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Economia

La BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo raddoppia su Roma

Inaugurata la nuova filiale allestita in Salita de’ Crescenzi, tra Pantheon e Piazza Navona

Redazione Foritalynews

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La BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo raddoppia: aperta la seconda filiale a Roma. Inaugurata recentemente, con un evento molto partecipato, la sede posta in Salita de’ Crescenzi, tra il Pantheon e Piazza Navona, proprio davanti a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica.

Con questa seconda apertura romana, dopo quella in Via Gadames in Zona Libia, la Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani e del Tuscolo consolida la sua presenza sul territorio di competenza: “L’apertura al Pantheon ci permette di offrire servizi migliori – commenta il direttore generale, Francesco Manganaro -. Siamo una Banca di prossimità, vicina ai bisogni dei propri clienti anche in una grande città come Roma”.

A Palazzo Ferrajoli, nel corso del ricevimento in occasione dell’inaugurazione della nuova filiale, il presidente dell’Istituto di credito cooperativo Domenico Caporicci, il direttore generale Francesco Manganaro e tutto il Consiglio di Amministrazione hanno festeggiato l’importante traguardo insieme a rappresentanti delle Istituzioni, come Alessandro Onorato, Assessore del Comune di Roma con delega anche ai grandi eventi; Daniele Leodori, presidente della Regione Lazio; i senatori Bruno Astorre e Marco Silvestroni; l’onorevole Carla Ruocco, già Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulle Banche e l’europarlamentare Alessandra Mussolini. Tra i numerosi ospiti anche Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse e Mons. Pierangelo Pedretti, Prelato Segretario del Vicariato di Roma che ha impartito una speciale benedizione agli intervenuti.“La banca del territorio è una ricchezza inestimabile – ha spiegato l’on. Carla Ruocco – che permette a tutti i cittadini di usufruire in prossimità dei servizi bancari in istituti che possano seguirli e farli crescere perché vicini a loro”. Profilo aziendale.

La Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani e del Tuscolo – con sede legale a Rocca Priora e sede direzionale a Castel Gandolfo – ha 13 filiali sui territori di competenza. Dagli ultimi dati, riferiti al 30 settembre 2022, presenta 4427 soci, con circa 30mila clienti. In dettaglio le masse amministrate ammontano a 981.482 mila euro con una raccolta totale di 558.904 mila euro – di cui 505.120 mila euro di raccolta diretta e 53.784 mila euro di raccolta indiretta – e impieghi totali per 422.578 mila euro. L’attivo totale è pari a 721.002 mila euro con un patrimonio netto di 44.754 mila euro mentre il saldo di bilancio degli impieghi creditizi verso clientela ammonta a 425.457 mila euro, con 25.840 mila euro di crediti non performing.

“A livello reddituale – approfondisce il direttore generale Manganaro – negli ultimi due esercizi la banca ha registrato sempre un utile di esercizio pari ad almeno 4 milioni di euro, e le previsioni di chiusura dell’esercizio in corso permettono di prevedere di raggiungere un risultato economico anche superiore a quanto ottenuto in passato”.

Economia

Inarsind: dall’Assemblea continuità e compattezza

Eletti ieri per acclamazione i membri del CD nazionale per il quadriennio 2023-2027

Redazione Foritalynews

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Un forte segnale di continuità e compattezza è venuto ieri, 21 settembre, dall’ Assemblea elettiva tenutasi a Roma per eleggere il nuovo CD di Inarsind.

L’Associazione di rappresentanza e tutela di Ingegneri e Architetti liberi professionisti ha confermato i vertici mantenendo nel ruolo presidente, vicepresidente e segretario nazionale: per il quadriennio 2023-2027 sono stati infatti eletti per acclamazione: Carmelo Russo (CT ) presidente, Marco Becucci (AR) segretario, Ruggero Frusca (BS) tesoriere, Mauro Iacumin (UD) vice presidente, Antonio Florio (VV) consigliere, Sergio Myallonnier (BG) consigliere e Francesco Misceo (BA) consigliere.

“Tutto questo ci darà ancora più forza – afferma in proposito il presidente nazionale Russo – per portare avanti le tante azioni sindacali, le iniziative e le innovazioni che Inarsind propone ogni giorno a supporto degli ingegneri e architetti liberi professionisti: sono convinto che sapremo proseguire il cammino che da più di 70 anni ci unisce e contraddistingue”.

“Inarsind – conclude Russo – non farà mai mancare i propri contributi in occasione della partecipazione a iniziative e ai tavoli di interesse, a tutela dei Liberi Professionisti che rappresentiamo”.

