Connect with us

Benessere

Lo yoga della risata! Per sorridere, ma anche per guarire

Monica Splendori

Pubblicato

il

Partecipando casualmente ad una serata dello yoga della risata, basta poco per capire, che è molto più social dei social. Se si è curiosi, ma troppo razionali devi andarci più volte  per conoscere il senso. È un misto tra yoga, e risata. Cosa c’entra lo yoga? La ragione deriva dal fatto che si combinano esercizi di respirazione yogica di pranayama, ossia esercizi di respirazione diaframmatica ( aumento dell’ossigenazione )in posizioni di stretching e la risata non mediata da uno stimolo, ma forzata.

Serve coordinazione, ma anche lasciarsi andare per buttarsi alle spalle pensieri e stress: meditare e ridere dunque, oppure ridere meditando. Sembra impossibile, ma non lo è . Uno studio scientifico ha dimostrato che il cervello non riconosce la risata spontanea da una indotta ( provocata) e i benefici di benessere fisiologico e psicologico che ne derivano sono gli stessi. Questo metodo è stato introdotto dal medico indiano Dr. Mandan Katariae si è rapidamente diffuso in 65 paesi al mondo. Il suo messaggio è che “Ridere non conosce confini, non fa distinzione tra razza e sesso o colore; è un linguaggio universale”.

TUTTI IN CERCHIO

Eccoci all’evento. È lunedi sera, a Bussolengo in una stanza con Ernesto e Graziella nominati teacher dal dottor Kataria, due persone che donano gratuitamente cio’ che hanno imparato ed ancora apprendono nei corsi su questa pratica. Si è  tutti in cerchio per iniziare lo yoga della risata. Un clima surreale, di quelli che “E adesso che succede?”. Come se in un qualsiasi istante potesse uscire un coniglio dal cilindro. Tutti in cerchio, dapprima una spiegazione da parte del teacher, una presentazione breve, una immaginaria liberazione dei nostri pregiudizi e poi i primi esercizi per capire quei movimenti che servono a lasciarsi andare.

E mentre li fai, ti viene da pensare “Non ci riuscirò mai” oppure “Perché lo sto facendo?”. Ci provi, vergognandoti. Perché anche se puoi abbattere il tuo scetticismo, è molto più difficile abbattere la tua timidezza che, talvolta è una bestia nera. Un limite, se vogliamo: ma i limiti – vien da pensare – non sono fatti necessariamente per essere superati. A volte sono fatti anche solo per essere conosciuti. Il top? Finire sotto quel telo circolare, in mezzo a tutti: ficcare la testa nel buco, girare su se stessi, dire il proprio nome e ridere.

Oppure far ridere lo specchio che è uno del gruppo di fronte al provetto pagliaccio. Ogni aspetto era sincronizzato. Il metodo della respirazione, la postura e gli esercizi. Ma la cosa straordinaria, probabilmente, è la respirazione legata alla risata. Si direbbe che è naturale. Lo è? Un po’ sì e un po’ no. Serve coordinazione, ma serve anche lasciarsi andare per lasciarsi alle spalle pensieri e stress: meditare e ridere dunque, oppure ridere meditando. Sembra impossibile, ma non lo è. Soprattutto ridere dieci minuti consecutivi,e il giorno dopo, ti senti come quella volta in cui inizi a fare un corso di ballo e ti viene da ripetere quei passi per strada. Così provi a ridere in macchina, a ripetere quelle parole. “Molto bene, molto bene, yeah”. E via di risata.

Il teacher ti suggerisce di farlo alle sette del mattino quando vai  al lavoro e se ti accosti a persone, ti sembra ti guardino come matta, vorresti rispondere non sono pazza e che, quella cosa l’avevo imparata allo yoga della risata. Ma no, conviene lasciar stare: hai sconfitto lo scetticismo, non la timidezza. Una cosa è certa dopo lo yoga se soffri di difficoltà all’addormentamento, quella notte dormi, vuoi per l’aumento delle endorfine, o dell’ossitocina, serotonina o per la diminuzione del cortisolo l’ormone dello stress, ma torni a casa felice. Insomma ridere insieme fa bene e la felicità è contagiosa.“ Ridi che ti passa” , “ il riso fa buon sangue” “ Ridere allunga la vita”: la saggezza popolare sostiene ciò che è stato dimostrato scientificamente.  Concludendo, lo yoga della risata oggi come oggi viene utilizzato anche con gli ammalati oncologici, Alzheimer,e nell’ultimo, ma non meno importante luogo anche proposto nelle parrocchie per i giovani, come aggregante social.

