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Società

Il pane per tutti

Cristina E. Cordsen

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Riduciamo gli sprechi aiutando chi ha più bisogno

La quantità di cibo che si spreca in Italia ogni anno è di a circa 28 Kg a persona, un numero considerevole che si dovrebbe monitorare più seriamente.

Per limitare questo spreco, le Acli di Roma hanno recentemente lanciato il progetto “Il pane a chi serve 2.0” che é l’applicazione della rete formata  da 45 panifici, 44 enti solidali e 6 Municipi di Roma; tutti insieme lavorano per assicurare la distribuzione di cibo e pasti ai più poveri della Capitale. Grazie anche all’impegno di molti volontari, questo progetto ha già recuperato oltre 110.157kg di pane che ogni giorno aiutano 2300 poveri di Roma. I volontari, donando 4000 giorni e percorrendo più di 13mila km, hanno fornito il pane per accompagnare 800mila pasti.

L’obiettivo di questo progetto non è solo quello di contrastare lo spreco alimentare, ma di fornire assistenza a chi è nell’emergenza e creare legami sociali più solidali.

I panificatori che aderiscono al progetto si impegnano a fornire il pane di resa di cui dispongono e trovano con le ACLI di Roma accordi e modalità pratiche per donare il pane alle associazioni; portando i loro prodotti a chi più ne ha bisogno, diventano motori di solidarietà insieme a tutti gli altri. Ad integrazione del primo, questo progetto, uno dei vincitori del bando della Regione Lazio “Un taglio alla povertà”, ne ha fatto nascere uno nuovo chiamato “Il cibo che serve” che finanziato dalla Regione Lazio, aiuterà a contrastare povertà ed emarginazione sociale.

I generi alimentari recuperati questa volta saranno  diversi, anche frutta e verdura, i quali grazie a furgoni refrigerati potranno essere trasportati e consegnati in tempo utile. A questo progetto collaborano i mercati rionali ed il Centro Agroalimentare di Roma con l’obiettivo di raggiungere almeno 3000 poveri ogni giorno, coprendo circa 10 Municipi della Capitale.

L’approccio concreto di questi programmi, socialmente utili ed educativi, sono un’ottima occasione per dare buone notizie e al tempo stesso promuovere la cultura contro lo spreco che oggigiorno dilaga non solo nei generi alimentari.

Da molti anni mi occupo dei contatti istituzionali e media per la Scienza Cristiana in Italia. Scrivo dei benefici che la spiritualità e l’introspezione come ricerca del sé, hanno sul nostro benessere. Mi interessa anche l’informazione sociale, data in modo giusto, etico e senza personalismi, perché sono convinta che ogni notizia possa e debba dare al lettore anche la speranza in un futuro migliore. Quando non sono in giro per eventi o congressi, vivo e lavoro a Roma.

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Società

Le tendenze forti della moda Autunno Inverno 2024-25

Gloria Gualandi

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Dal boho-chic al borgogna, fino agli stivali biker e al suede: i nuovi trend che sono qui per restare. Boho Chic. Balze, chiffon, e stratificazioni bohemien.

Tutto è iniziato con la sfilata di Chloé, quando la nuova direttrice creativa del brand, Chemena Kamali, ha aperto gli archivi e rilanciato lo stile anni 70 della maison in chiave ultra sofisticata.

Mannish. La moda autunno inverno valorizza il lato maschile di ogni donna. Con gilet, camicie e pantaloni dal taglio sartoriale, sia in versione casual che elegante, che prediligono le tonalità neutre e della terra.

Borgogna. Dopo il rosso Ancora dell’estate (la tonalità lanciata da Gucci), la scala cromatica invernale si muove verso la nuance più profonda di borgogna, bordeaux e melanzana. Da indossare in total look.

Animalier. Lode al cappotto maculato dal fascino rétro. In versione bon-ton anni 60. Biker boots. Gli stivali sono i grandi protagonisti di stagione. A fianco ai modelli classici e a quelli altissimi spuntano i biker: con il tacco basso, la suola larga e le fibbe ai lati.

Preppy. Completi in tweed (Alberta Ferretti), mocassini e bauletti (Gucci), mini dress svasati, stivali con la punta tonda e il tacco midi e tailleur composti da minigonna e giacca corta.

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Attualità

Il Rotary “investe” sui giovani aretini

Consegnate ad Arezzo le borse di studio a tre studenti diplomati con il massimo dei voti

Paolo Castiglia

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Una vera e propria serata evento, intitolata “La parola ai Giovani”, quella, partecipatissima da soci e ospiti, organizzata ieri sera dal Rotary Club Arezzo presso l’hotel Minerva. “Abbiamo deciso di dedicare questo nostro incontro alle nuove generazioni – ha spiegato il presidente del Rotary Club Arezzo, Giovanni Linoli – ai giovani del Rotaract ed ai giovanissimi del Club Interact di Arezzo, che in questa occasione hanno avuto modo di comunicare le loro esperienze ed illustrare i loro progetti”.

