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Società

Una manifestazione di famiglie per riaffermare il diritto dei genitori ad educare i figli

Daniele Sebastianelli

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Presentato a Roma il Comitato “Difendiamo i nostri figli”, promotore della manifestazione del 20 giugno a piazza San Giovanni in Laterano       Gandolfini: ”il comune sentire delle famiglie italiane non è quello dell’ideologia Gender”

“Il nostro è un comitato non legato a partiti né ad appartenenze religiose… 

Presentato a Roma il Comitato “Difendiamo i nostri figli”, promotore della manifestazione del 20 giugno a piazza San Giovanni in Laterano

Gandolfini:”Il comune sentire delle famiglie italiane non è quello dell’ideologia Gender”

 

“Il nostro è un comitato non legato a partiti né ad appartenenze religiose, promotore di una manifestazione che nasce dal basso. Non ha nulla a che fare con il Family Day del 2005. È una cosa nuova, una forma nuova di cittadinanza attiva”. Non vuole parallelismi con il passato Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, che questa mattina, 8 giugno, alla conferenza stampa all’Hotel Nazionale di piazza di Monte Citorio ha presentato – insieme a Mario Adinolfi, Simone Pillon, Maria Rachele Riuiu, Costanza Miriano –  la manifestazione del prossimo 20 giugno prevista alle 15,30 in piazza San Giovanni in Laterano.

  “Il comitato – ha proseguito Gandolfini – è venuto fuori da un grande lavoro sul territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia, fatto di incontri e conferenze sul tema del Gender con famiglie e associazioni”. In quel contesto – ha sottolineato il portavoce – “abbiamo notato disinformazione e completa ignoranza sul tema. Il Gender è una filosofia che investe l’antropologia per poi diventare materia d’insegnamento negli istituti scolastici”. Per questo, con la creazione del Comitato, “abbiamo deciso di dare voce a chi non ha voce. Dar voce alle famiglie. E dare una manifestazione al Paese perché ci fosse una presa di coscienza del disagio che milioni di famiglie hanno. La famiglia che sosteniamo è quella definita dall’articolo 29 della Costituzione. Il comune sentire delle famiglie italiane non è quello dell’ideologia gender”.

 Teoria Gender rispetto alla quale lo stesso Papa Francesco ha parlato di “colonizzazione ideologica” definendola come “sbaglio della mente umana”. “Abbiamo la sensazione – ha ribadito Gandolfini – che se c’è un istituto bombardato da sinistra a destra questo è proprio la famiglia che non può essere esautorata dal compito educativo che a lei spetta e che è garantito anche dall’ art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dall’art. 30 della Costituzione italiana”.

 A chi chiede se la manifestazione sarà anche contro il ddl Cirinnà, Gandolfini risponde: ”Il Comitato è nato dieci giorni fa. È nato per l’emergenza. Emergenza data anche dal fatto che domani si parlerà al Senato del ddl Cirinnà. I due argomenti sono legati, è evidente, però questa non è una manifestazione contro il ddl Cirinnà, ma una manifestazione popolare fatta da famiglie contro l’ideologia gender. Faremo di tutto perché la nostra voce si senta”, precisando, a scanso d’equivoci, che non si tratta di “una manifestazione contro qualcuno. Vuole essere una manifestazione propositiva. Vuole mostrare la bellezza della famiglia, il diritto dei genitori di educare i propri figli”.

 Molti dei partecipanti saranno aderenti di movimenti ecclesiali. “Quando noi membri del comitato – spiega Gandolfini – ci siamo incontrati, ci siamo detti che dovevamo includere anche i movimenti cattolici. I neocatecumenali, naturalmente sono numericamente rilevanti. Abbiamo trovato in loro un interlocutore disponibile. Ma, ci tengo a dirlo – ha concluso – non è una manifestazione cattolica”. Saranno presenti anche persone provenienti dal mondo non cattolico, come l’Alleanza Evangelica Italiana o provenienti da ambiente non cristiano come musulmani e Sikh.

 Sull’opportunità di scegliere una piazza come quella di San Giovanni in Laterano Gandolfini non ha dubbi: “Scegliere Piazza San Giovanni è una scommessa di altissimo livello. Abbiamo pensato che fosse un luogo fortemente significativo. Al di là del numero di persone che saranno presenti c’è da dire che dietro c’è un popolo e si ritroverà in una piazza che è rappresentativa di tutte le piazze italiane”.

