Attualità
La paura come dono
Presentazione del testo di Salvo Noè presso il Palazzo della Cultura di Catania

Per la prima volta in un libro il dialogo tra papa Francesco e lo psicologo. Un incontro straordinario nel quale la psiche diventa respiro, soffio, creazione di un testo che apre le finestre dell’anima. Dopo gli interminabili bagni di folla e affetto lungo tutto lo Stivale, SALVO NOÈ presenta a Catania “La paura come dono” (Edizioni San Paolo 2023). L’appuntamento è il 19 maggio alle ore 17.00 presso il Palazzo della Cultura. Interverranno S.E. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo metropolita di Catania, e il Prof. Rosario Faraci, ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università degli Studi di Catania. Modera Ruggero Sardo, il gentleman della conduzione siciliana.
Scrivere un libro sulle paure rappresenta un viaggio verso la nostra libertà e, per arrivarci, abbiamo bisogno di incontrare le tortuosità della vita. Spesso queste tortuosità si presentano sotto forma di dolori, mal di vivere, palpitazioni, incontri, scontri, paure… A cosa serve tutto questo? A scorgere le parti migliori di noi. Ecco perché la paura può essere un dono, può cioè proteggerci e farci notare che abbiamo bisogno di liberare le nostre potenzialità. Dietro le paure fobiche si nascondono i nostri talenti, la nostra voglia di libertà, il coraggio di vivere. Questi ed altri spunti di riflessione durante la presentazione del libro di SALVO NOÈ. Un momento di confronto dal titolo “Comunicare emozioni: quando la paura diventa dono”.
L’appuntamento è inserito all’interno del ricco programma strutturato in vista della 57ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali di domenica 21 maggio 2023. Per celebrarla al meglio, da diciotto anni le Paoline e i Paolini promuovono un evento nazionale, il Festival della Comunicazione. Questa XVIII edizione del festival viene ospitata nell’Arcidiocesi di Catania, con diverse iniziative dal 18 aprile al 21 maggio, in luoghi significativi del capoluogo etneo. Finalità è far riflettere sull’attualità del messaggio del Santo Padre: “Parlare col cuore: Veritatem facientes in caritate (Ef 4,15)”.
«Un festival per imparare, in una “lezione” nella quale i volti e i cuori si incontrano.» sottolinea S.E. Mons. Luigi Renna che aggiunge: «Catania e forse tutta l’Italia vuole “imparare” a parlare col cuore. A partire dal modo con cui guarda a se stessa. Alla sua crisi economica e politica, alla sua dispersione scolastica, alla lotta alla criminalità, all’accoglienza degli immigrati sulle coste siciliane. Alla generosità di tanti uomini e donne che con la loro dedizione fanno sì che questo spazio e questo tempo siano abitati dalla speranza.»

E, nell’ottica dell’amore, si configura appieno la presentazione del libro “La paura come dono”, un dialogo tra PAPA FRANCESCO e lo psicologo SALVO NOÈ. L’idea nasce dalla consapevolezza che amore e paura sono le due forze motrici della nostra vita. La prima crea e sviluppa l’esistenza di ognuno, la seconda ci protegge. Ma come trasformare quest’ultima in un traino positivo che ci permetta di vivere meglio? Durante il confronto con l’Arcivescovo metropolita di Catania e il Prof. Faraci, moderato da Ruggero Sardo, il dott. NOÈ proverà a rispondere a questa ed altre domande. Con un linguaggio semplice ma profondo dimostrerà come la paura si possa trasformare in potere, in dono.
«Gli argomenti che ho affrontato in questo libro vengono dal mio lavoro di psicoterapeuta» afferma l’autore, «una professione che mi porta a vedere quello che non compare a prima vista. Le cause nascoste dei disagi, il bozzolo che non si trasforma in farfalla… è questo il problema! Rischiamo di schiacciare il bozzolo con uno stile di vita che non ci fa esprimere al meglio. Nella copertina del libro è raffigurata la farfalla che si poggia sul dono. Ecco, la nostra più grande consapevolezza è sapere che tutto è un dono».
In concomitanza con la presentazione del libro “La paura come dono” avverrà anche la premiazione del concorso “Ho un desiderio, sospeso tra sogno e realtà: quello che ogni Rosso Malpelo incontri un don Lorenzo Milani sulla sua strada”. Promosso dall’Ufficio per la Pastorale scolastica della Diocesi di Catania e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado del capoluogo etneo e provincia, il concorso ha costituito una speciale occasione per i ragazzi di cimentarsi nella produzione artistica e in elaborati scritti e/o multimediali.
L’appuntamento è il 19 maggio alle ore 17.00 presso il Palazzo della Cultura. Ingresso libero.

