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Economia

Inarsind scrive all’Anac: su Pnrr necessaria attenta valutazione

Inarsind scrive all’Anac: su Pnrr necessaria attenta valutazione della Base d’Asta per l’affidamento dei progetti di fattibilità tecnica ed economica degli appalti

Paolo Castiglia

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Inarsid, l’Associazione Sindacale degli Architetti e degli Ingegneri liberi professionisti, con una nota, chiede all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) “di intervenire al fine di chiarire che l’importo da porre a base di gara – per l’affidamento delle progettazioni di fattibilità tecnica ed economica prevista dall’art. 48 del D.L. 77/2021 – con riferimento alle prestazioni previste dal Dm 17 giugno 2016, deve essere attentamente valutato dalle Stazioni Appaltanti senza che le stesse si limitino alla dizione nominale del livello di progettazione, ma lo determinino considerando il reale contenuto richiesto, tenuto conto delle Linee Guida Ministeriali”.

Tutto nasce dal fatto che l’art. 48 del Dl 77/202, in nell’ambito dei provvedimenti previsti per consentire una rapida attuazione del PNRR, ha previsto il ricorso all’appalto integrato – progettazione esecutiva più lavori – sulla base di un progetto di fattibilità tecnica ed economica. “Tuttavia in realtà – si legge nella nota – la corrispondenza con il primo dei tre livelli di progettazione previsti dal Codice – degli Appalti si limita alla semplice definizione perché nel luglio del 2021 il Ministero della mobilità e delle infrastrutture sostenibili ha redatto le Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC (Art. 48, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito nella legge 29 luglio 2021, n. 108), dotando questa specifica attività di progettazione, prevista per il PNRR, da porre a base di un successivo appalto integrato, di specifiche caratteristiche, tanto da averle esplicitate in una corposa documentazione (51 pagine) che conduce, in realtà, ai livelli successivi – e più avanzati – della progettazione”.

“Tutto questo – spiega il testo Inarsind – è avvenuto senza che, di pari passo, fossero associate alle prestazioni richieste dalle linee guida specifici riferimenti al D.M. 17 giugno 2016 che detta i parametri per la valutazione dei compensi per gli architetti e gli ingegneri. Di contro questi ultimi frequentemente, si trovano di fronte a bandi per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria per l’affidamento di Progettazioni dei Fattibilità Tecnica ed Economica (da porre a base di appalti integrati) a cui vengono attribuite prestazione fortemente sottostimate sia per importo che per il tempo previsto per la loro esecuzione”.

Inarsind “pone senza infingimenti l’accento sulla tutela dei legittimi interessi economici dei Liberi Professionisti, ma segnala anche che sottostimare il fattore economico e l’altro non meno importante fattore, quello del tempo da dedicare alla delicatissima fase della progettazione possa portare il Paese verso un insuccesso, compromettendo interventi a cui si attribuisce grande importanza per il suo progresso”.

Vicedirettore di Foritalynews, giornalista professionista, docente di giornalismo all’Università Roma Tre. Autore del libro "Giornalismo come e perché. Dalla 5 w all'inchiesta" (Aracne editore), tra le esperienze precedenti, dal 2006 al 2016, ha lavorato per il quotidiano Il Sole 24 ORE, per il quale ha seguito l’economia dei trasporti per la redazione di Roma.

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Economia

Inarsind: dall’Assemblea continuità e compattezza

Eletti ieri per acclamazione i membri del CD nazionale per il quadriennio 2023-2027

Redazione Foritalynews

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Un forte segnale di continuità e compattezza è venuto ieri, 21 settembre, dall’ Assemblea elettiva tenutasi a Roma per eleggere il nuovo CD di Inarsind.

L’Associazione di rappresentanza e tutela di Ingegneri e Architetti liberi professionisti ha confermato i vertici mantenendo nel ruolo presidente, vicepresidente e segretario nazionale: per il quadriennio 2023-2027 sono stati infatti eletti per acclamazione: Carmelo Russo (CT ) presidente, Marco Becucci (AR) segretario, Ruggero Frusca (BS) tesoriere, Mauro Iacumin (UD) vice presidente, Antonio Florio (VV) consigliere, Sergio Myallonnier (BG) consigliere e Francesco Misceo (BA) consigliere.

“Tutto questo ci darà ancora più forza – afferma in proposito il presidente nazionale Russo – per portare avanti le tante azioni sindacali, le iniziative e le innovazioni che Inarsind propone ogni giorno a supporto degli ingegneri e architetti liberi professionisti: sono convinto che sapremo proseguire il cammino che da più di 70 anni ci unisce e contraddistingue”.