 La senatrice Paola Binetti, presente come ospite all’incontro, ha sottolineato l’inadempienza delle persone di buona volontà, riconoscendo che “abbiamo dormito troppo”. “La manifestazione – ha ribadito Gandolfini – vuole anche dire ai parlamentari che la gente non vuole l’ideologia Gender, la volontà della gente non è quella rappresentata dalle lobby. Vorremmo poter dare più coraggio ai parlamentari – ha sottolineato – perché si allertino e si sveglino su tematiche come queste sulle quali si fonda la nostra società. Molto spesso vengono accolte posizioni che sono di pochi e delle lobby. Il comune sentire della gente non è questo. Molti parlamentari non hanno la più pallida idea di cosa stia succedendo sul Gender. La grande strategia vincente – ha proseguito – è che tutto viene veicolato sotto la bandiera del bullismo e della non discriminazione. Siamo d’accordo che il bullismo è una piaga da cancellare e che nessuno debba essere discriminato. Ma questo non deve essere il pretesto per far entrare nelle scuole l’ideologia del Gender. Le famiglie italiane si sentono abbandonate a forze che traviano l’innocenza dei bambini”.

 L’auspicio – conclude Gandolfini – è che “la maggioranza silenziosa diventi cittadinanza attiva”.

Comunicatore e giornalista. Mi occupo di informazione religiosa con particolare attenzione alle implicazioni etiche e sociali. Non mi interesso delle chiacchiere di palazzo. Cattolico (quindi) politicamente scorretto.

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Società

Saldi estivi 2024: sono già arrivati e saranno due mesi di acquisti

Prevale la scelta abbigliamento nel segno della sostenibilità

Gloria Gualandi

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Come da tradizione i saldi estivi 2024 sono iniziati il primo sabato del mese di luglio. Quindi è iniziata ufficialmente la piccola battaglia per le offerte della calza stagione che anticipano le vacanze italiane.

Lo shopping coinvolgerà sicuramente le tendenze moda che abbiamo trattato, moda e beauty, ma i saldi ranno l’occasione per guardarsi attorno e trovare qualcosa che si può utilizzare anche la prossima stagione (magari un blazer firmato o un profumo scontato). Dureranno per circa 60 giorni. Ma cosa comprare ai saldi estivi 2024? Come dichiarato da Confcommercio sui consumi e saldi estivi “oltre il 70% indica tra le preferenze l’abbigliamento, le calzature e gli accessori”, seconda preferenza solo alla ristorazione che rimane al primo posto come investimento estivo proprio in occasione delle vacanze.

Nel mare magnum di proposte, vince il ‘compra ora e indossi sempre’, ovvero l’investimento furbo. Si tratta di un investimento sicuro: un refresh del tuo personale capsule wardrobe o la sua creazione proprio in occasione dei saldi estivi. Si tratta di capi e accessori basici, su sui puoi costruire numerosi abbinamenti. Tra i must have moda suggeriamo una camicia maschile un po’ over – bianca è un grande classico, ma a righe può essere una valida opzione -, un paio di jeans con il modello comfort, che ti fa sentire bene, un paio di pantaloni sartoriali e un paio di mules chiuse davanti .

Una perfetta alternativa alle più classiche décolleté. Sempre attenta alla sostenibilità, nonché a ciò che si può comprare ora e indossare per sempre.

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Attualità

Creare poesia per promuovere la salute mentale: un progetto della ASL Roma 1

“Think poetic” è un progetto nato durante il primo lockdown del 2020 per non lasciare da soli i pazienti del centro di salute mentale del distretto 13 ASL Roma 1, oggi un laboratorio di poesia aperto anche al pubblico

Marco Matteoli

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“Il nostro obiettivo è promuovere la salute mentale nella comunità attraverso la poesia”. Con queste parole il Dott. Andrea Solfanelli, medico psichiatra e promotore del progetto, descrive “think poetic”, nato nel 2020 per andare incontro ai pazienti del CSM del distretto 13 della ASL Roma 1, rimasti chiusi in casa per il lockdown, o impossibilitati per altro motivo a recarsi fisicamente al centro di salute mentale.

