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Religioni

In Vaticano è arrivato l’albero di Natale dal Trentino-Alto Adige e il presepe da Malta

Daniele Sebastianelli

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Albero e Presepe in Piazza San Pietro: iniziati i preparativi per il Natale

Presenti anche simboli dei migranti e i lavori dei bambini di oncologia

L’inaugurazione è prevista per il 9 dicembre alle 16.30, ma in piazza San Pietro già fervono i preparativi per il Natale. Da qualche giorno è infatti all’opera il personale della Direzione dei Servizi Tecnici e dei Giardini Vaticani per l’allestimento del tradizione albero e del Presepe alla base dell’obelisco…

Albero e Presepe in Piazza San Pietro: iniziati i preparativi per il Natale
Presenti anche simboli dei migranti e i lavori dei bambini di oncologia

L’inaugurazione è prevista per il 9 dicembre alle 16.30, ma in piazza San Pietro già fervono i preparativi per il Natale. Da qualche giorno è infatti all’opera il personale della Direzione dei Servizi Tecnici e dei Giardini Vaticani per l’allestimento del tradizione albero e del Presepe alla base dell’obelisco.

 Come da tradizione, sia l’abete che il Presepe vengono appositamente scelti e donati al Vaticano da diverse parti del mondo. Quest’anno rimarranno in piazza fino all’8 gennaio 2017, giorno in cui nella liturgia si conclude il Tempo di Natale.

Per quanto riguarda l’albero, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano – cioè l’organismo che esercita il potere esecutivo nello Stato Vaticano, in vece del Papa – attraverso una nota ha informato che quest’anno si tratta di un abete rosso alto 25 metri con una circonferenza del tronco di 75 cm, ridotta poi a 65 per consentirne il trasporto in sicurezza. È stato donato dal Comune di Scurelle, in Trentino-Alto Adige, e prelevato dalle Foreste del Lagorai. Dopo il taglio, l’abete è stato trasportato a valle da un Elicottero del Reggimento AVES “ANTARES” di Viterbo in collaborazione con la Protezione Civile di Trento e trasportato a Roma su un tir. L’abete proviene dai boschi certificati Pefc, una sigla che sta per Programme for Endorsement of Forest Certification schemes, ossia Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. Si tratta, dunque, di un albero che si inserisce all’interno di un programma di sostenibilità ambientale. Per questo motivo, per sopperire al taglio, i bambini della scuola elementare di Scurelle hanno piantato circa 40 nuove piantine di abete rosso e di larice.

Ad ornare l’abete ci saranno sfere in argilla raffiguranti disegni realizzati da bambini in cura presso i reparti oncologici di alcuni ospedali italiani. Bambini che, insieme ai loro genitori, hanno partecipato ad un programma di ceramico-terapia ricreativa nei laboratori ospedalieri permanenti ideati, coordinati e gestiti dalla Fondazione Contessa Lene Thun Onlus.

18.000 lampadine con tecnologia led (di cui 1.400 ad effetto scintilla) – per un peso totale di 140 kg ed un consumo di soli 1,7 KW –  garantiranno l’illuminazione dell’albero con un notevole risparmio di energia e maggior cura dell’ambiente.

Il presepe, invece, quest’anno è stato donato dall’Arcidiocesi e dal Governo di Malta. Per scegliere chi l’avrebbe realizzato, lo scorso anno a Malta è stato  indetto un apposito concorso tra artisti locali. Si è aggiudicato la commissione l’artista di Gozo, Manwel Grech. Si tratta di un’opera larga 17 metri, profonda 12 e con un’altezza massima di 8 metri. Viene riprodotto il paesaggio maltese, nel quale sono inserite 17 statue di cartapesta con costumi tipici, flora e fauna locali, attrezzi e strumenti musicali. Sulla scena è anche presente il tradizionale simbolo della Croce di Malta.

Una novità di quest’anno è la rappresentazione della barca. Sulla scena, infatti è presente la ‘luzzu’, ossia la tipica imbarcazione dell’arcipelago maltese, che, oltre ad onorare la tradizione dell’isola, simboleggia anche la realtà dei migranti che, come ci raccontano le tristi notizie d’attualità, solcano il mediterraneo con imbarcazioni di fortuna.

Durante la mattina del 9 dicembre, Papa Francesco riceverà in udienza una delegazione trentina e maltese, insieme ad alcuni dei bambini che hanno realizzato le sfere, per la presentazione ufficiale dei doni.