Poi, spiega ancora Linoli, “alla presenza di Lorenzo Pierazzi, socio del Club a cui è stato recentemente conferito l’incarico di Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Arezzo, e dei Dirigenti scolastici dei tre plessi aretini, sono state consegnate le borse di Studio ai migliori diplomati nell’anno scolastico 2023 – 2024 presso il Liceo Classico Francesco Petrarca, il Liceo Scientifico Linguistico Francesco Redi e l’ITIS Galileo Galilei”.

Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro dei membri della Commissione Cultura: il presidente prof. Claudio Santori, che ha lavorato insieme ai soci Massimo Gallorini, Lorenzo Pierazzi e al presidente Linoli per stilare le graduatorie di merito e individuare i vincitori delle borse di studio. Per lettera poi, ha raccontato la sua esperienza lo studente aretino che non ha potuto essere presente ma che – grazie ad una borsa di studio bandita congiuntamente dal Rotary Club Arezzo e dal Rotary Arezzo Est nella scorsa annata rotariana – ha avuto la possibilità di uno stage presso l’Istituto diretto dal Professor Saverio Braccini, concittadino e Socio onorario del nostro Club, Professore di Fisica Sperimentale all’Università di Berna.

Era presente alla serata, ed è intervenuto con parole di ringraziamento, il padre passionista Priscus Masawe, direttore dell’ospedale di Itololo del distretto di Kondoa in Tanzania. Come ha spiegato il dott. Franco Lelli, socio rotariano che ha seguito tutta la vicenda di persona: “l’Ospedale è stato costruito insieme agli ‘amici di Padre Riccardo’ di Palazzolo sull’Oglio con il contributo importante anche dall’associazione Pole Pole di Arezzo. Il nostro Rotary club Arezzo ha dato un contributo importante per la realizzazione dell’ambulatorio odontostomatologico e le attrezzature per l’ambulatorio sono state donate dal socio rotariano Giovanni Ridi in memoria del padre dentista”.

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Società

Creta: tra mare, storia e sapori millenari

Mare magnifico, e taverne dove rilassarsi e godere cibo mediterraneo di rara genuinità. E poi la Storia con la S maiuscola.

Gloria Gualandi

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Mare magnifico, e taverne dove rilassarsi e godere cibo mediterraneo di rara genuinità. E poi la Storia con la S maiuscola. Parliamo di Creta , isola mitologica che si trova a circa 95 km dalla Grecia continentale, tra il Mar Egeo, di cui è il punto più meridionale e il Mar Mediterraneo.

Creta è l’isola maggiore e più popolosa della Grecia e la quinta per estensione tra quelle del Mediterraneo, dopo Sicilia, Sardegna, Cipro e la Corsica. Rispetto al mare, la spiaggia di Elafonissi è diventata celeberrima nell’universo turistico per la caratteristica tonalità che assume la sua sabbia. Sfumature rosa infatti colorano questo luogo magico. Al tramonto la tavolozza di colori si impreziosisce di ulteriori sfumature. in certi scorci poi Creta assomiglia in piccolo al Gran Canyon americano e merita di essere visitata oltre che per le sfumature di colori anche per l’ospitalità dei locali verso i turisti, in particolare italiani.

Poi quasi tutte le taverne di Creta, e in particolare nella regione di Chania, sono meta di buongustai locali o di turisti curiosi: vi si può degustare il boureki, piatto molto tradizionale a base di verdure cotte al forno con strati di zucchine, patate e formaggio di capra, conditi con olio d’oliva ed erbe e avvolti con pasta fillo.

Dakos, invece, è un antipasto preparato mescolando mizithra salato, olio extravergine d’oliva, pomodori e olive disposti sopra una sorta di pane a base di orzo chiamato paximadia. Il Mizithra è un formaggio a pasta molle e leggermente dolce, prodotto con latte di pecora o di capra. Altri antipasti da provare sono i kalitsouniai, involucri di pasta fillo ripieni di morbido formaggio di capra o di pecora e fritti in olio o cotti al forno. In molte taverne vengono serviti come dessert accompagnati da miele.

Nella colazione cretese non manca mai la staka, a base di crema del latte. La crema viene cotta per ore a fuoco lento, finché non diventa densa e cremosa. Viene servita con il pane e spesso viene proposta come contorno.

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