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Interviste

“Io Su(o)no”: disabili, educazione, musica e creatività

Collaboratori occasionali

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“Attitudini creative e musicali che sono in ognuno di noi”

di Irene Morabito

Intervista a Flavia Campana e Aurora di Rocco responsabili e coordinatrici del progetto

Quanto si può esprimere se stessi e le proprie potenzialità attraverso la musica? Possono esistere realtà poco conosciute che meritano di essere raccontate.

Oggi vogliamo parlare di “Io Su(o)no”, Associazione culturale Educazione e Musica.

L’Associazione “Io S(u)ono” s’impegna a proporre diversi corsi educativi e creativi, per le persone di tutte le età e con disabilità, basandosi sulle tecniche educative e musicali, organizzando i programmi didattici in un modo personalizzato per ogni allievo creando un percorso unico per ognuno.

I corsi vengono progettati dalla Dott.ssa Flavia Campana, educatrice ed esperta in processi comunicativi, e Aurora Di Rocco, musicista e insegnante di batteria e percussioni, collaborando con altri insegnanti qualificati nelle situazioni richieste.

Abbiamo fatto qualche domanda alle due insegnanti Flavia Campana e Aurora Di Rocco per farci raccontare da loro di cosa si occupano e a chi si rivolgono.

Quando e come è nata l’Associazione culturale Educazione e musica “Io S(u)ono”?

Il progetto Io S(U)ONO nasce circa due anni fa a Roma, attraverso il confronto tra due professionalità apparentemente non affini, una educatrice Flavia e una musicista – batterista Aurora. L’unione di queste due amiche e professioniste ha portato alla costruzione di un progetto educativo e musicale che supera i paradigmi terapeutici e delle performance musicali rivolta a persone con disabilità.

Le attività della vostra Associazione hanno come obiettivo la condivisione con gli altri, la socializzazione, l’integrazione, l’inclusione e la gratificazione. Come cercate di realizzare questi scopi? E le attività a chi sono rivolte?

Tutte le attività svolte dall’associazione promuovono l’immaginazione, la creatività e la capacità di memoria, di attenzione e osservazione, così come gli altri processi cognitivi. Sfruttare i canali comunicativi possibili di ognuno favorirà miglioramenti a livello di abilità sociali, cognitive, comportamentali e comunicative attraverso una gratificazione emotiva, la condivisione, l’autonomia, l’interazione con il gruppo e la relazione corporea.
La creazione di una orchestra percussiva rivolta a persone con disabilità e lezioni con musicisti professionisti attiva i processi di socializzazione e di integrazione.
L’associazione IO S(U)ONO da quest’anno ha allargato la proposta formativa a tutti i ragazzi con attività musicali, di supporto allo studio e laboratori creativi. NESSUNO ESCLUSO!

Che metodi adoperate e che risultati avete avuto fino ad adesso? La proposta di approccio alla musica vi sta dando in particolare buoni risultati?
Lavoriamo sui punti di forza dei ragazzi, cerchiamo di Educare alla musica, inteso come atto del TIRAR FUORI (Educere =tirar fuori) le abilità musicali e creative che ognuno di noi possiede. I metodi usati sono quelli più adatti ai ragazzi e alle loro capacità, Il percorso di ogni ragazzo/a viene programmato a partire dalle preferenze musicali e creative, osservazione del comportamento e della comunicazione, valutando le abilità da poter tirar fuori e infine vengono organizzate le attività. Oltre le tecniche, che riteniamo fondamentali e realmente utili, applicate tenendo conto delle abilità e specificità di ogni singola persona, quello che conta è che gli allievi traggono da tali strategie una maggiore facilità nell’apprendimento, più soddisfazioni nel loro percorso musicale ed educativo, una più solida passione per la musica e l’arte, la possibilità di fare sempre passi avanti nel loro percorso di vita.
Ad esempio abbiamo notato che attraverso l’utilizzo di immagini arrangiate su brani musicali, i ragazzi sono guidati nell’esecuzione delle canzoni suonando insieme gli strumenti percussivi; inoltre anche nelle lezioni creative che prevedono la costruzione di strumenti percussivi con materiali riciclati , i ragazzi si sentono coinvolti in prima persona e con il gruppo.
Usiamo spesso questa citazione per capire profondamente il significato del nostro lavoro:’Sono come suono, suono quel che sono’.