Attualità

Tutela dei Minori

Accordo di Collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce

Redazione Foritalynews

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Mercoledì 7 febbraio 2024, presso Casa Santa Marta, è stato firmato un Accordo di collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce, nella comune missione di prevenzione degli abusi e tutela dei minori e adulti vulnerabili propria della Chiesa universale.
 La firma è stata apposta dal Cardinale Seán O’Malley, OFM, in qualità di Presidente della Commissione, e dal rev. Luis Navarro quale Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce.

 Il cardinale O’Malley ha spiegato come: “Questa intesa si inserisce nel tessuto di accordi di collaborazione che la Commissione firma con altre enti ecclesiali per portare avanti la sua missione, per cui siamo grati alla Santa Croce per la sua generosità in questo progetto”.

 Il Rettore della Santa Croce ha commentato: “siamo contenti di essere al servizio ad uno sforzo cruciale e comune all’interno della Chiesa e la Santa Croce vuole fare la sua parte”.

 Nello specifico, l’Università della Santa Croce potrà ospitare iniziative legate alla missione della PCTM (art. 2) oltre a favorire l’organizzazione di Seminari, Corsi di formazione sia per docenti, studenti e personale non docente, nonché attività di formazione permanente per il personale della Commissione o stage per i Dottorandi presso la stessa PCTM (art. 5).

 Le due Istituzioni prevedono di redigere annualmente una relazione sulle iniziative svolte, che potrà essere resa pubblica attraverso i rispettivi canali.
 
La collaborazione ha una validità triennale e potrà essere rinnovata.

Testo dell’Accordo

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Cultura

PREMIO “GIUSEPPE DE CARLI” 2023: IL 30 NOVEMBRE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Tavola rotonda su “LA SPERANZA E I SUOI VOLTI” CON IL VESCOVO FISICHELLA, SANTIAGO SANZ E PIERO DOMINICI

Redazione Foritalynews

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Si svolgerà giovedì 30 novembre 2023, alle ore 15.30, la cerimonia di consegna della settima edizione del Premio “Giuseppe De Carli”, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Aula Álvaro del Portillo), partner accademico dell’Associazione costituita per ricordare la figura del vaticanista della Rai, scomparso nel 2010.

L’annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, saranno anticipate da una tavola rotonda sul tema “La Speranza e i suoi volti“.

Mentre nel mondo imperversano guerre in ogni latitudine, con migliaia di vittime accertate, in questa edizione del Premio De Carli vogliamo riflettere sui diversi volti della speranza, per allontanare il rischio della disperazione e cercare spiragli di rinascita anche laddove sembra impossibile che scaturisca – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione, il professore Giovanni Tridente. – Per questo ci avvarremo di un teologo esperto in escatologia e di un sociologo studioso della complessità, per concludere con uno sguardo proiettato al prossimo Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla speranza“.

Infatti, dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, e del Presidente Tridente, moderati da Alessandra Ferraro, giornalista Rai, interverranno il teologo Santiago Sanz, docente di Escatologia presso la Santa Croce Piero Dominici, docente di sociologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Le riflessioni conclusive saranno affidate il al Vescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e coordinatore degli eventi del Giubileo 2025.

A seguire, l’annuncio dei vincitori di questa settima edizione e la premiazione dei migliori lavori delle tre sezioni: “Chiesa, guerra e pace”; “Narrare le migrazioni: storie, volti, speranze”; “La funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà”, le ultime due bandite in collaborazione con il Comitato “Comunicazione e migranti” e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose”.

I lavori di questa edizione 2023 del Premio De Carli – circa 40 – sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da José María Ballestrer Esquivias, giornalista de El Debate;Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire; Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera;Fausto Gasparroni, giornalista dell’ANSA;Massimiliano Padula, docente Università Lateranense;Andrea Picardi, giornalista e manager della comunicazione; Carla Rossi Espagnet, docente Università della Santa Croce; e dalla giornalista Valentina Petrini.

Per maggiori informazioni sulle precedenti edizioni del Premio, si può visitare il sito web www.associazionedecarli.it o seguire gli account Facebook e Twitter dell’Associazione.


Per confermare la propria partecipazione scrivere a info@associazionedecarli.it

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Attualità

Rilevanza e ascolto

Comunicare il messaggio cristiano nella pluralità delle voci contemporanee

Mario Russo

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300 comunicatori della Chiesa riuniti a Roma per riflettere su come tornare a essere rilevanti nella società. Comunicatori istituzionali di decine di Diocesi e Conferenze Episcopali del mondo (direttori di comunicazione, portavoce, accademici e giornalisti). Oltre 30 i Paesi rappresentati, dagli Stati Uniti alle Filippine, dal Messico al Regno Unito, dalla Nigeria a Singapore.