Per maggiori informazioni sul programma si può fare riferimento alla Segreteria organizzativa del Festival della Comunicazione https://www.festivaldellacomunicazionect.it/ / festivalcomunicazione@arcidiocesicatania.com. NoèCom https://www.noecom.it/ Cell: +39 349 1550297 email: info@noecom.it
Ufficio Stampa e comunicazione Gino Morabito WhatsApp: +39 348 5537478 E‐mail: morabitogino2176@gmail.com
Attualità
“Il lavoro riparte dalle donne. Competenze e merito le logiche che devono guidare il paese…”
I dati a supporto di questa realtà da uno studio Confcommercio presentato nel Forum del Gruppo Nazionale Terziario Donna

L’Italia è in piena crisi demografica. Le donne non fanno figli, a differenza degli altri paesi europei, dove sono più numerose le donne che lavorano. Più lavoro, più welfare, più strumenti di conciliazione lavoro-famiglia, più figli: ad esempio Paesi come Danimarca, Svezia e Islanda hanno un indice di fertilità all’1,7% rispetto all’1,2 dell’Italia e hanno il 77% di tasso partecipazione al lavoro. Spostare il tasso di partecipazione femminile dal nostro 49% al 60% della media europea o al 65% della Germania non garantirebbe di avere mediamente più figli per donna, ma aprirebbe sicuramente una possibilità.
Tutto ciò emerge da un report dell’Ufficio Studi Confcommercio che è stato presentato ad Arezzo in settimana nel corso del Forum annuale organizzato dal Gruppo Nazionale Terziario Donna Confcommercio, dedicato al tema “Economia e Lavoro: progetti ed azioni per le imprese e la società”.
L’evento è stata occasione per riflettere sull’occupazione femminile, e dai lavori è emerso come il terziario di mercato sia un settore “molto fertile” per l’occupazione femminile: su 100 donne che lavorano alle dipendenze a tempo indeterminato 75 sono infatti occupate in questo settore, così vitale da essere anche palestra per eccellenza dell’auto-imprenditorialità. Il terziario è donna perché su 100 occupati dipendenti nei servizi 51 sono donne, mentre su 100 occupati dipendenti nell’industria e nelle banche solo 27 sono donne, e poi si lavora prevalentemente a tempo indeterminato: su 100 donne dipendenti nel terziario di mercato, oltre 65 hanno un contratto a tempo indeterminato.
La presidente nazionale del Gruppo Terziario Donna, Anna Lapini, ha illustrato i principi ispiratori del TdLab 2023: “Abbiamo voluto dedicare il nostro meeting annuale a tutte quelle specifiche iniziative che possono creare un cambiamento culturale mirato a raggiungere una più equa parità di genere, attivando i talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese. Progetti ed iniziative che devono andare di pari passo con l’evoluzione contrattuale e legislativa: nel decreto lavoro abbiamo apprezzato la riduzione del nucleo contributivo, che auspichiamo possa diventare strutturale, e l’incentivazione al welfare aziendale.
Ha partecipato all’evento Simona Petrozzi, vicepresidente nazionale del Gruppo Terziario Donna e Presidente del Gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma: “Il terziario di mercato è donna, per l’alta partecipazione femminile fra i lavoratori dipendenti. Il Terziario di mercato è donna, perché è il settore di elezione delle imprese femminili, in particolare per le imprese che si affacciano sul mercato, che rispetto alle imprese gestite da uomini presentano una maggiore concentrazione nel settore dei servizi, il 66,9% contro il 55,7%. Quindi l’imprenditoria femminile del terziario gioca un ruolo determinante per innescare quel circolo virtuoso necessario per costruire una crescita occupazionale, demografica, economica senza la quale l’Italia rischia di non accorciare le distanze con gli altri Paesi e rimanere “fanalino di coda”. L’importanza delle competenze e del merito in tutti i settori devono essere sempre le logiche guida delle scelte strategiche del Paese”.

