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Guardia di finanza. Roma Tor Cervara. Arrestata pusher

Rinvenuti 5 chili di “erba”, ovuli di hashish e 12.000 euro in contanti

Dal produttore al consumatore. Senza intermediari, una donna di Tor Cervara, periferia est di Roma, provvedeva, in completa autonomia, alla coltivazione e allo spaccio di marijuana. Nell’abitazione della 55enne, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma guidati dal tenente Giuliano Russo, hanno rinvenuto una piantagione di cannabis e 12.000 euro in contanti nascosti sotto un materasso…

Guardia di finanza. Roma Tor Cervara. Arrestata pusher
Rinvenuti 5 chili di “erba”, ovuli di hashish e 12.000 euro in contanti

Dal produttore al consumatore. Senza intermediari, una donna di Tor Cervara, periferia est di Roma, provvedeva, in completa autonomia, alla coltivazione e allo spaccio di marijuana. Nell’abitazione della 55enne, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma guidati dal tenente Giuliano Russo, hanno rinvenuto una piantagione di cannabis e 12.000 euro in contanti nascosti sotto un materasso.

“Più volte – dichiarano gli abitanti della zona – abbiamo sollecitato i controlli e l’intervento delle forze dell’ordine e denunciato l’abbandono del quartiere e il losco mercato che avviene nei suoi parchi”.

Agli occhi di una pattuglia di “Baschi Verdi”, impegnati in un servizio di controllo del territorio – forse anche a seguito delle richieste degli abitanti – non è sfuggita, in un parco della zona, la presenza di giovanissimi in attesa impaziente. Agli agenti è bastato poco per capire che la “fata turchina” era un’efficientissima pusher che abitava nelle vicinanze. La donna, raccolti gli ordini, si recava a casa e si approvvigionava delle dosi strettamente necessarie per soddisfare la domanda degli adolescenti in cerca di sballo.

Immediatamente è scattata la perquisizione della sua abitazione che ha permesso di rinvenire ben 15 piante di canapa, diversi ovuli di resina d’hashish di provenienza estera, migliaia di involucri utili al confezionamento delle dosi e tutto il materiale necessario per la coltivazione, oltre al contante, provento presunto dell’attività illecita.

“Tra i ragazzi è conosciutissima – ci rivelano alcuni adolescenti – molti sapevano e sanno della sua attività che ormai dura da anni nella zona”.

Gli ovuli rinvenuti saranno sottoposti ad analisi di laboratorio, ma stando alla quantità, alla sospetta provenienza e all’esperienza degli agenti, il principio attivo presente dovrebbe essere tale da consentire la preparazione di almeno 3.000 dosi.

I presenti ci raccontano che la 55enne, incensurata, si è complimentata con i militari, in particolare con il tenente Giuliano Russo, al quale avrebbe confidato che, nei suoi trent’anni di “onorata” attività, era la prima volta che veniva colta con le “mani nel sacco”.

Stando anche alle immagini che lei stessa pubblicava sulla rete, la donna era una vera esperta del settore, tanto da dispensare consigli utili per coloro che volevano provvedere in proprio alla coltivazione di marijuana.  

La pusher, dopo aver trascorso la notte presso gli uffici del Gruppo Pronto Impiego, è stata giudicata con rito direttissimo per i reati di coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti. Ma, con grande delusione degli abitanti del quartiere, sembra sia stata condannata al solo obbligo di firma. Possono gioire, invece, gli aspiranti coltivatori della rete che potranno ancora contare sui consigli del loro mentore.

Segreteria/relazioni e promozioni. Diplomato all'Istituto Cinematografico con competenze nel settore della ripresa e del montaggio, esperto di pesca. Ma la passione vera sono i motori, moto in particolare. Abile tessitore di reti sociali.

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Attualità

Festa del Lavoro e Festa della Mamma, un dialogo difficile

Maggio accosta queste due ricorrenze che fanno segnare un ritardo strutturale e culturale

Gloria Gualandi

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Maggio è mese di feste ricche di spunti culturali: il quinto mese dell’anno si apre infatti con la Festa del Lavoro, una ricorrenza molto diffusa in giro per il mondo e meritevole di un approfondimento visto che nella stessa data convergono anche altre celebrazioni in diversi Paesi. Poi la seconda domenica di maggio è dedicata – in Italia e non solo – alla persona più speciale di ogni famiglia: la Mamma.

Proviamo ad accostare questi due temi, ed ecco il quadro della donna al lavoro: abitiamo nel Paese in cui il tasso di occupazione femminile è il più basso d’Europa (55%) e la situazione delle mamme lavoratrici è persino più complessa, considerando che rispetto agli obiettivi dell’Agenda Europea 2030 siamo piuttosto indietro. Per capire come stanno realmente andando le cose e come muoversi al meglio nell’ambiente, la divisione del Labor del Network nazionale di professionisti Partner d’Impresa ha presentato un vademecum per punti sugli strumenti fiscali attualmente a disposizione dell’imprenditore e alcuni consigli su strategie di Welfare. le mamme in azienda rappresentano una risorsa indiscussa per le skills acquisite. Un quadro nazionale che non si confronta con i dati connessi al plus valore che le mamme possono portare in azienda da più punti di vista.