“Inarsind – conclude Russo – non farà mai mancare i propri contributi in occasione della partecipazione a iniziative e ai tavoli di interesse, a tutela dei Liberi Professionisti che rappresentiamo”.

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Economia

ll Codice dei Contratti Pubblici deve essere urgentemente modificato

ALA – ASSOARCHITETTI, ANTEC, ASSO Ingegneri e Architetti, INARSIND, Associazioni di Liberi Professionisti tutte aderenti a CONFPROFESSIONI continuano a chiederlo con forza

Redazione Foritalynews

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“Così com’è attualmente strutturato, il D.Lgsv 36/2023 ormai in vigore dallo scorso luglio – spiegano – rappresenta, per la presenza di diverse difficoltà che alcune norme impongono, una forma discriminazione nei confronti dei tecnici liberi professionisti”.
Circa il periodo di validità del curriculum professionale, in particolare, occorre emendare quanto previsto dal comma 11 dell’art. 100, per le procedure di aggiudicazione dei servizi di architettura e ingegneria, che limita al triennio precedente a quello di indizione della procedura di gara, il possesso di un fatturato globale non superiore al doppio del valore stimato dell’appalto. Si tratta di una limitazione ingiustificatamente restrittiva anche perché non prevede la possibilità di poter far valere contratti analoghi a quello in affidamento, svolti a favore di soggetti privati (con conseguente svilimento dei curricula)”.

Secondo le Associazioni si tratta inoltre, di una prescrizione che rischia di turbare il libero mercato e la concorrenza dei servizi professionali, in quanto riserva soltanto a pochi grandi studi iperspecializzati, la possibilità di possedere, per il breve triennio ammesso all’esame, contemporaneamente la referenza dell’importo del fatturato e la sua specifica attribuzione alle categorie classi di opere in gara. Non si comprende quale vantaggio ci sia per la P.A. nell’imporre le restrittive limitazioni in questione, limitazioni che anzi si presentano contrarie al suo interesse, che è quello di ricorrere ad ampie rose di professionisti qualificati, in grado di possedere esperienze ben più estese di un triennio.
Inoltre appare discriminatoria nei confronti dei Liberi Professionisti anche la loro esclusione in via preliminare e ordinaria dall’incarico di Direzione dei Lavori (art.114, comma 6) dove il ricorso a professionisti esterni è limitato ai casi in cui le S.A. non dispongano delle competenze o del personale necessario ovvero nel caso di lavori complessi o che richiedano professionalità specifiche, ovvero qualora la stazione appaltante non sia una amministrazione pubblica, l’incarico è affidato con le modalità previste dal codice.

Analogamente dicasi per le attività di collaudo per le quali (art.116, comma 4) il ricorso a professionisti esterni è limitato ai casi di accertata carenza nell’organico della stazione appaltante, oppure di altre amministrazioni pubbliche, o nei casi di particolare complessità tecnica, la stazione appaltante affida l’incarico con le modalità previste dal codice. Peraltro, oltre che discriminatorie, le norme sopracitate mostrano di trascurare la ormai acclarata carenza di organico degli uffici della P.A.
Occorre anche ripensare l’attuale D.M. 17/06/2016 (“Decreto parametri”) e renderlo capace di coprire tutti i settori interessati dai servizi di ingegneria e architettura, oltre che adeguarlo a quanto richiesto dai contenuti previsti dal Codice per il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica. In proposito, tra l’altro, c’è da dire che avere mantenuto la stessa dicitura – PFTE – per un livello di progettazione che nella sua nuova veste comprende ben più numerose ed onerose prestazioni potrebbe indurre – come pure ha indotto – nel caso di affidamento all’esterno, a sottovalutarne i conseguenti compensi, con grave danno per la completezza e la qualità del progetto, prima che per i liberi professionisti incaricati.

Altro argomento cruciale è l’appalto integrato. “Dobbiamo in proposito rilevare – si spiega ancora – l’evidente sfiducia che il Codice pone sulla centralità del progetto e la sottovalutazione del contributo dei liberi professionisti, avendo decisamente puntato sull’Appalto Integrato. Ciò appare anche un evidente segnale di un’amministrazione pubblica che, nel suo complesso, sottovaluta anche sé stessa, avendo smarrito coscienza del proprio ruolo guida”. Questo per sottolineare un’ulteriore necessità di modifica, che riguarda la possibilità – oggi prevista dal Codice – di procedere all’affidamento all’appaltatore e il conseguente subappalto dei servizi di ingegneria e architettura. Un meccanismo attraverso il quale si alimenta una sorta di distorsione all’interno dei rapporti di lavoro e s’ingenerano ribassi a cascata, con esiti incerti per la qualità della progettazione.
Questo sistema vanifica tutte le procedure di selezione trasparente per l’affidamento degli incarichi professionali previste dalla legge, rinviandone le scelte alla discrezionalità esclusiva dell’appaltatore.
Circa il conflitto tra Codice dei Contratti e Parametri di Riferimento, in merito ai ribassi praticabili sui Parametri, nella sede di attribuzione degli incarichi occorre eliminare il conflitto tra il Codice dei Contratti, che prevede il ribasso sul compenso posto a base di gara e la legge sull’Equo Compenso (n. 49 del 21 aprile 2023) che impone il rispetto integrale dei parametri.
È da eliminare dal testo del Codice dei Contratti qualsiasi possibilità – anche eccezionale – di prestazioni a titolo gratuito, di cui, peraltro, la legge n. 49 prevede la nullità.