Il progetto è iniziato con la condivisione di poesie autoprodotte attraverso una chat, e successivamente si è esteso, mediante appuntamento mensile, generalmente l’ultimo martedì del mese, nella biblioteca “Casa del Parco” su via Pineta Sacchetti, dove il dott. Solfanelli e la dott.ssa Isabella Cavicchia, infermiera e scrittrice, coordinano questa attività di gruppo, esortando, non solo gli utenti del CSM, ma anche la popolazione del municipio, a scrivere e condividere testi poetici e aprirsi al gruppo senza timore di giudizio. Una volta esposta la composizione, gli altri membri del gruppo possono commentare il brano o semplicemente esporre il proprio, questo permette di creare un flusso poetico che si autoalimenta con il contributo di tutti i membri.

Un progetto semplice e “sovversivo”, che scaturisce dall’esigenza di combattere l’isolamento imposto dal primo lockdown, e dal senso di alienazione vissuto dal 2020 in poi, in uno spazio in cui incontrarsi davvero e superare la solitudine. Si utilizzano le composizioni poetiche per lasciare fluire il proprio inconscio e superare i limiti imposti dalle parole di utilizzo comune; il risultato è trovare poesia anche in ciò che non ci si aspetta, anche nella verbalizzazione di malesseri interiori attraverso metafore, allegorie, iperboli, personificazioni o in qualunque altro tipo di figura retorica in grado di esprimere il non verbalizzabile.

Nel gruppo il flusso poetico è libero e mutevole, e ogni membro che mano a mano si aggiunge porta nuovi spunti, che siano storie, ricordi, aneddoti, sogni, si può parlare di se stessi oppure degli altri, al fine di incoraggiare il pensiero poetico, uno strumento in più a sostegno della salute mentale.

Per informazioni è possibile contattare il tel. 06/45460671 oppure la biblioteca casa del parco.

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Attualità

A Solferino la fiaccolata dei 160 anni della Croce Rossa Italiana

Come ogni anno, la città di Solferino ha ospitato la fiaccolata dei volontari della Croce Rossa Italiana, quest’anno ad accendere la prima fiaccola è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Marco Matteoli

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Nel silenzio della notte si odono gemiti, sospiri soffocati pieni di angoscia e di sofferenza e voci strazianti che implorano soccorso. chi potrà mai dire le agonie di quella notte spaventosa! […] Non sarebbe opportuno, durante un periodo di pace e di tranquillità, costituire delle società di soccorso, il cui scopo fosse quello di provvedere alla cura dei feriti, in tempo di guerra, per mezzo di volontari solerti, disinteressati e ben qualificati per tale compito?” Con queste parole Jean Henry Dunant, raccontava della battaglia di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859, nel pieno della II guerra di indipendenza italiana, all’interno del suo libro intitolato “un ricordo di Solferino”, pubblicato alla fine del 1862.

È proprio nel ricordo dei campi di battaglia, tra urla strazianti e i miasmi della belligerante disumanità che nacque l’idea di un’associazione di volontari, che con carattere di neutralità ed imparzialità potesse essere in grado di soccorrere i feriti sul campo di battaglia, da questa idea nacque, il 15 giugno 1864, a Milano, la Croce Rossa Italiana. Nella 1° Conferenza diplomatica di Ginevra (8-22 agosto 1864), venne poi sancita la neutralità delle strutture e del personale sanitario.

Ancora oggi dopo 160 anni i volontari della Croce Rossa si impegnano, in virtù dei sette principi fondanti, a sostenere i vulnerabili sia in ambito militare che in ambito civile. “Voglio ringraziarla per la sua opera quotidiana nel mettere al centro dell’agenda Internazionale la sua preoccupazione, che è anche la nostra, per i conflitti armati in corso e per la tragedia umanitaria a cui assistiamo” ha detto il presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro rivolgendosi al capo dello Stato Sergio Mattarella, che nel pomeriggio del 22 giugno ha dato di persona il via alla fiaccolata a Piazza Castello, Solferino, per onorare i 160 anni della Croce Rossa Italiana.

Nel frattempo, nella stessa giornata del 22 giugno, l’ufficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Gaza è stato colpito da proiettili di grosso calibro in seguito a un bombardamento, il quale ha ucciso 25 persone e ne ha ferite almeno 50 , un evento che colpisce allo stomaco i principi stessi di questa associazione, è il caso di dire che “l’umanità si è fermata a Solferino.”

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