L’occasione è data dal XIII Seminario Professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa promosso e organizzato – ormai da 26 anni con cadenza biennale -, dalla Facoltà di Comunicazione Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce sul tema Rilevanza e ascolto: comunicare il messaggio cristiano nella pluralità delle voci contemporanee
Previsto anche un incontro con il produttore di The Chosen, la serie su Gesù.

Gli svariati dibattiti che coinvolgono l’opinione pubblica stanno generando un contesto di voci plurali, che in parte arricchiscono il dialogo e in parte producono confusione e tensioni, poiché raramente le soluzioni proposte lasciano spazio a chi la pensa diversamente. Il seminario intende quindi allargare il dibattito per non rimanere intrappolati in preconcetti che spesso impediscono alle questioni di essere affrontate in tutta la loro ampiezza.
In tempi di cambiamento sociale la propria identità viene messa alla prova. Nelle crisi o nelle trasformazioni veloci non si riesce a discernere e individuare con chiarezza i propri valori fondamentali. I comunicatori possono aiutare i responsabili dell’istituzione a mettere in luce l’essenziale del proprio messaggio e, quando necessario, stimolare i cambiamenti dovuti per essere fedeli alla propria missione.

Gli uffici di comunicazione della Chiesa, hanno la sfida di allargare il dibattito per non rimanere intrappolati in preconcetti che rafforzano soltanto determinati clichè e impediscono di affrontare le questioni nella loro ampiezza. 

“All’abbondanza di informazioni si aggiunge un’agenda pubblica nella quale spesso si impongono alcuni argomenti che, come buchi neri, oscurano completamente altri temi che sono ugualmente fondamentali per la persona e la società, e nei quali la Chiesa potrebbe arricchire la conversazione”, spiega il prof. José María La Porte, del Comitato organizzatore del Seminario e a cui sarà affidata la relazione di apertura dal titolo Rinascere dalla propria identità in un contesto secolarizzato.

Il successivo intervento di Benedetto Ippolito, dell’Università Roma Tre, risponderà alla domanda se la cultura cristiana può ancora ispirare una società “stanca”.

La relazione della professoressa Gema Bellido della Santa Croce verterà sull’ascolto dell’“intelligenza contestuale”, intesa come la capacità di individuare le tematiche e le prospettive che fermentano nella società e rispetto alle quali sarebbe interessante offrire un contributo di valore.

Molto atteso l’intervento Jim Macnamara, dell’University of Technology di Sidney (Australia), che offrirà alcuni spunti su come affrontare l’odierna sfida di diventare “un’organizzazione in ascolto”.

Di legittimità, credibilità e nuove proposte comunicative parleranno Marcela Pizarro, dell’Universidad Austral di Buenos Aires, Guido Gili, dell’Università degli Studi del Molise e la spagnola Luisa Alli, direttrice di Comunicazione.

Juan Manuel Mora
, Direttore del Centro di Governo e Reputazione di Università presso l’Università di Navarra e Vicerettore per la Comunicazione dell’Università della Santa Croce, chiuderà i lavori con una relazione su come “riprendere l’iniziativa per diventare rilevanti”.

Sono previste diverse tavole rotonde con professionisti incentrate su temi come la capacità di superare la polarizzazione, di valorizzare i propri dipendenti e volontari, su come associare la propria identità al servizio comunicativo che si svolge. Case studies saranno dedicati inoltre al superamento delle crisi istituzionali, all’attitudine all’ascolto, al rapporto con i giornalisti, alla gestione di grandi eventi, alla rilevanza attraverso i social media.

Nel corso del Seminario verrà anche dato spazio alla famosa serie cinematografica americana The Chosen incentrata sulla vita di Gesù di Nazareth. Sarà presente il produttore esecutivo e Ceo Derral Eves che spiegherà l’inizio di questa “avventura” che trova il suo sostentamento attraverso campagne di crowdfunding.

Mercoledì 3 maggio i partecipanti al Seminario si ritroveranno in Piazza San Pietro per l’udienza generale con Papa Francesco, e subito dopo incontreranno i responsabili del Dicastero per la Comunicazione.

Per i giornalisti è richiesto l’accredito
https://eventi.pusc.it/accreditamento/

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