In una terra straniera, la storia della vita le segnò il cuore di donna bambina, e volle scrivere per lui. In questo modo ha potuto, voluto raccontare, per far sentire a chi fosse disposto ad ascoltare, quello che aveva vissuto, visto, fatto, assieme ad altri uomini donne, attraverso la sua voce. Monica Splendori è nata a Bussolengo (Verona) il 22/giugno/1964, laureata magistrale in scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione e in scienze dei servizi giuridici a Verona

Continua la lettura
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Benessere

Prevenzione fattore chiave per la salute delle donne

Aversa (Lugano): non sono ancora abbastanza le donne che si sottopongono di propria iniziativa ai vari screening per cancro

Gloria Gualandi

Pubblicato

il

Nonostante la prevenzione sia un fattore chiave per la salvaguardia della salute femminile, la maggior parte delle donne non si sottopone spontaneamente a screening per cancro, malattie cardiache, diabete o malattie o infezioni sessualmente trasmissibili. Lo sostengono diversi studi di ricerca internazionale in ambito sanità. Lo conferma Giuseppe Aversa, direttore amministrativo di Studio Ginecologico luganese per la parte che gli compete, puramente statistica e gestionale.

Per esperienze vissute, lo stesso Aversa ha potuto constatare come la diagnosi precoce della malattia “costituisca una differenza fondamentale nella durata della vita e nella qualità della vita delle donne”. Quando devono scegliere tra l’assistenza sanitaria per sé stesse e la ricerca di un bene non prioritario, o addirittura godersi una vacanza, è probabile che diano la priorità alla seconda. In Svizzera fortunatamente, a partire dai 50 anni di vita, per le donne, è previsto uno screening mammografico gratuito ogni due anni, cosa fondamentale per la prevenzione (solo per il seno). “Quindi i politici, nel settore della sanità e della spesa pubblica, devono considerare l’assistenza preventiva come parte di un insieme multidimensionale e reciprocamente dipendente di fattori che dovrebbero essere affrontati insieme”.

Aversa – che ha lavorato per società multinazionali in campi molto diversi, dal trading al Family Office e appunto al settore medico sanitario dove opera attualmente – conferma che i dati raccolti si basano sull’indagine di diverse dimensioni interconnesse. I criteri considerati sono in linea con gli indicatori globali di salute e benessere individuatati dall’OMS come parte degli Obiettivi di sviluppo sostenibile”. I dati dimostrano però evidentemente come le donne spesso sottovalutino, per condizioni economiche e sociali difficili, la loro salute incorrendo poi in possibili gravi problemi.

Come qualsiasi medico specialista in materia potrebbe confermare, nel loro insieme possono determinare fino all’80% delle variazioni nelle aspettative di vita delle donne stesse, miglioramenti in alcune o in tutte le dimensioni comportano infatti maggiore aspettativa di vita alla nascita.

Continua la lettura

Benessere

Le fibre: davvero molto preziose per il nostro organismo

Lo spiega Massimiliano Varriale, proctologo, chirurgo del Sandro Pertini di Roma

Redazione Foritalynews

Pubblicato

il

Le fibre sono la componente in cellulosa delle piante: quelle alimentari, in particolare, sono le componenti in cellulosa presenti variabilmente, all’interno dei vegetali commestibili. Costituiscono la parte inassimilabile del vegetale ingerito. Nell’apparato digerente umano, infatti, non essendo presente come per quello dei ruminanti l’enzima capace di scindere la cellulosa, le fibre transitano senza essere assimilate e senza fornirci calorie o altre sostanze nutritive. Per questo, in fisiologia umana, si identifica come fibra la parte degli alimenti vegetali che non viene degradata dagli enzimi digestivi.
Sembrerebbe quindi che le fibre siano nemiche del nostro organismo, tutt’altro! Esse, se usate oculatamente e dosate su ogni persona, non provocano affatto danni, anzi, come spiega il prof. Massimiliano Varriale, proctologo, chirurgo del Sandro Pertini di Roma: “Le fibre svolgono tre azioni importantissime per il buon funzionamento del nostro apparato digestivo: richiamano acqua, contribuendo ad ammorbidire le feci e a facilitarne il transito; aumentano il volume delle feci, stimolando la motilità intestinale e favorendo l’evacuazione; puliscono a fondo le pareti intestinali, come fossero una scopa di saggina”.

Tali fattori fanno sì che il tempo di stasi della massa fecale sia molto più breve rispetto a chi ha una dieta priva o povera di fibre, favorendo conseguentemente una più rapida espulsione dei prodotti di scarto, delle tossine e un minor contatto di prodotti dannosi con la mucosa intestinale. Tutto ciò aiuta anche nella prevenzione dei tumori della parte finale dell’intestino. Diverse ricerche stabiliscono la necessità di 25-30 grammi giornalieri, ma senza stare a fare strani calcoli, diciamo che una buona introduzione di verdura e frutta ci garantirà la quota.

