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Attualità

“Pane” e veleno

Mario Russo

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Il diritto alla salute, proclamato dalla nostra Costituzione, va tutelato e garantito. È l’assunto da cui parte la denuncia dei comitati di quartiere e Associazioni territoriali per i continui roghi tossici nella zona di Roma est.

L’iniziativa, condivisa, è promossa dal CdQ cittadini di colli Aniene Bene Comune.

Alla luce dei ripetuti roghi, viene chiesto alle Amministrazioni, in adempimento di quanto imposto loro dalla legge, di garantire il diritto alla salute dei cittadini che vivono nelle immediate vicinanze del fiume Aniene, Ponte Mammolo, Colli Aniene, Rebibbia, e a confine con l’area di via Salviati, via Collatina vecchia, via di Salone e dintorni.  Quasi ogni sera, infatti, nella zona, si ergono nell’aria nubi di fumo provenienti da roghi, appiccatati da ignoti, dal forte odore acre che brucia occhi, naso e gola.

Troppo spesso, bambini, anziani uomini e donne che vivono nelle aree interessate dalla ricaduta dei fumi, così come gli operatori che intervengono sul posto o che semplicemente monitorano la situazione, sono costretti a respirare le sostanze tossiche, fra le quali la diossina, che si sprigionano da questi roghi. Sostanze che, anche se inspirate in modo estemporaneo, non continuativo, possono sviluppare gravissime patologie.

I cittadini chiedono che il problema dei fumi tossici causati dalla combustione di cavi, batterie, materiale plastico di vario genere e rifiuti vari, sia considerata una vera e propria emergenza umanitaria e sanitaria anche in considerazione delle precarie condizioni igienico-sanitarie dei luoghi (insediamenti di fortuna, baraccopoli, vere e proprie favelas) in cui vivono centinaia di persone, anche di etnie diverse.

Appare fondamentale, affermano i firmatari della denuncia, a fronte di quanto esposto, porre in essere un’attività preventiva di controllo del territorio che consenta di arginare il fenomeno facendo desistere e scoraggiando gli autori dei roghi. Si richiedono, quindi, tempestive azioni di prevenzione e repressione auspicando che, quanto oggi viene definito rischio per la salute pubblica, non sia invece già una realtà manifesta tra i cittadini essendo ormai anni che respirano tali fumi.

Ma la denuncia si spinge oltre affermando che, laddove si manifestassero effetti concreti sulla salute dei cittadini, le conseguenze, per mancata vigilanza e controllo da parte degli organi preposti, potrebbero essere gravi e onerose.

 Viene rivolta anche la richiesta  affinché venga effettuato uno screening sanitario di controllo a partire dai presenti nei campi e insediamenti abusivi, al fine di verificare i tassi di intossicazione, e un’analisi dei terreni dove sono presenti orti urbani e/o abusivi su cui ricadono i fumi tossici. Si richiede, ovviamente, che i risultati di tali indagini vengano resi pubblici. Contemporaneamente si chiede di conoscere i dati di mortalità dei singoli quartieri distinti per fasce di età e considerati per un periodo significativo, ovvero, almeno 10 anni.

Una situazione di emergenza che richiede, quindi, risposte immediate e urgenti di ordine preventivo ma, al momento, soprattutto repressivo. La soluzione non può essere rinviata o demandata a progetti successivi o programmazioni a lungo o lunghissimo termine. Bisogna intervenire subito e con cognizione di causa e per farlo basta solo assumersi le proprie responsabilità e “vestirsi” di un po’ di buon senso.

L’esposto è stato inoltrato al Comando dei Carabinieri di Tutela Ambientale, al Sindaco di Roma, alla Asl Roma2, all’Assessore alla Sostenibilità Ambientale, alla Polizia Roma Capitale, al Prefetto, all’Osservatorio Territoriale per La Sicurezza, al Questore Di Roma e infine, per conoscenza al MATTM-Ministero dell’ambiente e per la tutela del territorio e del mare e all’Osservatorio Permanente Ambiente–Salute presso assessorato alla sostenibilità ambientale, alla Commissione EU, ai Presidenti dei Municipio 4, 5, 6, e al Comando VVFF.

Sottoscrivono la Diffida il CdQ Colli Aniene Bene Comune, CdQ Torraccia, CdQ A.S.S.C Casal Monastero,CdQ Rebibbia, CdQ Largo Beltramelli, CdQ per Difesa Parco Feronia, CdQ Tor Sapienza, CdQ Nuova Pone di Nona, Gruppi Ricerca Ecologica Lazio, Gruppo Escursionistico Provincia di Roma, Ass.ne Vivere a Colli Aniene, Ass.ne Cittadini Attivi di Tiburtina e Pietralata.

