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Tempolibero

Il Veneto e i percorsi Garda, Monte Baldo e Lessinia

Monica Splendori

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Un territorio che si è confermato anche per il 2017 prima regione Italiana per il turismo

Il Veneto si è confermato anche per il 2017 prima regione d’Italia per quanto riguarda il turismo. Verona e il suo lago raggiunge il quarto posto a livello nazionale…

Un territorio che si è confermato anche per il 2017 prima regione Italiana per il turismo

Il Veneto si è confermato anche per il 2017 prima regione d’Italia per quanto riguarda il turismo. Verona e il suo lago raggiunge il quarto posto a livello nazionale. Le stime, infatti, sull’andamento della principale industria del Veneto dicono non solo che il suo turismo gode di ottima salute, ma che contribuisce a migliorare il bilancio economico del settore.

Per il 2018 la Regione Veneto ha redatto il progetto “buy Veneto 2018” che è alla 17 esima edizione; i suoi obiettivi sono quelli di consolidare i mercati tradizionali e di esplorare quelli emergenti, ma soprattutto sulla qualità, potenziando l’offerta regionale anche rispetto ai mutamenti di esigenze del turista italiano e straniero.

I dati sul movimento turistico, infatti, fungono da forti indicatori sulle politiche da adottare per incrementare fatturato, sviluppo aziendale e occupazione. Il nord est esercita un peso significativo sul totale del movimento del turismo rilevato nel Paese. Se si focalizza, inoltre, l’attenzione sul mercato internazionale, il nord est arriva a detenere  una quota ancora più elevata, pari al 38.9% del totale delle presenze degli stranieri registrate in Italia.

Il nord est si caratterizza per un’ampia varietà di opportunità di vacanza, che va dal turismo balneare a quello montano, da quello culturale delle Città d’arte e dei piccoli centri a quello termale e lacuale.

Verona non è solo città e lago, cultura ed enogastronomia di questa zona, ma sono anche quelle aree che vanno dal Garda alla Lessinia che si caratterizzano per le loro diversità come “i luoghi di confine”. Basti pensare all’alta Lessinia, dal 1990 parco naturale regionale, ma popolata nel medioevo da genti tedesche; o alla valle d’Alpone in parte attratta dall’orbita di Vicenza. 1370 km quadrati del lago di Garda (Benaco per i romani) il più frequentato del Nord Italia. Pensiamo al Monte Baldo che si divide in due zone: la parte occidentale, solo bosco e pascolo e  la parte Orientale, che sin dal 500 ha attirato botanici, farmacisti e cortigiani alla ricerca di endemiche rare piante officinali o erbe velenose.  Una zona che gode, in particolare, di sentieri naturalistici che si possono percorrere sia autonomamente, con le dovute attrezzature e accortezza, o con gruppi come il C.A.I o il VISSINEL, presenti in questa zona.

Camminare è uno dei movimenti più naturali che l’uomo possa fare, non inquina, è salute, è ricerca: della natura, di nuovi luoghi, di conoscenza, di cultura. I gruppi alpinistici veronesi,  proprio riguardo al rispetto dell’ambiente offrono la possibilità di percorrere anche le colline per far conoscere ciò che di bello e interessante può esserci anche poco lontano dai caseggiati e magari infondere la passione per la montagna.

Da vari anni gruppi alpinistici veronesi si dedicano alla valorizzazione della montagna e della collina curandone sentieri e stradelli e la pubblicazione di carte e guide. (Ad esempio: Guida del sentiero europeo E5; carta dei sentieri del monte Baldo; percorsi salute).

Quello dei percorsi è un’iniziativa rivolta a prolungare detti percorsi verso il lago di Garda con un itinerario principale denominato “Sulle colline dalla Valpolicella al Lago di Garda” che partendo da Negrar tocca Mondrago, Cerna, Cascate di Molina per arrivare a Rivoli e poi con tre diramazioni sul lago di Garda. L’intento è quello di rendere questi percorsi più accessibili anche ai turisti.

 

Alcuni itinerari sul Garda

 

 Molti percorsi in area Garda sono di alto interesse naturalistico e geologico, altri lo sono sotto l’aspetto panoramico  con percorsi che attraversano antiche contrade e toccano caratteristiche fontane. Oltre a questo, vi sono parchi naturalistici e giardini/orti botanici ricchi di piante officinali, che è possibile degustare nei rifugi dei vari percorsi assieme ai formaggi, ai salumi, e a  primi e secondi piatti.