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Economia

Inarsind al Demanio: si faccia chiarezza su progettazione immobili pubblici scolastici

L’Associazione di rappresentanza di Architetti e Ingegneri liberi professionisti scrive un nota con richiesta di chiarimento all’Ente

Redazione Foritalynews

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Nel mese scorso è stata data notizia dell’avviso – riservato alle Province e le Città metropolitane delle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria – con il quale l’Agenzia del Demanio mette a disposizione gratuitamente le competenze della Struttura per la progettazione prestazione di servizi di ingegneria e architettura e assistenza tecnica da effettuare sugli immobili pubblici ad uso scolastico di competenza. L’avviso è omnicomprensivo dal momento che prevede attività di progettazione e direzione lavori, ma anche assistenza tecnica per le Amministrazioni Locali.

Su questo tema interviene Inarsind, che rappresenta e tutela ingegneri e architetti liberi professionisti: “Stupisce – dichiara infatti in proposito il presidente dell’associazione Carmelo Russo – che a fronte della disponibilità ad eseguire gratuitamente la progettazione, sul sito dell’Agenzia siano pubblicati numerosissimi bandi per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura. Appare contraddittorio quindi che da una parte si dia disponibilità a progettare gratuitamente le scuole e, dall’altra, si propongano affidamenti all’esterno per immobile di diretta gestione dell’Agenzia”.
“Per questo – spiega ancora Russo – abbiamo inviato al Demanio una nota con la quale auspichiamo che la sua attività si limiti alla ricognizione delle necessità delle Amministrazioni Locali per poi renderle occasioni di lavoro a mezzo delle procedure previste dalla normativa vigente”.

Tutto questo anche perché giungono all’Associazione Sindacale di Architetti e Ingegneri Liberi Professionisti note di sorpresa e di scontento, di iscritti e non, nell’apprendere notizia dell’Avviso citato che, se avesse la finalità di redigere “in house” e “gratuitamente” le progettazioni di cui le Amministrazioni Locali necessitano, secondo i professionisti del settore rischierebbe di sottrarre loro non poche possibilità di lavoro, specie in un’area, quella del sud Italia, che spesso ne riserva già poche.

Nella nota, Inarsind ricorda come “in occasione della riunione della Cabina di regia PNRR, il Presidente di Confprofessioni – della quale Inarsind stessa fa parte – Gaetano Stella, ha affermato che le competenze dei professionisti possono contribuire all’attuazione di investimenti altamente innovativi ma anche per aiutare la PA a utilizzare al meglio le risorse europee, aggiungendo che occorre quindi ricreare un ambiente più favorevole nella cooperazione tra pubblica amministrazione, enti locali e il comparto dei liberi professionisti che possono far fronte alle stringenti regole europee sui progetti”.
“È con questo spirito – conclude la nota che Inarsind ha inviato al Demanio – che auspichiamo che l’Avviso sopra richiamato sia da intendere come occasione per consentire la ricognizione delle necessità delle Amministrazioni Locali e che di seguito l’Agenzia del Demanio, come peraltro è possibile evincere dalle numerose gare per servizi tecnici riscontrabili sul V/S sito, provveda a renderle occasioni di lavoro a mezzo delle procedure previste dalla normativa vigente”.

Inarsind interviene anche, fuori dalla nota per il Demanio, sul tema dei “Crediti incagliati” del Pnrr e plaude iniziativa della Regione Basilicata. Lo fa affermando che “in seguito al via libera che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio, ha dato alla legge regionale della Regione Basilicata per la circolazione dei crediti fiscali per efficientamento energetico del patrimonio edilizio, eliminando qualsiasi sospetto di incostituzionalità, Inarsind auspica che altre Regioni vorranno seguire un tale modello, capace di dare una risposta al problema dei crediti rimasti incagliati”.

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