Nell’ambito della Rete costituitasi tra Comitati e realtà associative del IV municipio, sostengono l’iniziativa  anche il Forum Salviamo il Paesaggio, che comprende un centinaio di associazioni nel Lazio, il Comitato Collina Pietralata, il Comitato Collina Lanciani, il Comitato Civico Insieme per La Rustica, il Comitato Tiburtino per l’uso Pubblico delle Caserme, l’Associazione Unititi per la Cervelletta, Italia Nostra.

Direttore di Foritalynews, docente alla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, competenze in tecnologie della comunicazione audiovisiva e multimediale e nel marketing. Esperto in comunicazione istituzionale e comunicazione politica (almeno credevo! Vista l'anti-comunicazione attuale). Particolarità: non ho ancora deciso cosa farò da grande.

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Attualità

Sicilia vacanti Il primo album di Alessandro D’Andrea Calandra

Redazione Foritalynews

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S’intitola “Sicilia vacanti” il primo album dell’agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra che con questo lp si affaccia nel modo discografico italiano. Lo fa con un disco scritto in dialetto, dando libero sfogo allo stile musicale che meglio definisce la sua terra natia. Un genere ethno-folk che risente della tradizione culturale siciliana, affondando le radici in un passato remoto fatto di storie da raccontare.

Storie vissute, ascoltate e che, nelle tracce di Sicilia vacanti, diventano quadri cangianti dai colori speziati, spargendo profumi antichi. Pregni di sapori atti a contraddistinguere un’epoca. Storie di immigrazione, di viaggi, di coraggio, di persone che affrontano disavventure ritrovando la loro terra o combattendo per essa.

I brani del nuovo album di Alessandro D’Andrea Calandra danno voce alle persone che nella sua Sicilia hanno vissuto e lottato in questi frangenti musicali. “Sicilia vacanti”; “Èuno”; “L’Isola di Allah”; “Danza saracina chista sira!”; “Federicu (gioia di lu munnu)”; “L’avemooh hoonkya dance”; “Cumpagna Luna”; “Cori fa’ la vovò”; “Si ‘u munnu fussi amuri”; “Cugliemuli sti spichi!” sono la tracklist di un “progetto d’amore”.

Le parole intersecano una musica soave ed etnica, capace di far viaggiare la mente dell’ascoltatore in quei meandri storici. Ci si addentra negli orizzonti dispersi di un passato lontano. Palermo, Agrigento, l’impero bizantino, i Saraceni. Immagini storiche che descrivono un mosaico di suoni pronto ad ergersi difronte a noi mostrando la realtà di un popolo caparbio. Un popolo fiero che ha messo le sue radici in quel tempo e che in quelle immagini rivede sé stesso.

Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Sicilia vacanti”. Un disco inedito fatto di canzoni che, prese nel loro insieme, diventano le splendide figure di unico quadro dipinto a mano dall’artista.

Segui Alessandro D’Andrea Calandra su FB / IG / TT / YT

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Attualità

Primavera, e la moda torna a scegliere il fiore

Da millenni l’abito femminile ha fatto proprio in varie forme questo delicato decoro

Gloria Gualandi

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I vestiti a fiori tornano protagonisti dei look di stagione. Lo segnala Elle, che parla di charme in boccio. Spiega che i vestiti ultra bouquet vanno arricchiti con camperos, tweed e accessori infiorettati a dovere.

La tendenza floreale della moda Primavera Estate sboccia sulle passerelle in uno spettro ampissimo che va dagli abiti stampati – come quello con gonna a corolla di Dior o la creazione Comme des Garçons – all’anturium dress di Loewe in cui l’abito è il fiore stesso. E poi – racconta ancora Elle – ecco vestiti con ricami e applicazioni floreali 3D dal rosso Bottega Veneta al nude dress in stile primavera botticelliana di Acne Studios fino ai boccioli décor che fioriscono sulle tote bag Prada: le collezioni Primavera Estate sulle passerelle interpretano cosi la tendenza floreale.

Guardando indietro nel tempo – come invita a fare dal canto suo Harper Bazaar – la tendenza a integrare i fiori di tessuto nel proprio guardaroba proviene dall’antico Oriente: 1500 anni fa le donne cinesi che frequentavano il Palazzo Imperiale si agghindavano i capelli con preziosi fiori in seta, poi la moda passò alla nobiltà cinese, al Giappone, alla Corea e, infine, grazie all’apertura di nuove rotte mercantili, approdò anche in Occidente. In Italia dei fiori di seta si iniziano ad avere tracce a partire dal XII secolo. Da qui viaggiarono per tutta Europa per poi mettere radici in Francia, prima di tornare a migrare verso l’Inghilterra e poi l’America. Per un po’ di tempo se ne persero le tracce, finché le rosette non iniziarono a comparire sulle scarpe della nobiltà del XVI e XVII secolo, quando l’aristocrazia le accompagnò con fiocchi e nastri sgargianti per decorare l’allacciatura. Godettero poi di un periodo particolarmente florido in età vittoriana, verso la fine del 1800: drammatici e intrisi di una bellezza decadente, i fiori di seta, soprattutto se tinti di nero, si sposarono bene con le atmosfere cupe del tempo e con la moda gotica che iniziò a mettere radici.