Qui puoi pranzare con gli gnocchi di malga, il monte veronese (formaggio caratteristico di malga), il prosciutto di malga, o il cervo con i bigoli. Potrai assaporare le varie spezie: poenia officinale, campanula selvatica, raponzolo di roccia. Ma potrai anche ammirare le primule rosse , le orchidee del Baldo, le stelle alpine, i ciclamini e gustare le fragoline di bosco, le more selvatiche e i lamponi.

Attrattiva come parco, non di piante, ma di divertimenti è Gardaland, considerato uno dei parchi divertimento più grandi d’Europa (le già numerose attrazioni ogni anno aumentano). È la risposta italiana ai più celebri parchi Disney e si trova sempre lungo questo nostro percorso. Occupa una vastissima area lungo le sponde del lago, dove si riversano centinaia di migliaia di visitatori, per salire sulle montagne russe mozzafiato, o correre lungo i  fiumi artificiali che attraversano giungle e permettono di entrare in contattano addirittura con i delfini. Ma il parco ci propone anche il castello  di Merlino e la Valle dei Faraoni. Qualcuno può pensare che Gardaland sia un paradiso per i bambini, ma lo è, senza dubbio, altrettanto per gli adulti. La fabbrica del divertimento del secondo millennio è qui, sul lago di Garda.

In una terra straniera, la storia della vita le segnò il cuore di donna bambina, e volle scrivere per lui. In questo modo ha potuto, voluto raccontare, per far sentire a chi fosse disposto ad ascoltare, quello che aveva vissuto, visto, fatto, assieme ad altri uomini donne, attraverso la sua voce. Monica Splendori è nata a Bussolengo (Verona) il 22/giugno/1964, laureata magistrale in scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione e in scienze dei servizi giuridici a Verona

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Società

Allestimenti con i palloncini: professione creare felicità

Due artigiane dell’arte scelgono la missione di portare gioia nelle feste milanesi

Gloria Gualandi

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Allestimenti con i palloncini. Quindi lavorare sulla gioia, su feste e festeggiamenti, facendo spuntare spesso un sorriso o una risata convinta sul viso di un bambino. E’ la missione professionale e umana che hanno scelto Valeria Cacciato Insilla e Donatella Spadafora che, insieme, hanno realizzato un potentissimo connubio tra Sicilia (la prima) e Calabria (la seconda) che, innestato nell’efficientismo milanese, le ha portate a poter produrre eventi “magici”, riuscendo a dare spazio professionale alla loro vocazione artigianale e artistica.

“Tra noi – spiegano le due creatrici di felicità – si è instaurato subito un grande feeling e, scoprendo vicendevolmente la nostra creatività, abbiamo deciso di unire le nostre forze per realizzare il grande sogno che ci accomunava: utilizzare la nostra creatività per rendere felici gli altri”. “È stato così – approfondiscono Valeria e Donatella – che abbiamo deciso di seguire dei corsi e specializzarci professionalmente negli allestimenti con i palloncini: abbiamo fatto un percorso di studio che ci ha portato a crescere manualmente e professionalmente, arrivando a creare composizioni artigiane personalizzate al massimo”.

“Rendere magici – concludono – attraverso le nostre creazioni, i momenti speciali e più importanti dei nostri clienti è divenuto ben presto non solo il nostro lavoro, ma anche la nostra missione”.

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Cultura

“T’aggio voluto bene”

il nuovo singolo del producer endly in collaborazione con la cantante napo-nigeriana STE

Redazione Foritalynews

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T’aggio voluto bene” è il nuovo singolo targato endly che torna sulla scena dopo aver prodotto molti brani dell’ultimo album di Clementino e altri artisti del calibro di RNLA, dell’ucraino Achex e della band TheRivati. 

Il brano condiviso con la promessa della musica partenopea STE. La ventiseienne artista napoletana, nata a Lagos in Nigeria, cresciuta con una madre single e con l’affetto di una seconda famiglia di Napoli, incomincia a far parlare di sé grazie alla sua voce dall’anima soul.

“T’aggio voluto bene” è una “classica” canzone che parla di amore, ma non dell’amore idilliaco delle favole. STE canta, e pone l’accento, sull’amore illusorio, quello che lascia solo dolore e delusione.