Qual è la chiave che adottate per creare un canale di comunicazione con le persone che presentano delle difficoltà? Su che cosa in particolare fate leva, o che cosa funziona meglio che altro?
Le attività musicali e creative basate sia sulle preferenze dei ragazzi che sulle loro abilità appassionano i ragazzi e questo attiva il loro interesse, l’ascolto e l’attenzione .

Come riuscite a sollevare le barriere psicologiche che spesso fanno schermo nella vita quotidiana delle persone con difficoltà?
Abbiamo imparato con l’esperienza, che tutte le persone con difficoltà sentono il bisogno di frequentare un corso di Musica o un laboratorio creativo come tutti gli altri, quindi la possibilità di sentirsi sullo stesso piano degli altri abbassa le barriere psicologiche, non confondendo mai le reali possibilità di ognuno.

Come differenziate i corsi in base alle eventuali problematiche delle persone che vi seguono?
I gruppi vengono creati rispetto alle diverse tipologie di disabilità fisica, cognitiva e psichica, rispettando anche le fasce di età dei nostri allievi.

Le famiglie collaborano con voi partecipando alle lezioni?
Le famiglie sono coinvolte sin dall’inizio del percorso attraverso colloqui individuali effettuati per conoscere meglio genitori e i ragazzi. Inoltre vengono organizzate lezioni con ragazzi e genitori al fine di sperimentare in prima persona l’esperienza dei propri figli e le difficoltà che i ragazzi supera- no per poter partecipare e suonare insieme al gruppo in una continua condivisione del piacere e soddisfazione che solo la Musica crea.

In che modo riuscite a motivare le persone e a fargli comprendere che si possono raggiungere obiettivi al di là delle eventuali problematiche presenti?
Credere nelle loro capacità è il primo passo per riuscire a capire i limiti ma soprattutto attraverso l’osservazione riuscire ad utilizzare il più adatto canale comunicativo per arrivare alla comprensione di un messaggio, di un suono o di una emozione.

Cosa vi ha dato a livello umano questa esperienza fino ad ora?
Questa esperienza è l’esercizio umano più difficile e gratificante che potevamo scegliere come professione nella vita.
Andare oltre l’apparenza e mettersi nei panni dell’altro è arricchimento personale che apre canali comunicativi sempre nuovi in cui l’empatia ne fa da padrona.

Le scuole dove ora stanno portando avanti il progetto sono: Octopus Music Factory ( Roma Balduina), Dimensione Musica Yamaha music Center ( Roma Colli Albani ), Scuola Media Nitti ( Roma Fleming ), Scuola popolare di musica di Testaccio in collaborazione con il Coro Mani Bianche ( Roma Testaccio). Il 26 maggio alle ore 12.00 presso la scuola F.S. Nitti ci sarà lo spettacolo di fine anno del corso di “Percussioni Io Su(o)no” dove i ragazzi si esibiranno per condividere l’esperienza e i risultati raggiunti.

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Interviste

ASSOLO di ANNA DARI, il suono potente della vita

Spettacolare, impetuosa, delirante. Tutta la potenza rigenerante della solitudine ripiegata in un ASSOLO. La creatività musicale e poetica di Anna Dari trasforma le tenebre in luce e riaccende la vita

Gino Morabito

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Pianista per scelta, compositrice per caso, scrittrice per passione. La sensibile artista astigiana combatte il male oscuro della depressione con l’arma della propria musica e vince. Nel 2020 il primo premio al Concorso internazionale “Salvatore Quasimodo” sezione Musica al prestigioso CET di Mogol e nell’agosto 2021 pubblica Oltre la nebbia. Un progetto discografico nuovo, diverso, metaforico. Con un cambio di rotta e di stile rispetto ai primi dieci anni del suo comporre. L’album (edito da Blue Spiral Records) contiene sette gemme preziose, tra cui la raffinata e struggente ASSOLO che aveva dato il la iniziale.