“Un’ottima fonte di fibre è costituita – spiega Varriale – dai cereali integrali, dalla frutta secca e dai legumi, oltre che da frutta e verdura. Le fibre alimentari sono da preferire alle fibre pronte da acquistare in farmacia: le bustine contenenti fibre estratte chissà come e pagate a caro prezzo non sono in alcun modo migliori di una bella insalata fresca o di una bella porzione di frutta!”

È evidente che, purtroppo, il nostro organismo non è più abituato a lavorare in certe condizioni. Immettendo sempre di più prodotti confezionati, ricchi di zuccheri raffinati, e tanti prodotti carnei, contribuiamo a far sì che il nostro apparato digestivo si “dimentichi” del beneficio di questi spazzini naturali.

Chi ha problemi di stipsi deve necessariamente inserire nella propria alimentazione il giusto apporto di fibre cominciando con dosi minime, per poi proseguire gradualmente e annotando le varie conseguenze fisiche che questa reintroduzione susciterà. Anche per chi non abbia particolari problemi di stitichezza, quando e se ci si renda conto di consumare poca frutta e verdura, si dovrebbe cominciare a porre gradualmente rimedio.
Una volta arrivati, poco per volta, al giusto regime di consumo, come si potrà comporre un pasto ben bilanciato? Alcuni consigli ancora da Varriale: “Introdurre nella dieta un pasto di legumi, bilanciato con cereali per avere il giusto apporto di proteine, almeno tre volte a settimana, poi iniziare con dei passati, per evitare che la buccia, dei fagioli in particolare, ricca di fibre ma per alcuni indigesta, possa creare gonfiori, soprattutto se associamo i legumi ad altre proteine animali o a frutta. Sono da prediligere cereali integrali in chicchi alternandoli alla solita pasta: se proprio non ci piace il gusto, proviamo con chicchi decorticati o perlati, sebbene in quest’ultimo caso le fibre siano in quantità minore”.
“E’ bene poi consumare come spuntino – conclude l’esperto – carote, sedani e finocchi, ma anche frutta secca e semi oleosi, fonti di vitamine e grassi polinsaturi. Grazie a tali semplici accorgimenti si potrà rapidamente raggiungere un consumo ottimale di fibre che, a catena, genererà una serie di benefici difficilmente raggiungibili consumando snack pronti, pasti precotti o prodotti da farmacia”.

Continua la lettura

Benessere

Quando il vino diventa evento e promozione culturale

D.Wine, evento esperienziale di enogastronomia, divertimento, conoscenza, socializzazione, business e arte

Gloria Gualandi

Pubblicato

il

Il vino ha un ruolo sociale importante. E’ un’emozione che non si ferma alle Fiere e alle degustazioni di promozione di questa vera e propria eccellenza mondiale italiana, ma ora diventa anche evento. Tutto nasce da questa idea di base che pian piano prende la forma di after work itinerante, dedicato appunto al mondo del vino, che coniuga con successo intrattenimento ed enologia.

Incontrando D.Wine si esplorano queste nuove frontiere, l’idea innovativa è stata quella di partire dal settore eventi fino ad arrivare ad un’enoteca online, che è di fatto  un’opportunità per scoprire il mondo dell’enogastronomia e della cultura in genere, ma anche dell’arte, della musica, del design, della moda, della bellezza, del benessere, dello sport e altro ancora attraverso esperienze sempre diverse. La scelta mirata ed efficace di D.Wine è quindi quella di coinvolgere le persone con percorsi degustativi e sensoriali divertenti e insieme consapevoli.

D.Wine nasce dalla passione per il vino e appunto dall’amore per la cultura in ogni sua forma. Oggi rappresenta un punto di riferimento e d’interazione per diverse realtà soprattutto Made in Italy, garantendo al pubblico molteplici opportunità, che spaziano dal divertimento alla conoscenza, dalla socializzazione al business, alla cultura. I suoi fondatori, Michele con un solido background di importanti esperienze nel settore intrattenimento e Genny che punta sulla sua creatività, sono stati pionieri nel riconoscere questi aspetti complessivi del vino,  rendendolo elemento fashion attraverso le caratteristiche di tradizione, qualità e iconicità che ormai lo contraddistinguono.

I protagonisti spiegano che allo stato attuale realizzano winevents tematici unici per il pubblico anche in occasione di eventi sartoriali per privati ed aziende come After-work, Wine dinner e light wine dinner, Wine digital Exp, Tasting, Outdoor wine events, Wineries tour,  Corporate/private wine exp (blind events, team building, challenge) Smarter wine exp (easy accademy) ed  Emotional D.Wine box

Continua la lettura
Advertisement

Facebook

Tweets

Siti partner

I più letti