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Società

Parte anche in Italia il Bus della Libertà

Daniele Sebastianelli

Pubblicato

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L’iniziativa nata per contrastare l’ideologia gender nelle scuole

Gli organizzatori: ”Sempre più in pericolo la libertà delle famiglie di insegnare l’ovvio ai loro figli”

È partita alle 11.30 di Sabato 23 settembre dal Piazzale dei Tribunali, di fronte la sede della Corte di Cassazione a Roma, l’edizione italiana della campagna contro l’ideologia Gender nelle scuole denominata Bus della Libertà…

 L’iniziativa nata per contrastare l’ideologia gender nelle scuole
Gli organizzatori: ”Sempre più in pericolo la libertà delle famiglie di insegnare l’ovvio ai loro figli”

È partita alle 11.30 di Sabato 23 settembre dal Piazzale dei Tribunali, di fronte la sede della Corte di Cassazione a Roma, l’edizione italiana della campagna contro l’ideologia Gender nelle scuole denominata Bus della Libertà.

 In sostanza si tratta di un grande pullman di linea di 52 posti, completamente colorato di arancione, che porta scritto sulle fiancate “I bambini sono maschi, le bambine sono femmine. La natura non si sceglie, Stop Gender nelle scuole”. Messaggio che ha già suscitato grande clamore in Spagna, Germania, Stati Uniti e Sud America, dove l’iniziativa è già stata attuata, e contro il quale si è anche scagliato il magnate americano George Soros secondo il quale minaccerebbe “i diritti delle donne e delle persone Lgbt”.

 La campagna italiana, organizzata dalle associazioni CitizenGO Italia e Generazione Famiglia, da anni schierate a difesa del diritto di priorità educativa dei genitori, è partita constatando che “anche in Italia come in altre parti del mondo è sempre più in pericolo la libertà delle famiglie di insegnare l’ovvio ai loro figli, come il fatto naturale che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine. Nel contesto sociale, infatti, si moltiplicano messaggi culturali, mediatici, politici e falsamente educativi fondati sull’ideologia Gender: cioè sull’idea che l’identità sessuale umana sia fluida e indipendente dall’essere nati maschi o femmine. In particolare, il messaggio va pericolosamente diffondendosi nelle scuole”.

 Già nel 2015 fu Papa Francesco che durante il viaggio nelle Filippine parlò della teoria gender come  “colonizzazione ideologica” e qualche mese prima, ad aprile, ricevendo una delegazione dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia, aveva ribadito “il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare nella relazione, nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva. Ciò comporta al tempo stesso sostenere il diritto dei genitori all’educazione morale e religiosa dei propri figli. In quell’occasione il Papa volle manifestare “il mio rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del pensiero unico. Mi diceva, poco più di una settimana fa, un grande educatore: ‘A volte, non si sa se con questi progetti – riferendosi a progetti concreti di educazione – si mandi un bambino a scuola o in un campo di rieducazione’”.

 Proprio per questo il luogo di partenza del bus, fanno sapere gli organizzatori in una nota, “è stato scelto per richiamare i doveri della Suprema Magistratura rispetto agli evidenti abusi giudiziari che Tribunali e Corti hanno commesso negli ultimi anni in Italia riconoscendo indebitamente a coppie di persone dello stesso sesso di essere riconosciute come ‘doppi padri’ o ‘doppie madri’ di bambini a cui viene in tal modo negato il diritto esistenziale di essere e sapersi figli – come tutti – di un padre e di una madre”. 

 Nel suo tour il bus farà tappa a Firenze (24 settembre), a Milano (25 settembre), a Brescia (26 settembre), a Bologna (27 settembre), a Bari (28 settembre) e a Napoli (29 settembre). Rientrerà a Roma nel pomeriggio di sabato 30 settembre “per chiudersi con una manifestazione di famiglie in una piazza di successiva comunicazione”. Il bus si fermerà in ogni città città per due ore, dalle 12 alle 14, ma il luogo di sosta verrà rivelato solo la sera prima di ogni tappa sui social e sui siti web delle associazioni organizzative per prevenire ed evitare contestazioni o episodi di violenza.

 In effetti l’annuncio del tour ha già suscitato reazioni violente e minacciose sul web da parte di attivisti LGBT che si sono attivati per far chiudere le pagine online dai rispettivi gestori. Inoltre, a Roma, alcuni manifesti regolarmente affissi per pubblicizzare l’iniziativa sono stati imbrattati e vandalizzati.

 

 

Società

Saldi estivi 2024: sono già arrivati e saranno due mesi di acquisti

Prevale la scelta abbigliamento nel segno della sostenibilità

Gloria Gualandi

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Come da tradizione i saldi estivi 2024 sono iniziati il primo sabato del mese di luglio. Quindi è iniziata ufficialmente la piccola battaglia per le offerte della calza stagione che anticipano le vacanze italiane.

Lo shopping coinvolgerà sicuramente le tendenze moda che abbiamo trattato, moda e beauty, ma i saldi ranno l’occasione per guardarsi attorno e trovare qualcosa che si può utilizzare anche la prossima stagione (magari un blazer firmato o un profumo scontato). Dureranno per circa 60 giorni. Ma cosa comprare ai saldi estivi 2024? Come dichiarato da Confcommercio sui consumi e saldi estivi “oltre il 70% indica tra le preferenze l’abbigliamento, le calzature e gli accessori”, seconda preferenza solo alla ristorazione che rimane al primo posto come investimento estivo proprio in occasione delle vacanze.