Realizzato dallo studio ImagesLab di Asti, il video di ASSOLO rappresenta l’ultimo atto di un percorso interiore iniziato con la composizione del brano nell’estate 2017. Erano trascorsi due anni e mezzo di totale silenzio. Un periodo durante il quale Anna Dari aveva deciso di chiudere definitivamente il coperchio del suo pianoforte e della composizione pianistica. Ma il destino ribalta le carte in tavola e la pone in relazione con un’altra anima a lei affine. Travagliata, fragile, in cerca di un appiglio. La colpisce fortemente la storia, per la potente energia che quell’uomo era riuscito a sprigionare dal fondo del pozzo in cui si trovava. Straordinariamente capace di superare la sofferenza fisica dovuta a un grave incidente che aveva compromesso in modo significativo l’uso del piede e quindi della camminata. Ma il sogno, da appassionato runner, di partecipare alla maratona cui tanto anelava, lo spingono ad allenarsi sistematicamente. Senza cedere allo sconforto né alla paura dell’insuccesso o alla facile rinuncia. E così fu. Il trionfo della volontà e della sete di vivere sul dolore psicofisico invasivo. Pur nel profondo di un forte stato depressivo, anche Anna Dari sente la spinta emotiva ad alzarsi dal letto ed avvicinarsi nuovamente alla tastiera. Dopo due anni e mezzo di ferma compositiva, trasforma la storia di quell’uomo in musica. E nasce ASSOLO (disponibile al seguente link:

https://youtu.be/F35Aj_oNqfw

Il desiderio di realizzare un video del brano si è protratto nel tempo fino ad arrivare ad oggi e alla meravigliosa opportunità dell’aprile 2022. Paride Candelaresi, Assessore alla Cultura del Comune di Asti, insieme al Direttore del Teatro concedono l’autorizzazione ad effettuare le riprese all’interno del prezioso Alfieri.

«Girare le riprese del video “Assolo” all’interno di un meraviglioso teatro d’epoca è stata per me un’esperienza unica e irripetibile.» racconta Anna Dari «Mi trovavo faccia a faccia con quella compositrice che per quindici anni aveva agognato di portare la propria musica nel mondo, sognando i grandi teatri. Suonare nel silenzio dell’Alfieri, nudo, spogliato del pubblico, mi ha emozionato. Un’emozione resa ancor più vivida e potente dal ricordo che proprio in quel luogo speciale aveva avuto inizio la mia carriera. Una carriera – confesso – che avrebbe meritato di più. E ancora ci spero. Così come, attraverso quest’“Assolo”, nutro la speranza di poter lasciare ai miei figli un saluto, una traccia, forse eterna, chissà, di cui possano un giorno sentirsi orgogliosi».

Segui Anna Dari su:

Facebook: https://www.facebook.com/anna.dari2008

Instagram: https://www.instagram.com/anna_dari_pianist_composer_/

Spotify: https://open.spotify.com/artist/0lY0agOKdoiJEgFirHzKPY

Web: https://www.annadari.it/ 

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Interviste

FEELIN’ GOOD, L’ENTUSIASMANTE MOOD STYLE DI MATIL JOPLIN

Una carica di energia vitale, voglia di libertà e quel ritornello che ti fa ritrovare il sorriso. È disponibile su tutte le piattaforme digitali Feelin’ good (Golia Record), il nuovo singolo di Matil Joplin

Gino Morabito

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In linea con la filosofia del think positive, marchio di fabbrica della giovane artista forlivese, è un brano che trasmette buoni sentimenti. Racconta dello stare bene con sé stessi e con gli altri, ed emana un profumo intenso di estate.

Feelin’ good (https://youtu.be/L9WmEw9n1hg) di Matil Joplin (pseudonimo di Matilde Montanari) è una canzone rivolta a tutte le età. Perché il mare, il sole e la sua energia sono elementi che irrompono nel cuore di ognuno portando gioia, felicità, benessere. Un incontenibile contagio di entusiasmo che si evince già dal primo ascolto, dove il mood irresistibile fa venire voglia di cantare e ballare. Un ritmo trascinante su di un testo che inneggia alla solarità e alla vita. Una voce soave e grintosa al tempo stesso, e il gioco è fatto.

«“Feelin’ good” è venuto fuori spontaneamente durate una giornata di metà maggio, in vista dell’estate che stiamo vivendo» dichiara Matilde Montanari. «È un pezzo che ho scritto in inglese perché mi riesce più facile esprimermi in lingua straniera. Come poi è già successo con “Picture of my Summer”, il mio primo inedito composto a soli dodici anni.»