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Attualità

“Passioni in Fiera” un successo che cresce

Conclusa con grande successo la due giorni di eventi e di forti attrazioni nel Quartiere Fieristico aretino

Paolo Castiglia

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“Un viaggio nel tempo, con le testimonianze e gli oggetti del passato, e nel futuro con le innovazioni presenti in tutti i settori”. Per Ferrer Vannetti, presidente di Arezzo Fiere e Congressi la appena conclusa quarta edizione di “Passioni in Fiera” che ha catalizzato l’attenzione generale nello scorso weekend, è stata per le famiglie, gli operatori e i protagonisti che vi hanno preso parte “come entrare in una scatola delle meraviglie: ai visitatori che varcavano la soglia si apriva un caledoscopico universo fatto di colori, profumi, sapori, e soprattutto di persone che si dedicano con grande amore alle loro attività, e si impegnano per trasmettere la loro passione sal pubblico con un grande coinvolgimento”.

Si è trattato infatti di una due giorni di grandi passioni e divertimento per tutti, un altro fine settimana di grandi eventi di forti attrazioni al quartiere fieristico di Arezzo Fiere con oltre 13.000 presenze fra Passioni In Fiera e la mostra del Fumetto e del Disco. Visitatori aretini e non solo, erano molti quelli provenienti da un ampio bacino della Toscana, Umbria, Lazio e Marche.

Ma ovviamente, spiega ancora Vannetti, “Arezzo Fiere non si ferma qui: concluso questo week end con feedback positivi sia da parte degli espositori che dal pubblico intervenuto – spiega il presidente – Arezzo Fiere si concentra fin da subito sugli appuntamenti delle prossime settimane, tra cui quello con il Calcit del 22-23-24 marzo, per poi proiettarsi verso la 43esima edizione di OroArezzo, la nostra storica Fiera Internazionale dell’Oreficeria, organizzata da Italian Exhibition Group nei nostri rinnovati spazi espositivi dall’11 al 14 maggio prossimi.

Tornando a Passioni in Fiera, mai nome è stato scelto in modo più appropriato: si è vista tanta passione accendersi negli occhi del pubblico, adulti e bambini, grazie alle persone che ad Arezzo Fiere hanno portato e condiviso con generosità una parte importante della loro vita. Il bilancio è quindi molto positivo per gli organizzatori e per l’Ente Fieristico aretino, e non solo per i grandi numeri dell’afflusso di pubblico, ma anche perché erano rappresentate all’interno degli spazi fieristici davvero molte categorie: dalla floricoltura, al vivaismo, alla ceramica, all’artigianato artistico, ai prodotti e servizi per l’outdoor, per la casa e il giardino. Catalizzatore di interesse ed attenzione è stata sicuramente l’area dedicata alla Fattoria, con splendidi esemplari di avicoli ornamentali, alpaca, equini e bovini, da poter osservare da vicino e, con il permesso dell’allevatore, accarezzare.

L’intrattenimento per bambini ha visto continuativamente nei due giorni impegnato il parco avventura. Le altre attività, presentate nell’area sportiva, e proposte a tutti quelli che volevano cimentarsi, tra cui Il kartodromo, il pattinaggio, ballo e arti marziali orientali, sono state organizzate da Arezzo Fiere in collaborazione con la UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), Associazione di promozione sportiva che vuole affermare il valore sociale dello sport, bene sociale che contribuisce alla salute e alla qualità della vita. Importante è stata anche la presenza del terzo settore, che ha fatto conoscere al pubblico le loro attività sociali e di inclusione.

Ricca e variegata anche l’area Food, con proposte di cucine tipiche dall’Italia e dal mondo, e con l’offerta di birre artigianali che hanno permesso di aggiungere un momento di convivialità e piacere alle giornate trascorse in Fiera. Molto frequentato anche il nuovo padiglione “Nirvana”, un vero e proprio viaggio nel mondo olistico e del benessere con Expo di artigianato e bio, area relax, con trattamenti olistici e un percorso dedicato al mistero e alla magia. Durante l’evento si sono tenute anche conferenze gratuite, workshop e meditazioni per il sé interiore. Vivissima soddisfazione anche per gli organizzatori della Mostra del Fumetto che organizzano ad Arezzo, ormai stabilmente, due appuntamenti l’anno con davvero ottime risposta dagli operatori e dagli instancabili collezionisti.

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