“Innanzitutto va considerato che il primo figlio si fa mediamente sempre più tardi – spiega in un articolo Laura Pozzi, Consulente del lavoro di Partner d’Impresa – intorno ai 33 anni e si parla di gravidanze fino ai 45 anni – dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro”. “Ciò significa – spiega ancora – che le neomadri di oggi sono sempre di più figure aziendali senior. Inoltre, è comprovato che la maternità sviluppi specifiche soft skills, tra cui una maggiore empatia e competenze relazionali”.

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Attualità

Sicilia vacanti Il primo album di Alessandro D’Andrea Calandra

Redazione Foritalynews

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S’intitola “Sicilia vacanti” il primo album dell’agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra che con questo lp si affaccia nel modo discografico italiano. Lo fa con un disco scritto in dialetto, dando libero sfogo allo stile musicale che meglio definisce la sua terra natia. Un genere ethno-folk che risente della tradizione culturale siciliana, affondando le radici in un passato remoto fatto di storie da raccontare.

Storie vissute, ascoltate e che, nelle tracce di Sicilia vacanti, diventano quadri cangianti dai colori speziati, spargendo profumi antichi. Pregni di sapori atti a contraddistinguere un’epoca. Storie di immigrazione, di viaggi, di coraggio, di persone che affrontano disavventure ritrovando la loro terra o combattendo per essa.

I brani del nuovo album di Alessandro D’Andrea Calandra danno voce alle persone che nella sua Sicilia hanno vissuto e lottato in questi frangenti musicali. “Sicilia vacanti”; “Èuno”; “L’Isola di Allah”; “Danza saracina chista sira!”; “Federicu (gioia di lu munnu)”; “L’avemooh hoonkya dance”; “Cumpagna Luna”; “Cori fa’ la vovò”; “Si ‘u munnu fussi amuri”; “Cugliemuli sti spichi!” sono la tracklist di un “progetto d’amore”.

Le parole intersecano una musica soave ed etnica, capace di far viaggiare la mente dell’ascoltatore in quei meandri storici. Ci si addentra negli orizzonti dispersi di un passato lontano. Palermo, Agrigento, l’impero bizantino, i Saraceni. Immagini storiche che descrivono un mosaico di suoni pronto ad ergersi difronte a noi mostrando la realtà di un popolo caparbio. Un popolo fiero che ha messo le sue radici in quel tempo e che in quelle immagini rivede sé stesso.

Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Sicilia vacanti”. Un disco inedito fatto di canzoni che, prese nel loro insieme, diventano le splendide figure di unico quadro dipinto a mano dall’artista.

Segui Alessandro D’Andrea Calandra su FB / IG / TT / YT

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Attualità

Primavera, e la moda torna a scegliere il fiore

Da millenni l’abito femminile ha fatto proprio in varie forme questo delicato decoro

Gloria Gualandi

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I vestiti a fiori tornano protagonisti dei look di stagione. Lo segnala Elle, che parla di charme in boccio. Spiega che i vestiti ultra bouquet vanno arricchiti con camperos, tweed e accessori infiorettati a dovere.

La tendenza floreale della moda Primavera Estate sboccia sulle passerelle in uno spettro ampissimo che va dagli abiti stampati – come quello con gonna a corolla di Dior o la creazione Comme des Garçons – all’anturium dress di Loewe in cui l’abito è il fiore stesso. E poi – racconta ancora Elle – ecco vestiti con ricami e applicazioni floreali 3D dal rosso Bottega Veneta al nude dress in stile primavera botticelliana di Acne Studios fino ai boccioli décor che fioriscono sulle tote bag Prada: le collezioni Primavera Estate sulle passerelle interpretano cosi la tendenza floreale.

Guardando indietro nel tempo – come invita a fare dal canto suo Harper Bazaar – la tendenza a integrare i fiori di tessuto nel proprio guardaroba proviene dall’antico Oriente: 1500 anni fa le donne cinesi che frequentavano il Palazzo Imperiale si agghindavano i capelli con preziosi fiori in seta, poi la moda passò alla nobiltà cinese, al Giappone, alla Corea e, infine, grazie all’apertura di nuove rotte mercantili, approdò anche in Occidente. In Italia dei fiori di seta si iniziano ad avere tracce a partire dal XII secolo. Da qui viaggiarono per tutta Europa per poi mettere radici in Francia, prima di tornare a migrare verso l’Inghilterra e poi l’America. Per un po’ di tempo se ne persero le tracce, finché le rosette non iniziarono a comparire sulle scarpe della nobiltà del XVI e XVII secolo, quando l’aristocrazia le accompagnò con fiocchi e nastri sgargianti per decorare l’allacciatura. Godettero poi di un periodo particolarmente florido in età vittoriana, verso la fine del 1800: drammatici e intrisi di una bellezza decadente, i fiori di seta, soprattutto se tinti di nero, si sposarono bene con le atmosfere cupe del tempo e con la moda gotica che iniziò a mettere radici.

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