In questo periodo difficile, tra guerra, pandemia e follia generale, l’urgenza di veicolare un messaggio positivo, in grado di trasmettere buoni sentimenti. Qualcosa che ci faccia sentire come in una spiaggia con tanti amici intorno e della buona musica. L’incontro fortuito di Matilde con i ragazzi dello Studio 85 di Rimini e da lì la scintilla compositiva. Paolo Campidelli ha curato la parte dell’arrangiamento, assieme a Lorenzo Vincenzi che ha contribuito con la linea di basso e qualche riff di chitarra. Leo Cavada è intervenuto nella creazione di melodia e topline, per poi lasciare la parte del mixaggio e del mastering a Luca Bandinelli.

«Con queste fantastiche persone ho collaborato per far uscire il mio nuovo singolo.» Feelin’ good, l’entusiasmante mood style di Matil Joplin

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IG: https://www.instagram.com/matildemontanari__/ https://www.instagram.com/bigfunnotrip/

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Interviste

WELCOME TO MY LIFE, IL ROCK RANDAGIO DI ANDREA SELLAROLI

Gino Morabito

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Rock, con una chitarra pesante sotto che ti carica. Rock come modo di essere. Andrea Sellaroli canta Welcome to my life. Mettersi continuamente in gioco. Da un giorno all’altro, decidere di partire, cambiare città, cambiare vita. Randagio, il nostro l’ha fatto. Senza certezze sul futuro, seguendo ancora il suo istinto. Undici anni vissuti nelle colline del Chianti, una passione per il vino e per le donne, una chitarra scordata che continua a suggerirgli nuovi testi. Parte il ritmo della batteria, basso, cassa, rullante e nasce una canzone.

Welcome to my life è il nuovo singolo di Andrea Sellaroli. Schietto, rock, diretto. Racconta di un uomo che non si adegua, non si accontenta, rifiutando la banalità e la monotonia. In pace con sé stesso, capace di amare senza riserve chi gli conquista il cuore. Chi “potrà perdonarlo”, se un giorno sarà partito di nuovo “senza neanche salutare”? Un cantautore schivo, che preferisce esprimersi con i suoi pezzi.

E allora Welcome to my life, ed è già tempo di andare via. Il videoclip del brano, fuori su tutte le piattaforme digitali, è disponibile al seguente link: https://youtu.be/BHfkP25ReD4

Biografia

Dal Nord al Sud, con le partite di sabato. Sì, perché Andrea Sellaroli ha allenato per quasi vent’anni in serie A1 squadre di pallanuoto femminile. Ed eccolo ancora oggi, il sabato, a urlare nelle piscine di tutta Italia. Durante la settimana, corde vocali permettendo, in studio di registrazione. Nato il 10 aprile ‘72, ha suonato le tastiere nei Side One: portavano nei locali di Spezia e dintorni le cover di Zucchero, Liga, Vasco… Autodidatta, Andrea Sellaroli riesce a trovare accordi, scale, melodie, affidandosi esclusivamente all’orecchio. Scrive canzoni da sempre: registra le parti di basso, di batteria, di chitarra, degli archi e naturalmente di tastiera. Girata l’Italia in lungo e in largo, torna a vivere a La Spezia. Contatta nuovamente Max Marcolini (chitarrista, arrangiatore e produttore di Zucchero “Sugar” Fornaciari), con il quale aveva già collaborato in passato. Gli affida il compito di “mettere in bella” le sue idee realizzando un album. Otto brani che il nostro non vede l’ora di farci ascoltare, con il primo singolo estratto dal titolo “Welcome to my life”. Rock, con una chitarra pesante sotto che ti carica. Rock come modo di essere. Mettersi continuamente in gioco. Da un giorno all’altro, decidere di partire, cambiare città, cambiare vita. Andrea Sellaroli l’ha fatto, senza certezze sul futuro, seguendo ancora il suo istinto. E, per fortuna, gli è sempre andata bene.

Segui Andrea Sellaroli su:

FB: https://www.facebook.com/andrea.sellaroli.72 IG: https://www.instagram.com/andrea_sellaroli/ YT: https://youtube.com/channel/UCvu9kifQQibT2jisiC7OTbg

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