Tinte chiare e delicate per la stagione che precede l’estate
E’ primavera, malgrado il maltempo, e per la moda deve essere, la primavera dei colori pastello. Questa Primavera Estate 2023 nelle sfilate non fa eccezione.
Lo spiega la prestigiosa rivista Elle, che racconta come, da sempre ci sia uno stretto legame tra queste tinte così chiare e delicate e la stagione che precede l’estate, “tanto che in questo periodo è quasi inevitabile vedere sbocciale per le strade outfit dai colori tenui e sorbetto. I colori pastello infatti, tornano di moda ad ogni primavera, indipendentemente del boom di matrimoni e ricevimenti imminenti e per i quali queste tonalità sono particolarmente adatte. I colori pastello si possono infatti indossarle tutti i giorni in modo super easy e femminile”.
Rosa confetto, celeste polvere, acquamarina e lillà: i colori pastello tornano quindi sulle passerelle Primavera Estate 2023, che non a caso ci offrono una vastissima varietà di abiti dalle tinte pastello ai quali difficilmente potremmo resistere. Dai modelli più lunghi ed eleganti a quelli più corti e sbarazzini, la tendenza resta comunque quella degli abiti color pastello, che si riconferma una delle più forti di stagione. E allora aspettando il bel tempo… lavoriamo col pastello.
Attualità
“Scegliamo la vita”: domani a Roma la manifestazione per il diritto alla vita
Il corteo sfilerà da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni in Laterano

Oltre 120 le associazioni attese nella capitale, provenienti da tutta Italia, e migliaia di persone per “celebrare la bellezza e la dignità della vita umana” e difendere “il diritto primario alla vita”.
“C’è un popolo – dicono in una nota gli organizzatori – che vuole lanciare una sfida a tutta Italia: investire e credere nella Vita, nelle famiglie, nella protezione dei bambini, dei giovani, delle mamme e dei papà, degli anziani, dei disabili e fragili”, perchè “soltanto proteggendo la vita in ogni sua fase, dal concepimento fino alla morte naturale, possiamo aspirare a un Paese civile in costante crescita”.
Uno degli obiettivi degli organizzatori è anche quello di arrestare il calo demografico definito “un dramma italiano ed europeo” che si può fermare “con politiche di cura, sostegno, accompagnamento, sgravi fiscali e incentivi per aprire alla Vita”.
Ma non solo, la manifestazione vuole anche opporsi “alle spinte pro eutanasia per le persone fragili o anziane, a quelle per la liberalizzazione della droga e la mercificazione della gravidanza con l’utero in affitto” secondo le parole di Massimo Gandolfini, uno dei portavoce della Manifestazione pro life che partirà domani, alle ore 14, da Piazza della Repubblica per poi concludersi, dopo un corteo, a Piazza San Giovanni in Laterano.
Mostrare “la bellezza della famiglia, aperta alla Vita, vera speranza del nostro Paese” è l’auspicio di Maria Rachele Ruiu, l’altra portavoce dell’evento, che chiede uno “sguardo privilegiato sulle donne, troppo spesso discriminate perché mamme, o abbandonate alla solitudine e all’aborto di fronte a gravidanze inaspettate o difficili”. “L’Italia – ha detto – restituisca a tutti la vera libertà, quella che non rinuncia a nessuno e accoglie, custodisce e si prende cura di tutti: dal più piccolo nascituro fino alla vita più fragile, ferita, scartata”.
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