La sua voce si sposa perfettamente con la produzione di Endly, creando un brano ricco di sentimento e sofferenza ma coinvolgente perché rimane impresso nella mente dell’ascoltatore per la sensibilità del testo e per il sound originale.

A volte nel cuore piove ma in questo caso è pioggia che pulisce e nutre. In “T’aggio vuluto bene” – ci racconta STE – il cuore urla le frustrazioni di un’amore finito, un’amore illusorio che ancora aspetta. Perché è facile convincere la mente ma il cuore resta cieco, resta speranzoso fino alla realizzazione che ha amato e che continuerà ad amare per andare avanti nella vita: perché alla fine anche dietro le nuvole c’è il sole.” “Fino ad oggi con la pubblicazione dei miei inediti continuo a raccontare i vari aspetti della mia vita e del mio carattere. Ma tutto ciò – conclude STE – non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita”.

Social net:
endlywww.instagram.com/endly.space 

Stehttps://www.instagram.com/oj_ste/

Credits:

Missato e masterizzato da Nello Gaudiello presso Drahte studio

Progetto grafico Max Castelli 

Prodotto da endly

Edizioni Fumo

Etichetta : endly & STE

www.hungrypromotion.it  tel. 3395840777 

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Tempolibero

Le mille e una danza

Danze orientali e fusion in scena al Nuovo Teatro san Paolo di Roma

Redazione Foritalynews

Pubblicato

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Venerdì 16 settembre ore 21:00, in scena al Nuovo Teatro san Paolo di Roma “Le Mille e una Danza”, spettacolo di danze orientali e fusion. Una performance ideata e presentata da Teresa di Sario e il gruppo di danze orientali “Al Farashat”. Prevista la partecipazione straordinaria della danzatrice e coreografa Rasha Neveen e le Negum & Abigail Narciso. Libero ingresso.

(info: fb Teresa Di Sario Danze Orientali – www.danzeorientali.net)

Teresa Di Sario MAESTRA – TECNICO FEDERALE DI DANZE ORIENTALI

Dal sito http://www.danzeorientali.net

La DANZA ORIENTALE, più comunemente conosciuta in Occidente come DANZA DEL VENTRE, negli ultimi anni si è fortunatamente spogliata di molti dei pregiudizi che l’ hanno accompagnata in passato, e si è riappropriata del suo significato più profondo, ovvero di una danza che agisce a livello MENTALE, EMOTIVO, SPIRITUALE, oltre che FISICO.

La DANZA ORIENTALE, infatti, favorisce la pace interiore, stimola la concentrazione e la consapevolezza di sé, trasforma le emozioni conferendo alla donna FEMMINILITA’, BELLEZZA, FIDUCIA e SICUREZZA IN SE STESSA.
A tutto ciò si aggiunge un rinnovato benessere a livello fisico in quanto questa danza stimola e riequilibra gli organi riproduttivi, favorisce la circolazione e una migliore ossigenazione dei polmoni attraverso una respirazione ritmica, promuove maggiore elasticità e flessibilità, rende le forme del corpo più femminili, allevia le tensioni alla nuca e alle spalle.

La DANZA ORIENTALE è aperta a TUTTE LE DONNE, indipendentemente dalla conformazione fisica e dall’età, proprio perché essa è una DANZA DEL FEMMINILE.  

Alla corte del principe di Birkasha arrivò una danzatrice con i suoi musicisti. E fu ammessa a corte e danzò alla presenza del principe, accompagnata dalla musica del liuto e del flauto e della cetra.
Eseguì la danza delle fiamme, e la danza delle lance e delle spade; la danza delle stelle e la danza dello spazio. Poi fu la volta della danza dei fiori nel vento. Si fermò infine davanti al trono del principe e si piegò dinanzi a lui in un inchino.
E il principe le ordinò di avvicinarsi, e le disse:”Bella fanciulla, figlia di grazia e diletto, da dove viene la tua arte? E come domini gli elementi dei tuoi ritmi e delle tue armonie?”
E la danzatrice s’inchinò di nuovo davanti al principe e rispose:”Potente e graziosa maestà, non so dare risposta a ciò che chiedi. Solo questo so: l’anima del filosofo dimora nella sua testa, l’anima del poeta nel suo cuore; l’anima del cantante è nella gola, ma l’anima della danzatrice dimora in tutto il suo corpo” – Kahil Gibran
 

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