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Economia

ll Codice dei Contratti Pubblici deve essere urgentemente modificato

ALA – ASSOARCHITETTI, ANTEC, ASSO Ingegneri e Architetti, INARSIND, Associazioni di Liberi Professionisti tutte aderenti a CONFPROFESSIONI continuano a chiederlo con forza

Redazione Foritalynews

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“Così com’è attualmente strutturato, il D.Lgsv 36/2023 ormai in vigore dallo scorso luglio – spiegano – rappresenta, per la presenza di diverse difficoltà che alcune norme impongono, una forma discriminazione nei confronti dei tecnici liberi professionisti”.
Circa il periodo di validità del curriculum professionale, in particolare, occorre emendare quanto previsto dal comma 11 dell’art. 100, per le procedure di aggiudicazione dei servizi di architettura e ingegneria, che limita al triennio precedente a quello di indizione della procedura di gara, il possesso di un fatturato globale non superiore al doppio del valore stimato dell’appalto. Si tratta di una limitazione ingiustificatamente restrittiva anche perché non prevede la possibilità di poter far valere contratti analoghi a quello in affidamento, svolti a favore di soggetti privati (con conseguente svilimento dei curricula)”.

Secondo le Associazioni si tratta inoltre, di una prescrizione che rischia di turbare il libero mercato e la concorrenza dei servizi professionali, in quanto riserva soltanto a pochi grandi studi iperspecializzati, la possibilità di possedere, per il breve triennio ammesso all’esame, contemporaneamente la referenza dell’importo del fatturato e la sua specifica attribuzione alle categorie classi di opere in gara. Non si comprende quale vantaggio ci sia per la P.A. nell’imporre le restrittive limitazioni in questione, limitazioni che anzi si presentano contrarie al suo interesse, che è quello di ricorrere ad ampie rose di professionisti qualificati, in grado di possedere esperienze ben più estese di un triennio.
Inoltre appare discriminatoria nei confronti dei Liberi Professionisti anche la loro esclusione in via preliminare e ordinaria dall’incarico di Direzione dei Lavori (art.114, comma 6) dove il ricorso a professionisti esterni è limitato ai casi in cui le S.A. non dispongano delle competenze o del personale necessario ovvero nel caso di lavori complessi o che richiedano professionalità specifiche, ovvero qualora la stazione appaltante non sia una amministrazione pubblica, l’incarico è affidato con le modalità previste dal codice.

Analogamente dicasi per le attività di collaudo per le quali (art.116, comma 4) il ricorso a professionisti esterni è limitato ai casi di accertata carenza nell’organico della stazione appaltante, oppure di altre amministrazioni pubbliche, o nei casi di particolare complessità tecnica, la stazione appaltante affida l’incarico con le modalità previste dal codice. Peraltro, oltre che discriminatorie, le norme sopracitate mostrano di trascurare la ormai acclarata carenza di organico degli uffici della P.A.
Occorre anche ripensare l’attuale D.M. 17/06/2016 (“Decreto parametri”) e renderlo capace di coprire tutti i settori interessati dai servizi di ingegneria e architettura, oltre che adeguarlo a quanto richiesto dai contenuti previsti dal Codice per il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica. In proposito, tra l’altro, c’è da dire che avere mantenuto la stessa dicitura – PFTE – per un livello di progettazione che nella sua nuova veste comprende ben più numerose ed onerose prestazioni potrebbe indurre – come pure ha indotto – nel caso di affidamento all’esterno, a sottovalutarne i conseguenti compensi, con grave danno per la completezza e la qualità del progetto, prima che per i liberi professionisti incaricati.

Altro argomento cruciale è l’appalto integrato. “Dobbiamo in proposito rilevare – si spiega ancora – l’evidente sfiducia che il Codice pone sulla centralità del progetto e la sottovalutazione del contributo dei liberi professionisti, avendo decisamente puntato sull’Appalto Integrato. Ciò appare anche un evidente segnale di un’amministrazione pubblica che, nel suo complesso, sottovaluta anche sé stessa, avendo smarrito coscienza del proprio ruolo guida”. Questo per sottolineare un’ulteriore necessità di modifica, che riguarda la possibilità – oggi prevista dal Codice – di procedere all’affidamento all’appaltatore e il conseguente subappalto dei servizi di ingegneria e architettura. Un meccanismo attraverso il quale si alimenta una sorta di distorsione all’interno dei rapporti di lavoro e s’ingenerano ribassi a cascata, con esiti incerti per la qualità della progettazione.
Questo sistema vanifica tutte le procedure di selezione trasparente per l’affidamento degli incarichi professionali previste dalla legge, rinviandone le scelte alla discrezionalità esclusiva dell’appaltatore.
Circa il conflitto tra Codice dei Contratti e Parametri di Riferimento, in merito ai ribassi praticabili sui Parametri, nella sede di attribuzione degli incarichi occorre eliminare il conflitto tra il Codice dei Contratti, che prevede il ribasso sul compenso posto a base di gara e la legge sull’Equo Compenso (n. 49 del 21 aprile 2023) che impone il rispetto integrale dei parametri.
È da eliminare dal testo del Codice dei Contratti qualsiasi possibilità – anche eccezionale – di prestazioni a titolo gratuito, di cui, peraltro, la legge n. 49 prevede la nullità.