Nel mare magnum di proposte, vince il ‘compra ora e indossi sempre’, ovvero l’investimento furbo. Si tratta di un investimento sicuro: un refresh del tuo personale capsule wardrobe o la sua creazione proprio in occasione dei saldi estivi. Si tratta di capi e accessori basici, su sui puoi costruire numerosi abbinamenti. Tra i must have moda suggeriamo una camicia maschile un po’ over – bianca è un grande classico, ma a righe può essere una valida opzione -, un paio di jeans con il modello comfort, che ti fa sentire bene, un paio di pantaloni sartoriali e un paio di mules chiuse davanti .

Una perfetta alternativa alle più classiche décolleté. Sempre attenta alla sostenibilità, nonché a ciò che si può comprare ora e indossare per sempre.

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Attualità

Creare poesia per promuovere la salute mentale: un progetto della ASL Roma 1

“Think poetic” è un progetto nato durante il primo lockdown del 2020 per non lasciare da soli i pazienti del centro di salute mentale del distretto 13 ASL Roma 1, oggi un laboratorio di poesia aperto anche al pubblico

Marco Matteoli

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“Il nostro obiettivo è promuovere la salute mentale nella comunità attraverso la poesia”. Con queste parole il Dott. Andrea Solfanelli, medico psichiatra e promotore del progetto, descrive “think poetic”, nato nel 2020 per andare incontro ai pazienti del CSM del distretto 13 della ASL Roma 1, rimasti chiusi in casa per il lockdown, o impossibilitati per altro motivo a recarsi fisicamente al centro di salute mentale.

Il progetto è iniziato con la condivisione di poesie autoprodotte attraverso una chat, e successivamente si è esteso, mediante appuntamento mensile, generalmente l’ultimo martedì del mese, nella biblioteca “Casa del Parco” su via Pineta Sacchetti, dove il dott. Solfanelli e la dott.ssa Isabella Cavicchia, infermiera e scrittrice, coordinano questa attività di gruppo, esortando, non solo gli utenti del CSM, ma anche la popolazione del municipio, a scrivere e condividere testi poetici e aprirsi al gruppo senza timore di giudizio. Una volta esposta la composizione, gli altri membri del gruppo possono commentare il brano o semplicemente esporre il proprio, questo permette di creare un flusso poetico che si autoalimenta con il contributo di tutti i membri.

Un progetto semplice e “sovversivo”, che scaturisce dall’esigenza di combattere l’isolamento imposto dal primo lockdown, e dal senso di alienazione vissuto dal 2020 in poi, in uno spazio in cui incontrarsi davvero e superare la solitudine. Si utilizzano le composizioni poetiche per lasciare fluire il proprio inconscio e superare i limiti imposti dalle parole di utilizzo comune; il risultato è trovare poesia anche in ciò che non ci si aspetta, anche nella verbalizzazione di malesseri interiori attraverso metafore, allegorie, iperboli, personificazioni o in qualunque altro tipo di figura retorica in grado di esprimere il non verbalizzabile.

Nel gruppo il flusso poetico è libero e mutevole, e ogni membro che mano a mano si aggiunge porta nuovi spunti, che siano storie, ricordi, aneddoti, sogni, si può parlare di se stessi oppure degli altri, al fine di incoraggiare il pensiero poetico, uno strumento in più a sostegno della salute mentale.

Per informazioni è possibile contattare il tel. 06/45460671 oppure la biblioteca casa del parco.

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Attualità

A Solferino la fiaccolata dei 160 anni della Croce Rossa Italiana

Come ogni anno, la città di Solferino ha ospitato la fiaccolata dei volontari della Croce Rossa Italiana, quest’anno ad accendere la prima fiaccola è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Marco Matteoli

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Nel silenzio della notte si odono gemiti, sospiri soffocati pieni di angoscia e di sofferenza e voci strazianti che implorano soccorso. chi potrà mai dire le agonie di quella notte spaventosa! […] Non sarebbe opportuno, durante un periodo di pace e di tranquillità, costituire delle società di soccorso, il cui scopo fosse quello di provvedere alla cura dei feriti, in tempo di guerra, per mezzo di volontari solerti, disinteressati e ben qualificati per tale compito?” Con queste parole Jean Henry Dunant, raccontava della battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859, nel pieno della II guerra di indipendenza italiana, all’interno del suo libro intitolato “un ricordo di Solferino”, pubblicato alla fine del 1862.

È proprio nel ricordo dei campi di battaglia, tra urla strazianti e i miasmi della belligerante disumanità che nacque l’idea di un’associazione di volontari, che con carattere di neutralità ed imparzialità potesse essere in grado di soccorrere i feriti sul campo di battaglia, da questa idea nacque, il 15 giugno 1864, a Milano, la Croce Rossa Italiana. Nella 1° Conferenza diplomatica di Ginevra (8-22 agosto 1864), venne poi sancita la neutralità delle strutture e del personale sanitario.

Ancora oggi dopo 160 anni i volontari della Croce Rossa si impegnano, in virtù dei sette principi fondanti, a sostenere i vulnerabili sia in ambito militare che in ambito civile. “Voglio ringraziarla per la sua opera quotidiana nel mettere al centro dell’agenda Internazionale la sua preoccupazione, che è anche la nostra, per i conflitti armati in corso e per la tragedia umanitaria a cui assistiamo” ha detto il presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro rivolgendosi al capo dello Stato Sergio Mattarella, che nel pomeriggio del 22 giugno ha dato di persona il via alla fiaccolata a Piazza Castello, Solferino, per onorare i 160 anni della Croce Rossa Italiana.

Nel frattempo, nella stessa giornata del 22 giugno, l’ufficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Gaza è stato colpito da proiettili di grosso calibro in seguito a un bombardamento, il quale ha ucciso 25 persone e ne ha ferite almeno 50 , un evento che colpisce allo stomaco i principi stessi di questa associazione, è il caso di dire che “l’umanità si è fermata a Solferino.”

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