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Economia

Inarsind al Demanio: si faccia chiarezza su progettazione immobili pubblici scolastici

L’Associazione di rappresentanza di Architetti e Ingegneri liberi professionisti scrive un nota con richiesta di chiarimento all’Ente

Redazione Foritalynews

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Nel mese scorso è stata data notizia dell’avviso – riservato alle Province e le Città metropolitane delle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria – con il quale l’Agenzia del Demanio mette a disposizione gratuitamente le competenze della Struttura per la progettazione prestazione di servizi di ingegneria e architettura e assistenza tecnica da effettuare sugli immobili pubblici ad uso scolastico di competenza. L’avviso è omnicomprensivo dal momento che prevede attività di progettazione e direzione lavori, ma anche assistenza tecnica per le Amministrazioni Locali.

Su questo tema interviene Inarsind, che rappresenta e tutela ingegneri e architetti liberi professionisti: “Stupisce – dichiara infatti in proposito il presidente dell’associazione Carmelo Russo – che a fronte della disponibilità ad eseguire gratuitamente la progettazione, sul sito dell’Agenzia siano pubblicati numerosissimi bandi per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura. Appare contraddittorio quindi che da una parte si dia disponibilità a progettare gratuitamente le scuole e, dall’altra, si propongano affidamenti all’esterno per immobile di diretta gestione dell’Agenzia”.
“Per questo – spiega ancora Russo – abbiamo inviato al Demanio una nota con la quale auspichiamo che la sua attività si limiti alla ricognizione delle necessità delle Amministrazioni Locali per poi renderle occasioni di lavoro a mezzo delle procedure previste dalla normativa vigente”.

Tutto questo anche perché giungono all’Associazione Sindacale di Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti note di sorpresa e di scontento, di iscritti e non, nell’apprendere notizia dell’Avviso citato che, se avesse la finalità di redigere “in house” e “gratuitamente” le progettazioni di cui le Amministrazioni Locali necessitano, secondo i professionisti del settore rischierebbe di sottrarre loro non poche possibilità di lavoro, specie in un’area, quella del sud Italia, che spesso ne riserva già poche.

Nella nota, Inarsind ricorda come “in occasione della riunione della Cabina di regia PNRR, il Presidente di Confprofessioni – della quale Inarsind stessa fa parte – Gaetano Stella, ha affermato che le competenze dei professionisti possono contribuire all’attuazione di investimenti altamente innovativi ma anche per aiutare la PA a utilizzare al meglio le risorse europee, aggiungendo che occorre quindi ricreare un ambiente più favorevole nella cooperazione tra pubblica amministrazione, enti locali e il comparto dei liberi professionisti che possono far fronte alle stringenti regole europee sui progetti”.
“È con questo spirito – conclude la nota che Inarsind ha inviato al Demanio – che auspichiamo che l’Avviso sopra richiamato sia da intendere come occasione per consentire la ricognizione delle necessità delle Amministrazioni Locali e che di seguito l’Agenzia del Demanio, come peraltro è possibile evincere dalle numerose gare per servizi tecnici riscontrabili sul V/S sito, provveda a renderle occasioni di lavoro a mezzo delle procedure previste dalla normativa vigente”.

Inarsind interviene anche, fuori dalla nota per il Demanio, sul tema dei “Crediti incagliati” del Pnrr e plaude iniziativa della Regione Basilicata. Lo fa affermando che “in seguito al via libera che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio, ha dato alla legge regionale della Regione Basilicata per la circolazione dei crediti fiscali per efficientamento energetico del patrimonio edilizio, eliminando qualsiasi sospetto di incostituzionalità, Inarsind auspica che altre Regioni vorranno seguire un tale modello, capace di dare una risposta al problema dei crediti rimasti incagliati”.

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